tag:blogger.com,1999:blog-12340953348004526412024-03-12T20:54:45.349-07:00ASSASSINI E GENTILUOMINI - un blog sul giallo classicoomar lastruccihttp://www.blogger.com/profile/06905636469335381783noreply@blogger.comBlogger202125tag:blogger.com,1999:blog-1234095334800452641.post-39525271109235700282017-12-04T01:51:00.002-08:002017-12-04T03:09:14.189-08:00AGATHA CHRISTIE E IL CINEMA - PARTE 1<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Cari amici,<o:p></o:p></span></div>
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<br /></div>
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<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">avere finalmente un filo in più di tempo da dedicare al
blog mi permette di intraprendere un itinerario tematico che da molto tempo mi
sta a cuore, ovvero un’analisi il più possibile esaustiva di tutti i
lungometraggi (per il cinema e per la tv) derivanti da opere della signora del
giallo.<o:p></o:p></span></div>
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<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Premessa; il sottobosco delle pellicole Agathiane non è
proprio un sottobosco, ma una vera giungla Malese; fin dal 1928, infatti, si
sono fatti film, ma il cinema non ha mai veramente scoperto la Christie fino
agli anni sessanta; e delle pellicole più datate molte sono ormai andate
perdute o non sono disponibili in home video (almeno in Italia); per cui ci
occuperemo delle opere perlomeno reperibili, anche solo in lingua originale.<o:p></o:p></span></div>
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<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Cominciamo innanzitutto con una prima classificazione;<o:p></o:p></span><br />
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-I film con la F maiuscola; le opere universalmente
note, dirette da registi affermati e con cast all-stars, che ognuno di noi ha
visto almeno una volta nella vita, da “Testimone d’accusa” di Billy Wilder all’Orient
Express di Kenneth Branagh in questi giorni in sala (sul quale ho ben poca fiducia;
non andrò al cinema perché sono allergico al dolby surround sparato a livelli
intollerabili e al pubblico che sclicchetta sugli smarthpone disturbando la
visione, appena esce in videoteca lo prenderò a noleggio, ma sono sul prevenuto
andante)<o:p></o:p></span><br />
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-Le riduzioni di “Dieci piccoli indiani”; un vero e
proprio filone a parte, con opere figlie della rispettive epoca, non sempre
riuscite ma comunque con motivi di interesse.<o:p></o:p></span><br />
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-Le opere “semiserie” degli anni sessanta; ovvero la
tetralogia della Miss Marple con Margaret Rutherford e “Poirot e il caso Amanda”
con Tony Randall; figlie, queste, di un sottofilone in voga nel cinema Inglese
di quegli anni nel quale il poliziesco veniva trattato perlopiù in chiave
comico-grottesca, molto gradevole da un lato ma con l’aspetto investigativo
altamente banalizzato e sacrificato, per cui questi film sono generalmente
amati dal grosso pubblico e odiati dai puristi.<o:p></o:p></span><br />
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-I film per la TV di livello; film non destinati alle
sale cinematografiche ma comunque prodotti ad alto budget e con un cast di
tutto rispetto (I Poirot con Peter Ustinov, la Miss Marple di Helen Hayes, il
Tommy e Tuppence con Francesca Annis e James Warwick, altri film di buona
fattura tratti da opere varie)<o:p></o:p></span><br />
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-La serie di Miss Marple uscita dal 1984 al 1992 con
Joan Hickson; in questa serie per la prima volta si da dignità e spessore sia
al testo di partenza che al personaggio di Miss Marple; Joan Hickson era
perfetta in tutto e per tutto e i film, lunghi e articolati, seguono molto
fedelmente il romanzo di partenza, accontentando i puristi ma rischiando l’oleografia
e la staticità in più passaggi.<o:p></o:p></span><br />
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-La serie di Miss Marple prodotta dal 2004 in poi con
prima Geraldine McEwan (stagioni 1-3) e poi con Julia McKenzie (stagioni 4-6),
serie molto ben fatta e gradevolissima, con riduzioni però molto meno fedeli al
testo che nella serie con la Hickson e che comprende anche la trasposizione di
opere che in origine erano senza personaggi fissi, con Miss Marple introdotta a
forza per giustificare la presenza delle pellicole della serie; operazione
abbastanza riuscita ma ovviamente discutibile.<o:p></o:p></span><br />
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-I lungometraggi della serie di Poirot con David Suchet;
finalmente, con questa serie capolavoro, si regala al pubblico il Poirot più
autentico, con una serie di corti e lungometraggi assolutamente ben fatti, non
sempre riusciti ma in qualche caso addirittura memorabili (di questa serie ho
parlato in un recente post dello scorso luglio).<o:p></o:p></span><br />
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-La serie “Agatha Christie Hours” ; recuperata da
Malavasi in un’ottima edizione in dvd, questi dieci mediometraggi di un’ora l’uno
tratti da racconti minori e non polizieschi (ma soprannaturali, sentimentali,
brillanti) è ASSOLUTAMENTE da recuperare e analizzare.<o:p></o:p></span><br />
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Bene, ora un poco di ordine è stato fatto, passiamo
adesso a ricordare i più noti interpreti sullo schermo dei maggiori detective creati
da Dame Agatha;<o:p></o:p></span></div>
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<br /></div>
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<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-HERCULE POIROT;<o:p></o:p></span></div>
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<br /></div>
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<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-TONY RANDALL<o:p></o:p></span></div>
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<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"> (Poirot e il
caso Amanda)<o:p></o:p></span></div>
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<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-zzsuKlfECig/WiUYQe33ZhI/AAAAAAAABfw/wp5-N44oTHwLBikmnbyoODA8Qaf4ow55wCLcBGAs/s1600/tony_randall_original.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="255" data-original-width="197" src="https://3.bp.blogspot.com/-zzsuKlfECig/WiUYQe33ZhI/AAAAAAAABfw/wp5-N44oTHwLBikmnbyoODA8Qaf4ow55wCLcBGAs/s1600/tony_randall_original.jpg" /></a></div>
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<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-ALBERT FINNEY <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">(Assassinio sull’Orient Express versione 1974)<o:p></o:p></span></div>
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<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-AWBB2X2E9PQ/WiUYVcfIU5I/AAAAAAAABf0/uKtXcJcYGWAwAgU-07DgiT6pcjX9aZ6GQCLcBGAs/s1600/finney-as-poirot.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="346" data-original-width="454" height="243" src="https://1.bp.blogspot.com/-AWBB2X2E9PQ/WiUYVcfIU5I/AAAAAAAABf0/uKtXcJcYGWAwAgU-07DgiT6pcjX9aZ6GQCLcBGAs/s320/finney-as-poirot.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-PETER USTINOV<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">(Assassinio sul Nilo, Delitto sotto il sole,
Appuntamento con la morte, Caccia al delitto, Tredici a tavola, Delitto in tre
atti)<o:p></o:p></span></div>
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<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-yr1vDPkOLoI/WiUYbbZ4XXI/AAAAAAAABf4/IyEhtxYq9bMlv4DuGKuY1G7n2xoGzANMgCLcBGAs/s1600/ustinov.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="368" data-original-width="350" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-yr1vDPkOLoI/WiUYbbZ4XXI/AAAAAAAABf4/IyEhtxYq9bMlv4DuGKuY1G7n2xoGzANMgCLcBGAs/s320/ustinov.jpg" width="304" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-DAVID SUCHET<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"> (tutta la serie
di Poirot, 1989-2013)<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-RPwlYlVibBo/WiUYiVjE39I/AAAAAAAABf8/lQ13R34SpkwKoW8Mx4yo2kmFLsh4oJj5ACLcBGAs/s1600/suchet.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="497" data-original-width="306" height="320" src="https://2.bp.blogspot.com/-RPwlYlVibBo/WiUYiVjE39I/AAAAAAAABf8/lQ13R34SpkwKoW8Mx4yo2kmFLsh4oJj5ACLcBGAs/s320/suchet.jpg" width="197" /></a></div>
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<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">- ALFRED MOLINA<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"> (Assassinio sull’orient
express versione 2001)<o:p></o:p></span></div>
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<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-SUIfiDCtTOo/WiUYnMsM80I/AAAAAAAABgA/-afjUD1XhVIWVAZG9HB7HOkTvpOMejnbgCLcBGAs/s1600/alfred%2Bmolina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="594" data-original-width="461" height="320" src="https://2.bp.blogspot.com/-SUIfiDCtTOo/WiUYnMsM80I/AAAAAAAABgA/-afjUD1XhVIWVAZG9HB7HOkTvpOMejnbgCLcBGAs/s320/alfred%2Bmolina.jpg" width="248" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
fonte; Getty Images</div>
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<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-KENNETH BRANAGH <o:p></o:p></span></div>
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<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">(Assassinio sull’orient-express versione 2017).<o:p></o:p></span></div>
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<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/--9HIox29Dy0/WiUYxX5BPlI/AAAAAAAABgI/FojY8G_dKNkzt5meC-zxURf-KI2IMfpfACLcBGAs/s1600/branagh.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="423" data-original-width="750" height="180" src="https://3.bp.blogspot.com/--9HIox29Dy0/WiUYxX5BPlI/AAAAAAAABgI/FojY8G_dKNkzt5meC-zxURf-KI2IMfpfACLcBGAs/s320/branagh.jpg" width="320" /></a></div>
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<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Giudizi; Il Poirot di Tony Randall, segaligno e troppo
buffo (quasi un emulo del Closeau di Peter Sellers, al quale in principio
sembra fosse destinata la parte) è un altro elemento poco riuscito di un film
già nato maluccio di per se, che ha qualche momento divertente ma sembra
veramente fatto apposta per irritare gli amanti di un romanzo meraviglioso come
“La serie infernale”; Albert Finney è molto bravo ma l’ho sempre trovato un
elemento stonato in un film che è la quintessenza dell’intonazione tra attori e
decor; troppo giovane e troppo bello per la parte, per risultare un Poirot
credibile Finney deve muoversi grottescamente (con un torcicollo perenne) e
comportarsi da saltimbanco, risultando ancora più ridicolo di Tony Randall.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Peter Ustinov invece, caratterista che vale tanto oro
quanto pesa (e considerata la mole..) ci regala un Poirot magnifico e
simpaticissimo, ma anch’esso troppo lontano dal modello descritto della
Christie; il Poirot di Ustinov ha ben poco di dandy e vagamente effemminato, ha
anzi una forza virile a stento soffocata in atteggiamenti affettati poco
convinti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">David Suchet, invece, è il Poirot perfetto e
ineguagliabile, che ormai si è imposto anche nell’immaginario collettivo di
tutti noi, scalzando proprio Ustinov, fino ad allora il Poirot più noto e
amato.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Sul Poirot di Alfred Molina, attore che amo come un mal
di denti in giorno di natale, stendiamo il classico velo pietoso (e anche sul
film, cari miei, ci sarà ben poco da entusiasmarsi); di Kenneth Branagh vi
saprò dire poi (anche se con quei baffoni Austro-ungarici si parte già maluccio…).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
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<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">MISS MARPLE;<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-MARGARET RUTHERFORD<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"> (Assassinio sul
treno, Assassinio al galoppatoio, Assassinio sul palcoscenico, Assassinio a
bordo)<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-1WMnfgcav4A/WiUY6Z099SI/AAAAAAAABgM/Z_kZcaLGs0oOXYymUqorL2mlw9Ir_QTSQCLcBGAs/s1600/rutherford.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="570" data-original-width="456" height="320" src="https://2.bp.blogspot.com/-1WMnfgcav4A/WiUY6Z099SI/AAAAAAAABgM/Z_kZcaLGs0oOXYymUqorL2mlw9Ir_QTSQCLcBGAs/s320/rutherford.jpg" width="256" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-ANGELA LANSBURY<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"> (Assassinio allo
specchio versione 1980)<o:p></o:p></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-KSA7H4oqnUI/WiUY_XhPe0I/AAAAAAAABgQ/skoXwnZIaPEXDLxemXNu-wTudd9m8zGrQCLcBGAs/s1600/lansbury.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="300" data-original-width="420" height="228" src="https://2.bp.blogspot.com/-KSA7H4oqnUI/WiUY_XhPe0I/AAAAAAAABgQ/skoXwnZIaPEXDLxemXNu-wTudd9m8zGrQCLcBGAs/s320/lansbury.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-HELEN HAYES <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">( Assassinio allo specchio versione 1985 (tratto però
da giochi di prestigio…) e Miss Marple nei Caraibi versione 1983)<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-DiYzxuyOSEM/WiUZGpGMoII/AAAAAAAABgU/tLBxo8J0fF0IlfZO92b5mCoYzt-0d2E6QCLcBGAs/s1600/Miss-Marple-Helen-Hayes.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="526" data-original-width="600" height="280" src="https://1.bp.blogspot.com/-DiYzxuyOSEM/WiUZGpGMoII/AAAAAAAABgU/tLBxo8J0fF0IlfZO92b5mCoYzt-0d2E6QCLcBGAs/s320/Miss-Marple-Helen-Hayes.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-JOAN HICKSON (serie 1984-1992)<o:p></o:p></span></div>
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<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-nrCabqgjbhM/WiUZMpLqg6I/AAAAAAAABgY/D1OTny3eArg08NI6vxtQxyHAkOy5AWpNgCLcBGAs/s1600/joan%2Bhickson%2B%2Bmiss%2Bmarple.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="317" data-original-width="395" height="256" src="https://2.bp.blogspot.com/-nrCabqgjbhM/WiUZMpLqg6I/AAAAAAAABgY/D1OTny3eArg08NI6vxtQxyHAkOy5AWpNgCLcBGAs/s320/joan%2Bhickson%2B%2Bmiss%2Bmarple.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-GERALDINE McEWAN (Serie 2004-2013, prime tre stagioni)<o:p></o:p></span></div>
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<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-kZ6he-cD45M/WiUZVBRTLDI/AAAAAAAABgg/GR6cs0xggg4EorfsCLi_-l-zQuJcbUgowCLcBGAs/s1600/mcewan-marple.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="390" data-original-width="280" height="320" src="https://4.bp.blogspot.com/-kZ6he-cD45M/WiUZVBRTLDI/AAAAAAAABgg/GR6cs0xggg4EorfsCLi_-l-zQuJcbUgowCLcBGAs/s320/mcewan-marple.jpg" width="229" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-JULIA McKENZIE (serie 2004-2013, stagioni 4-6)<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-TvzW-UD4UbM/WiUZali01oI/AAAAAAAABgk/vwQFn4kIzB8Sfxki1KStGAzb3r54yFVNwCLcBGAs/s1600/julia%2Bmackenzie.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="657" data-original-width="468" height="320" src="https://2.bp.blogspot.com/-TvzW-UD4UbM/WiUZali01oI/AAAAAAAABgk/vwQFn4kIzB8Sfxki1KStGAzb3r54yFVNwCLcBGAs/s320/julia%2Bmackenzie.jpg" width="227" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Giudizio; dunque, inizio col chiarire una cosa; anche
se i 4 film con Margaret Rutherford che fa una Miss Marple gioviale, esuberante
e simpaticona che è praticamente l’antitesi del personaggio creato dalla
Christie, e con dei film che di poliziesco hanno davvero poco e sono più delle
commedie brillanti venate di giallo, io sono comunque un fan di questa serie
diretta da George Pollock, perché la Rutherford, oltre che un’attrice
meravigliosa, è veramente di una simpatia contagiosa, un ciclone devastatore
che anzichè essere perfettamente parte integrante della piccola comunità di
St.Mary Mead ne sconvolge invece la morale e le regole ferree; film talmente
astrusi e fuori contesto da non poter quasi essere inseriti in questo elenco (addirittura
l’ultimo film della serie, Assassinio a bordo, non deriva da alcuna opera della
Christie!!) criticati pesantemente anche da Agatha stessa all’epoca della loro
uscita, ma che per me sono un indimenticabile graffito di un’epoca dove si, il
giallo era considerato proprio un genere-burletta, ma dove perlomeno ci si divertiva
saporitamente e senza prendersi sul serio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Sulla Miss Marple di Angela Lansbury…beh, chi mi
conosce bene sa che ho per questa attrice un rapporto di amore-odio ormai
epico, nel senso che detesto quasi tutto quello che ha interpretato (a
cominciare dal mefitico La signora in giallo) ma ne riconosco appieno il
talento maiuscolo; in ogni caso la sua Miss Marple, comunque non la
protagonista del gradevole film di Guy Hamilton (c’era Liz Taylor, quindi
niente spazio ad altre primedonne…) è troppo altera e aristocratica, non ha
niente della vecchietta dimessa e quasi invisibile creata dalla Christie.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Helen Hayes, grande attrice americana indimenticabile
in classici come “Addio alle armi” e “Anastasia” è una Miss Marple convincente
e già più vicina ai canoni, ma si gigioneggia sempre troppo; con Joan Hickson,
invece, altra gloria del teatro e del cinema british, si trova l’inteprete
perfetta, per me la Miss Marple per antonomasia come lo è David Suchet per
Poirot.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Geraldine McEwan e Julia McKezie sono due interpreti
veramente ottime, che derivano direttamente dalla Hickson; preferisco la
seconda alla prima, comunque.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-TOMMY E
TUPPENCE;<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Dal 1983 al 1984 fu prodotta una serie denominata
partners in crime, in Italiano “In due si indaga meglio” composta da un
lungometraggio, Avversario segreto, più dieci episodi brevi tutti disponibili
sul sito della Malavasi editore) con Francesca Annis e James Warwick; devo ancora
visionare questa serie e non posso dare un giudizio, ma gli interpreti sembrano
azzeccatissimi. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-veOPhGPZisI/WiUZyJHlcTI/AAAAAAAABgo/91TVG4SncG0lJZkFpIIr1gvLb3QtJKesACLcBGAs/s1600/tommy-tuppence%2Bannis.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="240" data-original-width="400" height="192" src="https://4.bp.blogspot.com/-veOPhGPZisI/WiUZyJHlcTI/AAAAAAAABgo/91TVG4SncG0lJZkFpIIr1gvLb3QtJKesACLcBGAs/s320/tommy-tuppence%2Bannis.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Partners in crime è stata poi ripresa anche nel 2015, con l’adattamento
(tre puntate da 50 minuti ognuno) dei romanzi “Avversario segreto” e “Quinta
colonna” interpreti Jessica Raine (la protagonista della bellissima serie Call
the Midwife) e David Williams; per queste feste conto di fare una maratona di Tommy
e Tuppence, poi vi saprò dire.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-KE5bDuH6jtk/WiUaCSW6DXI/AAAAAAAABgw/-xgXHlXnglcnbXUlqkSLsMOl8FFmmjS-ACLcBGAs/s1600/uktv-partners-in-crime-n-or-m-episode-5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="396" data-original-width="618" height="205" src="https://1.bp.blogspot.com/-KE5bDuH6jtk/WiUaCSW6DXI/AAAAAAAABgw/-xgXHlXnglcnbXUlqkSLsMOl8FFmmjS-ACLcBGAs/s320/uktv-partners-in-crime-n-or-m-episode-5.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">I personaggi di Tommy e Tuppence sono stati
interpretati anche in due film piuttosto singolari, entrambi trasposizioni del
tardo “Sento i pollici che prudono” dove i due sono ormai una coppia di mezza
età; il primo è un film della serie di Miss Marple dove inopinatamente quest’ultima
duetta con la Tuppence impersonata da Greta Scacchi e con Tommy interpretato da
Anthony Andrews, la seconda pellicola invece è di produzione Francese e piuttosto
fedele al romanzo (anche se come al solito gli amici transalpini “Francesizzano”
il tutto e il british-style se ne va a ramengo) e con l’affiatato duo Andrè
Dussollier-Catherine Frot; se i due Tommy anzianotti sono piuttosto corretti,
le Tuppence della Scacchi e della Frot sono un filo troppo giovani e ancora
sexy per essere credibili come paciose casalinghe nell’autunno della vita.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-DYJ0LN1UIDw/WiUaNRX9SCI/AAAAAAAABg4/ej3ul1EYjiwo2xEufWE07khq6AdidniKQCLcBGAs/s1600/dussollier%2Bfrot.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="787" data-original-width="1181" height="213" src="https://3.bp.blogspot.com/-DYJ0LN1UIDw/WiUaNRX9SCI/AAAAAAAABg4/ej3ul1EYjiwo2xEufWE07khq6AdidniKQCLcBGAs/s320/dussollier%2Bfrot.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
Andre Dussollier e Catherine Frot<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-8jlsFzCSu58/WiUaK1ncTCI/AAAAAAAABg0/aKzh6KlmlwoSIC5LCWXFH1b_3tRRUZFMACLcBGAs/s1600/scacchi%2Bt.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="255" data-original-width="340" height="240" src="https://4.bp.blogspot.com/-8jlsFzCSu58/WiUaK1ncTCI/AAAAAAAABg0/aKzh6KlmlwoSIC5LCWXFH1b_3tRRUZFMACLcBGAs/s320/scacchi%2Bt.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span>
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"> Anthony Andrews e Greta Scacchi con Geraldine McEwan</span><br />
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-PARKER PYNE;<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Questo singolare personaggio di anziano e saggio “detective
dell’anima” che con la sua opera aiuta le persone a ritrovare la propria
felicità, è apparso in due episodi della serie “Agatha Christie hours”; gli da
il volto il bravo caratterista Maurice
Denham.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-cXru07bJfK8/WiUaVX0v9BI/AAAAAAAABg8/VhndsX95owMTJh0fiv5xQkaFElhN7_AeQCLcBGAs/s1600/denham%2Bpyne.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="160" data-original-width="213" src="https://4.bp.blogspot.com/-cXru07bJfK8/WiUaVX0v9BI/AAAAAAAABg8/VhndsX95owMTJh0fiv5xQkaFElhN7_AeQCLcBGAs/s1600/denham%2Bpyne.jpg" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "baskerville old face" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Bene, dopo questo primo post-panoramica seguiranno
altri articoli a tema (attendete fiduciosi…ma senza troppa fretta) e spero che
alla fine della rassegna chi si approccia al cinema tratto dalle opere della
nostra beniamina potrà perlomeno avere le idee più chiare. State connessi!<o:p></o:p></span></div>
omar lastruccihttp://www.blogger.com/profile/06905636469335381783noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-1234095334800452641.post-70872015047203042802017-10-20T06:57:00.001-07:002017-10-20T07:15:30.140-07:00"LA RAGAZZA SBAGLIATA" DI GIAMPAOLO SIMI. Anche se non seguo la narrativa poliziesca contemporanea, Italiana o straniera che sia, ogni tanto si legge una trama e la si trova veramente accattivante, un qualcosa di minimamente nuovo e originale, e ciò che nasce come una piacevole suggestione poi diventa una vera e propria voglia di leggerlo (quante volte sarà capitato a noi lettori di essere attratti da qualcosa che non leggiamo abitualmente?)<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-sKWu7pM5_Zg/WeoAZiCWPGI/AAAAAAAABfg/7MXOZQEVEsMYPi7jYld5jp_337Uf4-axQCLcBGAs/s1600/raga.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="348" data-original-width="241" height="320" src="https://3.bp.blogspot.com/-sKWu7pM5_Zg/WeoAZiCWPGI/AAAAAAAABfg/7MXOZQEVEsMYPi7jYld5jp_337Uf4-axQCLcBGAs/s320/raga.jpg" width="220" /></a></div>
<br />
<br />
E per me questo romanzo di Giampaolo Simi di attrattive ne aveva parecchie; l'ambientazione in Versilia, terra con la quale ogni Toscano, in un dato momento della sua vita, si è trovato e si trova a che fare; l'avevo evitata per tutta l'adolescenza e poi ho imparato a scoprirla e amarla con mia moglie.<br />
Poi i rimandi continui agli anni novanta, che pian piano stanno diventando storia, passato remoto; già la fiction "1992" con Stefano Accorsi e Miriam Leone mi fece sentire un poco più vecchio, e le pennellate dell'autore, che non mitizza o edulcora (per quello ormai ci sono gli anni ottanta, per tanti epoca d'oro....di non so che) sono molto precise e restituiscono con maestria il clima di quegli anni.<br />
<br />
Poi, dulcis in fundo (stavo per scrivere last but non least, ma quanto è più bello il latino?) una storia davvero accattivante; Dario Corbo, un giornalista di mezza età dalla vita mezzo rovinata per colpa sia sua che delle circostanze si ritrova suo malgrado a indagare di nuovo su un caso di omicidio dell'ormai lontano 1993, una ragazza barbaramente uccisa, almeno così si crede, dalla sua amica dell'epoca, Nora Beckford, figlia di un noto scultore inglese che vive in una tenuta sopra Pietrasanta; la Beckford, diciottenne tormentata, ninfomane e facente uso di droghe, alla fine di un lungo processo viene condannata a quindici anni di prigione, che sconta tutti; quando esce e il suo nome torna alla ribalta per una mostra delle opere del padre da lei stessa voluta e organizzata, il mondo del giornalismo si scatena, vuole riportare in auge la vicenda, tutto il solido squallido teatrino che ormai impera in prima serata sulle reti ammiraglie e in tutte le edicole; ma mentre Corbo, su istigazione di un pubblico ministero, si avvicina alla stessa Nora e inizia a condividerne la vita, strani eventi iniziano ad accadere e ben presto è chiaro che per qualcuno la storia non è ancora finita.<br />
<br />
Non svelo altro perchè la trama si mantiene avvincente fino (quasi) alla fine, ma devo dire che questo libro mi ha francamente un poco spiazzato; ora, non è certo colpa di Simi che è senz'altro uno scrittore di talento, ma il ritratto che fa dell'Italia contemporanea e dei suoi abitanti è raggelante; come mi diceva mio nonno già una generazione fa nel suo cantilenante accento di Pian del voglio, "Oggi tutti ch'an tanta roba, ma nessuno che canta più per la strada"; i personaggi del romanzo, a partire da Corbo, la ex-moglie, il figlio, i colleghi giornalisti, la stessa Nora, sono personaggi chiusi in se stessi, nelle loro frustrazioni e nei loro fallimenti, si rincoglioniscono di nozioni e di tecnologia più per incasinarsi la vita che per semplificarsela, e alla fine la simpatia e l'empatia per questi personaggi finisce per essere pari allo zero; forse Simi voleva trasmettere proprio questo, ma i suoi personaggi (a partire dallo stesso Corbo) sono di un'antipatia tale che alla fine la più simpatica è Nora Beckford, che almeno ha un qualcosa per essere tormentata.<br />
<br />
Anche l'estate che ci presenta l'autore è una stagione per niente piacevole, quasi violenta; afa, stress, affollamento, gente ancora più nervosa in vacanza che al lavoro, e devo dire che fa centro perchè, piacevole o meno che sia, questo libro rispecchia fin troppo bene ciò che (purtroppo) stiamo diventando. Almeno negli anni novanta si creavano ancora miracoli come "Anime salve" di De Andrè, oggi nemmeno quello. (A proposito, ho molto gradito le continue citazioni a questo album capolavoro, ma mamma mia quanto fa sempre trendy citare De Andrè appena possibile....)<br />
<br />
L'intreccio giallo alla fine è abbastanza accessorio, e si risolve in modo non del tutto convincente; ma come ripeto i punti di forza del romanzo sono altri, e il libro è avvincente, pur se non divertente.<br />
<br />
In ogni caso una cosa è certa; l'Italia e gli italiani, sia del 1993 che del 2016, ne escono con le ossa rotte e i sogni buttati a mare. E ormai davvero nessuno canta più, nemmeno a Pian del voglio.omar lastruccihttp://www.blogger.com/profile/06905636469335381783noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1234095334800452641.post-47753474484445117372017-09-18T08:25:00.001-07:002017-09-18T08:25:31.475-07:00"OMICIDIO A ROAD HILL HOUSE, OVVERO INVENZIONE E ROVINA DI UN DETECTIVE" DI KATE SUMMERSCALE.L'età vittoriana, adesso più che mai, anche nel nostro paese, con i continui revival di Sherlock Holmes, Anne Perry autrice più venduta nei GM, riproposte di Wilkie Collins, della Braddon e di altri maestri del romanzo a tinte fosche, sta vivendo una specie di nuova giovinezza. In realtà come resistere a un'epoca ampiamente documentata dai suoi stessi contemporanei, piena di slancio positivista e di grandi innovazioni tecniche? fu il rinascimento Inglese, l'impero al massimo del suo fasto, un qualcosa di irripetibile.<br />
E come ogni grande epoca, a partire dall'antico Egitto, l'immaginario collettivo ne ha ormai tenuto solo il buono, solo l'affascinante, tralasciando l'altra faccia della medaglia; di fronte alla piramide di Cheope o a San Pietro, chi se ne importa ormai dei braccianti e degli schiavi che morirono di stenti nel costruire queste opere immani? e così dell'epoca Vittoriana si è tenuto solo la grande letteratura, che spesso ne denunciava (a partire da Dickens) le storture e le aberrazioni, ma ciò veniva fatto con tale maestria da rendere la miseria umana materia per romanzi estremamente appassionanti.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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Kate Summerscale, invece, vuole mostrarci l'altro lato del giardino, e lo fa con quello che resta una delle migliori opere degli ultimi anni. E fortunatamente non scrive un romanzo, e nemmeno un romanzo-saggio, ma proprio un saggio, uno studio approfondito; dico fortunatamente perchè romanzare ulteriormente una materia già romanzesca di suo avrebbe finito per far apparire il tutto ridondante, mentre la ricostruzione puntigliosa (ma condotta con mano sempre leggera, mai questo libro infatti potrebbe definirsi un mattone) lascia del tutto soddisfatti.<br />
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Kate Summerscale<br />
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L'autrice esamina fin nei minimi particolari un fatto realmente accaduto nel 1860, ovvero il terribile omicidio del piccolo Saville Kent, ultimo nato di una famiglia benestante del villaggio di Road nel Whiltshire, trovato nelle latrine adiacenti la casa (una volta i bagni erano esterni alle abitazioni) quasi decapitato, in mezzo alla lordura. Un crimine particolarmente cruento ed efferato, e del tutto inspiegabile; perchè accanirsi con tale ferocia su un innocente pargolo di tre anni soltanto?<br />
Delle indagini viene incaricato il grande detective Whicker, che servirà come modello di tanti investigatori della letteratura, su tutti il sergente Cuff de "La pietra di luna" di Wilkie Collins, romanzo scritto pochi anni dopo il caso Kent. Whicker, segugio onesto, sicuro di se ed estremamente coraggioso, spazza via le ipotesi più "di comodo" ovvero quelle di un tentativo di rapimento finito male, o di altre responsabilità di ignoti, finendo per puntare il dito verso la famiglia Kent, indagando sul passato del capofamiglia Saville, sulla di lui seconda moglie, ex bambinaia dei due figli più grandi, Constance e William, legati da un affetto morboso, e giungerà a una verità agghiacciante, che però non sarà accettata dalla morale dell'epoca; Freud non aveva ancora sconvolto il mondo, per cui la giuria giudica Whicker un pazzo e un insensato, determinandone appunto una repentina caduta.<br />
<br />
Ma qual era questa verità sconvolgente?<br />
<br />
(ATTENZIONE, SPOILER; pur essendo un saggio su una storia ben nota potreste non volervi inficiare il piacere della scoperta)<br />
<br />
<br />
<br />
Ora, il caso Kent in Italia è poco conosciuto, ma nel Regno Unito il nome di Costance Kent è famoso quasi come quello di di Jack the ripper. Fu la stessa ragazza, infatti, qualche anno dopo il delitto, spinta da una crisi di coscienza, ad autoaccusarsi del crimine, precisando, senza mai ritrattare, di aver agito tutto da sola, di averlo fatto perchè odiava la matrigna. Questa confessione riabiliterà il nome di Whicker, ma non sarà mai creduta fino in fondo; troppi indizi fanno pensare che la ragazza non abbia agito da sola, che in realtà stia coprendo il fratello William, quasi sicuramente co-autore ma avviato a una brillante carriera da microbiologo; una sorella-amante innamorata, che sacrifica la sua vita per lui? fatto sta che si salva dall'impiccagione solo perchè minorenne all'epoca del delitto, e viene condannata a vari anni di carcere, che alla fine saranno 20 tondi. Quando esce, ormai 41enne, si ricongiunge al fratello in Tasmania dove lui risiede per delle ricerche connesse al suo lavoro, cambia nome e si diploma come infermiera, dove si distinguerà per zelo in numerose epidemie di tifo, espiando così la sua (presunta) grave colpa.<br />
<br />
L'autrice, infatti, non da soluzioni, lascia intendere ma senza sentenziare, quello che le preme è regalarci un affresco della mentalità dell'uomo vittoriano, affascinato dalle scoperte scientifiche e geografiche ma incapace di accettare le aberrazioni della mente, irrimediabilmente classista e moralmente represso.<br />
<br />
Inoltre l'autrice regala anche sprazzi di cultura letteraria, analizzando (forse talvolta un poco superficialmente) capolavori della sensational novel come Il segreto di Lady Audley, la Pietra di luna, la Donna in bianco, Casa desolata, dove il lato oscuro dell'età Vittoriana è ben presente, elemento di fascino imperituro dove fascino, in realtà, non dovrebbe essercene; è forse stata questa la grande forza dell'immaginario british dell'epoca, rendere piacevole e divertente l'innominabile e il perverso ammantandolo di mistero e di pruderie.omar lastruccihttp://www.blogger.com/profile/06905636469335381783noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-1234095334800452641.post-33710582605826222322017-07-19T06:39:00.001-07:002017-07-19T06:39:22.031-07:00"POIROT" ANALISI DI UNA SERIE CAPOLAVORO.<!--[if gte mso 9]><xml>
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<![endif]-->
<br />
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<span style="font-family: "Baskerville Old Face","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Baskerville Old Face";">Ormai da qualche anno, per me e mia moglie le serate d’autunno
che si fanno fresche dopo il caldo terribile dell’estate, dell’Italia d’ottobre
con le giornate più corte e la luce più tenue che inizia a somigliare all’Inghilterra,
significa ricominciare a rivedere la maggior parte degli episodi della serie di
Poirot con David Suchet.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
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</div>
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</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/08JF2p1ZMEI/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/08JF2p1ZMEI?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<span style="font-family: "Baskerville Old Face","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Baskerville Old Face";"> La famosa sigla iniziale</span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<span style="font-family: "Baskerville Old Face","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Baskerville Old Face";">Per me questo è un amore di vecchia data; era il natale
del 1997 quando la DeAgostini pubblicò una nuova sfiziosa collana di vhs dal
colore giallo vivo che presentava i film più famosi con Poirot protagonista (la
prima uscita era Assassinio sull’Orient- express di Lumet, a cui seguiva
Assassinio sul Nilo di Guilermin, e poi, esauriti i classici, questi telefilm
della serie britannica della quale si sapeva poco o niente; ma ahimè non avevo
i soldi per seguire la collana, e aspettai alcuni anni quando la serie venne riproposta,
con un nuovo doppiaggio e miglior cura editoriale, dalla Malavasi editore, che
tuttora ne detiene i diritti; quella collana la collezionai tutta in dvd, e li
custodisco ancora gelosamente. Col passare degli anni ho contagiato con la mia
passione anche mia moglie,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e come detto
per noi Poirot è diventato una vera e propria tradizione nelle sere fredde da
divano e copertina di lana (che nostalgia, con questo caldo..).</span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<span style="font-family: "Baskerville Old Face","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Baskerville Old Face";">Alcuni episodi li conosciamo ormai a memoria, tanto da
anticiparne le battute, ma ormai è come la partita di scacchi o di domino alla
sera; la si fa per assaporarne il puro piacere, come il ritrovare di vecchi e cari
amici che sanno sempre farti stare bene.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<span style="font-family: "Baskerville Old Face","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Baskerville Old Face";">Perché il miracolo di questa serie televisiva Inglese
targata ITV, andata in onda dal 1989 al 2013 per un totale di 13 stagioni non
consecutive, è proprio questo; riuscire a creare un’empatia assoluta con lo
spettatore attraverso la simpatia dei personaggi e la bellezza del paesaggio
inglese, riuscendo a far passare in secondo piano le trame ridotte in modo
sempre troppo semplicistico rispetto all’originale; perché, come sostengo da
sempre, è quasi impossibile tradurre sullo schermo Agatha Christie, perché le
sue storie e gli indizi che semina sono troppo legati alla parola scritta, con
l’immagine perdono efficacia e risultano prevedibili; occultare un indizio alla
mente di un lettore è più agevole, occultarlo agli occhi diventa troppo
complicato, e alcuni romanzi e racconti brevi che risultano dei veri rompicapo,
trasposti diventano spesso scontati.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<span style="font-family: "Baskerville Old Face","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Baskerville Old Face";">Ma la serie di Poirot ha avuto molte vite, molte
differenti sfumature;<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>in 24 anni la
televisione ha fatto progressi enormi, i telefilm ormai sono considerati una
forma d’arte sulla quale investire soldi e grandi attori, e chi vede un Poirot
dell’ultima stagione e subito dopo un episodio della prima stenta a credere che
si tratti della stessa serie, tanto l’episodio del 1989 potrebbe risultare
lento, semplicistico, girato alla buona; datato, in una parola.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<span style="font-family: "Baskerville Old Face","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Baskerville Old Face";">Ma un elemento è rimasto inalterato dalla prima all’ultima
puntata, e ne ha decretato innegabilmente il successo; l’interprete del
personaggio Poirot, ovvero il grande attore David Suchet. Britannico, classe
1946, già raffinato attore teatrale con diversi film al suo attivo (in un film
del 1985 tratto da “Carte in tavola”, con Peter Ustinov come Poirot, Suchet per
ironia della sorte vi interpreta…l’ispettore Japp!) Suchet riesce nel miracolo
di DIVENTARE Poirot, interpretando il personaggio con una tale aderenza da
oscurare tutti coloro che lo hanno fatto prima e lo faranno poi (qualcuno, dopo
Suchet, avrà il coraggio di interpretare l’investigatore Belga? Forse tra
qualche decennio…) e imponendosi nell’immaginario collettivo di miliori di
spettatori entusiasti.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-1Z5tosH_dNk/WW9gDOQDq6I/AAAAAAAABeU/bxeOzDxSFQE2PTG9hnKwEB6cJj6wJswrwCLcBGAs/s1600/David-Suchet-as-Hercule-P-009.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="276" data-original-width="460" height="192" src="https://3.bp.blogspot.com/-1Z5tosH_dNk/WW9gDOQDq6I/AAAAAAAABeU/bxeOzDxSFQE2PTG9hnKwEB6cJj6wJswrwCLcBGAs/s320/David-Suchet-as-Hercule-P-009.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-GRFY8sHO2hI/WW9gFyiKUCI/AAAAAAAABeY/u5c4X1iaWxQ-0f7j0VkSyIMoUzhkNpqiwCLcBGAs/s1600/poihas.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="444" data-original-width="630" height="225" src="https://2.bp.blogspot.com/-GRFY8sHO2hI/WW9gFyiKUCI/AAAAAAAABeY/u5c4X1iaWxQ-0f7j0VkSyIMoUzhkNpqiwCLcBGAs/s320/poihas.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-1vCyiju0-Sc/WW9gGwf5YtI/AAAAAAAABec/B6CGouHxPyw6YHmVW_3NrNCTYWx78G-UwCLcBGAs/s1600/poirot11_1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="364" data-original-width="620" height="187" src="https://3.bp.blogspot.com/-1vCyiju0-Sc/WW9gGwf5YtI/AAAAAAAABec/B6CGouHxPyw6YHmVW_3NrNCTYWx78G-UwCLcBGAs/s320/poirot11_1.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<span style="font-family: "Baskerville Old Face","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Baskerville Old Face";"> Philip Jackson, Davis Suchet, Pauline Moran e Hugh Fraser </span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<span style="font-family: "Baskerville Old Face","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Baskerville Old Face";">E azzeccati sono anche gli altri interpreti; se Hugh
Fraser è un Hastings magnifico che con Suchet forma un binomio praticamente
perfetto, i personaggi di Japp e soprattutto della segretaria Miss Lemon,
presenti molto di rado e molto defilati nell’opera della Christie, qui
acquistano spessore e simpatia; Japp è il simpatico baffone Philip Jackson,
mentre Miss Lemon, che serve a dare un tocco di leggerezza alle sequenze ambientate
nell’appartamento di Poirot (ma talvolta partecipa attivamente alle indagini) è
una bravissima Pauline Moran.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<span style="font-family: "Baskerville Old Face","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Baskerville Old Face";">Un altro personaggio fisso delle ultime stagioni<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>(e dei romanzi della maturità della
Christie), l’alter ego dell’autrice Ariadne Oliver, è interpretato in maniera
impareggiabile da una grande Zoe Wanamaker, attrice notissima in patria e da
noi ricordata soprattutto per essere la Madama Bumb dei film di Harry Potter.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-0cQWIR9f6rM/WW9gukRJQqI/AAAAAAAABek/L42EAvxvm2AQDDuchTVy9NBwi1hASdYAwCLcBGAs/s1600/oliver_poirot.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="258" data-original-width="460" height="179" src="https://3.bp.blogspot.com/-0cQWIR9f6rM/WW9gukRJQqI/AAAAAAAABek/L42EAvxvm2AQDDuchTVy9NBwi1hASdYAwCLcBGAs/s320/oliver_poirot.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<span style="font-family: "Baskerville Old Face","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Baskerville Old Face";"> David Suchet e Zoe Wanamaker</span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<span style="font-family: "Baskerville Old Face","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Baskerville Old Face";">Ma tutti gli interpreti sono caratteristi ottimi e
soprattutto facce giustissime per la storia che si rappresenta; la cura dei
dettagli, dei costumi e dei paesaggi, che nelle ultime stagioni sarà
addirittura maniacale, è sempre stata uno dei punti di forza della serie. E le
sequenze<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>più rilassate, con Poirot e
Hastings che giocano a carte o al Monopoly, <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>sono rese con grande maestria, e l’empatia coi
personaggi è ai massimi livelli, tanto vorresti essere li con loro. E poi
ricordiamo le voci italiane davvero sopraffine, precisamente di Eugenio
Marinelli (Poirot) e Luigi la Monica (Hastings).</span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<span style="font-family: "Baskerville Old Face","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Baskerville Old Face";">Come detto, la serie si sviluppa attraverso un periodo
temporale abbastanza ampio, e vive molte vite; per comodità possiamo dividerla
in due fasi, ovvero quella 1989 – 1993 nella quale uscirono molti episodi di 45
minuti tratti da racconti brevi (e qualche lungometraggio, ma come un’eccezione)
e quella dal 1997 in poi dove invece si sono filmati i romanzi, con meno
episodi ma che sono dei veri e propri lungometraggi, che vanno dai 90 ai 104
minuti di durata, dove pian piano si abbandonano tutti i luoghi comuni della
serie compresi comprimari come <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Japp e
Miss Lemon, e con Hastings che compare solo nei film tratti dai romanzi nel
quale è effettivamente coprotagonista, per ottenere prodotti più validi
artisticamente anche se più freddi e asettici, come sottolineeremo più avanti.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<span style="font-family: "Baskerville Old Face","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Baskerville Old Face";">Innanzitutto, una precisazione; è stato filmato praticamente
tutto il corpus scritto da Agatha Christie con Poirot protgonista, sia con che
senza Hastings; i lavori che non sono stati trasposti sono due racconti brevi, “L’eredità
dei Lemesurier” ed è un peccato perché da questo bel racconto si poteva trarre
un episodio coi fiocchi, ma forse il tema “forte” ( SPOILER; un padre che vuole
uccidere il figlio piccolo) lo ha reso infilmabile, e “Il mistero di Market
Basing” non un racconto dei più memorabili. E anche della raccolta “Le fatiche
di Hercule” è stato fatto un lungometraggio nel 2013 nel quale si cerca di
legare tra loro, in maniera <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>poco
riuscita, alcuni dei 12 racconti dell’antologia, che però andava, per lo
spessore delle trame, filmata episodio per episodio.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<span style="font-family: "Baskerville Old Face","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Baskerville Old Face";">In ogni caso i romanzi ci sono tutti, compreso “Sipario”
ovviamente uscito per ultimo e nel quale si assiste al toccante congedo di
Poirot (e di Suchet stesso, che non interpreterà più il personaggio) dagli
spettatori.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<span style="font-family: "Baskerville Old Face","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Baskerville Old Face";">Gli episodi brevi sono in totale 36, tutti distribuiti,
come detto, nelle prime 5 stagioni. La quarta stagione vedrà solo
lungometraggi, mentre nelle prime tre i film lunghi sono soltanto due, anche se
di ottima fattura, ovvero “Il pericolo senza nome” e “Poirot a Styles court”
primo romanzo della Christie con Poirot che purtroppo non è stato anche il
primo a essere filmato. (Per consultare gli episodi uno ad uno vi rimando alla ottima
pagina Wikipedia apposita, con la lista completa degli episodi della serie)</span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<span style="font-family: "Baskerville Old Face","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Baskerville Old Face";">I lungometraggi sono invece in totale34, pari pari i
romanzi dell’autrice con Poirot; in totale, quindi, la serie si compone di
settanta episodi.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<span style="font-family: "Baskerville Old Face","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Baskerville Old Face";">Si è parlato di prime stagioni naif, poi di un telefilm
sempre più ambizioso, che nelle ultime stagioni è diventato vero e proprio
cinema di serie A, anche con grandi attori americani (Ricordiano tra gli altri
Elliott Gould, Barbara Hershey, Jessica Chastain), due fasi nettamente distinte;
io preferisco di gran lunga quella naif, i primi leggendari episodi, perché appunto
viene preservato intatto non tanto le trame (a volte modificate inserendo un
inseguimento, una lotta, una storia d’amore) ma lo spirito, l’atmosfera trasmessa
dai libri;<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>si vive sullo schermo quello
che si vive tra le pagine. Mentre invece le stagioni più recenti presentano
prodotti come detto più professionali ma asettici e oltretutto con inserimenti
del tutto estranei all’opera e al pensiero della Christie; caso più eclatante
la disastrosa trasposizione di “Assassinio sull’orient-express” dove forse per
non realizzare un prodotto troppo epigonale al capolavoro di Lumet del 1975 si
è puntato su un Poirot in piena crisi di coscienza, serio, tirato, maschera
quasi tragica, che contrasta in modo stridente col Poirot sempre sicuro di se
fino all’arroganza, che manda gente sulla forca (o la perdona, come in
Orient-Express) senza avere il minimo scrupolo di coscienza; questo è il
classico film della serie che non riuscirei mai ad apprezzare, ma mi rendo
conto che ad altri possa piacere molto, infatti, in questi tempi di Sherlock
targato BBC dove ormai si spinge solo sul pedale dell’acceleratore e si procede
per accumuli, le prime stagioni possono risultare del tutto inguardabili. Ma
per chi, come me, è un “Poirottiano” della prima ora, ed è legato ai primi
episodi, non può che gradire di più questi ultimi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<span style="font-family: "Baskerville Old Face","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Baskerville Old Face";">A ognuno il suo Poirot, quindi, ma io rimango un “naivete”
convinto, pur apprezzando moltissimo anche alcuni degli ultimi episodi.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<span style="font-family: "Baskerville Old Face","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Baskerville Old Face";">Per un neofita che si approcci adesso alla serie
(ricordo che la serie viene trasmessa ogni sabato pomeriggio su Rete4 dalle 16
e 45 in poi, a ciclo continio; adesso è ripresa da poco, siamo al quarto episodio
della prima stagione, potrebbe essere una buona occasione per riviverla dall’inizio)
i titoli per me imperdibili <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>del primo
periodo sono “Accadde in cornovaglia” , “Il pericolo senza nome”, “Poirot a
Styles court” (con una campagna dell’Essex splendidamente filmata) “Doppia
colpa”, “La miniera perduta”, “Doppio indizio” (con la quasi love-story tra
Poirot e la contessa Vera Rossakoff, molto più esplicita che nel racconto
omonimo) “La serie infernale” (dove il binomio Poirot – Hastings funziona a
meraviglia) e “Aiuto Poirot” (con la memorabile love story di Hastings) mentre
delle ultime stagioni consiglio caldamente “Tragedia in tre atti” (un vero
gioiello, splendidamente diretto e interpretato) “Se morisse mio marito”, “Poirot
e la strage degli innocenti”, “Sfida a Poirot”, “La sagra del delitto” e “Gli elefanti
hanno buona memoria”, questi ultimi quattro titoli quasi più gradevoli e
appassionanti dei romanzi stessi.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<span style="font-family: "Baskerville Old Face","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Baskerville Old Face";"> E anche l’ultimo episodio “Sipario” pur con
qualche<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>esagerazione melodrammatica è
molto ben fatto e conclude degnamente la serie, oltre a vedere il ritorno di <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Hugh Fraser nei panni di un incanutito
Hastings; sarà difficile trattenere una lacrimuccia a visione ultimata, e anche
a me, devo dire, è scappata, pensando soprattutto a quel ragazzino che quasi
vent’anni prima metteva da parte i soldini per comprarsi (quando ci riusciva..)
quelle mitiche vhs tutte gialle.</span></div>
omar lastruccihttp://www.blogger.com/profile/06905636469335381783noreply@blogger.com20tag:blogger.com,1999:blog-1234095334800452641.post-19582497615383462822017-07-13T05:58:00.001-07:002017-07-13T05:58:15.728-07:00 JANE AUSTEN, OVVERO…UNA GRANDE GIALLISTA MANCATA?<br /><br />Ormai tanti anni fa, in seconda media, la prof dell’epoca ci dette da scegliere un libro a piacere dalla piccola biblioteca scolastica. Io mi fiondai subito sul Gordon Pym di Poe (e chiamami bischero…), ma fui incuriosito dalla scelta di una mia compagniuccia che puntò senza esitazioni su un oscar Mondadori dalla copertina elegante, dal titolo stuzzicante “Orgoglio e pregiudizio” intrigante per il suo stesso significato arcano, perché sapevo a malapena cosa volesse dire orgoglio e non conoscevo affatto il termine “pregiudizio” (poi tutti noi lo abbiamo imparato anche troppo bene…) però pensavo (e pensava anche la mia amica) che fosse un romanzo storico-avventuroso. Qualche giorno dopo le chiesi lumi, e lei con aria perplessa rispose “Beh, è scritto bene, ma…non succede niente. Però, davvero, mi sembra proprio scritto bene” Questo giudizio ebbe il potere di allontanarmi dalla scrittrice per tutta l’adolescenza, e dei grandi autori Inglesi l’ho scoperta per ultima, nei primi mesi in cui frequentavo la mia attuale moglie, che lo aveva letto e me lo consigliò senza esitazioni.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-iG79MTXtv2A/WWduJNxDCHI/AAAAAAAABeA/pXOkT8GNXTgKgwIW3E1iOxWyvLsPmUCrwCLcBGAs/s1600/Jane_Austen_coloured_version.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="952" data-original-width="769" height="320" src="https://2.bp.blogspot.com/-iG79MTXtv2A/WWduJNxDCHI/AAAAAAAABeA/pXOkT8GNXTgKgwIW3E1iOxWyvLsPmUCrwCLcBGAs/s320/Jane_Austen_coloured_version.jpg" width="258" /></a></div>
<br />
<br />
Approfittando di uno sconto, presi le edizioni economiche di “Ragione e sentimento”, “Emma” e appunto “Orgoglio e pregiudizio”; e siccome avevo apprezzato già opere nelle quali “non accadeva niente” dal punto di vista avventuroso, quei libri furono un vero piacere, anche se non scoccò subito la scintilla; è stata alla seconda rilettura che ho capito di quanto Pride and prejudice fosse un capolavoro assoluto, un libro degno di stare accanto ai migliori di ogni tempo.<br />E ora che, recentemente, mi sono letto il delizioso “Northanger abbey” tra un giallo e l’altro, mi è venuto da pensare; ma che GRANDISSIMA giallista poteva essere Jane Austen? <br />A quel punto la fantasia ha cominciato a galoppare; se invece di morire prematuramente a soli 42 anni avesse goduto di ottima salute per altrettanti, come si sarebbe evoluta la sua scrittura? Avrebbe proseguito la strada di “Persuasione” verso opere più autunnali e intimistiche, oppure sarebbe stata attratta dal romanzo più di consumo, verso la serialità, verso i feuilleton Dumasiani e Dickensiani? Interrogativi che rimarranno senza risposta, ma in ogni caso una cosa è certa; ci furono autrici che grazie al “Metodo Jane Austen” scrissero i più grandi gialli di tutti i tempi.<br />E che cosa sarebbe, questo metodo Austen? Una scrittura leggera come la seta ma resistente come l’acciaio, sempre chiara e fluida, che riesca ad avvincere il lettore raccontando di persone attorno a un tavolo da tè, o a un ballo. Una leggerezza, peraltro, assolutamente inedita prima in quel periodo di romanzi filosofici geniali ma non certo scorrevoli. John Dickson Carr, che era un grandissimo ma non aveva ne leggerezza ne scorrevolezza, nel suo capolavoro “L’automa” fa pronunciare al protagonista un’invettiva contro la Austen e le scrittrici “da femmine” in favore degli autori di romanzi avventurosi, commettendo un peccato mortale, perché Jane Austen fu la maestra di calibri massimi nella storia del genere.<br />Cominciamo dalla regina di esse, Agatha Christie; cosa sono molti suoi romanzi, specialmente quelli con Miss Marple, se non dei veri e propri romanzi Austeniani con delitto? Prendiamone tre emblematici, ovvero “La morte nel villaggio” del 1930, “Un delitto avrà luogo” del 1950 e “Istantanea di un delitto” del 1956; tre libri che raccontano l’Inghilterra provinciale, i villaggetti e i vicariati, i ricevimenti e le visite di cortesia, tutto un mondo genuinamente Austeniano reso con una scrittura praticamente identica, anche se ovviamente meno profonda, visto che dame Agatha era un’autrice programmatica che doveva far uscire un libro all’anno, mentre la Austen un’artista vera e propria non prigioniera (o almeno non quanto la Christie) di editor, agenti e contratti milionari.<br />Un’autrice spesso definita “La Jane Austen del ventesimo secolo”, ovvero Georgette Heyer, non solo riprese pari pari le ambientazione regency diventate di culto dopo la riscoperta della Austen in patria per ambientarvi alcune tra le più deliziose storie sentimentali del novecento, ma – è un caso direte voi? – scrisse anche dei veri e propri gialli, ben 12, scritti sempre garbati e raffinati (specialmente il primo “Passi nel buio” presenta smaccate somiglianze con Northanger Abbey) con in più l’elemento poliziesco; visto che una scrittura saporitamente Austeniana porta di per se a scrivere dei mystery?<br />Anche Josephine Tey, forse la più raffinata giallista di sempre assieme alla Allingham (ma sempre avvincente, al contrario di quest’ultima che o è grandissima o è tediosa) presenta in certi suoi libri un’architettura tipicamente Austeniana; basta rileggere certe scene salottiere scritte in punta di penna ne “La strana scomparsa di Leslie” per capire quanto la Tey avesse fatto tesoro della grande maestra.<br />Anche P.D. James, nel suo ultimo romanzo prima della scomparsa “Morte a Pemberley” immagina un seguito in salsa poliziesca di Orgoglio e pregiudizio, con Elizabeth e Darcy investigatori dilettanti; ma lo stile pesante e ampolloso della James è quanto di più diverso ci sia da quello Austeniano, il contrasto è stridente, e tutta l’operazione ben poco riuscita.<br />Ma, a mio modesto parere, la scrittrice che si avvicina di più alla Austen come stile ma anche come spessore è Dorothy Sayers. Questa letterata tout court, che tradusse Dante e scriveva gialli un poco per soldi e un poco per autentico piacere personale, ha in comune con la Austen un particolare non da poco; era una vera artista, che non scendeva a compromessi con il lettore; leggere la Sayers nei suoi romanzi meno riusciti è una bella esperienza ma anche la classica montagna da scalare con la fatica che a tratti occulta il mero piacere della lettura, mentre la Sayers dei capolavori è veramente una delle espressioni più alte del novecento inglese e un puro godimento per il lettore.<br />Prendiamo quello che a mio avviso è il suo romanzo più Austeniano, ovvero “Lord Peter e l’altro”; Austeniano non tanto nell’ambientazione (Londra e il mondo del giornalismo) quanto nelle dinamiche sociali e nella viva rappresentazione di un mondo contemporaneo fortemente caratterizzato e colto alla perfezione fin nei minimi dettagli; per capire il periodo regency bisogna leggere la Austen, per capire l’inghilterra vittoriana va letto “Middlemarch” della Eliot, ma la chiave per l’inghilterra del novecento era nei romanzi della Sayers, che non scrisse a getto come altre gialliste, ma era artista anche in questo, scriveva libri accuratissimi nei quali racchiudeva un mondo e quando la sua vena si inaridì non continuò col pilota automatico come la Christie ma passò ad altro, con coerenza appunto da autrice vera.<br />Ma la Austen non ebbe il tempo di avere crisi creative ne di scrivere romanzi alimentari, perché una malattia (a quanto pare il morbo di Addison, allora sconosciuto) se la portò via ancora giovane, esattamente due secoli or sono; e proprio ieri, in edicola, è uscito con Repubblica e l’espresso il primo romanzo(Ragione e sentimento) di una simpatica collana che a un prezzo popolare (5,90 a volume, il prezzo di un giallo Mondadori) propone tutto il corpus dell’autrice, compresi l’incompiuto Sanditon, le lettere e una biografia scritta dal nipote che attualmente risulta difficile reperire in libreria. Io sono fortemente tentato (ho già preso il primo), visto anche le traduzioni a quanto pare riprese da Mondadori, recenti e ben fatte, di farmi una collezione Austen “In tinta unita”, anche se poi leggo più volentieri le opere dell’autrice in inverno davanti a una tazza di tè piuttosto che con questo caldo micidiale; ma i libri, per fortuna, non hanno scadenza.<br />
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<br />E mentre rileggerò, continuerò a chiedermelo; ma che grande, che arguta e finissima giallista sarebbe stata Jane Austen?<br /><br /> omar lastruccihttp://www.blogger.com/profile/06905636469335381783noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1234095334800452641.post-61519789977932687892017-07-02T06:39:00.002-07:002017-07-02T06:39:20.603-07:00LO SCOPPIETTANTE LUGLIO DEL GIALLO MONDADORI.Cari amici,<br />
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durante la mia prolungata latitanza forzata dal mondo del giallo poco è cambiato dal punto di vista editoriale; abbondadno i thriller contemporanei sia Italiani che nordici, mentre per qualcosa di classico ormai i limitati serbatoi a cui attingere sono la Polillo editore, che è tornata a produrre a buoni ritmi gialli spesso inediti nel nostro paese di autori anglosassoni talvolta misconosciuti (scelta coraggiosa che spero venga premiata costantemente almeno dallo zoccolo duro di intenditori che la colleziona) e il caro vecchio Giallo Mondadori.<br />
In questo 2017, pare che il leit-motiv della collana sia l'esatto contrario di quello Polilliano, ovvero "andiamo sul sicuro". Nella collana inedita si propone ormai a cadenza trimestrale Anne Perry, autrice molto seguita che evidentemente assicura alla Mondadori entrate costanti, poi l'altra classicissima Ruth Rendell, poi la mia adorata Rhys Bowen, anch'essa ormai presenza irrinunciabile (anche se nell'ultimo di Lady Georgiana, "Delitto con replica", la serie gradevole e frizzante comincia a scricchiolare pericolosamente, causa ripetersi infinito di situazioni identiche senza un vero punto di svolta); insomma, pochi autori e quasi sempre donne, e spesso gialli storici perchè il filone adesso "tira" moltissimo, come lo scorso decennio andavano di moda i serial killer alla Saw o alla Dexter; insomma, poca o punta voglia di rischiare, col risultato di acchiappare una fetta di pubblico consistente ma di scontentare gli appassionati e gli esperti. Ciononostante, nel mese appena iniziato la casa editrice ha mandato in edicola una scelta di titoli davvero variegata, e in un paio di casi anche "controtendenza"; se da una parte nel giallo regolare troviamo l'ennesimo Anne Perry e nei classici l' Ellery Queen d'ordinanza (tra l'altro con uno dei suoi romanzi meno interessanti, "Hollywood in subbuglio" anche se è la tradizione dei Queen estivi è davvero simpatica da perpetrare) per assicurarci letture a sufficienza sotto l'ombrellone le collane raddoppiano, ossia abbiamo un "Giallo oro" che presenta il romanzo vincitore del premio Tedeschi, "Il club montecristo" di Fabiano Massimi (che non è il mio genere ma di solito i premi Tedeschi non deludono) e anche un "classico oro" che invece è imperdibile per chi non lo avesse ancora letto, ovvero "Il banchere assassinato" di Augusto de Angelis, nientemeno che il romanzo d'esordio della serie del commissario De Vincenzi, la più fortunata del grande e sfortunato autore Milanese che fu assieme a Varaldo il primo giallista nostrano specializzato in questo genere di narrativa, e che nel ventennio raccontò la propria città come nessun altro, prima di finire ucciso a furia di percosse da un esaltato repubblichino. Assolutamente da collezionare, un titolo che non può mancare nella biblioteca di un intenditore; spero sia l'inizio di una riproposta in edicola delle avventure di De Vincenzi, disponibili in libreria sia per Mondadori che per Sellerio e Castelvecchi, ma a prezzi ovviamente maggiori.<br />
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Ma è anche lo speciale di luglio che è davvero di grande qualità e pure "rischioso" per gli attuali standard della collana; in "Agli albori del giallo" si propongono infatti un romanzo di inizio novecento, e altri due testi addirittura del secolo precedente.<br />
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Cominciamo da quello più "recente" ovvero "I trentanove scalini" di John Buchan, che è più una spy-story avventurosa che un giallo vero e proprio ma sempre molto godibile; purtroppo io non l'ho mai apprezzato appieno in quanto vero e proprio fanatico del capolavoro che ne trasse Hitchcock nel 1935, migliorando davvero molto il testo di partenza aggiungendovi molta ironia e personaggi femminili indimenticabili, ma per chi non avesse visto il film leggere il romanzo potrebbe essere un'esperienza davvero piacevole.<br />
Liquido in maniera frettolosa il racconto d'ordinanza che è "Il delitto della rue Morgue" di Poe, che non ha certo bisogno di presentazioni e che, anche se è una scelta molto scontata, credo stabilisca il record di testo più antico mai presentato nei gialli Mondadori, togliendolo al "Club dei suicidi" di Stevenson che resisteva ormai dal 1929 (!!) per passare al secondo romanzo, ovvero "Il cappello del prete" di De Marchi; in questa splendida inverted-story datata 1888, ambientata in una Napoli fosca e suggestiva, c'è da divertirsi davvero, oltre a riscoprire la prosa raffinatissima di uno dei più grandi autori Italiani; per maggiori informazioni rimando al mio articolo su questo romanzo, che pubblicai nel gennaio 2016.<br />
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Concludiamo la rassegna con lo Sherlock apocrifo; ultimamente non ho più seguito la collana a causa di una deriva delle trame verso scenari davvero troppo lontani dal canone, nemici troppo fumettosi e contemporanei e troppe incursioni nello steampunk e nel soprannaturale; non sono mai stato un purista degli apocrifi e non ho batuto ciglio nemmeno nel caso di Sh contro Dracula, ma non trascendo però sul fatto che almeno lo stile e le atmosfere debbano assolutamente ricordare quelle di Conan Doyle, mentre ultimamente così è stato solo in parte. In ogni caso, un ottimo modo di intendere l'apocrifo è anche la semi-parodia in chiave umoristica, come nel titolo di questo mese "Indagine a New Work per la signora Hudson" che vede Holmes e Watson nella grande mela nientemeno che in compagnia della loro simpatica affittacamere; beh, potrebbe essere un pastiche davvero insulso come un romanzo garbato e divertente, insomma, come si dice a Firenze, "Obbène bene, ommàle male" ma io questo mese ci provo.<br />
<br />
Insomma, nell'attesa di altre gradevoli sorprese ad Agosto, direi che per il mese in corso non c'è proprio da lamentarsi.<br />
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<br />
<br />omar lastruccihttp://www.blogger.com/profile/06905636469335381783noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-1234095334800452641.post-45052846574088913562017-06-28T12:45:00.001-07:002017-06-28T12:47:43.991-07:00RIECCOMI QUA!!Cari amici e followers di "assassini e gentiluomini"<br />
<br />
finalmente il sottoscritto può tornare di nuovo su questi lidi virtuali. La mia assenza è stata lunga, ma credo, alla fine, giustificata; non solo da inizio anno il lavoro si è intensificato, ma lo scorso 9 giugno mi sono sposato con la mia cara Eleonora, dopo ben 13 anni di fidanzamento; è stata una vera gioia ma anche un vero stress organizzare tutto, e dire che ci siamo sposati in comune con pochissimi intimi e abbiamo fatto un viaggio di nozze nell'Italia del sud; se fosse stato un matrimonio con decine di invitati e il viaggio di nozze intercontinentale (come vanno adesso, sembra che se uno non esce almeno dall'Italia sia uno sfigato o peggio, mentre in Campania, Basilicata e Puglia abbiamo passato dei giorni meravigliosi) non credo saremmo sopravvissuti a tutto l'ammattimento organizzativo. Ma adesso, da pacioso signore sposato, la vita (almeno credo) per un poco scorrerà a ritmi meno forsennati, e potrò riprendere a occuparmi di sane e amene letture delittuose, del tipo "Come ammazzare la moglie e vivere felici.." Ovviamente scherzo (forse...).<br />
<br />
Per adesso gli sposi vi salutano da Porto santo stefano ove è avvenuto il matrimonio (Firenze ci pareva triste e volevamo il mare) e il sottoscritto vi promette un articolo quanto prima! un caro saluto.<br />
<br />
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<br />omar lastruccihttp://www.blogger.com/profile/06905636469335381783noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-1234095334800452641.post-16418523051811690012017-04-14T12:34:00.002-07:002017-04-14T12:34:42.713-07:00TANTI AUGURI DI BUONA PASQUA.Cari amici e fan di "assassini e gentiluomini",<br />
<br />
purtroppo la mia prolungata latitanza continua, spero prima o poi (ma credo più poi che prima...) di ricominciare ad avere il tempo di postare nuove cose, per il mio e (spero) vostro piacere.<br />
<br />
Nel frattempo auguro a tutti voi e alle vostre famiglie tanti auguri per delle serene festività pasquali, magari in compagnia di un bel giallo d'antan.<br />
<br />
Un caro saluto, e a presto.<br />
<br />
Omar.omar lastruccihttp://www.blogger.com/profile/06905636469335381783noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-1234095334800452641.post-81829703658240665182017-01-15T10:23:00.000-08:002017-01-15T10:23:06.082-08:00"LA FUGA" (Dark passage) DI DELMER DAVES, CON HUMPHREY BOGART.<!--[if gte mso 9]><xml>
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<br />
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Baskerville Old Face",serif; font-size: 16.0pt; line-height: 115%;">Parlare di Humphrey Bogart mi costa sempre un
certo imbarazzo; ho per lui una venerazione tale che mi parrebbe di ledere
maestà a non parlarne solo per superlativi; dico solo che è un mio mito
assoluto, sia l’attore che i personaggi da lui interpretati, quegli splendidi
losers che o, appunto, perdono, oppure pagano a caro prezzo ogni loro effimera
vittoria. Era un uomo non bello ma di un magnetismo assoluto, non grande e
grosso ma che comunque incuteva timore e rispetto, un uomo che le donne amavano
e gli uomini ammiravano profondamente.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-NAabtO6OLh8/WHu97SuViYI/AAAAAAAABbs/1z-mw8TMFxksfE-YUVANTyYvOmkvelc_gCLcB/s1600/b7126e3bd16d3c6d0eaf5e67b1537f23.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://3.bp.blogspot.com/-NAabtO6OLh8/WHu97SuViYI/AAAAAAAABbs/1z-mw8TMFxksfE-YUVANTyYvOmkvelc_gCLcB/s320/b7126e3bd16d3c6d0eaf5e67b1537f23.jpg" width="256" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Baskerville Old Face",serif; font-size: 16.0pt; line-height: 115%;">Il mio primo incontro con Bogey fu quando ero
tredicenne, in una di quelle estati perfette nelle quali ogni giorno è una
possibile scoperta di cose nuove. Era un pomeriggio<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>talmente caldo che uscire di casa era una
follia, e sulla Rai davano ogni giorno, alle 14 in punto, un grande film
classico (bei tempi, ora solo talk-show spazzatura, anche in replica). La guida
TV segnalava un certo “Il grande sonno” e diceva che era un grande giallo,
genere che già al tempo cominciavo a seguire. Ora, sinceramente della storia ci
capii poco o niente (e anche adesso non è che tutto mi sia chiaro) ma a
lasciarmi a bocca aperta fu lo straordinario bianco e nero, Bogart/Marlowe che
entra e si ritrova subito una bella ragazza che sviene, anche se per gioco, ai
suoi piedi, poi l’incontro col vecchio nella serra caldissima, Lauren Bacall
bellissima e misteriosa, le scazzottate con pittoreschi ceffi, le auto d’epoca,
i bei vestiti, la libraia sexy <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>(Dorothy
Malone) che flirta con Bogart…non pensavo che, abituato alle sciocchezzuole da
ammeriga reaganiana di Stallone, Schwarzy e compagnia, che il cinema potesse
essere tanto eccitante, e che si potesse essere fighi senza nessuno sforzo come
faceva Bogey; da quel momento ho guardato ogni film da lui interpretato, li braccavo
sulle guide tv, li registravo in vecchie VHS, e ora ho una collezione in DVD
della quale sono gelosissimo; ma da quale film tra i tanti interpretati da
Bogart potevo cominciare a parlare su questo blog? Il già citato “Grande sonno”
e “Il mistero del falco” sono ormai talmente famosi da (almeno spero…) <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>non aver bisogno di approfondimenti, così come
“Casablanca” o “Il tesoro della sierra madre” o “La regina d’africa”. No, ho
optato per un film che fosse bello quanto i capolavori sopra citati ma che
fosse poco noto, e soprattutto che ci fosse anche Lauren Bacall, compagna di
vita di Bogey per 15 anni, fino alla prematura morte di lui, dovuta a quelle
sigarette maledette quanto si vuole ma senza le quali non sarebbe però stato
quell’icona indelebile che conosciamo.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-RzHXnEyYakk/WHu9eeeneNI/AAAAAAAABbk/2LTWQSucepgcrtHY7KrFTfE1FsC6ri8OACLcB/s1600/DarkPassagePoster.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="308" src="https://3.bp.blogspot.com/-RzHXnEyYakk/WHu9eeeneNI/AAAAAAAABbk/2LTWQSucepgcrtHY7KrFTfE1FsC6ri8OACLcB/s320/DarkPassagePoster.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Baskerville Old Face",serif; font-size: 16.0pt; line-height: 115%;">“Dark passage”<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>bel titolo banalizzato in Italiano, è del 1947, quando la coppia
Bogart-Bacall aveva appena girato The Big Sleep ed era al massimo del suo
fulgore, e fu diretto da Delmer Daves, un regista discontinuo ma che quando gli
davano una bella storia e dei grandi attori non era secondo a nessuno (basti
pensare al bellissimo “L’amante indiana” con James Stewart). E di grande regia
si deve parlare fin dai primi minuti, in quanto viene usata una tecnica allora
quasi inedita, ovvero la soggettiva nella quale la macchina da presa diventa un
personaggio vero e proprio con cui gli attori si rapportano; questo perché il
protagonista NON si deve vedere prima di un certo momento, un elemento
necessario per lo svolgimento della storia che venne reso in questo modo
geniale.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Baskerville Old Face",serif; font-size: 16.0pt; line-height: 115%;">La storia, inverosimile e ai limiti del
fantastico come in certi neri di Woolrich, è questa; Vincent Parry, condannato
all’ergastolo per un delitto non commesso riesce a evadere da San Quintino, il
famigerato penitenziario di San Francisco. Nella sua fuga disperata viene
aiutato da una giovane donna del mistero, Irene (naturalmente la Bacall), che
lo soccorre senza chiedergli niente e lo ospita nella sua bella casa. L’evaso,
col fin troppo generoso aiuto di un tassista, trova un dottore che gli cambi i
connotati, facendolo diventare proprio..Bogart (eh, magari, ditemi dov’è che mi
faccio Bogartizzare pure io). Ma, come nei migliori film Hitchcockiani,
Parry/Bogart non userà la sua nuova faccia solo per fuggire, ma per muoversi
più liberamente e cercare il vero colpevole, che nel frattempo ha ucciso anche
il suo migliore amico; naturalmente, nella Pirandelliana situazione di uomo
senza identità ne documenti, avrà delle difficoltà e sarà braccato a sua volta,
e la ricerca si fa sempre più disperata, nonostante Irene sia sempre al suo fianco,
sempre più innamorata del fuggitivo/giustiziere..</span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-FpW4SmZHX1s/WHu9nL6AtkI/AAAAAAAABbo/2IRflR7AXeAJrG26IEDnRLfEVB67rmVZACLcB/s1600/666.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="211" src="https://1.bp.blogspot.com/-FpW4SmZHX1s/WHu9nL6AtkI/AAAAAAAABbo/2IRflR7AXeAJrG26IEDnRLfEVB67rmVZACLcB/s320/666.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Baskerville Old Face",serif; font-size: 16.0pt; line-height: 115%;">Insomma, una di quelle storie nere degli anni
quaranta dove non c’è un attimo di respiro, tese come una corda di violino e
nelle quali l’incredulità va sospesa senza riserve, ma quel che resta è
un’esperienza visiva<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e sensoriale
eccitantissima; come per tanti altri grandi film del periodo, sono le
pettinature, i vestiti, le auto, le riprese di una San Francisco ammaliante
come in “Vertigo” che contribuiscono a creare il capolavoro. E poi gli attori,
non solo i divi ma anche i caratteristi (C’è anche Agnes Moorehead, una delle
attrici predilette di Orson Welles, in un ruolo secondario ma di grande
spessore) il classico film dove tutto funziona alla perfezione e che si avrebbe
voglia di riavviare un minuto dopo aver finito di vederlo, per rivederlo senza
tensione addosso e apprezzarne le innumerevoli sfumature. Ok, magari qualcuno
penserà che, da fan sfegatato dell’attore, sono un tantino di parte, ma per “La
fuga” ogni superlativo è pienamente giustificato, Bogartiani o meno.</span></div>
omar lastruccihttp://www.blogger.com/profile/06905636469335381783noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-1234095334800452641.post-52208413495368840162016-12-20T08:44:00.002-08:002016-12-20T08:44:36.459-08:00IDEE PER UN NATALE IN GIALLO.Ciao a tutti cari amici,<br />
<br />
siamo ormai in prossimità della festa più amata/odiata dell'anno, e come sempre cercherò di rubare più tempo possibile ad auguri e pranzi coi parenti dedicandomi alla mia attività preferita; letture e film a carattere poliziesco nel tepore di una casa calda e con la pancia piena di biasimevoli leccornie. Quello che segue è un vademecum su come passare una vigilia e un natale in compagnia dei grandi autori del giallo classico, e chi vuole (e puole) mi segua, altrimenti amici come sempre.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-SPAvBRPBaWw/WFlf0WkwPbI/AAAAAAAABbU/L_AXp6i89OAAjvDxM2nR4syXCLFlNualACLcB/s1600/buon-natale-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="256" src="https://2.bp.blogspot.com/-SPAvBRPBaWw/WFlf0WkwPbI/AAAAAAAABbU/L_AXp6i89OAAjvDxM2nR4syXCLFlNualACLcB/s320/buon-natale-1.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
Iniziamo dal pomeriggio della vigilia; che bello starsene tranquilli in un caldo buono di Ungarettiana memoria, pensando alla gente che sgomita in gomitoli di strade alla ricerca forsennata del regalo dell'ultima ora, vero? ma farlo in compagnia di un giallo a tema lo è ancora di più. Vi consiglio due racconti straordinari strettamente legati alla vigilia di Natale, ossia "La bambola del delfino" di Ellery Queen, che narra di un furto compiuto in un grande magazzino brulicante di clienti in strenua ricerca dei regali di natale nell'America di fine anni quaranta, per poi seguire passo passo per le vie della Londra popolana di fine ottocento Sherlock Holmes e il fido Watson che, la sera della vigilia, quando già la città si sta acquietando e preparando alla festività, vanno alla difficile ricerca di un'oca farcita addirittura...di un diamante. Questa storia assolutamente perfetta per atmosfera e vivacità è "L'avventura del carbonchio azzurro" e la trovate nella raccolta "Le avventure di Sherlock Holmes", la prima e la più bella.<br />
Dopo, quando finalmente giungerà la sera, molti di voi si dedicheranno al cenone e alla messa di Natale, e non ci sarà spazio per qualche altro bel crimine sotto il vischio, per cui passiamo alla mattina di Natale.<br />
Se, in questa, alcuni di voi lettori avranno l'ardire di alzarsi di buon'ora e la fortuna di non avere già dalla mattinata la casa invasa dai parenti, potrebbero mettere su (o cercarlo su qualche canale Rai, che ultimamente lo trasmettono sempre) il film "Il natale di Maigret", nel quale uno splendido Gino Cervi presta volto e corpulenza al celebre commissario che, proprio nelle prime ore della mattina di Natale viene interpellato per una questione assai spinosa che riguarda una strana visita di un misterioso Babbo natale nella stanza di una bambina inferma; Maigret risolverà il caso e, assieme alla moglie, troverà anche il modo di accudire la sfortunata piccola. Una storia tipicamente Simenoniana fatta di miserie umane frammiste a buoni sentimenti, una delle più belle e commoventi storie natalizie mai scritte.<br />
Dopo la proiezione del film, con l'ora del pranzo che si avvicina, potreste calarvi nelle perfette atmosfere di un natale ultra-british descritto con dovizia di particolari e un velo di dolce rimpianto da Agatha Christie in uno dei suoi racconti più suggestivi, ovvero "L'avventura del dolce di natale" (o, in alcune edizioni, "Il rubino") nel quale Poirot viene invitato in una splendida magione apparentemente come ospite (ma in realtà la padrona di casa l'ha assunto in qualità di detective) dove tra una portata di pudding e una di ostriche consegnerà un ladro alla giustizia, passando al tempo stesso una meravigliosa festività natalizia.<br />
Spero che, ultimata la lettura del racconto, possiate cullarvi dolcemente nel sogno di un antico natale Inglese, prima che il vociare dei vostri parenti vi riporti alla realtà; ma alla fin fine anche il nostro odierno natale italiano, se lo si continua a festeggiare con più o meno autentica allegria, poi tanto male non sarà.<br />
<br />
Per cui, cari amici e followers di Assassini e gentiluomini, TANTI CARISSIMI AUGURI DI BUON NATALE E BUONE FESTE A VOI E ALLE VOSTRE FAMIGLIE!! omar lastruccihttp://www.blogger.com/profile/06905636469335381783noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-1234095334800452641.post-38006676077944191492016-11-29T06:24:00.001-08:002016-11-29T06:25:31.281-08:00"MAIGRET E GLI ARISTOCRATICI" (O MAIGRET E I VECCHI SIGNORI) DI GEORGES SIMENON.<div class="block_1" style="font-family: "baskerville old face",serif; font-size: 19px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 1.15; margin: 0px 0px 10pt; padding: 0pt 0px; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
<span style="color: white;">Tutte le volte che dichiaro che la serie del commissario Maigret è la vera “Comedie Humaine” del ventesimo secolo, sembra sempre che parta la sparata dell’appassionato di letteratura popolare che si vuole cimentare in paragoni importanti, ma ad ogni nuova lettura o rilettura di un romanzo del ciclo, la mia convinzione non solo rimane tale, ma si rafforza.</span></div>
<div class="block_1" style="font-family: "baskerville old face",serif; font-size: 19px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 1.15; margin: 0px 0px 10pt; padding: 0pt 0px; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
<span style="color: white;">In fin dei conti la saga di Maigret, prima itinerante per tutta la provincia Francese (e ben oltre;Belgio, Olanda, perfino New York) e poi raramente ambientata fuori da Parigi e dintorni, ci ha regalato un affresco pressoché totale di una capitale Francese ormai talmente stravolta nel tessuto sociale e nell’urbanistica che quella Simenoniana risulta al lettore odierno (specialmente per chi conosce la città com’è adesso..io purtroppo ancora non ci ho messo piede) quasi un mondo fiabesco, una pura astrazione idealizzata<span style="white-space: pre-wrap;"> come l’Ovest selvaggio di John </span>Wayne o l’Inghilterra degli Squire e dei villaggetti.</span></div>
<div class="block_1" style="font-family: "baskerville old face",serif; font-size: 19px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 1.15; margin: 0px 0px 10pt; padding: 0pt 0px; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
<span style="color: white;">Ma comunque la Parigi di Simenon, al contrario di altri mondi mitici, esisteva eccome, e l’autore ce l’ha presentata veramente in tutti i suoi aspetti; dai quartieri più popolari densi di commoventi perdenti Brassensiani(Maigret e il ladro pigro, Maigret e l’uomo della panchina, Maigret e il cliente del sabato) ai clochard lungo la Senna (Maigret e il vagabondo) ai nuovi quartieri-dormitorio proliferati dal dopoguerra in poi (La ragazza di Maigret) ai delicati ritratti di donna (Cecile, Maigret e la giovane morta) e soprattutto ci ha presentato via via i nuovi Parigini; gli immigrati Polacchi di “Un’ombra su Maigret” o il Libanese dell’omonimo romanzo, i giovani beatnik di Maigret e il ladro, niente e nessuno è sfuggito all’occhio critico benevolo e spietato al tempo stesso quando incredibilmente acuto dell’autore.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-JDjHa1OPieE/WD2PbRXVzsI/AAAAAAAABa4/QYf-8w5avHEHA1hgeJ4jKynTdX8xE8A1QCLcB/s1600/67-Maigret-e-gli-aristocratici.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://2.bp.blogspot.com/-JDjHa1OPieE/WD2PbRXVzsI/AAAAAAAABa4/QYf-8w5avHEHA1hgeJ4jKynTdX8xE8A1QCLcB/s320/67-Maigret-e-gli-aristocratici.jpg" width="193" /></a></div>
<div class="block_1" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; color: black; font-family: 'Baskerville Old Face', serif; font-size: 19px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 1.15; margin: 0px 0px 10pt; orphans: auto; padding: 0pt 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: auto; word-spacing: 0px;">
<br /></div>
<div class="block_1" style="font-family: "baskerville old face",serif; font-size: 19px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 1.15; margin: 0px 0px 10pt; padding: 0pt 0px; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
<span style="color: white;">Ma prima del<span style="white-space: pre-wrap;"> 1960, in un periodo della serie che molti ritengono già di decadenza ma che per il sottoscritto, come ho dichiarato altre volte, è quello con molti dei romanzi pi</span>ù belli, Simenon azzardò molto ambientando un suo romanzo (Dopo il celeberrimo Caso Saint-Fiacre) nel mondo dell’aristocrazia; nella Parigi postbellica in pieno fermento politico e sociale i tipi più in evidenza erano ben altri, tanto che la minoranza di sangue blu, privata di molto del suo blasone, in piena decadenza e con molti dei suoi rappresentanti ormai anziani, era considerata alla stregua di un fastidioso anacronismo, dei relitti avulsi dal nuovo contesto sociale.</span></div>
<div class="block_1" style="font-family: "baskerville old face",serif; font-size: 19px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 1.15; margin: 0px 0px 10pt; padding: 0pt 0px; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
<span style="color: white;">Ma Simenon, che oltre che un genio era<span style="white-space: pre-wrap;"> un uomo sensibilissimo, riuscì a rendere giustizia a queste persone in fondo sfuggenti e misteriose, spesso vittime del loro stesso augusto nome; Maigret, infatti, viene chiamato in seguito al ritrovamento del cadavere del conte di </span>Saint-Hilaire, noto ex ambasciatore in persona, ucciso da ben quattro colpi di revolver nel suo studio da qualcuno che lui stesso aveva fatto accomodare. Maigret, che si sente in preda a una soggezione che sfiora il disagio in quell’ambiente di nobili a causa della sua infantile adorazione per la sfuggente e altera contessa di Saint-Fiacre (geniale il rimando al capolavoro scritto quasi trent’anni prima) considerata dal Maigret bambino come una sorta di dea benigna, inizia a indagare sulla vita del morto, e viene a conoscenza di una storia assurda che sembra tratta da un romanzo d’appendice di tanti decenni prima in stile Feval o Bourget, ovvero quella di un amore durato una vita e rimasto platonico per motivi di etichetta tra il morto e la contessa Isabelle, un amore nato in gioventù vissuto intensamente, con appassionate missive quotidiane, un continuo spiare in silenzio l’uno la vita dell’altro (sarà casuale il rimando al meraviglioso racconto “Wakefield” di Nathaniel Hawthorne? Chissà se Simenon lo conosceva…) vedersi appassire, invecchiare, sempre da lontano; a questa emozionante vicenda rievocata durante tutto il racconto si alterna la mediocrità degli eredi e dei parenti più giovani dei due nobili, persone meschine incapaci anche solo di capire tutto quel sentimento. Ma sarà uno di loro, giovanissimo e più sensibile degli altri, a incanalare il caso sui giusti binari, e un simpatico abate a fornire a un Maigret provato e commosso la (per niente scontata) soluzione.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-BayYzdFTfhs/WD2PfyKNnqI/AAAAAAAABa8/6OSSiPYRXb4WZq7SJjBAGmisNfffqmr3gCLcB/s1600/maigret.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://2.bp.blogspot.com/-BayYzdFTfhs/WD2PfyKNnqI/AAAAAAAABa8/6OSSiPYRXb4WZq7SJjBAGmisNfffqmr3gCLcB/s1600/maigret.jpg" /></a></div>
<div class="block_1" style="font-family: "baskerville old face",serif; font-size: 19px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 1.15; margin: 0px 0px 10pt; padding: 0pt 0px; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
<span style="color: white;"><br /></span></div>
<div class="block_3" style="font-family: "baskerville old face",serif; font-size: 19px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 1.15; margin: 0px 0px 10pt; padding: 0pt 0px 0px; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
<span style="color: white;">Insomma, questo “Maigret et les vieillards” (Maigret e i vecchi signori nell'edizione Adelphi) ha tutti i pregi dei migliori romanzi Simenoniani senza averne i difetti, assolutamente uno dei migliori del ciclo, da recuperare senza esitazioni. E preparate qualche fazzoletto vicino al comodino.</span></div>
omar lastruccihttp://www.blogger.com/profile/06905636469335381783noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1234095334800452641.post-83381657757970430032016-11-13T12:42:00.000-08:002016-11-13T12:49:17.712-08:00"I MISTERI DI CHALK HILL" DI SUSANNE GOGA.<span style="background-color: black;"><span><span style="background-color: white;"></span></span></span><div class="block_1" style="font-family: "baskerville old face",serif; font-size: 19px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 1.15; margin: 0px 0px 10pt; padding: 0pt 0px; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
<span style="color: white;">Quando
si acquista un romanzo avendo buone aspettative su di esso e queste non
vengono deluse è una gran bella sensazione per un lettore, ma ve ne è
una ancora migliore; acquistare un libro senza aspettarsi molto e
trovarsi invece tra le mani un prodotto di gran lunga migliore di quel
che si crede.</span></div>
<div class="block_1" style="font-family: "baskerville old face",serif; font-size: 19px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 1.15; margin: 0px 0px 10pt; padding: 0pt 0px; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
<span style="color: white;">E’
stato questo, per me, il caso de “I misteri di Chalk Hill”, della
giovane Tedesca Susanne Goga, al suo primo romanzo tradotto in Italia
dalla fiorentina Giunti Editore.</span></div>
<div class="block_1" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; color: black; font-family: 'Baskerville Old Face', serif; font-size: 19px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 1.15; margin: 0px 0px 10pt; orphans: auto; padding: 0pt 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: auto; word-spacing: 0px;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-H-87dqWQZbA/WCjQkAsS6vI/AAAAAAAABac/ITIk-I9lPEYwjKpV4PYYKAM-tnnZzSuWQCLcB/s1600/susanne-goga-YRC2CTKB.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://2.bp.blogspot.com/-H-87dqWQZbA/WCjQkAsS6vI/AAAAAAAABac/ITIk-I9lPEYwjKpV4PYYKAM-tnnZzSuWQCLcB/s1600/susanne-goga-YRC2CTKB.jpg" /></a></div>
L'autrice (fonte immagini; sito Giunti editore)<br />
<div class="block_1" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; color: black; font-family: 'Baskerville Old Face', serif; font-size: 19px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 1.15; margin: 0px 0px 10pt; orphans: auto; padding: 0pt 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: auto; word-spacing: 0px;">
<br /></div>
<div class="block_1" style="font-family: "baskerville old face",serif; font-size: 19px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 1.15; margin: 0px 0px 10pt; padding: 0pt 0px; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
<span style="color: white;">Ammetto
che avevo adocchiato questo romanzo in libreria un annetto fa, ma
troppo era il timore che si rivelasse un ennesimo romance scontato, un
epigono degli epigoni, e lo trascurai; ma una entusiastica recensione
sul blog l’Oeil de Lucien, fonte inesauribile di consigli per il
sottoscritto, mi ha fatto decidere per l’acquisto, anche per il prezzo
irrisorio (soli 6,90 per un romanzo di 400 pagine) dell’edizione
economica uscita da poco.</span></div>
<div class="block_1" style="font-family: "baskerville old face",serif; font-size: 19px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 1.15; margin: 0px 0px 10pt; padding: 0pt 0px; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
<span style="color: white;">Lo
presi a fine agosto, nel momento in cui l’estate, anziché declinare,
decise di fare la voce grossa, e rimandai la lettura di questo mystery
goticheggiante a un clima più adatto, che in questa prima parte di
novembre non ha certo deluso in quanto a sere buie e tempestose.</span></div>
<div class="block_1" style="font-family: "baskerville old face",serif; font-size: 19px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 1.15; margin: 0px 0px 10pt; padding: 0pt 0px; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
<span style="color: white;">Che dire; me lo sono letto in tre sere, con sconfinato diletto.</span></div>
<div class="block_1" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; color: black; font-family: 'Baskerville Old Face', serif; font-size: 19px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 1.15; margin: 0px 0px 10pt; orphans: auto; padding: 0pt 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: auto; word-spacing: 0px;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-6vWEeh_6vpA/WCjQtAnPtFI/AAAAAAAABak/leZcCUq_Ipk3-DIdqEBq9344KqLRMU3XgCLcB/s1600/cop-low-chalk-hill-94Z22C25.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://2.bp.blogspot.com/-6vWEeh_6vpA/WCjQtAnPtFI/AAAAAAAABak/leZcCUq_Ipk3-DIdqEBq9344KqLRMU3XgCLcB/s1600/cop-low-chalk-hill-94Z22C25.jpg" /></a></div>
<div class="block_1" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; color: black; font-family: 'Baskerville Old Face', serif; font-size: 19px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 1.15; margin: 0px 0px 10pt; orphans: auto; padding: 0pt 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: auto; word-spacing: 0px;">
<br /></div>
<div class="block_1" style="font-family: "baskerville old face",serif; font-size: 19px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 1.15; margin: 0px 0px 10pt; padding: 0pt 0px; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
<span style="color: white;"><span style="white-space: pre-wrap;">Inizio col dire che la trama è quella che ci si aspetta; una storia del mistero con venature gotiche e atmosfere Collinsiane, ma riproposte con verve e originalità, senza essere un rifacimento, come dichiarato da qualche recensore, del Jane Eyre di Charlotte Bronte; anzi, tra la trama delle due opere le similitudini sono davvero poche, casomai abbondano i riferimenti non solo a Collins ma anche alla Braddon, fino ad arrivare a John Dickson Carr, non per le trame mirabolanti quanto per un certo sottofondo magico-demoniaco che aleggia sullo sfondo, atmosfere nelle quali il romanziere Americano era maestro.</span></span></div>
<div class="block_1" style="font-family: "baskerville old face",serif; font-size: 19px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 1.15; margin: 0px 0px 10pt; padding: 0pt 0px; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
<span style="color: white;"><span style="white-space: pre-wrap;">La storia, in fin dei conti, è abbastanza semplice; una giovane e sensibile (ma al tempo stesso volitiva e determinata) istitutrice Tedesca di nome Charlotte Pauly giunge nella splendida tenuta di Chalk Hill, appartenente al severo e tormentato Sir Andrew Clayworth, rimasto da poco vedovo, per prendersi cura di sua figlia Emily, una bambina di otto anni intelligente e molto sensibile, che manifesta evidenti disturbi legati alla recente tragica perdita della madre, morta suicida. E’ presto evidente che sulla magione aleggiano svariati misteri, di sospetta origine ultraterrena, in quanto la presenza della morta alleggia greve.</span></span></div>
<div class="block_1" style="font-family: "baskerville old face",serif; font-size: 19px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 1.15; margin: 0px 0px 10pt; padding: 0pt 0px; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
<span style="color: white;">A
questa storia si intreccia, per poi incontrarsi, la sottotrama
riguardante Thomas Ashdown, brillante e curioso giornalista e critico
teatrale che, dopo essere entrato a far parte di una società il cui
obiettivo è studiare i fenomeni soprannaturali in modo scientifico
smascherando al tempo stesso imbroglioni e ciarlatani (siamo alla fine
del diciannovesimo secolo, epoca nella quale l’interesse per lo
spiritismo era al massimo fulgore) giunge proprio a Chalk Hill per
appurare quanto ci sia di vero nelle strane visioni della piccola Emily e
di altri membri della servitù.</span></div>
<div class="block_1" style="font-family: "baskerville old face",serif; font-size: 19px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 1.15; margin: 0px 0px 10pt; padding: 0pt 0px; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
<span style="color: white;"><span style="white-space: pre-wrap;">Sarebbe un delitto rivelare oltre, basta sapere che la suspense è gestita egregiamente, e i colpi di scena sono molteplici e per niente scontati; e poi, questo va sottolineato, la Goga ha una prosa di una leggerezza e nitidezza fuori dal comune, non ci sono pagine di troppo e tempi morti, e soprattutto l’autrice riesce a inchiodare il lettore alla poltrona senza premere sul pedale degli effettacci o del sesso sfrenato come ormai </span>accade
per molti romance contemporanei (anzi, se proprio si deve fare un
appunto al romanzo, forse la storia d’amore, che comunque è presente, è
troppo sacrificata rispetto ad altri aspetti, cosa che so già ad alcune
mie lettrici non farà piacere…) ottenendo il risultato prefisso senza
alcun bisogno di tinte troppo forti.</span></div>
<div class="block_1" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; color: black; font-family: 'Baskerville Old Face', serif; font-size: 19px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 1.15; margin: 0px 0px 10pt; orphans: auto; padding: 0pt 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: auto; word-spacing: 0px;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-NVPRaDvohRE/WCjQxbtIqrI/AAAAAAAABao/mJS_Zt-NqPYisVNjZEletWFsHpqW0-KJwCLcB/s1600/67934k.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://3.bp.blogspot.com/-NVPRaDvohRE/WCjQxbtIqrI/AAAAAAAABao/mJS_Zt-NqPYisVNjZEletWFsHpqW0-KJwCLcB/s1600/67934k.jpg" /></a></div>
<div class="block_1" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; color: black; font-family: 'Baskerville Old Face', serif; font-size: 19px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 1.15; margin: 0px 0px 10pt; orphans: auto; padding: 0pt 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: auto; word-spacing: 0px;">
<br /></div>
<div class="block_1" style="font-family: "baskerville old face",serif; font-size: 19px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 1.15; margin: 0px 0px 10pt; padding: 0pt 0px; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
<span style="color: white;"><span style="white-space: pre-wrap;">Certo, è ovviamente molto prematuro affermare che la letteratura ha trovato una nuova Shirley Jackson o Susan Hill o Sarah Waters, ma un altro banco di prova è ormai imminente; segnalo infatti che il prossimo mercoledì, 16 novembre, uscirà sempre per Giunti il secondo romanzo dell’autrice tradotto in Italiano, “Il segreto di Reverdiew college” che dalla trama promette faville; sarà il mio regalo di compleanno, ho molta fiducia in questa autrice, perché, comunque vada, questo “I misteri di Chalk Hill” è un romanzo che merita davvero di non finire nell’oblio, un piccolo capolavoro che spero col tempo diventi un classico del romanzo gotico contemporaneo.</span></span></div>
omar lastruccihttp://www.blogger.com/profile/06905636469335381783noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-1234095334800452641.post-87594732178461057382016-11-10T10:43:00.002-08:002016-11-10T10:43:34.303-08:00RIPARTIAMO?....Cari lettori e followers di "Assassini e gentiluomini",<br />
<br />
<br />
Siccome, come canta Venditti "Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano", sono lieto di annunciarvi che il mio congedo, che forse era un arrivederci, alla fine era un arrivederci davvero. Diciamo che non ci speravo, ma ora che le cose per me vanno leggermente (e dico leggermente) con ritmi più lenti, posso tornare a dedicarmi al blog ma soprattutto, e qui stava l'impresa, a leggere libri dei quali poi scrivere.<br />
<br />
La decisione di tornare a scrivere è dipesa anche, e ve lo dico di cuore, dai tanti messaggi che ho ricevuto, veramente carini e ai quali era davvero difficile rimanere indifferenti. Spero però che molti di voi che mi seguono decidano di commentare, di partecipare; sarà più divertente per voi e per me.<br />
<br />
In ogni caso sarà difficile per me scrivere con la stessa frequenza di prima; dovrete accontentarvi, temo, di pochi post, ma si spera buoni.<br />
<br />
Insomma, spero sarete con me in questa nuova vita di "Assassini e gentiluomini 2.0", vi aspetto numerosi!!<br />
<br />
Omar. <br />
<br />
<br />omar lastruccihttp://www.blogger.com/profile/06905636469335381783noreply@blogger.com15tag:blogger.com,1999:blog-1234095334800452641.post-27525601723530908782016-09-24T02:22:00.002-07:002016-09-24T02:24:07.944-07:00UN CONGEDO...FORSE UN ARRIVEDERCI.Cari amici,<br />
<br />
ormai vi sarete accorti del mio silenzio prolungato, dei post sempre più radi, della mancata segnalazione di novità e tanto altro. Senza dare tante giustificazioni, ammetto che una serie di fattori mi hanno tenuto e mi terranno lontano da questo blog. Si, senz'altro ho maggiori impegni familiari e lavorativi che tendono a riempire (nel bene e nel male) le giornate, ma sinceramente ammetto che dopo 5 anni di letture un filo monotematiche è venuto meno anche l'interesse, la passione per il genere; non seguendolo più, ho anche poco di cui parlare. Tre anni e mezzo di blog sono tanti, in fondo, la vita si evolve e così gli interessi, e se continuassi a postare lo farei solo per onor di firma, e non ho ore da perdere per questo, ahimè. Ho anche altri motivi per cui sono un poco deluso, ma non li esprimo perchè qualcuno potrebbe pensare che abbia aperto questo spazio per secondi fini, e ciò non è mai stato.<br />
<br />
Quindi, senza tanti giri di parole, a 200 post esatti il blog "chiude", forse per sempre e forse no, lascio sempre una porta aperta.<br />
Voglio ringraziare tutti i miei lettori e followers per questo cammino assieme, e invito eventuali nuovi utenti a esplorare ciò che lascio, perchè ovviamente il blog resta in rete a disposizione di tutti, e continuerò a rispondere (magari non celermente) a ogni domanda che vorrete pormi.<br />
<br />
Un caro saluto,<br />
<br />
Omar.omar lastruccihttp://www.blogger.com/profile/06905636469335381783noreply@blogger.com17tag:blogger.com,1999:blog-1234095334800452641.post-5264046654155681902016-08-28T08:08:00.000-07:002016-08-28T08:08:03.483-07:00POLILLO PUBBLICA "WHISTLE UP THE DEVIL" DI DEREK SMITH.<br />
Ciamo amici, rieccomi qua, e con una bellissima nuova! <br />
<br />
Come diceva Guccini in una vecchia canzone, "Settembre è il mese del ripensamento sugli anni e sull'età, dopo l'estate porta il dono usato della perplessità"... ma a parte queste cosette non proprio piacevoli, quest'anno il primo mese autunnale porta anche una bella novità per i giallofili; il primo settembre, infatti, uscirà in libreria per i Bassotti Polillo nientemeno che il titolo forse in assoluto più richiesto dai giallofili nostrani, ovvero "Whistle up the devil" di Derek Smith, uscito da noi negli anni cinquanta col titolo (tradotto letteralmente) di "Un fischio al diavolo" per la collana gialli Casini, in una traduzione forse incompleta ma comunque molto difficilmente reperibile sul mercato dell'usato; per troppi anni questo romanzo leggendario, che vorrebbe essere un omaggio a tutti i topoi della camera chiusa e un punto d'arrivo del genere, era rimasto un sogno per troppi, ma ora la benemerita Polillo, un anno dopo un altro capolavoro ( Morte in ascensore di Alan Thomas) ci regala l'emozione di averlo in tutte le librerie. Il titolo Polilliano del romanzo sarà "L'enigma della stanza impenetrabile" e forse lasciare "Un fischio al diavolo" sarebbe stato più carino, ma a noi interessa il contenuto.<br />
<br />
Insomma, da giovedì tutti ai posti di blocco, per scattare in libreria!!<br />
<br />
<br />omar lastruccihttp://www.blogger.com/profile/06905636469335381783noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1234095334800452641.post-40857706234468954012016-08-07T04:09:00.001-07:002016-08-07T04:09:14.697-07:00BUONE VACANZE!!Anche per quest'anno il blog (a dire il vero non molto operoso...) si ferma per le vacanze estive; auguro a tutti voi bellissime vacanze, e un bel libro sotto l'ombrellone o in baita, o anche nell'intimità della vostra casa; ci ritroviamo a Settembre, un abbraccio a tutti i miei lettori!<br />
<br />
Omar.omar lastruccihttp://www.blogger.com/profile/06905636469335381783noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1234095334800452641.post-91651746219767168122016-07-13T06:18:00.001-07:002016-07-13T06:18:03.492-07:00"IL PENSIONANTE" DI GEORGES SIMENON.Una delle cose migliori della casa editrice Adelphi, nonostante i suoi
prezzi davvero troppo alti per libri di nemmeno 200 pagine, sono
senz'altro le riproposizioni dei romanzi del prolificissimo Georges
Simenon, praticamente un pozzo senza fondo a cui attingere e che
riscontra, una volta tanto, un giustificatissimo successo anche di
pubblico, oltre che di critica.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-hxZcxA2bkaQ/V4Y_fa-pp-I/AAAAAAAABYM/H6rTW2YY-9IcvhGfvDOS2QmdaV2WPFvNwCLcB/s1600/1913892b71f3f07ccd0aac2c5350c9f7_w600_h_mw_mh_cs_cx_cy.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://2.bp.blogspot.com/-hxZcxA2bkaQ/V4Y_fa-pp-I/AAAAAAAABYM/H6rTW2YY-9IcvhGfvDOS2QmdaV2WPFvNwCLcB/s320/1913892b71f3f07ccd0aac2c5350c9f7_w600_h_mw_mh_cs_cx_cy.jpg" width="203" /></a></div>
<br />Come sapete, a me Simenon piace
molto, sia Maigret che extra Maigret; non ritengo tutti i suoi libri
automaticamente capolavori come fanno tanti, anzi ce ne sono alcuni che
proprio non mi hanno detto nulla (ma, vedi anche Maugham e Kipling,
alcuni autori riscoperti da Adelphi, da bistrattati che erano, finiscono
per essere addirittura sopravvalutati proprio grazie alla patina di
snobismo letterario che distingue questa casa editrice) ma in ogni caso i
suoi libri si fanno sempre leggere con piacere, aldilà del risultato
finale.<br />SImenon, diciamocelo, oltre che talentuoso era un mestierante
furbissimo, forse colui che capì più alla perfezione come dosare quegli
ingredienti per cui il pubblico lo amò fin da subito; atmosfere e
descrizioni di Parigi o della provincia Francese, personaggi ambigui e
sessualmente disinibiti, escursioni in scenari esotici, e soprattutto
una scrittura che arriva al sodo, che non si perde in dettagli inutili,
che centra il bersaglio senza tergiversazioni.<br /> Ma nel 1934, ai tempi
in cui scrisse "Il pensionante" il SImenon che esaminerò in questa
occasione, il Belga non era ancora un autore completo come nei romanzi
della maturità. Nato nel 1903, aveva esordito da giovanissimo scrivendo,
con lo pseudonimo di George Sim un mucchio di romanzotti a sensazione
oggi tenuti scientemente nell'oblio (ma ai quali non mi dispiacerebbe
dare una lettura) e poi raggiunse un fulmineo successo coi primi libri
di Maigret; ma l'autore, un poco stufo del personaggio, volle tornare a
romanzi senza personaggi fissi senza però gli orpelli del Feuilleton ma
con una formula simile ai Maigret, seppur con un intreccio poliziesco
labile se non inesistente, più drammi umani che thriller, raggiungendo
subito risultati di tutto rispetto, tra cui "Colpo di Luna", "Il
passeggero del Polarlys" , "I Pitard" , fino a questo "Le locataire"
datato 1933.<br /><br />Diciamolo subito per evitare malintesi; questo
romanzo, seppur buono, non è a livello dei migliori Simenon. E' una
storia interessante ma mal calibrata nel ritmo, e con troppi personaggi
irrisolti.<br /><br />La trama, tipicamente Simenoniana, parla di un uomo,
Élie Nagéar, che si intuisce già perdente, già vittima del suo destino.
Ebreo Turco ma di origini Portoghesi (!) Nagear, dopo un affare andato a
monte, uccide un facoltoso Olandese per rubargli le motle banconote che
sapeva che l'uomo aveva con se. SI rifugia a Bruxelles dalla sua
amante, Sylvie, avventuriera ed entraineuse dalla morale equivoca che
poco ha della femme fatale dei noir, in quanto persona pratica, che si
vende senza il minimo scrupolo all'amante di turno che può farle dei
regali, senza provare niente per essi.<br /><br />La ragazza, più
infastidita che coinvolta dalla situazione, dice a Nagear di andare a
nascondersi nella pensione gestita da sua madre e sua sorella, nella
vicina Charleroi, dopo avergli preso una parte del bottino. E qua
Nagear, individuo inquieto ben prima di essere braccato dalla polizia
per l'omicidio, magicamente, grazie alle cure della madre di Sylvie che
lo adotta come un figlio, scopre, nel rigido inverno Belga, che il
microcosmo della pensione è per lui il rifugio caldo e quieto che non ha
mai avuto e che, forse, desiderava da una vita; non esce mai, passa le
giornate nel calore della famiglia Baron, conversa con la scontrosa Antoinette, sorellina di Sylvie (personaggio di adolescente problematica e con istinti repressi che avrebbe potuto essere sfruttato molto meglio) e con i mal assortiti
pensionanti, tra cui un giovane ebreo del ghetto di Vilnius e un polacco
che odia gli ebrei (sinistra anticipazione dell'ondata antisemita che
proprio in quei mesi avrebbe travolto l'Europa) e tra quelle modeste
mura inizia a vivere quasi una nuova vita. Ma, nel mondo all'esterno
della pensione Baron, la polizia si avvicina sempre più alla verità....<br /><br />Insomma,
se dalla mia sinossi avete ricavato l'impressione che Il pensionante
sia un buon thriller venato di suspense (come l'omonimo film
Hitchcockiano, che ovviamente non c'entra nulla con questo romanzo)
avete ragione solo in parte. Perchè si, la storia è buona e sicuramente
sulle prime coinvolge, ma poi l'autore si concentra troppo sulla vita di
Nagear alla pensione, volendo raccontare la storia di un uomo che quasi
torna bambino finisce per sacrificare la fluidità dell'intreccio e il
pathos pian piano finisce per scemare, e la conclusione arriva un poco
stanca, come nel calcio un attaccante che prende la palla a centrocampo,
fa una gran volata verso la porta ma arriva confuso e poco lucido e fa
un tiro telefonato e prevedibile. Ma, ricordiamo, il miglior Simenon
aveva ancora da venire, forse vent'anni dopo avrebbe sfruttato al
massimo le potenzialità elevatissime offerte della trama. In ogni caso
un libro da leggere, che trova un suo riassunto nella frase bellissima
tratta dal Mucchio selvaggio di Sam Peckinpah, ossia "Tutti vorrebbero
tornare bambini, anche i peggiori di noi. Anzi, forse i peggiori di noi
lo sognano più di tutti".omar lastruccihttp://www.blogger.com/profile/06905636469335381783noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-1234095334800452641.post-39851570597601340812016-07-08T00:37:00.004-07:002016-07-08T00:37:37.501-07:00"LA MORTE IN VACANZA" DI JANICE HAMRICK.Purtroppo, con l'allarme terrorismo e specialmente dopo il doloroso caso
Regeni, abbiamo smesso di guardare l'Egitto come lo abbiamo sempre
guardato, ossia come un paese fiabesco con un grande passato e tante
mete turistiche da sogno. Chi non ha mai desiderato di vedere la Sfinge e
le Piramidi? forse solo Roma ha altrettanto appeal. Ma purtroppo, fino a
data da destinarsi, questa magia anche solo immaginaria è evaporata, e
chissà se tornerà.<br /><br />In ogni caso, nel 2011 la giovane Janice
Hamrick, scrittrice già al terzo romanzo e abbastanza sulla breccia in
patria, scrisse un romanzo dove l'Egitto, a parte qualche magagna dovuta
principalmente alla burocrazia locale, era ancora raccontabile come
meta di una vacanza da sogno.<br /><br />Oddio, da sogno, intendiamoci bene;
nel romanzo "La morte in vacanza" uscito lo scorso maggio nel GM, si
parla di un viaggio, ma organizzato; certo, credo sia di gran lunga il
metodo più sicuro per visitare quelle aree del mondo, ma personalmente
l'idea di aggregarmi a un gruppo di sconosciuti, comandato a bacchetta
da una guida e costretto a rigidi e inflessibili orari e a ritmi
massacranti mi sembra semplicemente orribile, preferisco non vedere che
vedere a quelle condizioni; per me e la mia Fidanzata è già un viaggio
faticoso uscire da Firenze, figuriamoci avventurarsi in simili gineprai.<br />
<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-ueogtcAMn4w/V39YNFHjgZI/AAAAAAAABX8/Suk4Qq_oVQoEV3XfD6ehIq9bweaPUOFAQCLcB/s1600/5241-3143.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://2.bp.blogspot.com/-ueogtcAMn4w/V39YNFHjgZI/AAAAAAAABX8/Suk4Qq_oVQoEV3XfD6ehIq9bweaPUOFAQCLcB/s320/5241-3143.jpg" width="206" /></a></div>
<br /><br />Ma,
fortunatamente per le agenzie di viaggio, molti la pensano
diversamente, e l'Egitto rimane una meta delle più gettonate,
specialmente dagli Americani; ed ecco quindi arrivare nella terra dei
Faraoni una comitiva di Texani, tra cui spicca, tra personaggi comunque
tutti ben delineati, la protagonista Jocelyn Shore, che viaggia con la
seducente e capricciosa cugina Kyla, che si è unita alla cugina più per
rinsaldare il loro rapporto un poco traballante che per vera vocazione.
Tutta la variopinta comitiva, composta da famiglie di varia estrazione
ed educazione, tra i quali una coppia di Australiani con una figlia che
nasconde un segreto, due svampite e irritanti sorelle, una zitella
impicciona e maligna, e soprattutto Alan Stratton, bellone seducente e
misterioso che viaggia da solo, e che diventa ben presto l'oggetto del
desiderio di Jocelyn e Kyla.<br /><br />Ora, Jocelyn potrebbe considerarsi
l'erede delle fanciulle per bene e ingenue e travolte dal fascino
dell'avventura rese famose da Edgar Wallace, ma il carattere è
decisamente rapportato ai nostri tempi; l'eroina è ormai oltre la
trentina, con un divorzio alle spalle, con ben poche inibizioni
sentimentali e sessuali e un senso pratico che deriva dal lavoro (è
insegnante in una scuola elementare) e dalle traversie della vita
affrontate in prima persona e senza cavalier serventi.<br />Piacente ma
non bellissima, ha un complesso di inferiorità enorme verso Kyla,
decisamente più sexy e sfrontata, e che lo fa pesare alla cugina
(assicurandosi puntualmente tutti gli uomini piacevoli e single che
incontrano), meno bella ma soprattutto meno adatta di lei a fare la
gatta morta.<br /><br />Il viaggio in Egitto, della durata di dieci giorni e
che toccherà tutto quello che c'è di più interessante, è una vera guida
pratica anche per il lettore; dell'Egitto si conoscono di fama quasi
tutti i monumenti, ma in pochi saprebbero dire dove sono ubicati, quali
si raggiungono per primi andando da Nord a Sud, e quanta distanza
effettiva ci sia tra essi. Se uno accarezzasse l'idea di un viaggio nel
paese dei Faraoni, questo romanzo potrebbe dare un'idea di tempi, costi e
ostacoli; si, perchè l'autrice, che evidentemente ha sperimentato la
cosa in prima persona, non ci risparmia nemmeno i lati meramente pratici
o addirittura sgradevoli, dalle impressonanti escursioni termiche tra
notte e giorno, alla penuria dei servizi che scontentano puntualente
l'occidentale che pensa sempre e comunque di trovarsi a Londra o New
York, la sporcizia dei cammelli, l'insistenza dei venditori di
cianfrusaglie; insomma, c'è poca dell'epicità o della trasfigurazione
poetica di tanti libri e film Hollywoodiani (o dell'indulgenza verso usi
e costumi di una Agatha Christie) ma al tempo stesso l'autrice è chiara
su una cosa; le meraviglie che offre il paese vale comunque la pena di
vederle, i disagi sono resi poca cosa dalla effettiva grande bellezza
del tutto.<br /><br />Il meccanismo giallo, non temete, è ben presente e si
innesca fin dall'inizio, quando la zitella impicciona viene trovata
morta ai piedi di una piramide; sembrerebbe uno sciocco incidente, ma
oviamente non è cosi, e toccherà all'intrepida Jocelyn, aiutata dal fin
troppo piacione Stratton (che ovviamente non si fila la fin troppo
facile preda Kyla preferendo la più virginale Jocelyn...vabbè, spero
succeda spesso anche nella vita reale), dipanare un mistero che per un
lettore esperto è tutt'altro che inestricabile, però tutto sommato
l'intreccio mistery è abbastanza ben svolto e coerente.<br /><br />In ogni
caso, questo romanzo va letto come una pura evasione, per sentirsi parte
di un viaggio organizzato che uno non si può permettere, o che non ha
voglia o tempo di fare. Adattissimo sotto l'ombrellone, magari potrete
far finta che la sabbia del lido nostrano che vi circonda sia quella del
grande deserto Egiziano attraversato dal Nilo, o magari, come me,
tirerete un sospiro di sollievo per NON essere in mezzo a quel caos ma
davanti al nostro splendido, "banalissimo" mar Mediterraneo.omar lastruccihttp://www.blogger.com/profile/06905636469335381783noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1234095334800452641.post-87751232845295712252016-06-28T04:00:00.003-07:002016-06-28T04:00:44.263-07:00"GARDENIA BLU" DI FRITZ LANG.Non si parlerà mai abbastanza del genio di Fritz Lang, il grande maestro
dei film neri. Non noir, intendiamoci, neri, che è diverso. <br />Del
Lang regista ne parlerò più approfonditamente in un articolo che sto
preparando e spero uscirà a breve, in questo caso analizzerò un suo solo
film divertendomi a paragonarlo a quelli di Hitchcock, in quanto "Blue
gardenia" è il solo titolo di Lang che possa veramente essere definito
Hitchcockiano, nonostante molti appassionati vedano molte più affinità
tra i due maestri del cinema, affinità più presunte che reali, come
vedremo.<br /><br />Innanzitutto, una doverosa precisazione; anche se per
gran parte della carriera entrambi lavorarono a Hollywood, i due registi
erano profondamente europei, però Hitchcock era Inglese e Lang
Austriaco, due modi assolutamente differenti di intendere lo spettacolo,
l'intrattenimento e il cinema stesso.<br /><br />Entrambi cominciarono
nell'epoca del muto, ma se Hitchcock cominciò, come la maggior parte dei
registi, con opere di budget modesto, Lang invece seppur molto giovane
diventò uno dei registi di punta della grande stagione dell'UFA, ossia
la casa di produzione Tedesca che ha regalato al cinema un bel mucchio
di capolavori immortali. Hitchcock aveva come attori onesti mestieranti
del teatro Inglese, Lang i migliori dell'epoca, i film di Hitchcock
duravano poco e quelli di Lang erano dei Kolossal anche oltre le tre ore
(e alcuni di essi, va detto francamente, sono oramai faticosamente
vedibili) situazione che si ribalterà in pieno nella loro maturità,
quando Hitch ebbe il meglio del meglio e Lang budget sempre più
risicati, riuscendo però lo stesso, talvolta, a eguagliare se non
superare il maestro Inglese. Ma quella tra Lang e Hitchcock è, come
ribadito, una partita che non ha molto senso giocare, perchè le loro
affinità si limitano al genere trattato, ma la poetica era del tutto
diversa; il tema portante dei film di Hitchcock è quello dell'innocente
ingiustmente accusato che si discolpa da solo o dell'eroe per caso che
esce vittoriosamente da un ingranaggio nel quale si è trovato
inaspettatamente; mentre la tematica Langhiana è quella che ognuno di
noi possa essere un assassino potenziale, sia ciò per deliberato
calcolo o solo accidentalmente; nei film di Lang non ci sono eroi,
semplicemente perchè il regista esclude la possibilità che essi
esistano. Certo un punto di vista meno divertente, ma sicuramente più
aderente alla realtà.<br /><br />In ogni caso, tra tutto il mazzo dei film
di Lang, ce ne è uno che tra i cinefili è famoso per essere un puro
prodotto di routine girato dal regista tanto per ritornare dietro la
macchina da presa dopo essere stato vittima dell'assurda caccia alle
streghe, la pazzia del governo McCarty all'inizio degli anni cinquanta,
strumento di delazione bassa e crudele che però compromise, se non
rovinò del tutto, la carriera di molti attori, registi, scrittori e
intellettuali.<br /><br />Si diceva appunto di questo prodotto d'accademia,
ossia "Gardenia blu" che però il sottoscritto non trova affatto tale,
anzi è un film delizioso che del suo essere Hitchcockiano fa un punto di
forza, una salutare vacanza di Lang dai tanti film-incubo precedenti,
pregevoli fin che si vuole ma ogni tanto un regista deve, o comunque
dovrebbe, cambiare tono e registro.<br />
<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-odoazQKT1yY/V3JYklR_ppI/AAAAAAAABXc/V6jNRfz7GnknrpXJ16Vie8ln0A_5CV9SQCLcB/s1600/the_blue_gardenia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://4.bp.blogspot.com/-odoazQKT1yY/V3JYklR_ppI/AAAAAAAABXc/V6jNRfz7GnknrpXJ16Vie8ln0A_5CV9SQCLcB/s320/the_blue_gardenia.jpg" width="237" /></a></div>
<br /><br />La storia, assolutamente
classica e "già vista "ma splendidamente resa e sempre sul filo del
rasoio, è un thriller venato di giallo nel quale una centralinista di
nome Norah (una Anne Baxter sexyssima e al massimo del suo fulgore)
depressa per essere stata lasciata via lettera dal fidanzato in Corea,
accetta l'invito al buio di un noto pittore cinico e donnaiolo (il futuro Perry Mason Raymond Burr) che, dopo
una cena indimenticabile nel locale stile Hawaaiano "Blue Gardenia" con
tanto di canzone eseguita dal grande Nat King Cole in persona, invita
l'ingenua e decisamente alticcia giovane nel suo appartamento con
intenzione abbastanza intuibili, e il tentativo di stupro, che poi di
quello si tratta, finisce nel sangue (il riferimento a "Blackmail", film
di Hitchcock del 1929, non credo sia casuale, anzi per certi versi
questo ne è un remake) e da questo momento la donna, in preda
all'angoscia una vota resasi conto di ciò che ha fatto, sola contro
tutti (no può nemmeno confidarsi con le due simpatiche donne con cui
condivide l'appartamento) , cerca in tutti i modi di discolparsi, anche
se la polizia e un giornalista cinico solo in apparenza (che da
cacciatore di scoop si trasformerà in detective...c'entreranno qualcosa i
begli occhioni da cerbiatta della Baxter?) stringono una rete sempre
più stretta attorno all'assassina; ma sarà davvero Norah la colpevole?<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-LmTibiHp0r8/V3JYp98R4hI/AAAAAAAABXk/4fkccY9bdsUWPWzLDQ1X97k8HFFgAf2IgCLcB/s1600/50659902.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://1.bp.blogspot.com/-LmTibiHp0r8/V3JYp98R4hI/AAAAAAAABXk/4fkccY9bdsUWPWzLDQ1X97k8HFFgAf2IgCLcB/s320/50659902.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/--5Uvx0PcZDE/V3JYrzPel6I/AAAAAAAABXs/N7PJdsVyFI8X1fm2qmKxIIM1agn1jMOIwCLcB/s1600/anne_baxter_and_nat_1953__blue_gardenia__by_slr1238-d7pryjl.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="267" src="https://3.bp.blogspot.com/--5Uvx0PcZDE/V3JYrzPel6I/AAAAAAAABXs/N7PJdsVyFI8X1fm2qmKxIIM1agn1jMOIwCLcB/s320/anne_baxter_and_nat_1953__blue_gardenia__by_slr1238-d7pryjl.jpg" width="320" /></a></div>
Sopra, una intensa Anne Baxter - Anne Baxter e Nat King Cole<br /><br />Insomma,
avete due strade; se volete fare i cinefili snob e paragonare questo ai
maggiori lavori di Lang, allora resterete delusi; ma se invece vi
prendete il film come è e senza pregiudizi, vi divertirete moltissimo
con una storia ottimamente orchestrata, con una suspense costante, con
degli ottimi interpreti e una regia deliziosa seppur canonica. E poi, è
un importante spaccato degli States dei primi anni cinquanta, con donne
che lavorano e aspettano i loro uomini che sono la fronte, una Los
Angeles quasi metropoli ma ancora con un suo stile, e poi gli abiti, le
automobili, Nat King Cole...semplicemente imperdibile.omar lastruccihttp://www.blogger.com/profile/06905636469335381783noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-1234095334800452641.post-11051974700871585782016-06-15T05:32:00.000-07:002016-06-15T05:32:02.379-07:00"DIECI PICCOLI CAIMANI" DI TERESA RADICE E STEFANO TURCONI.<br /><br />
<br />
Tra tutti gli autori artisti del panorama Italiano, senza dubbio coloro che io e
la mia fidanzata (che come me li apprezza molto) inviteremmo più
volentieri una sera a cena sono Teresa Radice e Stefano Turconi.<br /><br />Chi
sono? sono una coppia (nel lavoro e nella vita, visto che sono marito e
moglie) di autori di fumetti, lei scrive i testi e lui disegna. Sono
giovani e belli, e un mio amico che li ha incontrati a una fiera del
fumetto m ha detto che sono anche molto simpatici. Hanno un loro blog by
blogspot (un filino più frequentato del mio) che si chiama "La casa
senza nord", dove parlano dei loro lavori ma non solo.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-NwR8jWMb2Xg/V2FJH9p8m6I/AAAAAAAABWg/gLCrCW_W5PUk2-LruQH54BKbvf8uhR0-gCKgB/s1600/radiceturconi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://2.bp.blogspot.com/-NwR8jWMb2Xg/V2FJH9p8m6I/AAAAAAAABWg/gLCrCW_W5PUk2-LruQH54BKbvf8uhR0-gCKgB/s320/radiceturconi.jpg" width="266" /></a></div>
I due autori in posa ottocentesca (fonte;cinquecosebelle.it)<br /><br />La loro
opera è ampia e variegata; si sono fatti conoscere sulle pagine di
Topolino ma la loro consacrazione definitiva a livello critico è
arrivata soprattutto con le Graphic novel (ossia romanzi autoconclusivi a
fumetti), prima con il piacevolissimo "Viola giramondo" e poi con lo
splendido "Il porto proibito" un vero gioiello risultato giustamente uno
dei libri Italiani più venduti dell'ultimo anno; lo pubblica BAO
publishing ed è una storia a metà tra il grande romanzo d'avventure
ottocentesco (la prima parte specialmente ha mandato in sollucchero il
VernianoSalgariano che c'è in me come non mi succedeva da tempo) e il
genere fantastico-metafisico. Se non lo conoscete vi invito caldamente
all'acquisto, anche perchè, se i testi della Radice sono entusiasmanti e
ti cullano in una dolce evasione, i disegni di Turconi sono veramente
di altissimo livello e vi metteranno a vostro agio anche se di romanzi a
fumetti non ne avete letto nemmeno uno fino ad adesso.<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-0X9WCageH9M/V2FJvkT-v7I/AAAAAAAABWo/RPoEZT3RR_Ik-hFsi3siMvB2CqDH1g0ewCLcB/s1600/image.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://3.bp.blogspot.com/-0X9WCageH9M/V2FJvkT-v7I/AAAAAAAABWo/RPoEZT3RR_Ik-hFsi3siMvB2CqDH1g0ewCLcB/s1600/image.jpg" /></a></div>
<br />
<br />
Ma
siccome questo è un blog sui gialli classici(oddio, quantomeno lo
sarebbe, visto che ormai parlo di tutto un po') mi interessa parlare
soprattutto di una loro storia Disneyana, una delle quindici facenti
parte del ciclo "Pippo reporter" una variazione sul tema del personaggio
di Pippo in cui lo si trova nelle vesti appunto di giornalista nella
mitica America degli anni venti, epoca resa con una ricchezza di
dettagli davvero encomiabile.<br /><br />Teresa Radice recupera tutto il
meglio del vecchio Goofy, riprendendo le sue peculiarità degli esordi da
tipico character anni trenta (la sostanziale anarchia gentile da
personaggio di Frank Capra, l'imperturbabilità Keatoniana, lo spirito da
Hobo, la capacità di combinare pasticci degna di Laurel e Hardy) ma
togliendolo finalmente dall'eterno e un poco castigante ruolo di spalla
di Topolino per ergerlo a protagonista assoluto delle storie. Nelle
avventure di Pippo reporter, sempre in una loro versione alternativa,
compaiono anche Minni e Clarabella, mentre il direttore del giornale è
nientemeno che un perfido quanto umanissimo simil-macchia nera, che
ovviamente si serve del più "manovale" Gambadilegno per combinare
qualche intrallazzo. Topolino invece (trovata geniale) è solo evocato,
in quanto è il misterioso fidanzato di Minni del quale lei parla spesso
ma che non si vede mai.<br /><br />L'ottava storia del ciclo (conclusosi
pochi mesi fa sulle pagine del topo) è particolarmente interessante
perchè si tratta, udite udite, di una intelligente parodia di "Dieci
piccoli indiani" di sua maestà Agatha Christie.<br /><br />Ora, io questo
romanzo mi sentirei in difficoltà già ad analizzarlo per il blog, (e
difatti me ne guardo bene) figuriamoci piegarlo allo stile Disneyano
facendone non solo una parodia, ma una parodia necessariamente
INCRUENTA; per fare ciò ci vuole veramente dell'intelligenza non comune,
e Teresa Radice ce l'ha fatta e in sole trenta pagine.<br /><br />Dunque,
riassumiamo per sommi capi la vicenda; Minni è assunta per un lavoro
temporaneo di cameriera nell'isola Caimano, così chiamata perchè,
ovviamente, ha una forma che ricorda il corpo di questo rettile. Si
ripete il meccanismo; tutti gli ospiti, di varia natura ed estrazione
sociale (e non solo, visto che alcuni presentano fattezze simil-umane e
altri sono sono ritratti come animali antropomorfi) sono stati invitati
con diversi pretesti da un misterioso signor I.G. Noto, e ben presto
iniziano a scomparire in modo misterioso ( e a ogni scomparsa sparisce
anche una delle dieci piccole statue di caimani sul tavolo della sala da
pranzo, caimani protagonisti di una filastrocca che ognuno ha trovato
nella sua stanza). Pippo (tra gli invitati assieme a Clair la
belle-Clarabella e Mr. Blackspot-macchia nera) e Minni iniziano a
indagare, aiutati da una dolce cameriera, la cui identità si intuirà
solo nell'ultima emozionante vignetta.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-CncwRmfxWVY/V2FKMk8nzSI/AAAAAAAABW0/fxneC0oZ_28cnuo0NFEynGYHe37mcEX3ACLcB/s1600/inizio%2Bstoria%2B8.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://2.bp.blogspot.com/-CncwRmfxWVY/V2FKMk8nzSI/AAAAAAAABW0/fxneC0oZ_28cnuo0NFEynGYHe37mcEX3ACLcB/s320/inizio%2Bstoria%2B8.jpg" width="225" /></a></div>
Una vignetta della storia, notare l'acuratezza del dettaglio (fonte;<br />
stefanoturconi.blogspot.com)<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br /><br />Vi sembra una cosetta
puerile e "per bambini"? Beh, se lo pensate commettete il peccato di
pregiudizio, perchè sinceramente accade molto di rado di trovare una
storia così ben equilibrata (le trenta pagine d'ordinanza possono
veramente andare strette per una storia di questo genere, ma l'autrice
riesce a includere tutti i principali temi del romanzo della Christie;
presentazione dei peronaggi, angosciante magione piena di segreti,
filastrocca, sparizioni, sciogliemento dell'enigma) che proponga tutto
il simpatico (come detto, nessuna violenza, siamo nel pianeta Disney
Italia, ancora, e spero per tanto tempo,tutto sommato positivo e
rassicurante) ma comunque complesso e per nulla infantile mistero. E i
disegni di Turconi sono una vera festa per gli occhi.<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-AdtolS9Z-kM/V2FKmgvKrNI/AAAAAAAABXE/65V-Q-y-8jQqeFV-e2SDmODqNvfG8hnyQCLcB/s1600/cover_DEFpippoReporter2leggera.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-AdtolS9Z-kM/V2FKmgvKrNI/AAAAAAAABXE/65V-Q-y-8jQqeFV-e2SDmODqNvfG8hnyQCLcB/s320/cover_DEFpippoReporter2leggera.jpg" width="227" /></a></div>
<br />
<br />
Se vi
interessa, potete trovare la storia in tutte le fumetterie
specializzate(o basta ordinarlo) nel secondo dei finora tre volumi che
la Panini, attuale casa editrice del fumetto Disneyano, ha dedicato al
ciclo di Pippo reporter; ma perchè comprare solo il secondo volume?
conviene prenderli tutti e tre, sono carinissimi e costano il giusto, e
sono un ottimo modo per entrare nell'universo Radice-Turconi, autori tra
i più interessanti che il panorama artistico Italiano offra
attualmente, e dalle grandi potenzialità future.omar lastruccihttp://www.blogger.com/profile/06905636469335381783noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-1234095334800452641.post-4729488139170982742016-05-26T01:14:00.005-07:002016-05-26T01:14:57.545-07:00"UN 'OMBRA SU MAIGRET", IL ROMANZO DI SIMENON E LO SCENEGGIATO RAI CON GINO CERVI.<!--[if gte mso 9]><xml>
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<br />
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<span style="font-family: "Baskerville Old Face"; font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-family: "Baskerville Old Face";">E’
esistita per la televisione Italiana, tra gli anni sessanta e settanta,
un’epoca irripetibile, quella degli sceneggiati fatti bene, una televisione di
qualità specchio di un paese che era più di qualità anch’esso, in quegli anni
di boom economico e di passi in avanti notevoli dal punto di vista sociale e
dei diritti umani e lavorativi, prima che tutto annegasse in recessioni e anni
di piombo. Ancora non so spiegarmi perché un paese con molte persone
alfabetizzate alla meno peggio si appassionasse a serie televisive recitate in
un ottimo Italiano, con attori raffinati come Cervi, Gazzolo, Albertazzi,
Buazzelli e Rascel a impersonare i vari Maigret, Holmes, Philo Vance, Nero
Wolfe e padre Brown, e che queste serie le apprezzasse e le ricordi tuttora con
immutato affetto; forse perché molti dei nostri padri/ madri e<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>nonni /nonne avevano si studiato poco ma
erano intelligenti e curiosi/e, e amavano nobilitarsi con la televisione che
era appunto un mezzo per accrescersi culturalmente; perché ora tanta gente
anche laureata scelga regolarmente di abbrutirsi coi reality, quarti gradi,
quinte colonne e altri prodotti di una televisione ormai nemica della cultura e
della decenza è veramente un qualcosa di misterioso, evidentemente si apprezza
il bello solo quando è irraggiungibile e una volta a portata di mano lo si
schifa.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-oOoam78Ur9w/V0awQvnwICI/AAAAAAAABWE/la3lWP88Cfg_X3XKMKBj2LIm3i-5_OvIACLcB/s1600/om760985.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://2.bp.blogspot.com/-oOoam78Ur9w/V0awQvnwICI/AAAAAAAABWE/la3lWP88Cfg_X3XKMKBj2LIm3i-5_OvIACLcB/s1600/om760985.jpg" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<span style="font-family: "Baskerville Old Face"; font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-family: "Baskerville Old Face";">Beh,
si diceva di questi sceneggiati RAI dei tempi d’oro; in Italia si capì prima
che altrove che si poteva fondere con ottimi risultati letteratura (un classico
o comunque un romanzo famoso come punto di partenza) teatro (gli attori
protagonisti venivano quasi tutti dal teatro, e spesso le riprese erano in
presa diretta e appunto di taglio molto teatrale) e cinema (perché comunque si
girava anche in esterni) per creare prodotti mai visti prima, riuscitissimo
connubio di tre arti che non ha avuto eguali altrove. Oggi, parte di questa
tradizione sopravvive sicuramente nella riuscita serie del Commissario
Montalbano con Zingaretti, anche se il macchiettismo ostentato di molti
comprimari è veramente stucchevole.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<span style="font-family: "Baskerville Old Face"; font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-family: "Baskerville Old Face";">Di
sceneggiati memorabili anche solo di genere poliziesco ce ne sono moltissimi,
anche creati ex novo; dal mitico “Segno del comando” ambientato in una Roma
sghemba e notturna del tutto inedita, al bellissimo e inquietante “Ritratto di
donna velata” ambientato nella mia Toscana, all’altrettanto suggestiva Sicilia
de<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“L’amaro caso della Baronessa di
Carini” i superlativi si sprecano. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<span style="font-family: "Baskerville Old Face"; font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-family: "Baskerville Old Face";">Ma
il grosso della produzione, nella tradizione degli sceneggiati,era tratto da
opere già esistenti, alcuni veri e propri masterpiece, e la serie a cui sono
più affezionato (anche se forse come qualità effettiva i migliori in assoluto
sono i tre Philo Vance con Giorgio Albertazzi) è senz’altro il Maigret di Gino
Cervi, e non solo perché quest’ultimo sarà sempre il mio amatissimo Sindaco
Giuseppe Bottazzi detto Peppone, ma perché questo grande attore ERA Maigret, e
lo stesso Simenon ammise che, tra i tanti, Gino Cervi era senz’altro colui che
si avvicinava di più al personaggio. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<span style="font-family: "Baskerville Old Face"; font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-family: "Baskerville Old Face";">Ma
non era il solo Cervi a funzionare; la grande Andreina Pagnani era una signora
Maigret altrettanto esemplare, e i comprimari di ogni episodio, tutti attori di
gran classe ed esperienza, contribuirono a creare uno prodotto giustamente
rimasto negli annali della tv e, cosa ancora più importante, nel cuore della
gente.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-r-Ley_zK5wU/V0awVkMxduI/AAAAAAAABWI/2fu2X5qPA7ory8DQtM_KoUlwVUJ2yPHMgCLcB/s1600/Pagnani-Cervi_Maigret.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://3.bp.blogspot.com/-r-Ley_zK5wU/V0awVkMxduI/AAAAAAAABWI/2fu2X5qPA7ory8DQtM_KoUlwVUJ2yPHMgCLcB/s1600/Pagnani-Cervi_Maigret.jpg" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<span style="font-family: "Baskerville Old Face"; font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-family: "Baskerville Old Face";">Per
il primo episodio della fortunata serie durata dal 1964 al 1972, oggi diremo il
“Pilot” , fu scelto uno dei più bei romanzi di Simenon, ovvero “Cecile est mort”
da noi noto con il comunque azzeccato “Un’ombra su Maigret”.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<span style="font-family: "Baskerville Old Face"; font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-family: "Baskerville Old Face";">Questo
romanzo ha in se tutte le migliori qualità dello scrittore; la rappresentazione
della Parigi del tempo talmente vera da essere in parte idealizzata (Simenon,
dal dopoguerra in poi, visse perlopiù negli Stati Uniti e scriveva di Parigi
mentre si trovava in Texas o in Arizona…) i delicati ritratti di persone ai
margini della società e la grande umanità del commissario, gli ingredienti dei
Maigret migliori; ma a tutto questo in Cecile est mort si associa anche una
trama poliziesca robusta (cosa molto rara in Simenon, che non era certo
giallista funambolico) e una soluzione finale degna di un’Agatha Christie, che
aggiunge valore a un testo già preziosissimo.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<span style="font-family: "Baskerville Old Face"; font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-family: "Baskerville Old Face";">La
storia, in fondo, è la tragedia di una perdente, la dolce Cecile, ancora
giovane ma già sfiorita, tiranneggiata senza pietà da una zia paralitica gretta
e meschina; di donne così, che per chissà quali motivi reconditi rinunciano a
vivere e si votano al sacrificio per gente che nemmeno le apprezza o le
ringrazia ce ne sono molte ancora oggi, ma ai tempi di Simenon era ancora più
semplice tenere una donna, specie se zitella e di pochi mezzi, sotto il tacco;
e come l’autore, dalla forte personalità e assiduo frequentatore di ben altri
tipi di donne sia riuscito a rendere tanto bene una personalità così agli
antipodi della sua è semplicemente l’ennesima dimostrazione del suo genio
letterario.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<span style="font-family: "Baskerville Old Face"; font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-family: "Baskerville Old Face";">Cecile,
sulle prime, per il povero commissario già oberato di lavoro è solo un grosso
grattacapo; la ragazza infatti si presenta tutti i giorni al commissariato,
aspetta per ore e ore che Maigret e solo Maigret la riceva (che la giovane ne
sia un poco innamorata?)e quando finalmente, per sfinimento, riesce a parlarci,
gli racconta una strana storia di oggetti che cambiano di posto e mobili
spostati durante la notte. Il commissario cerca di aiutarla, manda qualcuno a
indagare, ma poi perde la pazienza e la scaccia dicendole di importunare
qualcun altro con le proprie fisime.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<span style="font-family: "Baskerville Old Face"; font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-family: "Baskerville Old Face";">Ma
un brutto giorno la vecchia zia di Cecile viene brutalmente strangolata nel suo
letto e poche ore dopo la stessa ragazza viene trovata anch’essa morta proprio
in uno sgabuzzino del palazzo di giustizia. Maigret è fuori di se per la rabbia
e il senso di colpa, e inizia un’indagine che avrà dei risvolti decisamente
inattesi.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-DyJxnQmivUc/V0awb3h2KuI/AAAAAAAABWM/YRKnhFrAS9YQzFxlDuNyzwAre90EXrV5gCLcB/s1600/cecileh_mw_mh_cs_cx_cy.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-DyJxnQmivUc/V0awb3h2KuI/AAAAAAAABWM/YRKnhFrAS9YQzFxlDuNyzwAre90EXrV5gCLcB/s320/cecileh_mw_mh_cs_cx_cy.jpg" width="205" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<span style="font-family: "Baskerville Old Face"; font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-family: "Baskerville Old Face";">Da
questo romanzo, in fin dei conti abbastanza breve come tutti i Maigret, il
regista Mario Landi trasse appunto l’omonimo sceneggiato in tre puntate dalla
durata complessiva di 3 ore e 40 minuti, ben più del tempo che ci si mette a
leggere il romanzo; questo perché il libro è reso in maniera non solo letterale
ma anche teatrale, Gino Cervi è un Maigret calmo, placido,che almanacca con la
stufa, che si crogiola con un bicchiere di vino, che fissa sorridendo la moglie
che sferruzza; quello che per molti oggi sarebbe un ritmo pachidermico era
invece ciò che nobilitava questi sceneggiati, che rilassavano lo spettatore,
gli raccontavano un romanzo attraverso la parole e le immagini. Io ho già visto
due volte questo splendido episodio scritto bene e recitato meglio, e invito
veramente chi non lo conosce a scoprirlo, preferibilmente dopo aver letto il
romanzo (Che comunque Adelphi pubblica col titolo tradotto letteralmente di
Cecile è morta) e invito chi lo conosce già a rivederlo ancora, perché prodotti
come questo meritano un’ammirazione persistente.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 59.25pt;">
<br /></div>
omar lastruccihttp://www.blogger.com/profile/06905636469335381783noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-1234095334800452641.post-71677152271876149922016-05-12T03:49:00.000-07:002016-05-12T03:49:00.264-07:00"INCUBI NOTTURNI", FILM DEL 1945 DI REGISTI VARI.Se sulle novità del mercato librario non ballo certo per la felicità, da
alcuni anni il mercato dell'Home video gode invece di ottima salute; da
alcuni anni a questa parte, case come la Sinister, la Golem e la
Flamingo ci regalano a cadenza regolare perle semisconosciute della
cinematografia soprattutto Inglese, da sempre abbastanza snobbata dalla
critica in quanto ha il "peccato" di essere troppo divertente e poco
intellettualoide.<br />Una delle migliori perle by Sinister è senz'altro
un meraviglioso film del 1945, "Dead of Night", reso in Italiano come
"Incubi notturni", titolo nient'affatto male in quanto rievoca
senz'altro lo spirito della pellicola, quella di raccontare incubi per
farne venire qualcuno allo spettatore.<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-xKE7RNEEra4/VzRfMUNXIQI/AAAAAAAABVk/FkL7ahARvU8S_STHa9JEtu6fWuRWhEjkwCLcB/s1600/incubinotturni_pic.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://3.bp.blogspot.com/-xKE7RNEEra4/VzRfMUNXIQI/AAAAAAAABVk/FkL7ahARvU8S_STHa9JEtu6fWuRWhEjkwCLcB/s320/incubinotturni_pic.jpg" width="228" /></a></div>
<br />Fu uno dei primi esempi di
film diretto da registi vari, in questo caso tutti grandi talenti che si
sarebbero poi confermati negli anni a venire; l'unico veterano era il
Franco-Brasiliano Alberto Cavalcanti, poi abbiamo il maestro delle
commedie Charles Crichton, Basil Dearden e soprattutto Robert Hamer,
regista di futuri ottimi film come "Il capro espiatorio", "Sangue blu" e
"Vendicherò il mio passato". I quattro registi si alternano per
raccontare le varie storie, che nascono da una cornice nel quale un uomo
di nome Walter Craig che capita in una casa immersa nella campagna
Inglese dove dovrebbe dirigere dei lavori, e si trova in un salone con
alcuni sconosciuti...che però lui già conosce in quanto sono i
protagonisti di un suo sogno ricorrente. L'uomo esterna il suo disagio e
informa i presenti della cosa, ed essi, invece di prenderlo per pazzo,
raccontano a loro volta, in una eccitante atmosfera da racconto pauroso
attorno al fuoco, un episodio inquietante e "ai confini della realtà"
che li ha visti protagonisti, mentre l'unico scettico, il noto
psichiatra Van Stratten, cerca senza troppo successo di smontare i loro
racconti con contorte spiegazioni riconducibili appunto alla psiche.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-HCGf_2OpLZY/VzRfUmSGoII/AAAAAAAABVo/1WJWm6QGwdg8E0HFiYWbHr9DgoqqB9nZACLcB/s1600/005.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="205" src="https://2.bp.blogspot.com/-HCGf_2OpLZY/VzRfUmSGoII/AAAAAAAABVo/1WJWm6QGwdg8E0HFiYWbHr9DgoqqB9nZACLcB/s320/005.jpg" width="320" /></a></div>
<br />In
una successione incalzante e senza un attimo di respiro, assistiamo
alla strana premonizione che avverte un giovane pilota di corse
automobilistiche, all'incontro di una simpatica ragazza con uno strano
bambino, all'inquietante avventura di una giovane e sensuale sposa che
regala al marito uno specchio che non sempre riflette la realtà. Poi un
episodio comico di due golfisti che si battono per una ragazza anche
dopo la morte di uno dei due, affindato al formidabile duo Basil Radford
- Naunton Wayne, ovvero gli ultrabritish appassionati di cricket de "La
signora scompare" di Hitchcock (lo avete visto tutti, vero?) che tra
umorismo nero e citazione del "Fantasma inesperto" di H.G. Wells ci
regalano dieci minuti di garbatissimo umorismo per farci riprendere
dalla tensione degli episodi precedenti, tensione nella quale
ripiombiamo subito dopo per quello che è l'episodio giustamente più
celebrato , quello del ventriloquo e della sua marionetta con un filo
troppo arbitrio, interpretato dal sempre meraviglioso e affascinante
Michael Redgrave, a suo agio in ruoli borderline.<br />
<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-kj6n04KzwTM/VzRfedBxY8I/AAAAAAAABVs/SO5nV1IRVQgxmLzR5wfEkZfUttH1qdJdgCLcB/s1600/004.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="205" src="https://1.bp.blogspot.com/-kj6n04KzwTM/VzRfedBxY8I/AAAAAAAABVs/SO5nV1IRVQgxmLzR5wfEkZfUttH1qdJdgCLcB/s320/004.jpg" width="320" /></a></div>
<br />Quando ormai tutti i
presenti hanno raccontato la loro storia, è però Craig a informali di
quella che potrebbero vivere; nel suo incubo, allo psichiatra cadono gli
occhiali, tutto diventa buio e lui a quanto pare diviene preda di una
furia omicida incontrollabile...ma gli incubi sono sempre destinati ad
avverarsi? lo scopriremo in un finale da antologia, che ci lascia come
lo spettatore di questi film vorrebbe rimanere, ossia turbato e
deliziato in egual misura.<br /><br />Ora, voi direste che ho appena
recensito un film dell'orrore, seppur garbato e senza una sola scena
truculenta. Forse si e forse no, perchè come ho detto siamo in
un'atmosfera dove il reale e l'irreale sono abbastanza sfumati, dove non
abbiamo la certezza che i fatti narrati siano reali o siano suggestioni
di chi li ha vissuti; in effetti, le teorie di Van Stratten potrebbero
essere anche attendibili, tutto sta alla discrezione dello spettatore,
decida lui o meno se credere o meno ai racconti degli ospiti della casa;
in fondo cosa si chiede a un racconto attorno al fuoco, quello di
divertire o di essere credibile? anche i gialli classici seppur
spieghino tutto con la logica(oddio, a volte lasciano comunque seri
dubbi...), in fondo per me restano favole per adulti. Quindi un
consiglio; prendetevi questo splendido film, aspettate una serata di
pioggia, gettate il mondo fuori dalla vostra stanza e aggiungetevi agli
ospiti della casa sperduta nella campagna.omar lastruccihttp://www.blogger.com/profile/06905636469335381783noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-1234095334800452641.post-50644226182790065022016-04-26T04:51:00.001-07:002016-04-26T04:51:42.402-07:00"I DODICI DELITTI DI NATALE" DI RHYS BOWEN.E' inutile che provi a resistere; come ogni volta, appena vedo un libro di Rhys Bowen in edicola, non
posso esimermi dal prenderlo, specialmente se è uno della serie con Lady
Georgianna Rannoch, la simpatica giovane aristocratica spia/detective
per caso che non può fare a meno di risultare simpatica.<br />
<br />
Certo, come
sempre (e' il mio ennesimo post sull'autrice) consiglio di astenersi a chi cerca un grande enigma giallo, ma
una cosa di questa serie va detta; sempre eccellente sul lato della
gradevolezza e del romance, dal punto di vista prettamente giallistico
nei primi libri era tanto all'acqua di rose da sfiorare l'autoparodia,
ma negli ultimi due romanzi essa è invece diventata più robusta e
coinvolgente, non è solo più un ricamino a margine di un rosa-giallo; ed
era quello che mancava a questa serie per farsi prendere sul serio su
tutti i fronti, perchè diciamocelo; Rhys Bowen scrive bene, ma bene
davvero, è un'autrice nata con la penna leggera, come Agatha Christie o
Georgette Heyer; e se non si fa l'errore, molto comune, di scambiare
questa scrittura in punta di penna per superficiale o sciatta rispetto
alla prosa più barocca e ricercata di altre gialliste come la Sayers o
la Marsh, il divertimento è assicurato.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-uDk1sfLuaZ8/Vx9UaLapw9I/AAAAAAAABVU/14S0U3TPuBo9Ej9Xe9cq4uAi60aIRN0WQCLcB/s1600/bor.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://4.bp.blogspot.com/-uDk1sfLuaZ8/Vx9UaLapw9I/AAAAAAAABVU/14S0U3TPuBo9Ej9Xe9cq4uAi60aIRN0WQCLcB/s320/bor.jpg" width="206" /></a></div>
La (brutta) copertina del libro.<br /><br />Questa volta Lady
Georgianna è ingaggiata da una famiglia del Devon, in una località
molto vicina al mitico Dartmoor col suo carcere e le sue paludi
(abilmente sfruttate nella trama, com'era gistamente auspicabile) per fare da
animatrice, lei aristocratica senza il becco di un quattrino che non può
permettersi nemmeno un pranzo di natale decente, a una grande festa
natalizia che riproduca esattamente quelle storiche Inglesi
(evidentemente già demodè nel 1933, anno di ambientazione del romanzo),
grandi festeggiamenti dal 20 dicembre al 2 gennaio, il tutto
prosaicamente con ospiti paganti visto che anche la famiglia che
organizza la cosa, lontanamente nobile, non se la passa bene.<br />Tutto
sembra andare magnificamente; Georgianna viene a sapere che sua madre,
attrice sempre sulla breccia, è in un cottage nelle vicinanze per
scrivere una commedia nientemeno che col grande Noel Coward, e tra gli
ospiti dei coniugi Hawse - Gorzley c'è anche il suo amato Darcy O'Mara, il suo
pseudo-fidanzato nobile spiantato come lei sempre impegnato in
misteriose missioni ai quattro angoli del globo.<br />Tutto, insomma,
sembra mettersi al meglio; gli ospiti sono tutto sommato trattabili, il
cibo abbondante e appetitoso, la neve copiosa assicura un bianco natale,
e poi c'è Darcy; ma ovviamente dove c'è Georgianna c'è delitto, ed ecco
che nell'immaginario villaggio di Tiddleton-under-Lovey iniziano una
serie di morti sospette apparentemente del tutto slegate tra loro. Pian
piano si instaura un'atmosfera di sospetto e tensione (non tale da
fermare però tutti i festeggiamenti tradizionali) e la povera Georgianna
sarà sempre più coinvolta negli eventi, e in un finale molto teso e
incalzante rischia veramente di lasciarci le penne e in modo anche poco
simpatico.<br />
<br />Ora, naturalmente ho parlato di buon giallo, non di grande
giallo, perchè i difetti ci sono eccome; alcuni aspetti soprattutto
legati ai travestimenti dell'omicida sono un poco campati in aria, e
l'idea di accostare il modus operandi dei delitti a una filastrocca
piuttosto nota in Inghilterra è ottima ma non viene sfruttata a dovere,
si poteva avere una replica in piccolo di Dieci piccoli indiani (O
dell'altrettanto suggestivo Dolce, vecchia canzone di morte di Stagge) ma
la cosa non si è concretizzata. E poi è totalmente sbagliata la
caratterizzazione di Noel Coward; poteva essere un valore aggiunto, ma
invece il grande commediografo è stato reso in maniera tanto
stereotipata da risultare più una caricatura che altro, un
vero peccato.<br /><br />In ogni caso questo romanzo, seppur natalizio ma
uscito ad aprile per meri motivi logistici, è da leggersi perchè
veramente divertente e interessante anche come documento, seppur
posticcio (se volete uno scritto di prima mano sui grandi natali
Inglesi, il must rimane sempre "L' Avventura del dolce di natale" della
Christie) su come si svolgevano le festività nella vecchia Inghilterra.
Visto che per qualche giorno è ancora in edicola, il mio consiglio è;
compratelo e sparatevelo tra il 26 e il 27 dicembre, in piene festività
natalizie; impossibile non struggersi dal desiderio di volere essere li col camino acceso, le sciarade e il Christmas pudding, magari quello che sarà il solito natale con +15 gradi e i soliti parenti caciaroni potrebbe acquistare un senso. Io, lo ammetto, sulle prime volevo fare così, ma la Bowen come detto è
il mio guilty (ma non troppo...) pleasure ed è impossibile per me posporla. omar lastruccihttp://www.blogger.com/profile/06905636469335381783noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-1234095334800452641.post-17089960041766397242016-04-22T08:53:00.001-07:002016-04-22T08:53:08.810-07:00"UNA TORRE PER IL PROFETA" DI MARGARET MILLAR.Non so se visiterò mai gli Stati uniti. Sono attualmente fuori portata
per il sottoscritto, sia economicamente che geograficamente, e poi alla
fine sto tanto bene in Italia e preferisco spostarmi con la fantasia. Ma
se mai decidessi di varcare l'Atlantico, vorrei visitare per prima cosa
la California, fare tappa a San Francisco (il sogno proibito di ogni
cultore dell'Hitchcockiano Vertigo) e poi spostarmi per paesi e
campagne, in quella terra suggestiva e arida che ricorda in qualche modo
la meravigliosa Sicilia, non solo per i vasti agrumeti.<br />
<br />Ma in un
certo senso, in questa California rurale e sognante lontanissima da
Beverly Hills e Sunset Boulevard vari, ci sono stato grazie alla grande
Margaret Millar, forse la scrittrice di neri più eccentrica e raffinata
mai esistita, che come il marito Ross MacDonald fece grande il
poliziesco Americano, ma lo portò a vette letterarie raggiunte forse
solo dal miglior Cain. La Millar coniugò la tradizione del noir, il
suspense psicologico e il melodramma vittoriano stile Rinehart creando
opere che, come "Occhi nel buio", "La porta stretta" "Sapore di paura"
"Uno sconosciuto nella mia tomba" e altre ancora resteranno dei classici
immortali e irraggiungibili.<br />
<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-uHPjA11UR2E/VxpIq6G0kkI/AAAAAAAABVA/_XSRyGNxgRECD08JjuJcxhNhTKVUjmW9ACLcB/s1600/Margaret-Millar-021.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://2.bp.blogspot.com/-uHPjA11UR2E/VxpIq6G0kkI/AAAAAAAABVA/_XSRyGNxgRECD08JjuJcxhNhTKVUjmW9ACLcB/s1600/Margaret-Millar-021.jpg" /></a></div>
Margaret Millar<br /><br />Ma, tra tutti, il libro
dell'autrice che ho più caro, e che ho letto già tre volte, è "Una torre
per il profeta" un romanzo noto tra gli appassionati soprattutto per
ciò che ne scrisse Chandler, che dichiarò che fosse la storia poliziesca
coi personaggi più scombinati e strani che avesse mai letto. Non ho mai
concordato molto con il Chandler saggista, ma stavolta non ho niente da
eccepire.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-8GVf-4X1QZs/VxpIeCbTFZI/AAAAAAAABU8/U1CBJUCNtywB0-L3eVUFpxrsZmNtdADywCLcB/s1600/torpmbnailjpg.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://4.bp.blogspot.com/-8GVf-4X1QZs/VxpIeCbTFZI/AAAAAAAABU8/U1CBJUCNtywB0-L3eVUFpxrsZmNtdADywCLcB/s320/torpmbnailjpg.jpg" width="213" /></a></div>
Prima edizione del romanzo<br />
<br /><br />La storia inizia con un detective spiantato e disincantato,
di nome Joe Quinn, che si è giocato tutti i soldi che aveva in tasca a
Las Vegas, e ora cerca di raggiungere la sua Los Angeles con mezzi di
fortuna. Durante il suo viaggio rimane a piedi da qualche parte nella
campagna sperduta, e nel suo girovagare si imbatte in una stranissima
comunità pseudoreligiosa che vive in un edificio sormontato da un'alta
torre.<br />Questa gente, fricchettoni da comune ante-litteram, vive
rinunciando alle gioie terrene, vestendo sai di ruvida tela e
dedicandosi al lavoro agricolo e alla preghiera, una sorta di microcosmo
(realtà diffusissime nell'America del tempo) dove tutti vivono in
comunione con la natura, e si chiamano con nomi stranissimi come madre purezza, sorella contrizione o fratello corona di spine. La
comunità è retta da un sinistro gran maestro, che impone la sua legge all'apparenza gestendo il suo gregge in modo amorevole, ma in realtà lo tiene spietatamente sotto il suo tacco, come accade in tutte le sette. Quinn, affamato e stanco, fa buon viso a cattivo gioco, e
nonostante sia un "Pagano" la comunità lo accoglie e lo ospita per la
notte; durante il breve soggiorno, viene avvicinato da una donna di
mezza età, sorella benedizione, che gli consegna un fascio di dollari
che aveva conservato di nascosto e lo incarica di ritrovare un certo
Patrick O'Gorman, misteriosamente scomparso anni prima. Il detective,
uomo d'onore come tutti gli eroi del noir a cominciare da Marlowe e Spade, invece di prendere i soldi e fregarsene inizia a indagare sulla faccenda, iniziando un pericoloso e
tragico viaggio nel passato che coinvolge anche la (presunta) vedova di
O'Gorman (che puntualmente scioglie il cuore di ghiaccio di Quinn) e una
donna incarcerata per frode; la pista di O'Gorman finirà poi per
intrecciarsi in modo sinistro proprio con la comunità della torre, i cui
membri, più che mossi da autentico spirito Francescano, sono li per fuggire
dal loro passato...<br /><br />Insomma, una vicenda ingarbugliata ma che scorre liscia
come l'olio, e soprattutto piena di personaggi si eccentrici (e non solo
tra i fedeli della comunità...) ma memorabili e ai quali si finisce per
affezionarsi; ho sempre adorato, ad esempio, la ragazzina con l'acne
che anela a tornare alla vita di tutti i giorni per..potersi comprare
una "terrena" crema contro i brufoli, oppure la signora O'Gorman;
nell'universo della Millar la fanciulla in pericolo è in realtà una
donna segnata dalla vita e con prole a carico, ma a suo modo romantica e
dolce come una young lady Vittoriana. E poi, come preannunciato, è un
vero tour nella California anni cinquanta più autentica e rurale, fatta
di campagne e cittadine tranquille (ovviamente solo in apparenza) non
certo l'immagine più tipica che si ha di questo stato meraviglioso ma
troppo legato alle sue metropoli e a Hollywood, delle cui altre bellezze
si sa poco o nulla.<br /><br />Un vero e proprio capolavoro del noir, da
procurarsi solo nell'edizione dei classici del giallo n. 656 con la
traduzione integrale di Maria Luisa Visentini Ottolenghi; la versione
del Giallo Mondadori n. 772 , anche se ha una cover da urlo di Jacono,
risulta essere tagliuzzata.omar lastruccihttp://www.blogger.com/profile/06905636469335381783noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1234095334800452641.post-35012838838001575452016-04-18T09:20:00.001-07:002016-04-18T09:20:39.949-07:00TRE ANNI DI BLOG!!!<br />
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Eccoci arrivati al terzo compleanno del mio blog, compleanno molto felice in quanto, dopo così tanto tempo, questo mio "figlioccio telematico" ha ancora tante persone che lo seguono, sia i fedelissimi della prima ora a cui vanno i miei sentitissimi ringraziamenti, che i nuovi aficionados che sperino diventino a loro volta veterani. <br />
Questo ultimo anno, a parte gli ultimi due mesi di latitanza forzata, è stato abbastanza soddisfacente, in quanto ho cominciato a dare al mio blog la connotazione che mi ero prefisso, ossia uno sguardo a tutto tondo sul mondo del poliziesco e del Mystery senza dimenticare però i cari vecchi gialli Golden age dei quali mi ero occupato, in modo fin troppo monotematico, nei primi due anni. Nei prossimi mesi cercherò di spaziare su novità editoriali, film, fumetti e quanto altro per uno sguardo a 360 su misteri e dintorni, cercando di mantenere invariata la qualità dei miei scritti.<br />
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Un caro saluto a tutti coloro che mi hanno seguito, mi seguono e mi seguiranno. A presto!!omar lastruccihttp://www.blogger.com/profile/06905636469335381783noreply@blogger.com6