Ormai si può dire che la serie Inglese Sherlock, uno dei prodotti sicuramente più innovativi e intelligenti degli ultimi anni, sia famosa a livello planetario, con schiere di fan ovunque e un gran seguito anche tra i puristi di Conan Doyle, che, pur essendo la serie ambientata in epoca contemporanea, apprezzano molto i continui rimandi al canone originario. Gli interpreti principali, gli eccezionali Benedict Cumberbatch e Martin Freeman sono ormai due divi, e ogni nuova puntata scritta da Steven Moffatt e Mark Gatiss (che interpreta anche Mycroft Holmes) un evento mediatico.
Non fa eccezione questo ultimo "The abominable bride" trasmesso la sera di capodanno dalla BBC e da noi addirittura al cinema (ma solo per due giorni, il 12 e il 13) tanto per ribadire il successo della serie. Io me lo sono visto ieri sera e mi è piaciuto...in parte.
Ora, metto una cosa in chiaro; seguo questa serie fin dal suo esordio e mi è piaciuta a tratti moltissimo, ma non ne sono certo un fan incondizionato. Dei dieci episodi usciti fino ad adesso (3 stagioni da tre episodi l'uno, che sembrano pochi ma bisogna tener conto che sono tutti lungometraggi di novanta minuti) ho trovato eccellenti il primo, il terzo, il quarto "Uno scandalo a Belgravia" con l'introduzione del personaggio di Irene Adler (un vero capolavoro) e il sesto; tutta la terza stagione, a parte alcune spassose scene nel primo episodio (Sherlock "redivivo" e le reazioni di Watson, le varie teorie su come si sia salvato dalla caduta che equivale a quella nelle cascate del Reichenbach, etc), mi è risultata abbastanza stucchevole, in pratica si sono alzati i toni e lo Sherlock della BBC, che voleva essere una risposta intelligente e un filo sostenuta ai pop-corn movie fracassoni e molto infedeli al canone diretti da Guy Ritchie con Robert Downey Jr. (che comunque non riesco ad odiare, delle simpatiche cavolatone) è diventato ancora più improbabile e spericolato, finendo, proprio per questo reiterato voler stupire ad oltranza, per annoiare lo spettatore.
La sposa abominevole del titolo.
Questo ultimo lavoro prosegue certamente questa falsariga, ma si distingue per l'ambientazione, ovvero una "variante in epoca vittoriana" con una prima parte che è una vera gioia per noi Conandoyliani, in quanto si ripropone con una fedeltà quasi assoluta l'incontro tra Holmes e Watson come è narrato in "Uno studio in rosso", con tanto di personaggi della serie contemporanea truccati in modo da somigliare agli originali (Compreso Gatiss con uno spassoso make-up che lo rende molto grasso come il vero Mycroft del canone), con rimandi azzeccati e intelligenti al mondo meraviglioso creato da Doyle e mille altre cosette sfiziose che rendono la prima parte del film assolutamente memorabile. Anche l'enigma della "Sposa abominevole" una donna che dopo essersi suicidata torna dall'oltretomba per uccidere il marito, è molto affascinante e la sua soluzione per niente scontata; insomma, tutta la parte in epoca Vittoriana ammetto di averla adorata.
Ma ovviamente, trattandosi dello Sherlock targato BBC, fare "solo" un ottimo film alternativo alla solita serie pareva brutto, e allora ecco che si inizia ad incasinare il tutto; nell'ultima mezz'ora si salta dall'ottocento al presente (ovvero da dove si interrotta la terza stagione), poi di nuovo nell'ottocento, poi ancora presente, non si sa mai quando i fatti narrati sono attendibili o solo fantasie di Sherlock, si ripropone un po' pretestuosamente il Moriarty dell'insopportabile Andrew Scott come eterna nemesi di Sherlock (l'avevamo già vista in precedenza..) e quindi il finale è un gran casino, che apre le porte alla quarta stagione con estrema furbizia ma sciupa irrimediabilmente un film "ottocentesco" che per un'ora buona era filato alla grande e liscio come l'olio, e meritava di serbare una sua autonomia diventando così un cult alternativo.
Mi aspetto, con questo, che molti di voi non concordino con me, ma io sono uno spettatore abbastanza "limitato", in quanto mi piacciono si le cose contorte ma fino a un certo punto, e forse non so capire fino in fondo l'universo creato da Moffatt e Gatiss; per me questa serie sta sconfinando sempre più pericolosamente nell'autorialità snob e fine a se stessa tipica di quando si ha ormai poco da dire e per destare l'interesse si deve ricorrere agli effetti speciali per strappare "oh" esterrefatti allo spettatore in barba a ogni logica e verosimiglianza (oltre che di aderenza al canone, vessillo della serie fin dal suo apparire), ma spero di sbagliarmi.
Se ti può consolare, concordo al 101%.
RispondiEliminaMi consola eccome. ;)
RispondiEliminaEccoci Omar..da holmesiano puro non potevo non dire la mia.
RispondiEliminaRibadisco concetti che ho espresso in altri forum a tema; sostanzialmente mi trovi d accordo, in tutto. La tua é una critica pacata e composta. Ma fidati: L' holmesiano puro rimane molto più basito e infastidito quando una trasposizione di Holmes ( ahimè la fine del copyright ha generato anche mostri ) non aggrada.
É in parte il mio caso. Diciamolo: hanno sprecato l' occasione di fare in film tout court vittoriano, con cab, bobbies, baffi, bombette....per un lancio di una quarta serie.
All' inizio ho trovato piacevole anche io la trasposizione...ovvero spostare dei cliché della serie nel 1895, (come ad esempio l artificio del salotto che si sposta sul luogo all aperto.). Indovinato Lestrade...indovinato Mycroft... Poi avviene quello che hai denunciato tu: Salto al 2015 ...corse..aereo..frasi collegate ineluttabilmente con la serie Tv che tagliano fuori tutti..ripeto tutti i non addicted.....e poi..... Moriarty...basta. " io sono la tua nemesi"...frase addirittura detta a voce per chi non l'avesse capito. E basta la Mary 007 (specialmente in un'era dove avrebbe voce in capitolo solo in argomenti giardinaggio e the)
E poi...quella che io chiamo "sindrome scoobydoo" cioè arrivare a un indizio/destinazione senza motivazione cognitiva esplicata(spoiler---------------------------------ovvero la chiesa....)
Viene autocelebrato l' autoconvincimento dell'essere ormai prodotto indovinato per i geek.
Non mi limito a criticare perché adoro entrambi gli attori e sarò curioso di continuare a vederli.
Avrei voluto fomento..invece ho spesso storto il naso.
Dico solo.."mannaggia...peccato".
E? vero Giordano, tra le altre cose questo riagganciarsi alla stagione 3 ha tagliato fuori di conseguenza tutti i neofiti, tutti coloro che magari non avevano ancora cominciato a seguire la serie e guardavano questa puntata perchè attratti dall'ambientazione vittoriana; questo "dare per scontato" l'ho trovato abbastanza fastidioso, in effetti. Mary 007 è noiosissima, e l'attrice oltre che abbastanza cozza è anche poco credibile nel suo ruolo; la vera Mary Mortsan è una giovane e dolce fanciulla vittoriana, non una ultraquarantenne dal passato oscuro. SU Moriarty stendo il classico velo pietoso.
RispondiEliminaDetto questo lo seguirò ancora, ma l'attesa diciamo che non è così spasmodica.
Gia... la nostra. Moffat E Gatiss sene faranno una ragione e voltandosi creeranno nuovi canovacci per geek colla maglia iamsherlocked...nulla contro...finché non sento frasi come " Arthur Conan Doyle chi" o simili
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