Ho deciso di iniziare il 2015 rispolverando la mia collezione (completa, a parte l’introvabile
Caso Cragge) di una delle grandi firme della letteratura poliziesca, e forse la
più sottovalutata in assoluto; quella di Patrick Quentin.
Dunque, prima di parlare di Quentin va
obbligatoriamente fatta una precisazione, nota a molti ma forse non a tutti;
Patrick Quentin non è mai esistito, in quanto esso era solo lo pseudonimo con
cui si firmavano due autori, gli Inglesi Webb e Wheeler, che nei primi anni
furono coadiuvati da altre due autrici donne (Martha Mott Kelley, con la quale
Webb firmò il primissimo romanzo, e
Mary Louse Aswell ) ma che poi, dopo lo
spartiacque “Manicomio” si divisero da soli l’onore e l’onere di proseguire il
cammino tracciato, almeno fino al 1952, anno in cui Webb lasciò per motivi di
salute e i romanzi successivi furono scritti dal solo Wheeler. Uno pseudonimo,
quindi, come per Ellery Queen; ma se Lee e Dannay erano complementari e
fondamentalmente inscindibili (almeno nei primi anni) Webb e Wheeler invece non
lo sono, in quanto hanno prodotto il corpus più variegato dell’intera storia
poliziesca; nei loro romanzi e racconti, scritti dal 1931 al 1965, sono infatti
riusciti nell’impresa di esplorare ogni singolo elemento del poliziesco, ogni sottogenere di esso, ogni luogo comune, ogni
topos; dai primi due romanzi rigorosamente classici, all’hard boiled nerissimo
di Controcorrente, alla suspense spasmodica stile Woolrich di Soluzione estrema
e Le rose volanti, al cupo studio sulla violenza e sul sadismo di Presagio di
morte, al giallo psicologico dello splendido Il segreto della morte, fino alle atmosfere Carriane dei libri a
firma Jonathan Stagge. Particolare curioso, pur se gli autori erano Inglesi
purosangue tutti i loro romanzi, eccetto il primo, sono ambientati negli
States, paese d’adozione di Webb e Wheeler, anche se in certi casi, come
“Troppe lettere per Grace” e “E i cani abbaiano” le atmosfere sono tanto
British da risultare più vere del vero.
Ma non solo Quentin (per comodità ne parlo come fosse
un vero e unico autore) riusciva a offrire ai lettori ogni sfaccettatura del
genere poliziesco, ma lo faceva con leggerezza, amalgamando i vari ingredienti in modo mirabile; non troverete
infatti mai, nei suoi romanzi, la staticità e la lentezza di Queen o di Van
Dine, ne le situazioni sempre sul filo dell’impossibile di Carr, ne i manierismi
e i dialoghi omologati della Christie; o meglio, troverete tutto questo, ma
mescolato con altre tonalità e altre sfumature, per una riuscita finale che
forse non sarà di impatto come in un autore che ha un proprio stile
inconfondibile, ma lascia sempre soddisfatti; infatti, se nessun romanzo di
Quentin viene ricordato dai giallofili come un capolavoro assoluto del
genere, quasi tutti i suoi lavori sono
però considerati ottimi, o comunque più che buoni. Certo, i libri poco riusciti
(Il limite del furore, Delitto al club delle donne, Vacanze all’inferno) ci
sono, ma sono certamente di più i titoli degni di nota.
Prima di addentrarci più in specifico nell’opera
dell’autore, occorre precisare che ad oggi Quentin rimane uno degli autori più
penalizzati dalle traduzioni; solo pochissimi romanzi sono stati tradotti e
ritradotti in anni recenti, la grande maggioranza del corpus uscì infatti nei
primi anni cinquanta, un’epoca in cui uscivano traduzioni anonime e spesso
incomplete e piene di errori. Purtroppo i libri di Quentin non rientrarono nemmeno
nel pregevole progetto di ri-traduzione dei grandi del genere avviato sotto la
gestione Orsi – Grimaldi, e se tanti Queen, Stout, Christie, Carr e Sayers sono
stati “salvati” , Quentin non usufruì o quasi del trattamento di favore. Però
tengo a ribadire la grande leggibilità dell’autore, sia esso tradotto
integralmente o meno; perfetti per essere letti in treno, o durante una veglia
all’ospedale, nei romanzi di Quentin è
raro imbattersi in sequenze pesanti o impegnative; questo non sarà
indice di grande letteratura, ma a me che spesso leggo da pendolare o in
momenti di stanchezza, questo non può essere che un valore aggiunto.
Nei suoi 35 romanzi, un’opera di tutto rispetto, vi
sono alcuni personaggi ricorrenti, che non hanno la fama di un Poirot o di un
Perry Mason ma sono comunque conosciuti e amati dai giallofili.
Il personaggio senz’altro più noto di Quentin è Peter
Duluth, il regista teatrale con il talento per l’investigazione che fin dalla
sua prima apparizione, nel romanzo “Manicomio” del 1936, si trova a essere
quasi sempre vittima e investigatore al tempo stesso; infatti Duluth viene
presentato al lettore come un paziente di una clinica neuropsichiatrica che
cura anche gli alcoolizzati cronici, categoria di cui Duluth fa parte da anni,
dopo il trauma conseguito all’incendio del teatro nel quale aveva trovato la
morte sua moglie Magdalene. Nell’istituto, oltre a risolvere il mistero di una
serie di morti apparentemente inspiegabili, incontra colei che sarà il suo
grande amore, ovvero Iris Pattinson, una ragazza bellissima che pian piano
diventerà, sotto le mani sapienti del marito, una vera diva prima teatrale e
poi cinematografica.
Peter e Iris Duluth rappresentano senz’altro la più
bella coppia del giallo classico, il cui rapporto si snoda in più romanzi dove
i due conosceranno anche le difficoltà, il tradimento reciproco, il male di
vivere; un romanzo dalle atmosfere crepuscolari e decadenti come “Fiesta di
morte” è anche uno dei più eccellenti studi sul rapporto di coppia mai letti su
un libro giallo.
Nel ciclo che vede protagonisti i coniugi Duluth non va
certo dimenticato il tenente Trant, abile segugio e in più occasioni “spalla”
ideale del protagonista.
L’altro personaggio ricorrente dell’autore è il dottor
Hugh Westlake, protagonista di tutti i libri a firma Jonathan Stagge; ma, come per Peter Duluth con Iris, anche
Westlake è inscindibile da un altro personaggio, ovvero la piccola adorabile
Dawn, la figlia undicenne del dottore; è proprio la vivace,intelligente e talvolta
birbante ragazzina che, involontariamente o meno, fornisce al padre indizi
fondamentali per aiutare l’ispettore Cobb (figura speculare a Trant) a
risolvere misteri di stampo più classico e goticheggiante. E Dawn è il
personaggio della serie a cui ci si affeziona senz’altro di più, anche se
purtroppo negli ultimi romanzi la sua figura diventa piuttosto marginale; e
dico “purtroppo” perché Dawn è un poco la figlia che vorrei avere, pur con
tutta la sua carica pestifera.
Una buona metà circa (17 su 35) dei romanzi di Quentin
non presentano personaggi fissi, ma non per questo sono meno interessanti.
Segue l’elenco completo dei romanzi dell’autore;
ROMANZI
SCRITTI COME Q.PATRICK
1-
TE’ E VELENO (Cottage
sinister, 1931)
2-
DELITTO AL CLUB DELLE DONNE (Murder at the Women’ City club,1932)
3-
DRAMMA UNIVERSITARIO (Murder at
Cambridge,1933), o PRIMA CHE IL TEMPORALE FINISCA (Murder at the Varsity,1933)
4-
IN CROCIERA COL DELITTO (S.S.
MURDER, 1933)
5-
PRESAGIO DI MORTE (The grindle
night mare, 1935)
6-
LA MORTE FA L’APPELLO (Death goes
to school, 1936)
7-
IL SEGRETO DELLA GRANDE CLARA
(Death for dear Clara)
8-
IL CASO CRAGGE (The file of
Claudia Cragge, 1938)
Non un vero romanzo ma piuttosto una ricostruzione di
un caso giudiziario. Vero pezzo da collezionismo, uscito nel 1986 nella collana
“dossiers gialli”, fortunato chi lo possiede.
9-
TROPPE LETTERE PER GRACE (Death in the maiden, 1939)
10-
LA CASA DELL’URAGANO (Return in the scene, 1941)
11-
SOLUZIONE ESTREMA (Dnger next
door, 1952)
ROMANZI
SCRITTI COME PATRICK QUENTIN
-
I ROMANZI CON PETER DULUTH;
1-
MANICOMIO (A puzzle for fools, 1936)
2-
LO SPECCHIO STREGATO (Puzzle for
players,1938)
3-
LE ROSE VOLANTI (Puzzle for
puppets,1944)
4-
LA SORTE SBAGLIO’ TRE VOLTE (Puzzle for wantons,1945)
5-
CERCO ME STESSO (Puzzle for
fiends, 1946)
6-
FIESTA DI MORTE (Puzzle for
pilgrims, 1947)
7-
IL POZZO DEI SACRIFICI (Run to
death, 1948)
8-
IL SEGRETO DELLA MORTE (Black
widow, 1952, ultimo romanzo a firma doppia)
9-
MIO FIGLIO L’ASSASSINO (My son, my
murderer, 1954)
-ROMANZI
SENZA PERSONAGGI FISSI;
1
VACANZE ALL’INFERNO (The follower,
1950)
2
E TUTTO FINIRA’ (The man with two wives, 1955)
3
IL LIMITE DEL FURORE (The man in the net, 1956)
4
DA’ UNA SPINTA AL DESTINO
(Suspicions circumstances,1957)
5
OMICIDIO DI GALA (Shadow of guilt,
1959)
6
CONTROCORRENTE (The green- eyed monster, 1960)
7
UN VELO SUL PASSATO (Family
skeletons, 1965)
-I
ROMANZI A FIRMA JONATHAN STAGGE (tutti con protagonista il dottor Hugh
Westlake)
1- E I CANI ABBAIANO (Murder gone to earth, 1936)
2- LA BUONA MORTE (Murder of mercy, 1937)
3- SCRITTO TRA GLI ASTRI (The stars spill death, 1939)
4- SE CI SEI BATTI UN COLPO (Turn of the table,1940)
5- CHIAMATE UN CARRO FUNEBRE (The yellow taxi, 1942)
6- TRE CERCHI ROSSI (The scarlet circle, 1943)
7-
QUELLE CARE FIGLIOLE (Death my Darling daughters, 1945)
8- DOLCE, VECCHIA CANZONE DI MORTE (Death’s old sweet
song, 1946)
9-
LE TRE PAURE (The three fears,1949)
E qualche bellissima copertina di Jacono ( a parte l'ultima, di Oliviero Berni);
Come
già precisato, molti titoli li ho letti molti anni fa e per una valutazione
critica attendibile dovrei rileggerli; in ogni caso ho scelto cinque romanzi
che per me sono imperdibili, dei veri must.
TROPPE
LETTERE PER GRACE; Uno dei capolavori assoluti dell’autore, un testo raffinatissimo che è al tempo stesso un
romanzo impeccabile e uno degli ultimi esempi di grande giallo classico. Da non
perdere, e da leggere solo nell’edizione integrale del classico del giallo n.
741.
DRAMMA
UNIVERSITARIO/ PRIMA CHE IL TEMPORALE FINISCA ;
Godibilissima
avventura poliziesca, scritta dal solo Webb, ambientata tra i giovani di
Cambridge, un plot avvincente, romantico e con un tocco di gotico che risulta
una vera chicca. Il problema di questo
romanzo è che ne esistono già in originale due versioni con titolo diverso, e
sono state entrambe presentate in Italia; la prima è stata editata nelle
palmine con la traduzione di Cesare Giardini, e la seconda, con traduzione
anonima, nel 1996. Io le ho entrambe e le ho confrontate; le due versioni non
differiscono di molto, una vale l’altra.
MANICOMIO;
L’indimenticabile esordio di Peter Duluth. Ci volle coraggio da parte di Webb e
Wheeler, ancora in piena golden age, nel presentare un detective dilettante che
fosse del tutto diverso dai superuomini allora in voga; Duluth non è un
gentiluomo di maniere affettate insensibile alla sensibilità altrui, è invece
un regista teatrale in cura in una clinica per disintossicarsi dall’alcool,
malato tra i malati. E questo primo inquietante caso, una serie di omicidi dai
risvolti decisamente sinistri commessi all’interno della struttura (microcosmo
reso in maniera davvero splendida), risulta avvincente e davvero molto
interessante. Uscito originariamente tra le palmine, tradusse splendidamente
Giuseppina Taddei.
IL
SEGRETO DELLA MORTE; Forse il romanzo
più bello e maturo del duo Webb-Wheeler, una storia labirintica e angosciosa
dove Duluth si trova a vestire i panni Hitchcockiani dell’uomo innocente ingiustamente
accusato, e sarà più l’amore di Iris che non il lavoro di Trant a tirare fuori
Duluth dai guai e smascherare un diablico omicida.
E
I CANI ABBAIANO; l’esordio del dottor Westlake è anche un bellissimo e cupo
romanzo dai toni gotici e Carriani, emblema perfetto della serie a firma
Stagge. Fa da contraltare alla cupezza il dolcissimo rapporto tra Westlake e la
figlia Dawn, autentico raggio di sole nella narrativa poliziesca.
Questi
i miei cinque preferiti, ma l’opera di Quentin conta altri romanzi imperdibili
come Presagio di morte, In crociera col delitto, Controcorrente, La casa
dell’uragano, Dolce vecchia canzone di morte, Fiesta di morte, Cerco me stesso:
e aggiungiamoci anche Scritto tra gli astri, ristampato questo mese nei
classici del giallo; per un neofita di Quentin, un’ottima occasione per
iniziare la scoperta di questa firma unica e inimitabile.
Ciao Omar e buon anno!
RispondiEliminaInteressantissima disamina: Apprezzata al pari delle tue analisi eccellenti dell' opera di Christie e della filmografia di Hitchcock che sono encomiabili.
Attenderei da te con curiosità fervente una analisi così dettagliata anche per la giallistica di Carr. Dopo Doyle e Christie vorrei interessarmi a fondo di questo autore ma vorrei incappare solo negli scritti di pregio poiché la sua narrativa é troppo vasta e vorrei andare sul sicuro. La aspetto! Ancora complimenti per il blog
Letto e preso nota.
RispondiEliminaCiao Giornado, ringrazio (e anche Niki) per l'apprezzamento.
RispondiEliminaVedi, per Carr però dovrai attendere un poco; ho tutti i gialli dell'autore, ma ne ho letti ancora pochi, e non tutti sono stati nelle mie corde, perchè non sono un amante ne dei gialli con enigmi veramente troppo complicati e/o impossibili e nemmeno dei gialli storici, soprattutto di quelli Carriani che presentano situazioni abbastanza assurde e soprannaturali che poco hanno a che fare col giallo classico. QUindi, pur riconoscendo la grandezza di alcuni libri dell'autore, non ne sono un fan; Patrick Quentin è decisamente più nelle mie corde, per intendersi.
Ricevuto e comprendo.
EliminaMagari le 5/6 pietre miliari..tipo Le tre bare
Ci aggiornerai.
Ancora complimento
Dunque, quelle che sono le pietre miliari di Carr secondo gli appassionati Italiani (Pensa che almeno tra i blogger Carr è quotato quasi più della Christie) SOno; Le tre Bare, l'Automa, Il terrore che mormora, La corte delle streghe, La casa stregata, Occhiali neri e forse Il cappellaio matto. Questi diciamo i capolavori "Ufficiali" però, se posso permettermi, ti invito a scoprire Carr come è successo di scoprirlo a me, ossia in modo casuale, a seconda di quali libri trovavo nelle bancarelle; li prendevo quando ero studente e facevo il pendolare, vicino alla stazione c'era una bancarella con molti gialli di Carr, li prendevo "a sensazione" e li leggevo, senza sapere se quel libro era ritenuto uno dei migliori o meno...e così facendo mi sono letto l'autore senza pregiudizi e con identiche aspettative, anche perchè Internet ancora non lo avevo e comunque non esistevano i blog specialistici. Ho letto molti libri riusciti, e altri molto meno, e mi sono innamorato di titoli (L'ultima carta, Destare i morti, L'orologio della morte, Un colpo di Pistola) che quasi mai nessuno cita tra i migliori dell'autore, mentre non ho mai amato Le tre bare o Il cappellaio matto che per i miei gusti sono troppo pesanti. Per cui cerca prima di tutto di prendere tutti i Carr che trovi magari a pochi cents nelle bancarelle, poi vai a seconda delle tue sensazioni; e se invece vuoi una lettura più "mirata", vale la classifica ufficiale che ti ho scritto all'inizio. Ciao e grazie ancora per i complimenti.
RispondiEliminaColpo di fucile..non pistola..altrimenti elimini la curiosità d come l assassino riuscì a nasconderlo :P.
RispondiEliminaConcordo in molto che hai scritto. Le tre bare parte dall eccezionale gioco sui flash-back e geografie diverse..utilizzando la Transilvania che basta per attaccare il lettore al libro..e poi...poca analisi dei personaggi...si salva solo Hurley 78 volte più simpatico del Fell che gigioneggia e sta spessissimo antipatico al lettore...a quanto ho letto non solo a me.
Quindi il cantuccio della strega..esordio di Fell non lo consigli?
Il tuo preferito? Automa?
"Un colpo di pistola" è il titolo di un tardo Carr ambientato nel 1907, non c'entra nulla con un colpo di fucile, quindi nessuno spoiler almeno da parte mia. I miei Carr preferiti sono l'automa e il terrore che mormora. Il cantuccio della strega non lo ricordo molto, ma è più che buono.
RispondiEliminaOps! Ho pontificato in modo erroneo, me ne scuso.
RispondiEliminaGrazie ancora e alla prossima!
Bravo Omar, ottimo articolo su Quentin, le cui opere andrebbero riscoperte e ritradotte. Mauro Boncompagni ha recentemente pubblicato un pezzo sugli autori nella raccolta di saggi Mysteries Unlocked: molto interessante per gli appassionati.
RispondiEliminaPer ciò che riguarda Carr, posso dire che recentemente sul gruppo di Facebook Golden Age detection in cui discutono i maggiori studiosi al mondo (Douglas Greene, Curtis Evans etc), abbiamo fatto una sorta di votazione sui 10 migliori Carr di sempre. Il risultato è parecchio interessante, e lo si può trovare sul blog dell'esperto Sergio Angelini (link qui https://bloodymurder.wordpress.com/2014/11/30/john-dickson-carr-poll-the-results/ ). Probabilmente scriverò qualcosa in merito sul mio blog nei prossimi tempi.
Per ciò che posso dire io, esclusi 2-3 romanzi, i Carr scritti tra il 1933 e il 1949 sono tutti dei capolavori, e almeno 10-15 di essi sono tra i più straordinari polizieschi di sempre ;)
Ancora complimenti Omar!
Bel commento Stefano...do un'occhiata alla pagina Facebook di cui parli.
RispondiEliminaMi discosto un attimo dal tema 'CARR' (ho letto troppo poco per potermi esprimere in proposito ma mi piacciono le sue atmosfere gotiche): mi ha incuriosito l'introvabile 'Caso Crabbe' che citi all'inizio del post; in effetti, è presente, in vendita, ma a prezzi che vanno da 30€ di Amazon a 50€ di EBa!y. Della serie: teniamoci stretti i nostri gialli d'annata!
RispondiEliminaDavvero, sembra proprio di essere sul blog del Giallo Mondadori, si inizia a parlare di un altro autore e si finisce sempre a parlare di Carr. :-) . In ogni caso voglio dire la mia anche su questo aspetto, visto che si ok Carr è stato indubbiamente un grande autore, ma definire con l'impegnativo termine di "capolavoro" praticamente tutta la sua produzione dal 1933 al 1949 non mi trova francamente d'accordo; "Quattro armi false" "Il giudice è accusato" "Colpite al cuore" "Il lago d'oro" "La vedova beffarda" "Le mie defunte mogli" "I delitti dell'unicorno" "Delitti da burattini" o ancora "Il messaggero del re" sono dei buoni,magari ottimi romanzi ma francamente nulla di eccezionale, e se sono capolavori questi, per L'automa o Il terrore che mormora quale termine si dovrebbe adoperare? Con questo massimo rispetto per chi ama e stima Carr, ma credo che in alcuni casi questo autore venga sopravvalutato.
RispondiEliminaTornando a parlare di Quentin, il Caso Cragge spero di trovarlo, ma solo a pochi euro, confido in un colpo di fortuna; in ogni caso, nell'attesa, possiamo leggere molti altri ottimi romanzi Quentinian decisamente più abbordabili. ;)
Sii contento dei tanti commenti e delle discussioni però :)
RispondiEliminaSi certo, stavo scherzando, la discussione su Carr è interessante e anzi se vuoi ribattere al mio "ridimensionamento" dell'opera Carriana sei il benvenuto; mi dispiace solo che nessuno abbia ancora parlato di Quentin, è segno che è un autore che è molto conosciuto, e questo mi dispiace.
RispondiEliminaNon solo Quentin, ma moltissimi autori purtroppo.
RispondiEliminaIl tuo blog è uno dei piu' interessanti che ci sia nel web italiano, generalmente i blog gialli parlano dell'ultimissima uscita, del giallo Mondadori u.s., o del filone giallo svezia....e chi si appassiona al giallo classico ha poco modo di documentarsi.
Ciao a tutti...sono appena entrato, mi chiamo giancarlo Berardinelli, ho 72 anni, gran pasione per fumetti e libri gialli, appassionatissimo di Patrick Quentin, di cui possiedo tutto, anche il caso Grabbe, versione " economica".
RispondiEliminaCerco in quali romanzi, a parte Il cane miliardario o l'eredità di poppy, è presente la coppia peter ed iris duluth , acquistare, ad esempio, i gialli di ellery quenn in cui c'è un racconto di P.Q. e non trovare " i miei eroi" chi mi aiutare?
Certo Omar che l'articolo su Quentin è da 11 e lode!!Un caro saluto.
giancarlo
Ciao Giancarlo, grazie per i complimenti. Per quanto riguarda i romanzi con i DUluth, puoi consultar eil piccolo elenco che ho fatto nel mio articolo, per quanto riguarda i racconti con protagonisti i DUluth non posso aiutarti perchè non ho gli Ellery Queen presenta; però puoi consultare il sito "Genovalibri" alla pagina di Patrick Quentin (clicca su questo link e ti appare; http://www.genovalibri.it/quentin/racconti.htm ) per avere informazioni in merito. Cordiali saluti.
RispondiEliminaCiao Omar, sono due volte che rispondo, risposta abbastanza articolata che non mi va di riscrivere...se solo fosi sicuro che QUESTA VOLTA il mio commento parte...ci provo
RispondiEliminaEvviva , ce l'ho fatta.
RispondiEliminaAllora riepilogo; Genovalibri.it un monumento a quella meravigliosa persona che è stato Mino, e grazie a Monica e consorte che ne proseguono l'opera:
d'accordo sui gialli E.Q. non si possono acquistare per poi non trovare i miei beniamini Peter a Iris, i quali, quando dopo aver letto le prime avventure in ordine cronologico, arrivai a Fiesta di morte ed al tradimento di iris..non ci volevo credere, avevo parteggiato per la coppia, sulle loro avventure, affetti e collaborazioni...solo con il lieto fine mi sono ripreso, mi vergogno un po' spero sia anche successo ad altri.
Altri siti con Patrick Quentin : www..sitocomunista/gialloenero/autori/quentin.html e giallo.web , ma lo saprai sicuramente.
un cordialissimo saluto.
giancarlo
p.s. il caso crabbe esiste anche in versione meno elaborata, ma integra dei reperti ed indizi, costa un po' meno della versione originale-