Una delle funzioni del giallo Mondadori, e comunque di
tutte le collane di libri da edicola Mondadori (Urania, Segretissimo, Romanzi
sentimentali) è quello di fornire libri di facile appeal a poco prezzo a chi
deve partire per un lungo viaggio in treno, aspettare un aereo che non arriva,
fare una veglia all’ospedale per lavoro o per assistere un parente, o comunque
per ingannare il tempo in situazioni di potenziale disagio. Ci sono libri che è
bello gustare nel silenzio della propria stanza o nel verde di un parco, ma ci
sono anche libri capaci di farci compagnia nel caos, e in questo le edicole sono
come delle oasi in un deserto di caos e confusione, e non a caso non mancano
mai in stazioni e ospedali.
Questo mese nei Gialli sono usciti, tra gli altri, un
inedito di Richard Austin Freeman e “Lacrime innocenti” libro del 2012 (Titolo
originale Hush now, don’t you Cry) scritto da Rhys Bowen, scrittrice ormai
navigata anche nel campo del poliziesco, grazie alle serie di Evan Evans, Lady
Georgianna Rannoch e questa con protagonista Molly Murphy, la detective in
gonnella di origine Irlandese trapiantata a New York.
E se il libro di Freeman (e ora mi riallaccio al noioso
preambolo di qualche riga fa) rappresenta per me un’eccellenza da gustarsi in
religioso silenzio io-dentro-una stanza-e-tutto-il-mondo-fuori, il romanzo
della Bowen l’ho preso perché lo credevo il perfetto “libro da treno e/o turno
di notte”, un testo da leggere per puro svago, senza nessuna aspettativa.
Così avevo letto due libri della serie di Lady
Georgiana, due simpatiche spy-stories abbastanza puerili come intreccio ma
pervase di un umorismo pungente e quasi dissacrante che rende la lettura
veramente gradevole, e a tratti irresistibile.
Col medesimo stato d’animo, quindi, mi sono preparato a
questo “Lacrime innocenti”,ma, forse perché come detto non avevo grandi
aspettative, questo titolo mi ha sorpreso, e non poco, in positivo.
Essendomi perso la scorsa estate “L’ultima illusione”
era il mio primo approccio alla serie di
Molly Murphy, qua purtroppo già al suo decimo capitolo, visto che, al contrario
che per Lady Georgiana, non si è tradotta la serie dal primo libro e in ordine
cronologico, ma è stato proposto prima il nono, poi l'undicesimo romanzo;
peccato, perché la Molly di Lacrime innocenti è ormai una donna sposata col
capitano della polizia di NY Daniel
Sullivan, e visti i continui riferimenti ai romanzi passati, coi quali la
scrittrice mantiene la continuity, ci siamo persi tutto l’evolversi del
personaggio di Molly e del suo rapporto con Daniel; a quanto pare, durante la
saga i due sono giovani di belle speranze che si conoscono in circostanze
burrascose, si odiano, poi si innamorano, e tra mille difficoltà si sposano;
tutto questo purtroppo può darsi che non lo sapremo mai, ed è un gran peccato. Si,
dispiace perché questa serie è decisamente più vicina al poliziesco
tradizionale che non quella di Lady Georgiana, e non capisco proprio perché non
abbia avuto la precedenza; misteri del GM.
Comunque, visto che ormai la frittata è fatta, potete
leggervi lo stesso con molto diletto questo Lacrime innocenti.
All’inizio del romanzo, i due sposini novelli riescono
a partire per la sospirata luna di miele, lontano dal caos della grande mela,
che anche nel 1903, anno d’ambientazione della storia, doveva essere un
trambusto mica male.
I due si recano a Newport, una incantevole località
sulla costa non lontana dalla città, in un cottage messo a disposizione di
Daniel dal consigliere comunale Brian Hannan, un invito apparentemente fatto
per pura amicizia ma che in realtà nasconde anche una richiesta di aiuto;
Hannan, infatti, in pieno ottobre ha deciso di convocare tutti i parenti in una
residenza usata solo per l’estate, per una questione che al momento resta
avvolta nel mistero, e gradirebbe avere vicino un ufficiale di polizia.
Molly e Daniel, per alcuni ritardi accumulati, giungono
nella località a sera ormai inoltrata, e devono farsi tutta la strada a piedi
fino al cottage, sotto un furioso temporale; entrati nella proprietà di Hannan,
detta Connemara, scorgono una torretta adiacente alla grande casa padronale;
mentre lo Sguardo di Molly è rivolto
verso il sinistro edificio, un lampo illumina una finestra, e la giovane donna
vede il volto di una bambina che sembra sorriderle in modo inquietante.
I due ben presto si accorgono che la proprietà è
deserta, e non c’è nessuno ad attenderli, e si adattano a passare la notte
nella stalla, con un giaciglio di fortuna ricavato da un mucchio di fieno (con
tanto di coraggioso amplesso una volta tolti gli indumenti fradici…). Poi la
situazione si sistema, ma a Daniel l’avventura notturna costa una brutta infreddatura
che poi degenera in polmonite.
Il giorno dopo, mentre Molly fa amicizia con la
governante e il personale di Connemara, iniziano ad arrivare i parenti di
Hannan al gran completo, variegata umanità di nuovi ricchi più o meno
antipatica. E ben presto Molly scopre un particolare a dir poco angosciante; il
viso della bambina da lei visto è quello della nipote di Hannan, la piccola
Colleen, che disgraziatamente risulta defunta in circostanze misteriose qualche
anno prima. Ma Molly, contraddicendo la sua natura Irlandese, non crede nei
fantasmi, e siccome non ha altro da fare con un marito messo fuori gioco dalla
malattia, inizia a indagare sui piccoli misteri degli Hannan: e i piccoli
misteri diventano grandi quando il patriarca tanto atteso da tutti verrà
ritrovato cadavere, sfracellato ai piedi della stessa scogliera dove anni prima
fu trovata morta la bambina… chi poteva volere la morte di un uomo tanto
benvoluto dai suoi stessi familiari? E c’è una connessione tra questa morte e
quella della piccola Colleen?
Insomma, come si vede, un poliziesco dal sapore
decisamente retrò e con atmosfere soprannaturali non tanto di stampo Carriano
quanto similari a quelle di alcuni romanzi di Edgar Wallace; ma ben presto la
narrazione assume toni goticheggianti quasi da sorelle Bronte, e solo l’innata
leggerezza della penna dell’autrice evita al romanzo di scadere nel feuilleton
puro; con la buona, anzi ottima gestione della Bowen, la trama non è mai banale
o ridicola, e alla fine il tutto risulta piuttosto armonioso, con qualche
sbavatura ma di poco conto. E anche la scoperta dell’assassino e del suo
movente non è banale, e l’autrice, molto leale, offre al lettore un paio di
indizi importanti per permettergli di arrivare alla verità prima di Molly, che
in un finale dal sapore molto classico riunisce tutti i possibili
colpevoli in un tea-party, e nel bel
mezzo di esso fornirà la prova per smascherare il diabolico/a omicida.
Insomma, questo Lacrime innocenti alla fine si è
rivelato ben più di un passatempo da treno senza troppe pretese; un testo
spigliato, scorrevole, senza un momento di stanca e con una trama credibile e
senza cedimenti. I libri con Lady Georgiana sono, e forse resteranno, delle
adorabili sciocchezzuole tra mystery e spy Story, ma questo libro con Molly
Murphy è un poliziesco classico di tutto rispetto. E sono felice che se ne
scrivano ancora adesso, di opere valide.
mi fa piacere che commenti anche i 'gialli' della Mondadori che escono mensilmente in edicola. Spesso vorrei acquistarli ma mi frena la paura di spendere 5 euro inutilmente. Con i tuoi consigli, invece, vado sul sicuro.
RispondiEliminaPurtroppo li commento poco perché, con la pila di arretrati da leggere che ho, difficilmente leggo un libro in tempo reale. In ogni caso cerco di segnalare le uscite che ritengo meritevoli, e questo mese non perderti questo e il Freeman , e il prossimo il Carter DIckson e il Blake. Spero comunque che tu, nel caso comprassi questo "Lacrime innocenti" non ne rimanga delusa, il mio è solo un parere per nulla autorevole.
RispondiEliminaScusa ma ti vorrei chiedere se potresti fare la recensione dei libri di ellery queen o di Arsenio lupin ( come hai fatto per la Christie) grz
RispondiEliminaQuando vedi questo messaggio dimmi se penserai di farlo o no grz:-)
RispondiEliminaFrancesco, non ho letto tutti i Queen o i Leblanc, e non potrei quindi fare un articolo come quello per la Christie, che comunque è stato un lavoro impegnativo che ha richiesto del tempo, non è che potrei farne uno così a richiesta, ho anche altri impegni...
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