C’era
una volta Vasco Mariotti. Faceva parte della nutrita schiera di
autori Italiani che contribuirono, secondo i diktat del regime che
voleva autori nostrani che emulassero le imprese di titani come
Wallace e Simenon, impresa che, seppur fallita (ma era persa in
partenza, il poliziesco era un genere degli anglosassoni) ci ha
lasciato alcuni ottimi tentativi, specialmente sul versante “emuli
di Simenon”, nel quale spiccò il talento di Augusto De Angelis ed Ezio d’
errico, due carriere promettenti ma brevi, visto che il primo fu
ucciso a suon di pugni da un bravaccio repubblichino e il secondo
rinnegò la produzione “di consumo” per passare a letteratura più
“alta”.
Se
Mariotti, che nacque a Firenze nel 1906 e vi morì prematuramente nel
1962 per le conseguenze di un incidente stradale, non è noto al pubblico come un Varaldo o un D’errico, si
deve forse al fatto che i due romanzi gialli che la mondadori accettò
e pubblicò negli anni trenta (quando l’autore era quindi piuttosto
giovane) non uscirono nella collana delle Palmine ma in quella dei
Gialli economici, che era un po la “serie B” del giallo Mondadori
dell’epoca, anche se in essa apparvero quasi tutti i primi romanzi
con Maigret, quindi serie B molto relativa…fatto sta che gli autori
Italiani apparsi nei GEM (Ferdinando Guidi di Bagno, Alfredo Pitta,
Gastone Simoni, Magda Cocchia Adami…)siano tra i più obliati. Per
Mariotti, il “declassamento” è stata una vera e propria
ingiustizia, perché dei due romanzi sopra menzionati almeno uno,
“L’uomo dai piedi di fauno” è un gioiello assoluto che
meritava una vetrina più prestigiosa, anche se la copertina
originale di Abbey (il grande copertinista delle prime 143 palmine,
prime 4 escluse) lascia comunque credere che sulle prime fosse pronto
per la collana più importante e poi spostato in seguito.
Il
romanzo, scritto senz’altro in modo ingenuo e talvolta
melodrammatico, è comunque un riuscito cocktail di poliziesco e
gotico con suggestive pennellate orrorifiche. Ambientato in una
Torino cupa e decisamente provinciale, una città dimessa che
rimpiange i fasti recenti ormai irrimediabilmente perduti e si adegua
alla sonnacchiosa realtà quotidiana sotto il duce, una città di
nobili decaduti, di sartine offese, di onesti operai e poliziotti
integerrimi; ovvero, il posto forse meno adatto per ambientarvi una
storia da brividi e dalle tinte decisamente fosche; l’inizio, con
la misteriosa, allucinante figura di un uomo che cammina in modo
strano e sembra sempre trovarsi nei pressi di un fatto di sangue, è
memorabile e non ha niente da invidiare agli anglosassoni, e anche se
poi l’arzigogolata storia risulta più vicina al melodramma stile
Invernizio che non al poliziesco classico (ma con una prosa
decisamente più asciutta e scattante) con storie d’amore
contrastate, duelli rusticani e altri armamentari del romanzo
popolare nostrano, si arriva alla fine con facilità, e se il finale
risulta non completamente ortodosso per un certo tipo di lettori,
sono sicuro che si perdonerà all’autore qualche “licenza
poetica”, perché senz’altro con questo romanzo esso ci ha
divertiti ed emozionati.
L’altro
romanzo di Mariotti che la Mondadori diede alle stampe fu “La valle
del pianto grigio” opera forse datata ma sicuramente suggestiva nel
suo essere fantasiosa e piena di colpi di scena; ambientata in una
Sicilia cupissima e irriconoscibile, questa storia riecheggia quelle
del giallo “esotico” stile Mason e Sax Rohmer, con una misteriosa
vendetta che viene dal passato e coinvolge due fratelli che da
giovani avevano fatto fortuna nelle remote miniere del Sudafrica con
mezzi forse poco puliti, e che all’inizio del romanzo vivono con le
rispettive famiglie una vita quieta e serena, almeno fino al momento
in cui nella loro tenuta inizia a propagarsi il terribile flagello
della “Morte grigia”, un misterioso morbo che lascia nelle sue
vittime una scia grigia attorno agli occhi, come se avessero pianto
lacrime colore dell’argento. Di giallo classico, in questa vicenda
ingarbugliatissima ma agile e godibile, non c’è quasi traccia,
anzi la storia è del tutto assurda e con un finale decisamente
forzato.. ma anche in questo caso, che importa? Sarebbe assurdo
leggere Mariotti come si legge la Christie o Carr, sono romanzi di
mistero e avventura che non chiedono altro che farci divertire, e
così accadrà con chiunque dia loro una possibilità.
Ora,
la domanda sarà; ma dove me li vado a cercare questi romanzi? Gli
originali anni trenta si trovano male, e anche le ristampe nella
collana Gim- Gialli Italiani Mondadori edita negli anni settanta sono
rognosetti da reperire; ma niente paura, perché se avete un E-reader
i testi sono stati riproposti di recente da una neonata e benemerita
casa editrice (solo di ebook), la CLIQUOT, progetto editoriale
portato avanti da giovani di Roma provvisti di un grande amore per
la letteratura a torto dimenticata (non solo Italiana, come vedrete) e anche di grande pazienza e costanza nel
riproporre testi assai “rischiosi” visto che autori come Mariotti
almeno fino ad adesso erano dei cari estinti.
Nel loro catalogo, non
ancora ampio ma comunque estremamente succulento, Mariotti è ben
rappresentato; è disponibile “L’uomo dai piedi di fauno” e,
pensate un romanzo INEDITO dell’autore Fiorentino, che si intitola "La legge di Manu" scoperto da poco
tra le sue carte e subito reso disponibile al grande pubblico dai
redattori della Cliquot. Uno dei ragazzi della redazione, il simpatico
Federico, mi ha informato che anche “La valle del pianto grigio”
è tra i prossimi progetti della casa editrice, quindi cosa dovete fare adesso? Prendere L’uomo
dai piedi di fauno e gustarvelo, così da concordare sul fatto che
questo autore fosse decisamente da riscoprire, e poi proseguire nella
scoperta del catalogo Cliquot.
Buona lettura con questi piacevoli romanzi del mistero tutti Italiani; non saranno stati dei giganti, ma tra le sequoie dei grandi autori Anglosassoni, questi allori nostrani non sfigurano affatto.
Da lettrice di E-Book, grazie per la 'dritta'.
RispondiEliminaSecondo me anche il libro di Firtz Leiber merita molto; un catalogo ancora poco ampio ma di qualità.
RispondiEliminaOttimo, e grazie per la segnalazione!
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