Come ormai sapete, il mio principale
divertimento consiste nell’andare in giro per Librerie antiquarie, bancarelle e
mercatini dell’usato, a cercare quei libri obliati e dimenticati dei quali
spesso vi propino anche le recensioni.
Ma oltre al libro in se stesso, mi piace
cercare dai rigattieri anche pezzi di storia del nostro paese, frammenti di
passato; e per me le tracce del passato sono soprattutto su libri, giornali e
riviste, utili come nessun’altra cosa per raccontare un’epoca; i gusti, le
mode, i pensieri di un determinato periodo non si trovano nei saggi pomposi o
nei libri di storia, ma su un giornale o su una rivista a dispense.
Ma tra tutti i ritrovamenti carini che ho
fatto, credo che questo di ieri li batta tutti; in uno dei mercatini più
caotici di Pistoia ho rinvenuto un romanzo di Willi Dias, scrittrice per
signorine ormai dimenticata, anche se assieme alla Peverelli era quella che
meglio sapeva scrivere, e non mi vergogno a dire che qualcosa di queste scrittrici
ho anche letto.
Quindi, alla modica somma di 1,50, vedo questo
“La piccola ragazza”, probabilmente uno
dei soliti romanzi melensi e prevedibili seppur pieni di garbo dell’autrice.
Lo
sfoglio indeciso se prenderlo o meno, e quando sto per decidere di lasciarlo al
suo destino scorgo, nell’ultima pagina bianca del libro, una grafia elegante e
scorrevole. Inforco gli occhiali e leggo attentamente, e ben presto mi accorgo
che in quelle righe sono riportate le emozioni e le paure di una ragazza che sta
vivendo in tempo reale IL BOMBARDAMENTO DI FIRENZE DEL TRE AGOSTO 1944, quel
giorno terribile in cui durante lo stato di emergenza vennero distrutti i ponti
della città e molti dei palazzi attorno al ponte vecchio, preludio a un mese
terribile nel quale la città venne liberata a un prezzo altissimo di vite
umane.
Mi affretto a fare mio il volume, e dopo
cena lo esamino attentamente. Quello che
leggo mi commuove e mi lascia perplesso, ma in ogni caso mi rende conscio che
ho appena avuto un’esperienza straordinaria; ho letto una testimonianza in
tempo reale di un evento estremamente drammatico che non è in nessun libro di
storia.
A scrivere parrebbe una ragazza della buona
borghesia Fiorentina ( dichiara di essere nella centralissima Piazza dell’Olio,
in pratica uno slargo attaccato a Piazza del duomo) molto giovane e abbastanza
colta e timorata di Dio, ma che sembra, in quei momenti drammatici, parteggiare
per i Tedeschi, e criticare in modo sicuramente ingenuo e superficiale (ma con
garbo e senza toni violenti) gli alleati, che a suo dire stanno distruggendo
Firenze e l’Italia, come se i ponti non li avessero minati i tedeschi; da qui
si evince di come la scrivente fosse una giovinetta tenuta in una relativa
ignoranza dalla stessa famiglia, che molto probabilmente aveva buoni rapporti
coi nazisti, e la ragazza stessa cita tra i suoi “corteggiatori” (quanta
dolcezza in questo appellativo) un certo Werner, nome di chiara origine
Tedesca. Il fatto che si esprima come una debuttante fa pensare che la famiglia
sia di ceto medio-alto, visto che le ragazze di umili origini non andavano
certo parlando di corteggiatori.
Comunque l’ignota dovrebbe essersi chiamata
Maria Luisa( o magari è ancora viva? Chissà), ma il cognome è purtroppo
illeggibile; ci sono altre due firme, probabilmente di amiche che sono con lei
a condividere questo momento, delle quali si legge un cognome, Corsini.
Difficile capire però il cognome della scrivente, che in ogni caso è
sicuramente Toscana, viste le locuzioni dialettali talvolta adoperate.
Detto questo, ora riporterò in calce il testo
della lettera, con punti interrogativi nei passaggi che non ho saputo
decifrare.
So che il contenuto potrebbe essere urtante per
molti, ma vi invito caldamente a lasciar perdere, in fin dei conti le posizioni
politiche di una fanciulla sognante,inesperta e tenuta nell’ignoranza non sono
da prendere in considerazione; cercate invece di immedesimarvi nel momento,
nella circostanza, di essere anche voi nella Firenze bombardata dove davvero la
prossima bomba poteva essere quella decisiva, a vivere un domani incerto nella
tenue luce di una fiammella, facendovi coraggio con un libro sentimentale e la
preghiera.
(metto scannerizzazioni del documento, altrimenti sembra di inventarsele certe cose)
3/8/1944, GIOVEDI
Sono le nove meno diciassette minuti; ho
terminato la lettura di questo libro nello stesso istante.
Siamo dalle cinque pomeridiane in stato di
emergenza. Una tremula fiammella illumina la stanza. Il cannone tuona
terribilmente…ininterrottamente…paurosamente… forse tra non molto in queste
nostre strade, in questa sognante Firenze, si svolgeranno dei terribili
combattimenti e neppure questo gioiello d’arte sarà risparmiato dalle furia
devastatrice della guerra… e anche di questo dovremmo ringraziare gl’ Inglesi
che hanno riconosciuto e accertato la domanda fatta dal comando Tedesco di riconoscere Firenze città aperta ( Come
chiaramente descritto nel manifesto ? stamane uscito ) E pensare che questi
Italiani stanno innalzando laudi di gloria e festa ai nuovi arrivati,
incoscienti ancora del male che hanno fatto a questa bella Italia nella loro
poca serietà e mancanza di intelligenza ???....
aspettando il nemico e odiando l’alleato. Io non ho punta paura. E spero
che il Signore mi aiuti, assieme alla mia famiglia, a scampare i numerosi
pericoli che ci minaccino.
Ad ogni modo sarò sempre fedele alla mia idea
qualunque cosa avvenga. Se qualche disgrazia succederà il mio ultimo pensiero
sarà alla mia patria e…. ai numerosi e cari amici e corteggiatori ed in special
modo a D.L. , F.G. e Werner. E anche
alle mie amiche, prima Amanda e Laura, il mio pensiero affettuoso!
Adesso c’è anche una terribile battaglia aerea
…che Dio ce la mandi buona e…senza vento.
Il contegno dei DH ? è perfetto, come del resto
fino ad ora è stato.
Con la
speranza di rivederli presto far fagotto….?.... col morale altissimo, chiudo
questo sfogo e mi firmo
Maria luisa
?
Marisa, e anche
? Corsini.
Piazza dell’Olio, Firenze.
Questo è quanto.
La calligrafia è elegante e curatissima seppur
in una occasione simile, quindi figuriamoci che ottima scrittrice dovesse
essere la ragazza quando era tranquilla.
Il tono è colto, da ragazza che ha studiato, le
espressioni ricercate ma la punteggiatura non sempre impeccabile; segno di un
talento che badava più agli afflati che alla grammatica.
Ma lasciamo perdere la forma, e passiamo alla
sostanza; per me questo ritrovamento è stata una esperienza bellissima che ho
voluto condividere con voi, ora questo libro tenuto tra le mani di una rosa in
boccio in quei momenti drammatici lo custodirò gelosamente come un tesoro
prezioso, anche se mi piacerebbe sapere chi è il tapino che si è sbarazzato di
un così caro ricordo per settantacinque centesimi netti di ricavato; gente cosi
meschina e senza cuore andrebbe presa a calci nel sedere.
Ma non temere, cara dolce Maria Luisa, il tuo libro non andrà mai più disperso
in mercatini polverosi, e le tue parole vivranno ancora per generazioni,
cronaca genuina di un’epoca. Spero che ti sia salvata, che tu abbia capito col
tempo quanto ti sbagliavi su alcune cose, anche se è facile per me prendere le
giuste parti visto che ho i libri di storia che mi hanno illuminato, magari in
un momento tanto caotico pure io avrei potuto sbagliare. Spero che qualcuno dei
tuoi corteggiatori sia sopravvissuto a quello spaventoso e insensato massacro,
ti abbia sposata e resa felice come le eroine dei romanzi di Willi Dias che ti
piacevano tanto da riuscire a leggerli anche sotto le bombe, e che ormai non
commuoverebbero più quasi nessuna ragazza in fiore, bombardate quotidianamente
da messaggi e falsi miti deleteri quasi quanto le V2.
Grazie per questa condivisione. Mi sono sentita trasportata nel passato, entrando nello stato d'animo (vero) di una ragazza del '44; come oltrepassare la porta del tempo ...
RispondiEliminaGrazie a te per aver apprezzato e compreso perfettamente il perchè ho condiviso questo documento, che mi sa che non è stato molto apprezzato, forse per le opinioni poco ortodosse della scrivente. Ma le voci di un'epoca mi affascinano sempre, nessun libro di storia potrà mai rendere un quadro esatto di un momento quanto la voce diretta dei testimoni di esso.
RispondiEliminaNon penso proprio che le opinioni centrino qualcosa. È palese che si debba 'entrare' nell'animo di questa ragazza che 'vede' le cose secondo un punto di vista personale e senza avere una visione completa delle cose. Noi possiamo valutare il momento storico da una postazione illuminata, lei lo vive. Non farti scoraggiare ...
RispondiEliminac'entrino ... mi è partito un centrino ... che è tutt'altra cosa!
EliminaTi ringrazio anch'io per aver condiviso questo piccolo "tesoro". Mi sono chiesto cosa farei al tuo posto, adesso, se avessi avuto la fortuna di trovare questo volume. La risposta che mi sono dato e' che probabilmente cercherei di rintracciare la persona che ha vergato queste note, oppure - qualora non sia piu' in vita - la sua famiglia. Magari a loro farebbe piacere riavere questo documento...
RispondiEliminaNIki hai tutte le ragioni, ma purtroppo non tutti ragionano come te.
RispondiEliminaGianluca, ti confesso che sono combattuto, perchè voglio assolutamente cercare di rintracciare la persona (che molto probabilmente è deceduta, ma in quel caso vorrei vedere la sua tomba, o, cosa impossibile, riuscire a vedere una sua foto del 1944...una famiglia in vista si prestava spesso a fotografie e forse al museo Alinari anno qualcosa,chissà) ma sempre tenendo conto che qualche suo discendente ha preso questo libro e lo ha portato a rivendere a un dozzinale mercatino, e rendere il libro a gente tanto noncurante mi ripugna, preferisco conservarlo io. Comunque ho fotocopiato le scannerizzazioni e in settimana vado in piazza dell'Olio a chiedere informazioni, Firenze non è Roma o Milano e magari qualcuno che si ricorda di lei lo trovo. Poi casomai deciderò il da farsi...in ogni caso vi tengo aggiornati.
attendiamo sviluppi. sei proprio un vero detective!
EliminaIn effetti la condotta di familiari denota una certa trascuratezza (dare via il libro senza verificare che vi fossero note all'interno) e forse anche disinteresse, se sapevano delle note e lo hanno ceduto lo stesso. Quindi anche secondo me fai bene a tenerlo, per il momento. Pero' la vicenda e' curiosa, e si presta ad un po' di sano lavoro investigativo... Tienici aggiornati: adesso siamo proprio curiosi!
RispondiEliminache bello! hai trovato qualcosa di preziosissimo! questa annotazione è un documento importantissimo ed è molto interessante anche leggere le opinioni di questa ragazza (è splendido quell' "aspettando il nemico e odiando l'alleato") : ora è facile, a distanza di settant'anni, esprimere giudizi che derivano da un quadro d'insieme della situazione, ma è interessante è commovente mettersi nei panni di chi quelle cose le viveva davvero e vedere quei momenti con i loro occhi. Questa Maria Luisa, poi, doveva essere una ragazza di livello medio-alto, si vede da come scrive bene, da come riesce a concentrare in poche parole così tanti sentimenti, opinioni e sensazioni. Quanto a cercare la famiglia, secondo me è inutile : se si sono disfatti del libro, probabilmente non erano discendenti diretti... Lo dico per esperienza : mio nonno, fra le altre cose, collezionava cartoline e francobolli, e spessissimo gli vendevano a prezzi stracciati pacchi e pacchi di corrispondenza, lettere e cartoline lunghissime dalla fine dell'Ottocento agli anni '50. Io e mi sorella ovviamente le leggevamo tutte e ci meravigliavamo che le famiglia avessero dato via quelli che per noi erano dei tesori, ma seguendo nonno fra rigattieri e collezionisti dovemmo ammettere una dura verità : agli occhi del mondo quelle cose per noi preziosissime erano solo cartacce. Comunque capisco che tu ti sia affezionato a Maria Luisa! Io mi ero affezionatissima a tutti i membri della famiglia Reichenbach, gente vissuta qui a Napoli verso gli anni 10'-40'. Di questa famiglia io ho le cartoline lunghissime spedite per anni dalla madre ai "signorini Carlo e Eugenio" Reichenbach in un collegio in svizzera, e veramente descrivono tutto un mondo, con le notizie di casa, delle zie, sorelle, l'invio di giocattoli e giornaletti per bambini, le domande sul cibi, sui vestiti... Poi c'è un vuoto durante l'inizio della guerra, ma dal '44 troviamo, allo stesso indirizzo del mittente, lettere e cartoline per "Carlo avvocato Reichenbach". Visto che ormai per me questi Reichenbach erano diventati di famiglia, anche io mi misi a indagare. A quell'indirizzo ci sono andata, ma nessuno sapeva niente, e il tizio che aveva venduto quel pacco al nonno mi disse che aveva comprato tutto da un altro collezionista che a sua volta aveva comprato quella corrispondenza dagli eredi di un tizio morto... Ad ogni modo, come te nei confronti del libro di Maria Luisa, anche io mi sento responsabile di tutta la corrispondenza finita nelle mie mani e, ora che ho ereditato la collezione del nonno, sicuramente non la farò disperdere. Le cartoline stanno negli album e le lettere le ho unite a quelle della mia famiglia (un'altra miniera, a casa siamo tutti orgogliosi grafomani dal 1900 a oggi!!). Perciò ormai è come se questa Maria Luisa l'avessi adottata, fa parte della tua storia!
RispondiEliminaPS : ci sono due libri che secondo me ti potrebbero piacere, Signorinette (1938) e Signorinette nella vita (1942) di Wanda Bontà, che sono una specie di Piccole Donne italiano ambientato prima e durante la Seconda Guerra Mondiale, in cui la vita quotidiana, i sogni e le speranze di 6 fanciulle, non sorelle ma amiche, la fine del liceo, l'università, i rapporti con le famiglie, i "corteggiatori" che ovviamente finiscono in guerra, il desiderio di lavorare e di essere utili per sostenere il proprio paese in difficoltà e per maturare come persone, si intrecciano alla storia. Al di là di alcune tematiche un po' convenzionali, sono libri molto molto piacevoli e anche documenti importanti, perché descrivono un mondo che è scomparso dal punto di vista femminile e leggerli è come fare un tour in quegli anni di cui, stranamente, si sa tutto degli eventi storici e quasi niente della vita quotidiana di persone che, a conti fatti, erano coetanei dei nostri nonni!
EliminaWow Anna, fantastico che anche tu sia stata una "detective del passato" ricercando questa famiglia Reichenbach, mi rincuora che ci siano altre persona con questa sensibilità. Come hai giustamente detto quello che per noi sono tesori per molta gente è cartaccia, ma la storia di un paese o di una città si ricostruisce anche coi carteggi e le cartoline, e il tuo custodire quelle cartoline è custodire un frammento di storia di Napoli, come il mio è un documento importante di storia Fiorentina.
RispondiEliminaI libri di Wanda Bontà che mi consigli sembrano veramente carini e li ho avuti tra le mani in qualche mercatino, che sciocco a non prenderli! ma ora mi scatenerò e vedrai che li trovo...comunque grazie mille per la dritta!!
Comunque forse varrebbe la pena di fare un tentativo di ritrovare Maria Luisa : chi lo sa, potrebbe perfino essere ancora viva! E spesso, quando si cerca qualcosa, nel frattempo se ne trovano molte altre... Ad ogni modo, hai già fatto qualcosa per lei : le hai regalato un posto su internet, una cosa che una ragazza degli anni '40 non avrebbe mai potuto immaginare! E a questo proposito potresti cercare qualche sito o gruppo facebook che si occupa della storia recente di Firenze, e aprire un topic su di lei, sperando che prima o poi qualcuno risponda. Quanto ai libri, sono sicura che li troverai, le tua magiche bancarelle non falliscono un colpo! Ti piaceranno : a parte qualche cliché da romanzo per fanciulle, sono una lettura piacevole e storicamente interessante
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