Gli apocrifi Holmesiani sono ormai diventati un genere
a se stante nel panorama della letteratura poliziesca, come testimonia la
collana "Sherlock" del Giallo Mondadori, che sta giungendo
rapidamente al primo anno di vita editoriale. Una collana che seguo dall'inizio
e che per ora ha presentato romanzi di qualità altalenante, alcuni veramente ottimi
e scritti con uno stile che richiama molto quello di Doyle (La casa della seta
di Horowitz, SH e l'affare Hentzau di Davies) e altri che, magari buoni come
intreccio, risultano però distanti da tematiche e stile tipici del canone di
riferimento (I due di Philip Growick, ad esempio). In ogni caso, una collana da seguire con
attenzione, che questo mese presenta quel tipo di narrativa apocrifa che più mi
impensierisce, ossia Holmes contro personaggi del soprannaturale, in questo
caso Dracula; diffiderei, ma il fatto che l'abbia scritta l'ottimo Davies mi
invita a dare una chance al "pastiche".
Fatto sta che questi apocrifi sopra citati sono tutti
piuttosto recenti, ma la tradizione dell'Holmes alternativo risale agli anni
sessanta-settanta, quando vengono pubblicati i due apocrifi tuttora (a ragione)
più famosi e celebrati, ossia "La soluzione sette per cento" di Meyer
(ottimo romanzo del 1974 con SH che incontra Freud) e "Uno studio in
nero" , scritto nel 1966 nientemeno che dal duo Dannay-Lee meglio conosciuto
come Ellery Queen, che presenta la prima delle tenzoni del duo Holmes - Watson
contro lo sventratore. Una seconda manche del singolare match, almeno tra
quelle che conosco pubblicate in Italia
(esistono parecchi altri apocrifi inerenti allo squartatore, ma non li lo
letti), è affidata, 43 anni dopo, alla giovane e promettente (oltre che
avvenente) Lydsay Faye, autrice americana che con "Dust and Shadow",
edito da noi col titolo "SH e il mostro dell'east end", numero 8
della collana Sherlock del GM, firma un esordio letterario coraggioso quanto
convincente.
Dico subito che le considero due opere godibili e affascinanti, molto diverse
tra loro ma meritevoli di attenzione ed affetto.
Ma esaminiamo i due romanzi separatamente, partendo (anche
per rispetto) dal lavoro di Queen, dal titolo originale "A study in
terror".
Siamo come detto nel 1966, quando ormai i due cugini
sono pressochè alle ultime battute della loro carriera letteraria. I lavori
senili del duo presentano una prosa più asciutta e meno barocca dei loro anni
ruggenti, ma anche più scorrevole e leggibile, e le trame, certamente meno
geniali, sono comunque rese interessanti ed accattivanti dall'immenso mestiere
degli autori.
Dannay e Lee
La narrazione si svolge su duepiani temporali; Ellery
Queen, in un periodo di crisi letteraria in cui non riesce a rispettare la
scadenza di un romanzo poliziesco che dovrebbe scrivere (siamo nella pura
metanarrazione...) riceve da un suo simpatico amico un diario manoscritto (consegnato
a quest'ultimo da una mano misteriosa, e per un fine non ben chiaro) che sembra
essere stato redatto dal dottor Watson in persona, e che descrive la lotta dei
due amici detective contro il terribile squartatore. Quindi, nell'universo
alternativo Queeniano, SH e Watson sono due personaggi realmente esistiti.
Ellery,
incuriosito, si mette a leggere il diario, e appare chiaro che chi glielo ha
fornito si aspetta che il geniale Queen tragga, su tutta la storia di Jack the
ripper, delle conclusioni alternative a quelle proposte dal dinamico duo. Alla
fine, infatti, le verità in penombra diverranno chiare come quelle messe al
sole da Holmes nel corso del romanzo, e il mistero dello squartatore, almeno
per i due cugini, è risolto.
Ormai sulla vera identità del mostro si è speculato
talmente tanto che è impossibile stabilire chi fosse realmente (ormai le
ipotesi vanno dai pretendenti alla corona fino al più oscuro rifiuto umano dei
terribili vicoli di Whitechapel) quindi ogni verità può essere presa per buona.
Il romanzo Queeniano è simpatico e si legge con grande
facilità, e le ultime pagine sono da cuore in gola; non è certo uno dei
capolavori dei due autori, ma è certo un capolavoro degli apocrifi
Sherlockiani, col grande vantaggio di una prosa superbamente adeguata a quella
di Conan Doyle.
Lynday Faye
La soluzione proposta dalla Faye, molto diversa da
quella di Queen ma non per questo meno plausibile, risulta abbastanza brillante
pur senza essere memorabile; ma in ogni caso con questo Dust and Shadow mi sono
veramente divertito, e il personaggio di Mary Ann Monk, giovane traviata suo
malgrado che collabora con Holmes e Watson nell'affannosa ricerca, resta nel
cuore. Un viaggio nell'Inghilterra vittoriana che gli aficionados di Anne Perry
(io apprezzo ma ho letti ancora troppo pochi) adoreranno, e se non lo hanno già
fatto, se lo procurino.
Insomma, due buonissimi lavori, e se si dovesse
ipotizzare uno "scontro diretto" tra di essi, sarebbe la sfida tra
due grandi vecchi arguti e sornioni e una giovane rampante e coraggiosa;
vincerebbero i due cugini per l'intreccio poliziesco meglio congegnato e svolto,
ma sarebbe una vittoria di minimo scarto e ottenuta con molta furbizia.
ok mi fido e scarico quello della Faye.
RispondiEliminaNon te ne pentirai, Niki!
RispondiEliminaCiao Omar...seguo e commento sempre quando scrivi di cose holmesiane...eccellente disamina di entrambi...quello di Queen é vero prende spunto da un film del 1965 freeware su youtube Notti di terrore..che però ha un finale diverso e piu da gialletto ; la fine di Queen é più bella anche se c'è la "Sindrome scoobydoo" come la chiamo io...ovvero pochissimi personaggi che facilitano capire chi é il villain.
RispondiEliminaLetto e apprezzato anche il testo della holmesiana appartenente al BSI Faye anche se con Queen siamo più nei canoni del testo da antologia.
Ciao Giordano,
RispondiEliminasecondo me la soluzione proposta da Queen è quella che poi è stata poi più "riproposta" nel corso del tempo, mentre il romanzo della Faye ha il merito di proporre una soluzione, diciamo, ancora "poco battuta". A proposito di apocrifi, ho appena finito di leggere l'ultimo con Sh contro Dracula; un pasticcio immenso ma godibile e divertente, il classico libro d'evasione che ti tiene incollato tuo malgrado alle pagine, e lo consiglio!.
Ciao Omar
RispondiEliminaCi sono due apocrifi su Holmes contro lo Squartatore usciti per la Delos Books in ebook:
http://www.amazon.it/Sherlock-Holmes-lavventura-della-austriaca-ebook/dp/B00I2BZDO2/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1434487849&sr=8-1&keywords=spia+austriaca
http://www.amazon.it/Sherlock-Holmes-squartatore-Whitechapel-Sherlockiana-ebook/dp/B00VB47EMQ/ref=sr_1_5?ie=UTF8&qid=1434487867&sr=8-5&keywords=Sherlockiana
Il primo non lo ho ancora comperato, mentre il secondo è davvero divertente e con trovate davvero originali....
Paola
Ciao Paola! grazie per la segnalazione, non li conoscevo! tra l'altro ho scoperto che anche l'apocrifo "L'ultimo caso di SH" di Michael Dibdin verte sul tema delo squartatore; insomma, hanno decisamente sfruttato il filone. :)
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