giovedì 21 novembre 2013

"IL MISTERO DI UNA VETTURA PUBBLICA" DI FERGUS HUME, UN GIOIELLO DEL GIALLO OTTOCENTESCO.


Per un qualche misterioso motivo noto solo alla mia psiche contorta,  avevo sempre lasciato da leggere “The mystery of the hansom cab” di Fergus Hume; autore conosciuto da ragazzino nei gialli economici della Newton, ( ne ho già parlato in vari altri post precedenti) nel lontano anno duemila presi coi punti di una tessera l’edizione integrale di questo romanzo pubblicata dalla Demetra, nella collana “acquarelli”; aveva una bella copertina appunto acquarellata e siccome della stessa collana avevo appena letto il must “La pietra di luna” presi anche il titolo di Hume.
 
Al tempo non mi intendevo molto di traduzioni e case editrici, ma quando lo comparai al volume Newton “il delitto della carrozza chiusa” vidi che il testo era lungo quasi il doppio; quindi, se negli e-book newton di Hume trovate il titolo sopra citato, occhio che è una versione PESANTEMENTE TAGLIATA; l’unica versione da avere è quella della Demetra, peraltro splendidamente tradotta da Cecilia Montonati.

Poi per molti anni questo libro è rimasto negli scaffali intonso, e mi sono deciso a riprenderlo  quando, anche per scriverne su questo blog, ho cominciato a rispolverare Hume dopo  parecchi annetti.

Lo scorso mese mi sono infine deciso a leggerlo e l’ho divorato in due sere. Il giudizio? Un capolavoro assoluto, che sfiora la mia top-ten personale.

La storia ha poco del giallo classico, il romanzo è in realtà un melodramma vittoriano che pur rifacendosi a Wilkie Collins, Gaboriau o Anna Greene riesce la tempo stesso a essere profondamente originale; brillante, mai noioso, sempre gradevole, questo romanzo diventerò niente meno che il libro poliziesco più venduto del diciannovesimo secolo, superando in vendite perfino il coevo “Le avventure di Sherlock Holmes” ; un primato più che meritato ; credo che questo si debba, oltre che all’indiscutibile qualità dell’opera, anche al fatto che il libro sia ambientato in Australia (Hume per la precisione era Neozelandese), precisamente a Melbourne, e ai lettori Inglesi non parve vero di leggere una storia ambientata nella Londra delle Colonie, una città elegante dotata di illuminazione a gas e altre modernità.

La storia è abbastanza semplice; un uomo, che si scoprirà avere un passato torbido di ricattatore, viene trovato morto in una carrozza; il vetturino racconta che qualcuno ha aiutato a montare sulla carrozza l’uomo in evidente stato di ubriachezza, e poi è montato con lui dando al conducente un indirizzo esatto, segno che conosceva bene la vittima; ma all’arrivo l’ubriaco viene trovato morto, ucciso col cloroformio, e del misterioso passeggero non c’è traccia.

In ogni caso, dalla descrizione del vetturino e altri particolari,  lo sconosciuto viene identificato in Brian Fitzgerald, giovane e bello proprietario terriero fidanzato con l’incantevole Madge Frettlby, figlia di Mark, un ricco e potente signore della zona. Brian viene sospettato perché era il rivale in amore del viscido e ambiguo morto, che cercava di far sua Madge ricattandone il padre, in quanto sapeva di un suo compromettente segreto, del quale viene a conoscenza anche Brian; quest’ultimo però, che potrebbe discolparsi dicendo che al momento del delitto era ospite di una vecchia laida e spregevole(che questa informazione la deteneva e l’ha confidata  al giovane), tace e preferisce rischiare la forca per non far sapere nulla a Madge, che in questo segreto è pesantemente coinvolta (e qui il romanzo è un poco datato come tanti altri libri Vittoriani; oggi un segreto simile, sia quale sia, non farebbe più nemmeno scalpore).

La dolce e innamorata Madge, convinta dell’innocenza del suo amato, chiede all’avvocato difensore di Brian  Roger Calton e all’investigatore Gorby di far luce sulla faccenda, e da questo momento inizia un bellissimo pellegrinaggio nei meandri  e nel ventre di Melbourne, città di fascino Dickensiano e con personaggi degni del grande autore di “Casa desolata”; si, perché “The mistery of the hansom cab” è anche il grande romanzo della Melbourne di fine ottocento, e un documento pressoché unico della vita nella città a quel tempo. Una vera e propria Londra  agli antipodi di essa, dove nel giorno di Natale si gronda di caldo e altre anomalie ma con gli stessi quartieri alti illuminati a gas contrapposti a luridi vicoli di angiporto,  splendidi e crudi ritratti di bambini perduti e vecchie alcoolizzate, e personaggi memorabili (forse che la dolce Sal Rowlins  non ricorda, seppure con meno pathos tragico, la Nancy di Oliver Twist?) Le descrizioni della città abbondano e sono sempre interessantissime,  così come particolari dei costumi e della vita del tempo; e leggendo queste ottime pagine che mi viene il magone per una cosa; gli altri Hume sforbiciati disponibili in Italiano nei GEN newton ripresi dai gialli economici Mondadori degli anni trenta, da me recensiti con benevolenza ma anche molte riserve come se in fondo fossero gialli di serie B un poco superati, se fossero usciti in versione integrale sarebbero belli come questo? Mi angoscia pensare che magari “L’occhio di giada” , “L’enigma della donna errante”, “L’uomo dai capelli rossi” e “Come una morsa” siano grandi romanzi che non appaiono come tali per colpa dei tagli; ed è impossibile sperare come questo scrittore trascurato (a parte il titolo recensito) ormai da decenni possa essere mai riscoperto dall'editoria odierna. Peccato, perché dopo questo mistero della vettura pubblica sono sempre più convinto che Hume sia stato un autore di primo piano che in Italia è arrivato tanto poco e male da essere ridimensionato dalla critica, (un altro che secondo me condivide questo destino è Joseph Smith Fletcher, delizioso giallista del quale la Polillo ha pubblicato tre opere, ma ce ne sono altre 8 pubblicate dalla Newton sforbiciate, e leggendo quelle ho pensato, come per Hume, che fossero gialli gradevoli ma non eccezionali..ma di Fletcher mi occuperò più avanti) ma questo "The mystery of the hansom cab" basterebbe da solo a porlo nell’olimpo dei grandi.

Un capolavoro imperdibile, peraltro con uno di quei bei finaloni commoventi e appaganti che oggi mancano tantissimo ( e con uno scioglimento poliziesco assolutamente impeccabile), adatto a tutti coloro che amano il grande romanzo Vittoriano, e lasciate perdere se l’autore era originario della Nuova Zelanda; anche oggi, chi somiglia di più a  un pacifico e compassato Inglese di un altrettanto flemmatico Neozelandese?

 

Infine, una segnalazione; visto che giustamente una delle mie Follower mi ha consigliato di parlare di serie Tv, faccio presente che da questo libro è stato tratto nel 2012 un bel film tv di produzione Australiana dal titolo omonimo; il film tv si trova in giro e su subsfactory ne hanno pubblicato anche i sottotitoli…se non avete voglia di cercarvi il libro, anche vedere il film può andare bene, perché è piuttosto ben fatto.
 
 
 
 
-INTRECCIO E SOLUZIONE FINALE;  9/10
-LEGGIBILITA’  9/10
-ATMOSFERA  10/10
-HUMOUR   8/10
-SENTIMENTO   10/10
 
MEDIA VOTO; 9,2
 
 

3 commenti:

  1. Questo generale disinteresse nei confronti di Fergus Hume mi rattrista un po. Secondo me sarebbe un autore da recuperare e ritradurre!
    Pensa che inglese molte sue opere si trovano in ebook, e spesso sono gratuiti! Ecco: le case editrici italiane specializzate in ebook (tipo la Faligi, che ha tradotto tanti racconti di Wilki Collins e un suo romanzo) potrebbero recuperare qualcosa di Hume!

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  2. So che Hume ha scritto molto e magari non sempre bene, ma ci sono molti intelligenti selezionatori che saprebbero separare facilmente il grano dalla crusca, e rieditare i suoi titoli migliori. Per quanto mi riguarda, se fossi un editore punterei molto su questo autore così splendidamente Collins- Dickensiano!

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  3. Lo ammetto, non conoscevo Hume, ma a questo punto devo proprio rimediare :D

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