Diciamocelo, il Natale è un po’ come le tasse e l’influenza; anche se si decide di ignorarlo, ci raggiunge comunque. Quindi tutto quello che possiamo fare per sfuggire all’irreparabile è vivere la cosa nel miglior modo possibile.
Quello che faccio per sopravvivere a delle feste natalizie senza bambini ne nonni (le uniche figure che diano un senso alla ricorrenza) sono dei pranzi tranquilli e intimi coi miei genitori e la mia fidanzata, e poi non mi resta che chiudermi nel mio studio ancora più del solito (quando non sono al lavoro, che un infermiere non si ferma mai) con del tè caldo, dei biscotti al cioccolato e tanti buoni libri, molti dei quali gialli.
Ora, di tutti i generi letterari il poliziesco è quello che, approfittando delle ricorrenze con tanti bei parenti che si odiano da riunire e far ammazzare (più o meno ciò che succederebbe se si radunassero i miei, di parenti…) conta al suo attivo più storie sotto il vischio.
Però, è bene essere chiari su una cosa; non esistono i gialli di Natale. Anche se tutti i grandi, specialmente nell’epoca della golden-age, hanno ambientato quasi per contratto almeno una storia per le feste natalizie, questa è solo un’ambientazione accessoria e funzionale, come le spiagge affollate, le canoniche o i castelli diroccati. Il poliziesco vive di intrecci e suggestioni, non intende fornire lo spirito di un’epoca, anche se è poi è successo spesso, seppur in maniera involontaria.
Fatto curioso, i migliori risultati delle “Christmas crime”, come con grande inventiva le ho denominate, sono racconti brevi e non romanzi. In particolare io ne amo moltissimo due, di due autori molto noti ma non certo per questi lavori.
Uno di questi è sua maestà Agatha Christie; nessuno di faccia affascinare dal titolo del romanzo “Il natale di Poirot”, perché in realtà è uno dei libri più cupi, realistici e pessimisti della regina del giallo, dove un vecchio avido e quasi sadico invita dei parenti al cenone solo per tormentarli e umiliarli, e finisce meritatamente ammazzato. E anche il racconto “Una tragedia natalizia” è un puro poliziesco a enigma che poteva essere ambientato in un qualsiasi altro momento dell’anno.
No, la magia del natale nella Christie la si può ritrovare in un suo raro libriccino a tema, “La stella di Betlemme”, con deliziosi racconti e poesie nei quali si celebra la natività e il significato di essa, e soprattutto in un delizioso, raffinatissimo racconto che, carente dal punto di vista dell’intreccio poliziesco, è forse la migliore e più genuina testimonianza del vecchio natale inglese di quasi un secolo fa; perché nella “Avventura ( o il caso) del dolce di natale” la Christie mette tutti i suoi ricordi dei Natali di quando era ragazza, con pudding, porridge e dolci con sorpresa; leggere questo racconto significa semplicemente passare una serata a tavola con dei distinti Inglesi ormai estinti, e il piacere è sommo.
Anche Georges Simenon, sulla carta non certo l’autore più credibile per una storia di buoni sentimenti, dimostra invece di essere un talento pressoché inesauribile e con “Un natale di Maigret” ci regala una splendida storia natalizia, uno dei racconti in assoluto più belli e commoventi, dove il “sentimento natalizio” arriva veramente al cuore come in Dickens.
Il racconto si svolge tutto durante il giorno di Natale; di primo mattino Maigret riceve una telefonata e viene a sapere di una strana storia di un babbo natale molto curioso che entra in una casa, dopo aver rovistato ogni angolo, regala una bambola a una bambina inferma; comodamente seduto in poltrona accanto al telefono, mentre al signora Maigret prepara un delizioso pranzo, con l’aiuto dei suoi fidi aiutanti il bonario e umanissimo commissario verrà a capo di tutta la squallida storia, e la dolce signora Maigret avrà un regalo inaspettato; potrà prendersi cura per qualche tempo della piccola inferma.
Questi due racconti, e gli altri che mi appresto a presentare, sono contenuti in due splendide, essenziali antologie Polillo, denominate “Delitti di natale” e “Altri delitti di natale”, dove ci sono le storie brevi più belle e più rappresentative del Christmas crime classico. Ci sono anche altre antologie Sellerio e Newton di autori contemporanei Italiani, ma non potrei recensirle perché mi occupo solo di giallo classico.
Nelle antologie Polillo ci sono altri meravigliosi racconti, come “La bambola del delfino” di Ellery Queen, celebre Short story in cui i due cugini Dannay e Lee ci regalano la memorabile sfida tra Ellery e Comius, un ladro astutissimo e imprendibile degno di Fantomas e Diabolik. Poi, nella preistoria del genere, un racconto importante e pluri-antologizzato è “Il tocco del fantasma” di Fergus Hume, dove in un tipicissimo castello scozzese fosco e lugubre un tranquillo natale tra gentleman viene turbato dal fantasma di una dama seicentesca morta di morte violenta; peccato che il fantasma sia fin troppo tangibile.. una storia esemplare e imitatissima.
Il grande John Dickson Carr ci delizia con un omicidio impossibile sotto il vischio in “Persone e cose sconosciute”, mentre Nicholas Blake, pseudonimo del poeta e grande giallista Cecil Day Lewis, ci presenta un omicidio sulla neve con tanto di “sfida al lettore” e soluzione rimandata all’ultima pagina in appendice.
Concludo con la Polillo segnalando il celebre “La mattina del 25 dicembre” di Kitchin, conosciuto anche col titolo “conciato per le feste” in cui il povero e sfigatissimo Malcom Warren, squattrinato agente di cambio che vorrebbe solo vivere tranquillo e beato viene ancora una volta (come nel precedente La morte di mia zia) , inopinatamente catapultato in mezzo a delitti e misteri, stavolta sotto l’albero. Appena uscito e ancora fresco di stampa è “Il canto di Natale” di Clifford Whitting, dove almeno nell’antefatto lo spirito natalizio dovrebbe ben intravedersi.
Passando al giallo Mondadori, nel suo vastissimo catalogo non mancano romanzi di autori minori o dimenticati che abbiano per ambientazione o tema il natale; uno dei romanzi più cupi e violenti dell’altrimenti leggero e rilassante Stuart Palmer è proprio “Natale con i tuoi…” nel quale una pacifica riunione di famiglia viene ben presto turbata da un efferato assassino.
Anche nell’Hard boiled c’è un piccolo romanzo di Henry Kane, autore di romanzi di violenza metropolitana, che si intitola “Un mistero per natale”, giallo numero 256, coi soliti investigatori e pupe che battagliano sotto il vischio.
L’amico Fabrizio Pancani della biblioteca San Giorgio di Pistoia mi segnala poi “Il segreto del bosco” di Wingfield, giallo mondadori n. 2311, che non conosco ma che pare interessante.
Concludo segnalando racconti brevi di alcuni maestri; come molti altri, anche Rex Stout ed Edgar Wallace non si esimono nel creare una piccola storia di natale, e infatti “Un natale di morte” e “Un regalo di natale” sono due piccoli, deliziosi e ironici esercizi di stile. E il sommo Chesterton mette in scena una esemplare riunione natalizia nel racconto “Le stelle volanti”, cronaca dell’ultimo, spettacolare furto del poi redento Flambeau.
Ah, se poi per Natale avete da fare e cercate invece il mistero di capodanno, un solo titolo ma obbligatorio; “Il segreto delle campane” della Sayers, capolavoro non solo di genere, il cui concerto di campane per salutare il nuovo anno meravigliosamente descritto dall’autrice vale da solo, come si suole dire, il prezzo del biglietto, anche se per molti (ma sbagliano) è un ineguagliabile saggio di noia.
Insomma, se siete interessati ai delitti sotto l’albero qualche dritta dovrei avervela data, anche per qualche regalo, per qualcuno dei vostri amici o se siete più furbi per voi stessi.
Buona lettura, e anche se è ancora un po’ presto( ma ho anticipato il post per darvi il tempo per eventuali acquisti) tanti cari auguri di serene feste natalizie a tutti voi, per questo primo natale “insieme”.
Non amo le antologie ed ammetto di aver colpevolmente snobbato le due raccolte Polillo. Il tuo post, pero', mi ha incuriosito e le recuperero' non appena rientrero' in Italia a gennaio (sono curioso di leggere quel racconto della Christie). "La mattina del 25 dicembre" lo conosco ed e' molto carino. "Il segreto delle campane", invece, e' proprio uno dei miei gialli preferiti e - coincidenza! - ho appena finito di rileggerlo: la storia, la descrizione del viallggio sotto la neve e del concerto di campane in notturna sono molto evocativi e perfetti per questo periodo dell'anno. Un augurio di serene festivita' anche a te, nell'auspicio che questo sia solo il primo di una lunga serie di Natali "insieme"!
RispondiEliminaGianluca, il racconto della Christie se vuoi lo trovi in altre antologie, da "appuntamento con la paura" a "Il meglio dei racconti" (sotto il titolo Il rubino). Tanti cari auguri anche a te!!
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