Se è vero che non si vive di solo pane, un
lettore non vive certo solo di un solo genere; e se il giallo offre ottime
letture natalizie, ovviamente la letteratura tout court ne offre moltissimi
altre.
Naturalmente non vi starò a elencare tutti i
libri sul Natale scritti, sarebbero troppi e molti di essi non li ho nemmeno
letti; mi limito a citare i titoli che adoro e che per le feste, bene o male,
vado sempre a rileggere o anche solo a sfogliare, per ritrovare frammenti di
dolci ricordi, cosa che fa sempre piacere.
Vabbè, facciamo i banali e cominciamo da sua
maestà Charles Dickens; ma non vi parlerò dell’arcinoto canto di natale perché tutti
voi lo conoscete, ma scommetto che parecchi di coloro che amano il Christmas
carol non sanno che in realtà Dickens di storie natalizie ne scrisse altre
quattro, che si trovano raggruppati in un unico volume, intitolato appunto “Racconti
di natale”, che si trova comodamente in varie edizioni, anche se io consiglio
quella dei classici Mondadori che costa il giusto ed è ben tradotta.
Oltre al capodopera, nel volume sono contenuti
anche i racconti “Le campane” , “Il grillo del focolare”, “Il patto col
fantasma” e “La battaglia della vita”, tutti gradevoli esercizi di stile di un
narratore di razza, storie patetiche, commoventi e spruzzate di soprannaturale.
Intendiamoci, non è il Dickens più ispirato, ma l’autore era comunque un gran
furbacchione che sapeva come toccare le corde giuste per far fremere ed
emozionare il suo folto pubblico, quello di ieri come quello di oggi.
Rimaniamo in Inghilterra per celebrare l’opera
di un autore per cui il Natale era sinonimo di brividi di altissima qualità.
Montague Rhodes James, rettore di Cambridge e grandissimo scrittore, la sera
della vigilia non mancava mai di regalare ai suoi studenti una storia dell’orrore,
storie che rimangono ancora oggi superbi e insuperati esempi di Ghost- Stories;
ancora oggi, nonostante li sappia a memoria, non riesco a rileggere “La
mezzatinta”, “Il tesoro dell’abate Thomas”, “Il numero 13”, “Il conte Magnus” e
altri capolavori senza sentirmi percorrere un brivido lungo la schiena. La
grandezza di James era quella di suscitare l’orrore attraverso eventi
quotidiani e banali, attraverso un crescendo inesorabile ma sempre venato di
understatement tipicamente Inglese; infatti La mezzatinta, forse il più
terrificante racconto di fantasmi mai scritto,
si sviluppa tutto in uno studio di un antiquario, dove due placidi e
pacifici collezionisti scoprono un dipinto che riproduce una spaventosa scena di
molti anni prima.
Tutte le sue storie sono raccolte in un volume
nei grandi tascabili economici Newton, che DEVE essere letto dagli appassionati
di storie del brivido.
Lasciamo la verde Inghilterra per approdare
nella fredda e magica Scandinavia. Cominciamo dalla Svezia e dalla sua più
grande autrice di sempre, Selma Lagerlof, uno dei grandi amori letterari del
sottoscritto. Ovviamente vi consiglio qualsiasi libro la Lagerlof abbia
scritto, ma per questo post a tema ve ne segnalo solamente due; innanzitutto “Il libro di Natale” pubblicato lo scorso anno
da Iperborea, un delizioso volumetto nel quale sono raccolti storie brevi
provenienti da varie raccolte dell’autrice, alcuni mai tradotti prima in
Italia; si comincia con un bellissimo
ricordo autobiografico dove si rievoca un lontano Natale a Morbacka, la residenza
dove Selma crebbe e che poi la famiglia dovette vendere, e che l’autrice poi ricomprò
con i soldi del premio Nobel e vivendoci fino alla morte. Poi si prosegue con
storie di ogni tipo, da una bellissima versione della leggenda di Santa Lucia a
episodi sull’infanzia di Gesù, fino ad arrivare allo straordinario “Il
capodanno degli animali”, una delle tante leggende di cui è disseminato “Il
viaggio meraviglioso di Nils Holgersson”.
Un libro che rimette in pace col mondo, che
diverte ed emoziona, un regalo azzeccatissimo per persone sensibili alla magia
del natale.
Una esemplare lettura Lagerlofiana per il
capodanno è invece “Il carretto fantasma”, un libro della maturità dell’autrice
e quindi pervaso di morale cattolica, che comunque non intacca la suggestione
di una storia struggente e dolorosa, nella quale una giovane volontaria dell’esercito
della salvezza di nome sorella Edith, morendo di tubercolosi, raccomanda alle
sue sorelle la redenzione di David Holm, uomo orribile e meschino che passa il
tempo ad ubriacarsi lasciando morire di fame la moglie e le figliolette, e che
per giunta è indirettamente responsabile di aver contagiato sorella Edith ; Holm
viene chiamato al capezzale della morente, ma in un gesto di viltà e crudeltà estrema, non si reca da lei e anzi
ne deride le azioni; per questo viene selvaggiamente picchiato dagli stessi compagni
di bevute (disgraziati ma devoti alla buona Edith) e lasciato morente in un
vicolo, non appena suona la mezzanotte del nuovo anno; qui, secondo una diffusa
leggenda svedese, viene avvicinato dal carretto della morte, la vettura che
raccoglie le anime dei defunti appena deceduta e che è guidata dal primo morto
di ogni nuovo anno; quindi ora toccherebbe a Holm questo triste compito, ma
quest’ultimo, resosi infine conto del male da lui perpetrato, chiede al
precedente vetturale di prolungare il suo lavoro per porre riparo alle sue
cattive azioni; il suo pentimento è così sincero che il vetturale accetta e
Holm, ritornato in vita, potrà avere il tempo di redimersi e poi morire in pace
con se stesso.
Da questo libro, disponibile nel catalogo di Robin
editore, è stato tratto un meraviglioso film muto girato da Victor Sjostrom nel
1921, visionabile per intero e legalmente (in quanto fuori diritti) su Youtube,
cercandolo col titolo “The phantom carriage”.
Se poi, restando in tema di capodanno, questa
storia non vi avesse commosso abbastanza, potete sempre darvi il colpo di
grazia con quella che è forse la storia strappacuore più struggente e spietata
di sempre; sto parlando della Piccola fiammiferaia di Andersen, ovviamente.
Trasferiamoci
ora nella vicina Norvegia per parlare di un romanzo di uno degli
scrittori che, nonostante alcuni libri sbagliati, resta uno dei più fervidi e
immaginifici narratori contemporanei; sto parlando di Jostein Gaarder, autore
del “Mondo di Sofia” e del capolavoro “L’ enigma del solitario” che tra le sue
opere vanta anche un simpatico ed emozionante romanzo, dal titolo “Il viaggio
di Elisabet”, edito da Teadue, che narra del viaggio immaginario di una bambina assieme a
profeti e animali verso la terra santa; nel lungo tragitto dalla Norvegia alla
Palestina la piccola farà tanti incontri straordinari, e quando giungerà a
destinazione avrà un compito importante da svolgere, compito che solo lei potrà
eseguire… il romanzo è particolare anche perché è strutturato come il
calendario dell’avvento, nel senso che conta 24 capitoli che andrebbero letti
al ritmo di uno al giorno, dal primo al ventiquattro dicembre, per vivere il
viaggio assieme ad Elisabet. Un libro originale e simpatico, una bella fiaba
per grandi e piccini.
Dopo un libro contemporaneo passiamo a un
classicissimo, il libro di natale per eccellenza per generazioni di bambini di
lingua Tedesca; il “Cristallo di rocca” di Stifter, bellissima e commovente (e
a lieto fine) storia di Konrad e Sanna, fratello e sorella, che si perdono
nella foresta nella notte della vigilia; le sequenze in cui il fratello
maggiore accudisce e si prende cura della sorellina nella loro epica lotta
contro il freddo e la neve sono pagine di altissima letteratura, che scaldano
il cuore di chi le legge; per una notte di Natale ad alto tasso emotivo. Questo
Cristallo di rocca è una delle novelle che formano la meravigliosa raccolta “Pietre
colorate”, uno dei grandi libri dell’ottocento del quale consiglio la versione
della Marsilio.
Ora ci trasferiamo nel nostro bel paese, perché
una bellissima storia natalizia ce l’abbiamo fortunatamente anche noi, ed è una
di quelle storie che una volta lette restano per sempre nel cuore; sto parlando
della “Favola di natale” di Giovannino Guareschi, il famoso autore dell’impagabile
saga di Don Camillo e Peppone.
Questa favola di Natale fu scritta da Guareschi
mentre era internato in un lager nazista, dichiarando di essere stato ispirato
da tre muse chiamate “Fame, freddo e nostalgia”; e proprio la grande nostalgia
di Giovannino verso i suoi cari viene messa in scena, immaginando che nei
tristi e freddi dintorni del lager vi sia un bosco fatato pieno di angeli,
funghi parlanti e tante altre figure magiche, bosco che viene attraversato
dalla madre e dal figlio dell’autore per andare a trovare il povero Giovannino
prigioniero.
Una storia tenerissima e commovente,
assolutamente da leggere cercando di non avere la vista troppo offuscata dai
lucciconi; l’edizioni Rizzoli poi, che costa solo 7 euro ed è corredata dai
disegni originali dell’autore, è una strenna natalizia davvero carina.
Concludo la piccola rassegna di storie
scaldacuore con un capolavoro a fumetti, “Paperino e la scavatrice” la più
bella, divertente e scatenata delle
storie natalizie di Carl Barks, il creatore dell’universo dei paperi Disney e
forse il più grande narratore di avventure del ventesimo secolo.
In questa storia troviamo l’epico duello tra
Paperino e Zio Paperone che lottano per regalare per primi a Qui, Quo e Qua una
scavatrice; i nipotini volevano solo una scavatrice giocattolo, ma i due zii
non lo capiscono e pensano che vogliano una scavatrice VERA; prima che il vero
Babbo Natale metta le cose a posto, i due paperi avranno tempo e modo di
distruggere mezza città.
La più bella tra le belle storie natalizie di
Barks, straordinaria.
Bene, il nostro piccolo viaggio nella
letteratura natalizia è finito, e ora che veramente ci siamo, rinnovo a tutti
voi TANTI, TANTI CARI AUGURI DI BUONE FESTE!!!!
Grazie dei consigli (credo che comincerò con dare un'occhiata alla ricerca dei racconti di Montague Rhodes James) e Buon Natale anche a te!
RispondiEliminaGrazie Hana, ancora tanti auguri!!
RispondiEliminaQuanti bei consigli, grazie :)
RispondiEliminaBuone feste anche a te e alla tua famiglia!
Grazie per i titoli, alcuni li ho recuperati proprio in questi giorni (vedi il libro natalizio della Selma). Ma sai che adesso sto leggendo le fiabe di Andersen? Alcune sono davvero allucinanti e cattivissime XD (non so se hai letto Niccolino e Niccolone, ma quando uno dei due protagonisti ammazza la nonna per poi venderla al mercato sono rimasto traumatizzato XD).
RispondiEliminaBuone Feste a te, Ele e famiglia!
Grazie Camilla, ancora tanti auguri!!
RispondiEliminaYue, Andersen a volte era un po truculo, ovviamente mai come i Grimm che letti non edulcorati sono veramente terribili. per un libro più natalizio vai su quello di Selma! ancora tanti auguri a te e i tuoi, Ele ringrazia e contraccambia!
Augurissimi anche a te!! E auguri al blog per il suo primo Natale! Passa delle buone feste piene di letture! E grazie per aver ricordato Guareschi : la sua storia natalizia è dolcissima! E la Lagerlof, Andersen, Stifter sono perfetti per questi giorni in cui tutti abbiamo bisogno di favole :)
RispondiEliminaCiao Anna, che piacere risentirti! tanti cari auguri anche a te! mi fa piacere che tu sia un'amante di Guareschi, io sono un grande ammiratore della sua opera, ho tutti i suoi libri e ho perfino conosciuto Alberto e la Pasionaria, i suoi figli, nella splendida casa-museo a Roncole Verdi.
RispondiEliminaE dici bene anche sugli altri autori, io non saprei rinunciare a queste vecchie e care storie durante le feste natalizie, mi scaldano il cuore e mi evocano tanti bellissimi ricordi sempre più lontani. Ciao e ancora auguri!