lunedì 2 dicembre 2013

"L'OMICIDIO E' UN AFFARE SERIO" , IL CINICO CAPOLAVORO DI FRANCIS ILES, OVVERO ANTHONY BERKELEY COX.


Se un libro come questo, nel 1932, fosse uscito in Italia, forse  sarebbe stato intitolato “La discesa agli inferi del dottor Arturo”,  e sarebbe stato melodrammatico, enfatico e sopra le righe.

Ma fortunatamente a scrivere questo libro ci ha pensato l’inglesissimo Anthony Berkeley, un autore dalla penna raffinata e taglientissima che ci ha regalato una vera pietra miliare, un romanzo importante per molti motivi.

 
Innanzitutto una premessa; i libri  di Berkeley sono di prima grandezza nella storia del genere, e l’appassionato di gialli non può non conoscere “Il caso dei cioccolatini avvelenati”, “Delitto ai piani alti”, “L’ultima tappa” o ancora “Caffè al veleno a Piccadilly”, tutte opere notevolissime; ma i capolavori assoluti della sua produzione li ha scritti con lo pseudonimo di Francis Iles, coi quali firmava quelle opere non propriamente “Whodunit”, come sono denominati i classici polizieschi a enigma.

In Italia di romanzi con la firma di Iles ne sono stati finora tradotti solo due su quattro (lacuna veramente imperdonabile) il libro recensito (titolo originale Malice aforethought)  e “Il sospetto”, dal quale Hitchcock trasse il memorabile film omonimo; ma il libro si differenzia dal film in più punti, specialmente, come molti sapranno, nel finale. Ma se Il sospetto è un romanzo il cui cinismo muta in una poetica e quasi struggente analisi della consapevolezza di una donna che si scopre innamorata di un assassino,  “Malice aforethought” è invece un distillato di veleno, una magistrale demistificazione di quella realtà rurale del villaggetto alla Saint Mary Mead reso famoso dalla Christie; e se Agatha, pur rendendolo teatro di faide, omicidi e storie terribili, non riesce a fare a meno di pensare che il villaggio inglese sia il migliore dei mondi possibili, Iles lo prende letteralmente a cannonate e lo sbriciola fino alle fondamenta.

Il romanzo è importante anche per un altro motivo; è una delle prime (e credo la più riuscita) delle cosiddette “Inverted story”, ossia un sottogenere del poliziesco (reso poi famosissimo dai film di Hitchcock) nel quale si sa già chi sia l’assassino e perché voglia commettere il delitto, e l’interesse della trama sta nel fatto che riesca o meno a compiere il suo intento criminoso, e se alla fine si salverà; la quintessenza del suspense.

In questo caso l’aspirante omicida è il dottor Arthur Bickleigh, un medico di condotta ultratrentenne piccolo, frustrato e continuamento vessato dalla terribile moglie Julia, di famiglia nobiliare decaduta, più anziana di lui e con una faccia da cavallo, che lo ha sposato senza mai amarlo solo per sottrarsi a una vita di stenti, ed è stata anch’essa sposata senza amore dal dottore che voleva solo innalzarsi nella scala sociale, godendo nello sposare una donna che se fosse stata benestante lo avrebbe sdegnato per il suo lignaggio superiore.

Un matrimonio grottesco e ridicolo, mai consumato in dieci anni, con lei frigida e scostante e lui che consuma squallide scappatelle con ragazze ingenue ed adoranti, che circuisce col suo fascino da patetica vittima di una donna crudele; un aspetto che rende il romanzo estremamente audace per l’epoca è l’abbondante erotismo che vi permea; i personaggi fanno l’amore spesso e volentieri, anche clandestinamente e in maniera squallida, come all’interno di una grotta.

Un giorno, dopo l’ennesima umiliazione davanti a tutti da parte della moglie, Bickleigh inizia a pensare di uccidere Julia. Pensiero che diventa certezza quando il dottore si innamora di Madeleine Cranmere, ricca ereditiera nubile, giovane e bella, che il dottore crede (a torto) una creatura di spirituale splendore, la donna che ha sempre sognato di possedere.

Ma il dottore, una volta presa la decisione, inizia a scivolare verso una lucida follia e desidera di sopprimere non solo la moglie, ma tutti coloro che cercano di offenderlo e di ostacolarlo; e il lettore, già tremendamente avvinto, inizia a chiedersi se il patetico personaggio riuscirà a diventare un nuovo Fantomas oppure resterà l’inetto omuncolo che era all’inizio della storia.

Il romanzo, che nella prima metà è soprattutto un’analisi minuziosa  della vita e della mentalità in un villaggio Inglese, diventa un serrato thriller e poi un procedural pieno di colpi di scena, con un finale beffardo e spiazzante degnissimo  dell’autore.

Insomma questo romanzo, comodamente disponibile nel catalogo Polillo, è un capolavoro assoluto che è riduttivo confinare nella letteratura di genere; “L’omicidio è un affare serio” è un vero gioiello della letteratura Inglese del ventesimo secolo, e come tale va considerato, e dovrebbe essere letto da tutti coloro che amano la letteratura anglosassone più raffinata e disincantata.

9 commenti:

  1. Altro titolo da segnare tra quelli da recuperare...

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  2. Se ti capitasse, recupera anche il sospetto, che dovrei rileggere visto che sono passati anni dalla prima lettura ma che ricordo davvero magnifico, forse ancora più profondo e denso di significato di questo.

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  3. sapete se posso trovarlo in pdf qui online?

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  4. “Inverted story” è un espediente narrativo reso grande soprattutto dalla narrativa hard-boiled ( dove il protagonista fa largo uso dei flashback) . A parte i grandi di questo genere come cain ; chandler ed hammett; mi piace segnalare "Colpo a freddo" di J.H. Chase. magnifico.
    Un saluto

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  5. DI Chase ho letto ancora poco o nulla, ma ho diversi titoli; Colpo a freddo mi incuriosisce molto, ma prima volevo leggere "LA carne dell'orchidea" il seguito di Miss Blandish. Sai consigliarmi altro di questo autore, Ciro?

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  6. E' il tipico autore hard-boiled che si rifà ai vari Cain , chandler ed hammett come ho scritto sopra( soprattutto al primo di cui fu anche accusato di plagio).Ha un ritmo narrativo coinvolgente ,difficilmente riscontrabile in altri esponenti di quella scuola di scrittori. Tipico di quella narrativa ; come tu sai, è il raccontare in prima persona ,e fare uso dell'inverted-story e del flashback , e questo espediente narrativo fa sì che il lettore inevitabilmente prova empatia con il protagonista ; anche se spesso si tratta di un "villans"...Ti consiglio , tra i molti che ho letto, "Pendaglio da forca".

    PS

    Mi dici come posso recuperare le notifiche ai miei post?

    ti ringrazio e ti saluto

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  7. Ti ringrazio dei consigli, Ciro, purtoppo su HArd Boiled e dintorni sono ancora abbastanza digiuno, ma rimedierò col tempo. Sulle notifiche ai post, non so cosa dirti, anche per me è un problema, se qualcuno di voi sa come si fa e ce lo vuole dire fa un piacere a entrambi... ;)

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