Se un libro come questo, nel 1932, fosse uscito
in Italia, forse sarebbe stato
intitolato “La discesa agli inferi del dottor Arturo”, e sarebbe stato melodrammatico, enfatico e
sopra le righe.
Ma fortunatamente a scrivere questo libro ci ha
pensato l’inglesissimo Anthony Berkeley, un autore dalla penna raffinata e
taglientissima che ci ha regalato una vera pietra miliare, un romanzo
importante per molti motivi.
Innanzitutto una premessa; i libri di Berkeley sono di prima grandezza nella
storia del genere, e l’appassionato di gialli non può non conoscere “Il caso
dei cioccolatini avvelenati”, “Delitto ai piani alti”, “L’ultima tappa” o
ancora “Caffè al veleno a Piccadilly”, tutte opere notevolissime; ma i
capolavori assoluti della sua produzione li ha scritti con lo pseudonimo di
Francis Iles, coi quali firmava quelle opere non propriamente “Whodunit”, come
sono denominati i classici polizieschi a enigma.
In Italia di romanzi con la firma di Iles ne
sono stati finora tradotti solo due su quattro (lacuna veramente imperdonabile)
il libro recensito (titolo originale Malice aforethought) e “Il sospetto”, dal quale Hitchcock trasse il
memorabile film omonimo; ma il libro si differenzia dal film in più punti,
specialmente, come molti sapranno, nel finale. Ma se Il sospetto è un romanzo
il cui cinismo muta in una poetica e quasi struggente analisi della
consapevolezza di una donna che si scopre innamorata di un assassino, “Malice aforethought” è invece un distillato
di veleno, una magistrale demistificazione di quella realtà rurale del
villaggetto alla Saint Mary Mead reso famoso dalla Christie; e se Agatha, pur
rendendolo teatro di faide, omicidi e storie terribili, non riesce a fare a
meno di pensare che il villaggio inglese sia il migliore dei mondi possibili,
Iles lo prende letteralmente a cannonate e lo sbriciola fino alle fondamenta.
Il romanzo è importante anche per un altro
motivo; è una delle prime (e credo la più riuscita) delle cosiddette “Inverted
story”, ossia un sottogenere del poliziesco (reso poi famosissimo dai film di
Hitchcock) nel quale si sa già chi sia l’assassino e perché voglia commettere il
delitto, e l’interesse della trama sta nel fatto che riesca o meno a compiere
il suo intento criminoso, e se alla fine si salverà; la quintessenza del
suspense.
In questo caso l’aspirante omicida è il dottor
Arthur Bickleigh, un medico di condotta ultratrentenne piccolo, frustrato e
continuamento vessato dalla terribile moglie Julia, di famiglia nobiliare decaduta,
più anziana di lui e con una faccia da cavallo, che lo ha sposato senza mai
amarlo solo per sottrarsi a una vita di stenti, ed è stata anch’essa sposata
senza amore dal dottore che voleva solo innalzarsi nella scala sociale, godendo
nello sposare una donna che se fosse stata benestante lo avrebbe sdegnato per
il suo lignaggio superiore.
Un matrimonio grottesco e ridicolo, mai consumato
in dieci anni, con lei frigida e scostante e lui che consuma squallide
scappatelle con ragazze ingenue ed adoranti, che circuisce col suo fascino da
patetica vittima di una donna crudele; un aspetto che rende il romanzo
estremamente audace per l’epoca è l’abbondante erotismo che vi permea; i
personaggi fanno l’amore spesso e volentieri, anche clandestinamente e in
maniera squallida, come all’interno di una grotta.
Un giorno, dopo l’ennesima umiliazione davanti
a tutti da parte della moglie, Bickleigh inizia a pensare di uccidere Julia.
Pensiero che diventa certezza quando il dottore si innamora di Madeleine
Cranmere, ricca ereditiera nubile, giovane e bella, che il dottore crede (a
torto) una creatura di spirituale splendore, la donna che ha sempre sognato di
possedere.
Ma il dottore, una volta presa la decisione,
inizia a scivolare verso una lucida follia e desidera di sopprimere non solo la
moglie, ma tutti coloro che cercano di offenderlo e di ostacolarlo; e il
lettore, già tremendamente avvinto, inizia a chiedersi se il patetico
personaggio riuscirà a diventare un nuovo Fantomas oppure resterà l’inetto
omuncolo che era all’inizio della storia.
Il romanzo, che nella prima metà è soprattutto
un’analisi minuziosa della vita e della
mentalità in un villaggio Inglese, diventa un serrato thriller e poi un
procedural pieno di colpi di scena, con un finale beffardo e spiazzante degnissimo dell’autore.
Insomma questo romanzo, comodamente disponibile
nel catalogo Polillo, è un capolavoro assoluto che è riduttivo confinare nella
letteratura di genere; “L’omicidio è un affare serio” è un vero gioiello della
letteratura Inglese del ventesimo secolo, e come tale va considerato, e
dovrebbe essere letto da tutti coloro che amano la letteratura anglosassone più
raffinata e disincantata.
Altro titolo da segnare tra quelli da recuperare...
RispondiEliminaSe ti capitasse, recupera anche il sospetto, che dovrei rileggere visto che sono passati anni dalla prima lettura ma che ricordo davvero magnifico, forse ancora più profondo e denso di significato di questo.
RispondiEliminagentilmente sapresti se posso trovarlo in pdf qui online?
EliminaMi spiace ma non saprei proprio.
Eliminasapete se posso trovarlo in pdf qui online?
RispondiElimina“Inverted story” è un espediente narrativo reso grande soprattutto dalla narrativa hard-boiled ( dove il protagonista fa largo uso dei flashback) . A parte i grandi di questo genere come cain ; chandler ed hammett; mi piace segnalare "Colpo a freddo" di J.H. Chase. magnifico.
RispondiEliminaUn saluto
DI Chase ho letto ancora poco o nulla, ma ho diversi titoli; Colpo a freddo mi incuriosisce molto, ma prima volevo leggere "LA carne dell'orchidea" il seguito di Miss Blandish. Sai consigliarmi altro di questo autore, Ciro?
RispondiEliminaE' il tipico autore hard-boiled che si rifà ai vari Cain , chandler ed hammett come ho scritto sopra( soprattutto al primo di cui fu anche accusato di plagio).Ha un ritmo narrativo coinvolgente ,difficilmente riscontrabile in altri esponenti di quella scuola di scrittori. Tipico di quella narrativa ; come tu sai, è il raccontare in prima persona ,e fare uso dell'inverted-story e del flashback , e questo espediente narrativo fa sì che il lettore inevitabilmente prova empatia con il protagonista ; anche se spesso si tratta di un "villans"...Ti consiglio , tra i molti che ho letto, "Pendaglio da forca".
RispondiEliminaPS
Mi dici come posso recuperare le notifiche ai miei post?
ti ringrazio e ti saluto
Ti ringrazio dei consigli, Ciro, purtoppo su HArd Boiled e dintorni sono ancora abbastanza digiuno, ma rimedierò col tempo. Sulle notifiche ai post, non so cosa dirti, anche per me è un problema, se qualcuno di voi sa come si fa e ce lo vuole dire fa un piacere a entrambi... ;)
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