giovedì 26 settembre 2013

“IL PRIGIONIERO DI ZENDA” DI ANTHONY HOPE, IL CAPOSTIPITE DEL “RURITANIAN ROMANCE”

C'era una volta un'epoca in cui l'esotico era dietro la porta di casa, e molte zone dell'Europa erano praticamente ancora inesplorate e sconosciute agli europei di serie A; la Romania del Dracula di Bram Stoker dovette sembrare agli Inglesi del tempo come la terra di mezzo di Tolkien, tanto le zone a est dell’impero Austroungarico erano ignote ai più; ancora nel 1938 il primo ministro inglese Chamberlain giustificò il non-intervento contro i nazisti invasori della Cecoslovacchia asserendo che in fondo I nazisti avevano invaso zone poco conosciute, per cui non valeva nemmeno la pena di scomodarsi; infatti al tempo in Inghilterra erano sicuramente più note le lontanissime grandi colonie come l'India e il Pakistan che staterelli di poco conto dove non c'era nulla da conquistare.
Quindi, nel lontano 1894, l'inglese Anthony Hope ebbe l'idea di ambientare una storia  improbabile e surreale di complotti dinastici e avventure romantiche non in Inghilterra o in Francia o in Italia, ma nell'oscuro oriente europeo, in uno staterello immaginario che l'autore chiamò Ruritania; per raggiungerlo l'autore ci informa di prendere un treno da Dresda e viaggiare qualche ora verso est; essendo Dresda la grande città tedesca più ad oriente, vicina a Praga e da sempre porta verso la Mitteleuropa, in pratica dalla Germania in poi era possibile inventare repubbliche di sana pianta.
la mia copia, oscar Mondadori con copertina di Pinter

Su questo treno viaggia Rudolf  Rassendyl, simpatico Inglese ricco e sfaccendato,unico in famiglia dai capelli rossi; questo particolare risalirebbe al fatto che quasi due secoli prima un antenato dei Rassendyl avrebbe sedotto una nobildonna Ruritana, e da questa avrebbe avuto un figlio che poi, riproducendosi, avrebbe creato questa linea diretta di discendenti dai capelli rossi, “Uno per ogni generazione”; non mi intendo molto di Genetica e leggi Mendeliane, ma credo che il ragionamento faccia un po acqua... ma non importa, siamo nella terra dei sogni.
Insomma, Rudolf un bel giorno decide di andare a visitare questo lontano staterello al quale la sua famiglia è legata da questa vecchia storia, e non fa nemmeno in tempo ad arrivare che incontra il suo perfetto sosia, nientemeno che sua Maestà Rudolf Elphberg, neo-Re di Ruritania che aspetta di essere incoronato il giorno dopo; I due sosia e per giunta omonimi rimangono sbalorditi, poi capiscono la loro indiretta parentela e fraternizzano, fino a passare una serata di bagordi tutti assieme nel capanno di caccia reale, loro due e I attentendi del Re, il Colonnello Sapt e il giovane ufficiale Fritz Von Tarlenheim, fedelissimi al nuovo sovrano.
Durante la cena ci si accorge che il Re è in realtà un giovanotto scapestrato e beone che il popolo nemmeno conosce visto che è stato sempre all'estero ed è ritornato solo per regnare, e durante la serata eccede pericolosamente in libagioni; alla fine del pasto arriva una bottiglia speciale da parte del fratello Michael il nero (pechè non rosso di capelli come il fratello), pericolosissimo antagonista che aspira al trono e che cerca di impedire l'incoronazione del primogenito. Infatti, contro tutti i consigli degli attendenti che gli rammentano l'imminente incoronazione, il sovrano si scola tutta la bottiglia, ovviamente drogata, e finisce in uno stato d'incoscenza che resta tale anche al mattino dopo.
Ma come avrete capito si può ancora salvare il regno di Rudof  il rosso, perchè il suo sosia è li accanto e desideroso di rendersi utile; sarà quindi Rassendyl a prestarsi per l'inaugurazione, a impersonare il suo sosia; ma Michael il nero e i suoi sgherri partono al contrattacco rapendo e imprigionando il vero Re nella città di Zenda, e da questo punto si scatena una storia serratissima e avvincente, che porterà Rassendyl a sostituirsi al Re ben più che per un solo giorno, rischiando la sua vita e anche di innamorarsi della sposa designata del re, la bellissima principessa Flavia, che disprezza l'originale ma finisce per essere molto intrigata,lei che ignora come stiano le cose, dal sostituto Inglese...
Il libro è bellissimo, un fuoco di fila di avventure romantiche e duelli, complotti e battaglie all'ultimo sangue; un tripudio di divertimento che ancora oggi non ha perso un'oncia del suo fascino. E anche la componente Mystery e Thrilling è assai ben rappresentata,  con una suspense sempre altissima; questo ne fa un libro perfettamente pertinente su questo blog, anche se non è certo un poliziesco (ma come ben sapete mi piace variare).
Il finale sarà epico, ma non consolatorio; alla fine I buoni dovranno pagare un prezzo molto alto per la loro vittoria, perchè un falso Re, anche se ben più meritevole dell'originale, resta sempre un falso.
Infine, una nota cinematografica; da questo romanzo sono state tratte ben otto versioni cinematografiche, ma io ne ho vista una sola e la adoro a tal punto da non voler vederne altre; parlo della meravigliosa versione di John Cromwell del 1937, con un grande Ronald Colman e una stupenda Madeleine Carroll, allora Bionda Hitchcockiana in grande ascesa.




E ora, un poco di storia del Ruritanian romance;
Anthony Hope creò il genere, ma non fu il primo ad avere questa idea; infatti ci aveva già pensato il grande Robert Louis Stevenson col suo incantevole  “Il principe Otto”, una romantica fiaba d'amore in un regno teutonico immaginario. Non uno dei suoi libri migliori, ma sempre godibilissimo.
Anche Thomas Mann, con il suo “Altezza reale” presenta un regno mitteleuropeo un poco da operetta, e se il suo romanzo è  realistico è comuque ascrivibile al genere per l’aria decisamente fiabesca che lo permea.
Non tutti sanno che, dopo Hope, Il Ruritanian romance venne portato  avanti soprattutto da autori polizieschi, che spesso negli staterelli immaginari si prendevano una bella e salutare vacanza letteraria; pensiamo a Mary Roberts Rinehart, che per una volta lasciò le inquietanti dimore gotiche del New England piene di donne in pericolo per scrivere il bellissimo “Lunga vita al re”, romanzone (pubblicato a suo tempo nella compagnia del giallo Newton) che forse è il punto più alto del genere, con supercomplotti, nobildonne intrepide, oscure sette che vogliono rovesciare il regno e principi bambini in fuga. Un libro sensazionale che ho letto molti anni fa e che devo assolutamente gustare di nuovo.
Poi col genere si cimentò nientemeno che la grande Agatha Christie agli albori della propria carriera, non un gran contributo visto che “Il segreto di Chimneys”,ambientato nella fittizia Herzlovakia, è un romanzo confusionario e pasticciato, talvolta simpatico ma nulla più. Molto più gradevole un suo racconto incluso nelle fatiche di Hercule Poirot, ossia “gli uccelli Stinfali”; in uno scenario che ricorda vagamente il lago Balaton Poirot, semplice turista di passaggio, toglierà un cavalleresco quanto ingenuo Inglese da una situazione assai spinosa.
E poi come non ricordare Ethel Lina White e il suo memorabile “la signora scompare”, con la giovane turista Iris Carr ( ormai avrete capito che il tipico protagonista del Ruritarian è inglese e giramondo,che viene coinvolto negli intrighi per puro caso)  che si trova in mezzo ai misteri della balcanica Bandrika?
Il canto del cigno del Ruritanian fu senz'altro “La frontiera proibita” di Eric Ambler, primo romanzo (anno 1936) del grande narratore Britannico di Spy-stories realistiche ed esistenziali; qui il solito Inglese tutto d'un pezzo si ritrova in Ixania, stato tra I balcani dove c'è in atto una rivoluzione; la storia può lontanamente ricordare il prigioniero di Zenda, ma il tono è più amaro e disilluso, il complotto riguarda armi da guerra e nazionalisti megalomani, e il tono non è quello di una fiaba romantica ma quello cupo e greve di chi si aspetta una tragedia incombente, quella seconda guerra mondiale al termine della quale l' Europa conoscerà fin troppo bene le zone a est della Germania, e il Ruritanian diventerà obsoleto di colpo e scomparirà come lacrime nella pioggia.
Ma come per tutte le mode qualcosa rimane, e “Il prigioniero di Zenda” è un graffito bellissimo e che non ha perso un filo di colore, e che DEVE essere reso di nuovo disponibile in libreria.

-INTRECCIO E SOLUZIONE FINALE;  9/10
-LEGGIBILITA’  10/10
-ATMOSFERA  9/10
-HUMOUR   8/10
-SENTIMENTO   9/10

MEDIA VOTO;  9

9 commenti:

  1. Mi fa piacere che apprezzi, un romanzo di puro piacere letterario, per sognare un poco. Già che ci sei procurati anche il film, che è stupendo.

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    1. Sì, è una parola: procurateli! Il libro lo dovrò cercare in qualche bancarella ... e a Como ce n'è una! Il film ... Su you tube c'è la versione in cartoni animati, va bene lo stesso? ahahhahaha ... il guaio di essere troppo 'fuori dal tempo'.

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    2. Purtroppo il Prigioniero di Zenda è rognosetto da trovare o provi su internet o altrimenti è dura.Per quanto riguarda il film.. si trova, si trova ;)

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  2. Ottimo libro, letto piu' volte nel corso degli anni. Mutatis mutandis, mi da' la sensazione di leggere un libro di Dumas, per il ritmo sostenuto ed il carisma dei personaggi (positivi e negativi)!

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  3. Me lo segno, penso potrebbe essere un'ottima lettura d'intrattenimento! Amo le avventure :)

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  4. Camilla, fossi in te non mi farei sfuggire sia questo titolo che il primo volume della saga della Primula Rossa della Baronessa Orczy, ristampato recentemente da Salani!

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  5. Ecco da dove viene la Ruritania! Confesso la mia ignoranza : non ne avevo idea! Avviso gli interessati che su Amazon c'è l'ebook, in italiano a 1.48 e in inglese gratis. Io l'ho preso, incuriosita dal post : adoro gli stati mitteleuropei inventati e non posso farmi sfuggire questo classico

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    1. Non te ne pentirai davvero Anna! questi Ebook si stanno rivelando davvero utili, alla fine molti titoli sono ormai reperibili solo in questo formato.

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