C' era una volta, nella sonnacchiosa e provinciale Italia fascista pre-bellica, una collana meravigliosa, ovviamente i Libri gialli Mondadori (le cosiddette Palmine, dal logo Mondadori dell'epoca che raffigurava appunto una piccola palma) con i volumi da libreria elegantemente rilegati e con meravigliose sovraccopertine illustrate dal grande Abbey.
Però, parallelamente a questa collana diciamo del giallo “nobile” ve ne era un'altra che comprendeva quelli che in redazione venivano giudicati i gialli meno d'effetto e di seconda scelta, che venivano stampati in un formato stile rivista, col testo su due colonne (e ahimè spesso tagliuzzato), su carta più dozzinale e che costavano la metà; sto parlando degli altrettanti mitici GEM ,ossia i gialli economici Mondadori.
Uscirono tra il 1933 e il 1942, fino a che le persone non ebbero altro a cui pensare che non la lettura. 198 titoli, che curiosamente sulle prime presentavano romanzi che,al contrario di molte palmine, hanno goduto e godono di ottima salute editoriale con molte ristampe; sto parlando dei romanzi di Edgar Wallace e dei Maigret di Simenon, che curiosamente uscirono in questo formato più popolare, che sicuramente lo stesso Maigret avrebbe forse preferito alle edizioni di pregio.
Poi la collana virò su autori veramente di secondo piano e molti dei quali oggi ormai dimenticati; c'erano anche alcuni Italiani (Vasco Mariotti, Cocchia Adami Magda, il traduttore Alfredo Pitta col suo ciclo dell'investigatore Elderton) ma il grosso della partita era formato da autori Inglesi e Americani.
Ora, giusto l'altro giorno ho messo le mani su qualche originale che uno sprovveduto venditore mi ha ceduto a 1 euro al pezzo (anche se ho passato 2 sere a restaurarli tanto erano malmessi e polverosi) .
Ad averli davanti uno si accorge di quanto questi GEM siano in realtà adorabili; le copertine sono bellissime come quelle delle palmine (anch'esse credo opera di Abbey), e il fatto che fossero stampate anziché su sovraccoperta le ha fortunosamente fatte arrivare intatte fino al 2013. Poi ,come sarebbe stato nella nuova collana dei gialli del dopoguerra, c'erano anche varietà, vignette umoristiche, giochi sotto la dicitura “Enimmi e passatempi” (no, non ho scritto male, si diceva proprio enimmi) e pubblicità illustrate spesso molto belle. Tralasciando qualche peana verso il duce, il prodotto è tuttora una vera gioia per gli occhi.
Ovviamente, una volta rimessi in sesto, non ho potuto fare a meno di leggerne qualcuno. E spesso questi prodotti sono una vera sorpresa, in quanto non è riportato nessun accenno di trama ne i nomi dei personaggi; insomma, libri misteriosi e tutti da scoprire; a volte vorrei fosse ancora così, non mi piace la troppa informazione.
A dire il vero quello che ho scelto di leggere per primo, la Giarrettiera di Jacques Futrelle, è uno dei non pochi GEM riproposti nell'altrettanto mitica GEN, ossia i miei amati gialli economici Newton, che spesso riproponeva, in traduzioni “opportunamente rivedute e aggiornate” (ma non integrali come millantava la scritta in copertina, aggiungo io; anche se era la riproposta integrale del testo degli anni trenta esso non era integrale in partenza, quindi la scritta è mendace...ma piuttosto che non averlo, un testo val bene anche non integrale, in quanto le traduzioni erano fatte veramente benissimo) proprio titoli provenienti dai GEM e spesso mai riproposti dalla prima edizione. Quindi, nel caso che dopo il mio post siate interessati al romanzo recensito, lo potrete comodamente trovare nelle bancarelle o su ebay col titolo “Il mistero della giarettiera”, a prezzi irrisori; questo e gli altri 2 romanzi scritti da Futrelle, ossia “La macchina pensante” e “Il signore dei diamanti”.
Dunque, innanzitutto Jacques Futrelle, Americano di chiare origini Francofone che forse è stata la più grande perdita prematura della storia del giallo; scrittore di enorme talento, morì appena trentasettenne nella tragedia del Titanic; si dice che prima mise in salvo la moglie e altre donne su una scialuppa, e poi si accese una sigaretta aspettando la fine. Leggenda o verità, fatto sta che il maledetto iceberg alla deriva, oltre che ispirare un film odiosissimo, ci privò di un grandissimo scrittore, che all'epoca della morte aveva al suo attivo i tre romanzi citati e alcuni racconti brevi (due dei quali, geniali, proposti dalla Polillo editore).
Dei romanzi, “la giarrettiera” (My lady's Garter) uscì postumo a cura della moglie sopravvissuta al disastro.
Non aspettatevi nulla di pruriginoso, la giarrettiera del titolo è quella della contessa di Salisbury, la protagonista del famoso episodio storico (anno 1344) in cui durante un ballo di corte perse una giarrettiera; Re Edoardo terzo in persona la raccolse e per toglierla dall'imbarazzo (visto che era anche una delle sue amanti favorite) se la legò alla gamba, donandogliene poi un nuovo paio tempestate di pietre preziose; da questo episodio nacque il famoso ordine cavalleresco della giarrettiera.
Insomma, succede che una di queste giarrettiere viene rubata dal museo dov'è custodita, e in qualche modo dall'Inghilterra il reperto approda nel nuovo mondo; in circostanze fortunose viene rubata dal misterioso Falco, un giovane e aitante ladro gentiluomo fino a quel momento ridotto alla fame da un periodo sfortunato, e che grazie a quel furto si riappropria di ricchezza e fiducia nei propri mezzi.
Ma la notte del furto si incrociano a quello del Falco altri due destini, quello dei due innamorati Elena Hamilton e Lino ( scusate i nomi italianizzati, colpa loro) Gaunt, figli di due milionari rivali che si odiano.
I due ricchissimi piccioncini, lei bella e viziatissima e lui un giovane aggraziato ma troppo preso dalla poesia per essere veramente credibile, dopo il veto dei rispettivi padri progettano una fuga d'amore, ma ci si mette di mezzo il Falco; e da qui inizia una indiavolata e spumeggiante sarabanda di equivoci, incontri fortuiti, cacce all'uomo, omicidi, inseguimenti, inganni e raggiri; il tutto condito con tanto,tanto humour, quel finissimo umorismo di stampo britannico (nonostante l'autore sia uno Yankee) che è il miglior antidoto per stemperare la tensione di un plot adrenalinico; sempre che l'understatement possa ancora piacere a qualcuno, visto che nei thriller di oggi si fa di tutto per esasperare storie già pesanti e insostenibili di loro.
Le parti migliori del libro sono quelle in cui agisce il misterioso Falco, che non è ben chiaro chi sia tra i protagonisti del romanzo; forse lo stesso Lino Gaunt? Forse il misterioso Berto Colquhorn che salva Elena dall'annegamento, o ancora Augusto Von Derp, diplomatico olandese che vigila sulla famiglia Hamilton? Il plot giunge a una artificiosa e mirabolante conclusione senza la minima noia e cedimento, e alla fine si vedranno non una, ma due coppie innamorate che convoleranno a giuste nozze.
Insomma ,che fascino questi ormai estinti ladri gentiluomini, dei quali il re è ovviamente l’ Arsene Lupin di Leblanc (ma non dimentichiamoci il Raffles di Hornung e i molti usciti dalla penna di Edgar Wallace), che rubavano solo ai ricchi, erano belli e raffinati e spezzavano cuori femminili come bicchieri di cristallo; e che bello leggere un poliziesco avventuroso ( credo che Wallace sia stato ispirato da questo romanzo in più di una occasione) del 1912, penultimo anno di positivista innocenza del mondo; ci sono personaggi Tedeschi e Russi che vengono visti con sincera simpatia, si parla di grande Russia Zarista come se la rivoluzione d'ottobre fosse veramente un qualcosa di inimmaginabile; tutta la vecchia Europa pareva all'Americano Futrelle un solo enorme teatro adatto per rappresentare operette buffe. E mi viene di pensare che per lui affondare col Titanic sia significato non aver dovuto vedere colare a picco questo vecchio mondo in cui credeva e che amava; chissà che i neri flutti dell'Atlantico non siano stati per lui una fine più dolce?.
-INTRECCIO E SOLUZIONE FINALE; 8/10
-LEGGIBILITA’ 10/10
-ATMOSFERA 8/10
-HUMOUR 9/10
-SENTIMENTO 9/10
MEDIA VOTO; 8,8
Ogni tanto un bel libro pieno d'avventure e di personaggi d'altri tempi ci vuole! :) Mi segnerò questo titolo, per ravvivare i pomeriggi autunnali che ormai si avvicinano!
RispondiEliminaDavvero bella e malinconica la tua conclusione.
Grazie Camilla! nell'edizione Newton questo libro si trova abbastanza bene, anche nelle bancarelle li vedo spesso..o anche su ebay a prezzi veramente popolari. Se ti piace il genere credo che questo libro non ti deluderà davvero, è uno dei migliori gialli avventurosi che abbia letto.
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