Lo ammetto senza nessuna vergogna; sono un fan sfegatato di Piccole donne della Alcott (e del suo seguito piccole donne crescono, che però in originale è un unico romanzo in due parti, non era suddiviso come da noi) , è stato uno dei libri che ho più amato nell’adolescenza ( fino a fantasticare di sostituirmi a Laurie e incontrare di persona le quattro little women, anche se la mia preferita è sempre stata la dolcissima Beth, la sorellina da proteggere che mi sarebbe piaciuto avere e non ho mai avuto) e anche ora lo rileggo con estremo piacere, trovandolo un libro divertente, piacevolissimo e persino commovente nella rappresentazione di una famiglia come non ve ne saranno più, e che forse non è mai esistita ma è bello pensarlo; magari non ci sono mai stati cavalieri erranti per la Mancia o circoli come quello di Samuel Pickwick, ma potrebbero anche esserci stati, chi lo sa? E io nel dubbio propendo per il si, mi piace credere alla favole.
E oltre che un appassionato, di Little women ne sono un collezionista ossessivo-compulsivo; non appena ne trovo una copia illustrata come Dio comanda la prendo la porto a casa e la sfoglio estasiato, finendo regolarmente per rileggermi interi capitoli del libro.
Insomma di belle edizioni ne ho, ma questa ultima che ho trovato in lingua originale le batte tutte; a una delle bancarelle di piazza Ciompi, la mini Portobello Road di Firenze che è un po’ il mio paese dei balocchi, nel solito scatolone “tutto a 2 euro” c’era questa edizione di Little Women magnifica, con le illustrazioni originali del 1880 di Frank Merrill e soprattutto alcuni dipinti della meravigliosa Jessie Wilcox Smith, credo la più grande illustratrice americana di sempre.
La copia riporta la data 1987 (ma è stampata in carta di pregio con le pagine tagliate irregolarmente, a riprodurre l’edizione di un secolo prima) dalla casa editrice Avenel di New York, collana “Children’s classic”, come se ci fossero ancora dei bambini che leggono Piccole donne.
Estasiato la prendo e la porto a casa, e passo metà serata in piena sindrome di Stendhal; un ritrovamento fortunatissimo a un prezzo ridicolo a dir poco. E siccome sono buono e carino,ho fotografato alcune di queste meraviglie per condividerle con voi, sperando di fare cosa gradita.
Cominciamo dalla copertina e dalle illustrazioni di Merrill;
Meg alla fiera della vanità
Rappresentazioen teatrale in casa March
Il signor march torna dala guerra
Jo fa l'antipatica con Amy e questa si vendica bruciandole l'amato diario. Le due non si parlano ma..
..amy rischia di annegare, Laurie la salva e le due fanno pace
Una esilarante Jo in papalina
Jo piange la morte dell'amata Beth
E ORA PASSIAMO ALLA SMITH;
Ma in che luogo magico si trovano queste tue bancarelle?! Ci arrivi aprendo una porta sul passato che si trova a Piazza Ciompi? Ci trovi cose meravigliose!! Sappilo, te le invidio tanto! Questa edizione di Piccole Donne è un gioiellino e le illustrazioni di Frank Merril sono piccoli capolavori. Anche io quando mi capita lo rileggo con piacere : non è solo un libro per ragazzi, è molto più profondo e, a parte elementi inevitabilmente un po' datati, per certi versi le sorelle sono molto più moderne i tante ragazze d'oggi, con il loro desiderio di lavorare, di realizzarsi, di coltivarsi, mettersi alla prova e migliorarsi, la loro capacità di ricavare tantissimo da pochissimo ricorrendo a creatività a fantasia. La mia preferita è Jo, ma ho un debole anche per la povera Beth. Quella che mi piace di meno è Amy, e penso fosse anche quella che piaceva di meno alla Alcott : anche quando ne parla bene, ho sempre avvertito qualcosa di forzato... E poi, zia March rules!
RispondiEliminaVedi, è Firenze stessa che a un certo punto smette di essere un pur meraviglioso trappolone per turisti con negozi e botteghe costosissime (per non parlare dei ristoranti) e diventa un posto magico; basta allontanarsi un po verso Oltrarno e santa croce e si trovano dei posticini deliziosi con delle librerie adorabili e per nulla care. E piazza ciompi, tra il quartiere ebraico e santa croce, è un po la zona più degradata e "popolana" della città, dove però si trovano questi chioschetti tenuti da gente che gira la toscana a svuotare soffitte, posti che sulle prime fanno un po impressione da quanto sono caotici e sporchi,ma se ti armi di pazienza e rovisti trovi delle perle assolute; infatti c'è un viavai incessante di collezionisti.
RispondiEliminaSu Little Women io forse non posso parlare in quanto da adoratore sono assolutamente parziale, ma condivido pienamente il tuo giudizio e le ue preferenze; anche a me Amy non è mai piaciuta molto, però c'è da dire che delle sorelle è la più "umana", quella che con la sua pigrizia e frivolezza rappresentava i peccatucci e i vizi delle ragazze del tempo.
Appena visito di nuovo Firenze evito le trappole per turisti vado direttamente là! Meglio che sia una zona caotica, nessuno farà caso a me che giro con un carrello della spesa per i miei acquisti! A me Amy quando era umana piaceva, era una bambina antipatica normale e capricciosa... non mi convince l'evoluzione in nipote leccapiedi (e falsa) e poi in signora perfetta, dai modi perfetti, gli abiti perfetti, gli accessori perfetti, i capelli perfetti, le parole perfette per ogni occasione : il tutto è un po' forzato, fra tanti personaggi umani stona questo improvviso personaggio sublime, e nulla mi persuaderà del fatto che con lei Laurie si è voluto accontentare, anche se effettivamente fra lui e Jo non c'era futuro se non come amici
EliminaHo tentato di farlo leggere a mia figlia ma le ragazze di oggi passano direttamente ai vampiri! Io parteggiavo per Meg, la sorella maggiore, perché sono la più grande di quattro fratelli e, inevitabilmente, mi immedesimavo nel suo senso di responsabilità oltre che nel suo essere data per scontata.
RispondiEliminaNiki frse è più facile che tua figlia lo apprezzi dai 16 anni in poi...è più un ibro da ragazze/i che da bimbi. In effetti hai ragione, Meg è un po la seconda mamma e per questo il suo ruolo non è valorizzato come merita, ma è importantissimo.
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