lunedì 4 dicembre 2017

AGATHA CHRISTIE E IL CINEMA - PARTE 1

Cari amici,

avere finalmente un filo in più di tempo da dedicare al blog mi permette di intraprendere un itinerario tematico che da molto tempo mi sta a cuore, ovvero un’analisi il più possibile esaustiva di tutti i lungometraggi (per il cinema e per la tv) derivanti da opere della signora del giallo.
Premessa; il sottobosco delle pellicole Agathiane non è proprio un sottobosco, ma una vera giungla Malese; fin dal 1928, infatti, si sono fatti film, ma il cinema non ha mai veramente scoperto la Christie fino agli anni sessanta; e delle pellicole più datate molte sono ormai andate perdute o non sono disponibili in home video (almeno in Italia); per cui ci occuperemo delle opere perlomeno reperibili, anche solo in lingua originale.
Cominciamo innanzitutto con una prima classificazione;

-I film con la F maiuscola; le opere universalmente note, dirette da registi affermati e con cast all-stars, che ognuno di noi ha visto almeno una volta nella vita, da “Testimone d’accusa” di Billy Wilder all’Orient Express di Kenneth Branagh in questi giorni in sala (sul quale ho ben poca fiducia; non andrò al cinema perché sono allergico al dolby surround sparato a livelli intollerabili e al pubblico che sclicchetta sugli smarthpone disturbando la visione, appena esce in videoteca lo prenderò a noleggio, ma sono sul prevenuto andante)

-Le riduzioni di “Dieci piccoli indiani”; un vero e proprio filone a parte, con opere figlie della rispettive epoca, non sempre riuscite ma comunque con motivi di interesse.

-Le opere “semiserie” degli anni sessanta; ovvero la tetralogia della Miss Marple con Margaret Rutherford e “Poirot e il caso Amanda” con Tony Randall; figlie, queste, di un sottofilone in voga nel cinema Inglese di quegli anni nel quale il poliziesco veniva trattato perlopiù in chiave comico-grottesca, molto gradevole da un lato ma con l’aspetto investigativo altamente banalizzato e sacrificato, per cui questi film sono generalmente amati dal grosso pubblico e odiati dai puristi.

-I film per la TV di livello; film non destinati alle sale cinematografiche ma comunque prodotti ad alto budget e con un cast di tutto rispetto (I Poirot con Peter Ustinov, la Miss Marple di Helen Hayes, il Tommy e Tuppence con Francesca Annis e James Warwick, altri film di buona fattura tratti da opere varie)

-La serie di Miss Marple uscita dal 1984 al 1992 con Joan Hickson; in questa serie per la prima volta si da dignità e spessore sia al testo di partenza che al personaggio di Miss Marple; Joan Hickson era perfetta in tutto e per tutto e i film, lunghi e articolati, seguono molto fedelmente il romanzo di partenza, accontentando i puristi ma rischiando l’oleografia e la staticità in più passaggi.

-La serie di Miss Marple prodotta dal 2004 in poi con prima Geraldine McEwan (stagioni 1-3) e poi con Julia McKenzie (stagioni 4-6), serie molto ben fatta e gradevolissima, con riduzioni però molto meno fedeli al testo che nella serie con la Hickson e che comprende anche la trasposizione di opere che in origine erano senza personaggi fissi, con Miss Marple introdotta a forza per giustificare la presenza delle pellicole della serie; operazione abbastanza riuscita ma ovviamente discutibile.

-I lungometraggi della serie di Poirot con David Suchet; finalmente, con questa serie capolavoro, si regala al pubblico il Poirot più autentico, con una serie di corti e lungometraggi assolutamente ben fatti, non sempre riusciti ma in qualche caso addirittura memorabili (di questa serie ho parlato in un recente post dello scorso luglio).

-La serie “Agatha Christie Hours” ; recuperata da Malavasi in un’ottima edizione in dvd, questi dieci mediometraggi di un’ora l’uno tratti da racconti minori e non polizieschi (ma soprannaturali, sentimentali, brillanti) è ASSOLUTAMENTE da recuperare e analizzare.

Bene, ora un poco di ordine è stato fatto, passiamo adesso a ricordare i più noti interpreti sullo schermo dei maggiori detective creati da Dame Agatha;

-HERCULE POIROT;

-TONY RANDALL
 (Poirot e il caso Amanda)



-ALBERT FINNEY
(Assassinio sull’Orient Express versione 1974)


-PETER USTINOV
(Assassinio sul Nilo, Delitto sotto il sole, Appuntamento con la morte, Caccia al delitto, Tredici a tavola, Delitto in tre atti)



-DAVID SUCHET
 (tutta la serie di Poirot, 1989-2013)


- ALFRED MOLINA
 (Assassinio sull’orient express versione 2001)

                                                  fonte; Getty Images



-KENNETH BRANAGH
(Assassinio sull’orient-express versione 2017).





Giudizi; Il Poirot di Tony Randall, segaligno e troppo buffo (quasi un emulo del Closeau di Peter Sellers, al quale in principio sembra fosse destinata la parte) è un altro elemento poco riuscito di un film già nato maluccio di per se, che ha qualche momento divertente ma sembra veramente fatto apposta per irritare gli amanti di un romanzo meraviglioso come “La serie infernale”; Albert Finney è molto bravo ma l’ho sempre trovato un elemento stonato in un film che è la quintessenza dell’intonazione tra attori e decor; troppo giovane e troppo bello per la parte, per risultare un Poirot credibile Finney deve muoversi grottescamente (con un torcicollo perenne) e comportarsi da saltimbanco, risultando ancora più ridicolo di Tony Randall.
Peter Ustinov invece, caratterista che vale tanto oro quanto pesa (e considerata la mole..) ci regala un Poirot magnifico e simpaticissimo, ma anch’esso troppo lontano dal modello descritto della Christie; il Poirot di Ustinov ha ben poco di dandy e vagamente effemminato, ha anzi una forza virile a stento soffocata in atteggiamenti affettati poco convinti.
David Suchet, invece, è il Poirot perfetto e ineguagliabile, che ormai si è imposto anche nell’immaginario collettivo di tutti noi, scalzando proprio Ustinov, fino ad allora il Poirot più noto e amato.
Sul Poirot di Alfred Molina, attore che amo come un mal di denti in giorno di natale, stendiamo il classico velo pietoso (e anche sul film, cari miei, ci sarà ben poco da entusiasmarsi); di Kenneth Branagh vi saprò dire poi (anche se con quei baffoni Austro-ungarici si parte già maluccio…).



MISS MARPLE;



-MARGARET RUTHERFORD
 (Assassinio sul treno, Assassinio al galoppatoio, Assassinio sul palcoscenico, Assassinio a bordo)



-ANGELA LANSBURY
 (Assassinio allo specchio versione 1980)



-HELEN HAYES
( Assassinio allo specchio versione 1985 (tratto però da giochi di prestigio…) e Miss Marple nei Caraibi versione 1983)





-JOAN HICKSON (serie 1984-1992)



-GERALDINE McEWAN  (Serie 2004-2013, prime tre stagioni)



-JULIA McKENZIE (serie 2004-2013, stagioni 4-6)




Giudizio; dunque, inizio col chiarire una cosa; anche se i 4 film con Margaret Rutherford che fa una Miss Marple gioviale, esuberante e simpaticona che è praticamente l’antitesi del personaggio creato dalla Christie, e con dei film che di poliziesco hanno davvero poco e sono più delle commedie brillanti venate di giallo, io sono comunque un fan di questa serie diretta da George Pollock, perché la Rutherford, oltre che un’attrice meravigliosa, è veramente di una simpatia contagiosa, un ciclone devastatore che anzichè essere perfettamente parte integrante della piccola comunità di St.Mary Mead ne sconvolge invece la morale e le regole ferree; film talmente astrusi e fuori contesto da non poter quasi essere inseriti in questo elenco (addirittura l’ultimo film della serie, Assassinio a bordo, non deriva da alcuna opera della Christie!!) criticati pesantemente anche da Agatha stessa all’epoca della loro uscita, ma che per me sono un indimenticabile graffito di un’epoca dove si, il giallo era considerato proprio un genere-burletta, ma dove perlomeno ci si divertiva saporitamente e senza prendersi sul serio.
Sulla Miss Marple di Angela Lansbury…beh, chi mi conosce bene sa che ho per questa attrice un rapporto di amore-odio ormai epico, nel senso che detesto quasi tutto quello che ha interpretato (a cominciare dal mefitico La signora in giallo) ma ne riconosco appieno il talento maiuscolo; in ogni caso la sua Miss Marple, comunque non la protagonista del gradevole film di Guy Hamilton (c’era Liz Taylor, quindi niente spazio ad altre primedonne…) è troppo altera e aristocratica, non ha niente della vecchietta dimessa e quasi invisibile creata dalla Christie.
Helen Hayes, grande attrice americana indimenticabile in classici come “Addio alle armi” e “Anastasia” è una Miss Marple convincente e già più vicina ai canoni, ma si gigioneggia sempre troppo; con Joan Hickson, invece, altra gloria del teatro e del cinema british, si trova l’inteprete perfetta, per me la Miss Marple per antonomasia come lo è David Suchet per Poirot.
Geraldine McEwan e Julia McKezie sono due interpreti veramente ottime, che derivano direttamente dalla Hickson; preferisco la seconda alla prima, comunque.

-TOMMY  E TUPPENCE;
Dal 1983 al 1984 fu prodotta una serie denominata partners in crime, in Italiano “In due si indaga meglio” composta da un lungometraggio, Avversario segreto, più dieci episodi brevi tutti disponibili sul sito della Malavasi editore) con  Francesca Annis e James Warwick; devo ancora visionare questa serie e non posso dare un giudizio, ma gli interpreti sembrano azzeccatissimi. 



Partners in crime è stata poi ripresa anche nel 2015, con l’adattamento (tre puntate da 50 minuti ognuno) dei romanzi “Avversario segreto” e “Quinta colonna” interpreti Jessica Raine (la protagonista della bellissima serie Call the Midwife) e David Williams; per queste feste conto di fare una maratona di Tommy e Tuppence, poi vi saprò dire.



I personaggi di Tommy e Tuppence sono stati interpretati anche in due film piuttosto singolari, entrambi trasposizioni del tardo “Sento i pollici che prudono” dove i due sono ormai una coppia di mezza età; il primo è un film della serie di Miss Marple dove inopinatamente quest’ultima duetta con la Tuppence impersonata da Greta Scacchi e con Tommy interpretato da Anthony Andrews, la seconda pellicola invece è di produzione Francese e piuttosto fedele al romanzo (anche se come al solito gli amici transalpini “Francesizzano” il tutto e il british-style se ne va a ramengo) e con l’affiatato duo Andrè Dussollier-Catherine Frot; se i due Tommy anzianotti sono piuttosto corretti, le Tuppence della Scacchi e della Frot sono un filo troppo giovani e ancora sexy per essere credibili come paciose casalinghe nell’autunno della vita.


                                             Andre Dussollier e Catherine Frot


                   Anthony Andrews e Greta Scacchi con Geraldine McEwan


-PARKER PYNE;
Questo singolare personaggio di anziano e saggio “detective dell’anima” che con la sua opera aiuta le persone a ritrovare la propria felicità, è apparso in due episodi della serie “Agatha Christie hours”; gli da il volto  il bravo caratterista Maurice Denham.




Bene, dopo questo primo post-panoramica seguiranno altri articoli a tema (attendete fiduciosi…ma senza troppa fretta) e spero che alla fine della rassegna chi si approccia al cinema tratto dalle opere della nostra beniamina potrà perlomeno avere le idee più chiare. State connessi!