mercoledì 23 dicembre 2015

UN BUON NATALE..IN GIALLO.





Bene, ormai la festa più amata dell'anno si avvicina, festa molto gradita anche agli autori di polizieschi, che bene o male (vedere i miei post natalizi degli anni precedenti) hanno cercato sempre di ambientare almeno un racconto in questo periodo, visto che la tensione e la suspense trovano il loro naturale habitat in situazioni apparentemente idilliache.


Come ogni anno, impegni di lavoro permettendo, cerco di onorare "giallisticamente" la ricorrenza con alcuni must immortali; ad anni alterni, mi gusto con immutato piacere capolavori come "L'avventura del carbonchio azzurro" di Arthur Conan Doyle, splendido tour nella Londra popolana vestita a festa col dinamico duo alla ricerca di un gioiello scomparso, e poi mi riguardo l'episodio della serie "Sherlock Holmes" con Jeremy Brett. Poi è la volta de "L'avventura del dolce di natale" di Agatha Christie, delicata rievocazione dei natali dell'infanzia di Agatha, e subito dopo mi rivedo, sorseggiando una cioccolata calda in onore del geniale Belga, l'episodio di "Poirot" con David Suchet dedicato al racconto (Invece, per questi giorni sconsiglio vivamente "Il natale di Poirot" un giallo geniale  ma in cui di magia natalizia ce n'è veramente poca, leggetevelo d'estate che è meglio); e il mio terzo grande must, quello a cui mi dedicherò per la sera della vigilia, è "Un natale di Maigret" di Simenon; prima il racconto, e poi, se non sono troppo stanco, il mitico sceneggiato Rai con l'immenso Gino Cervi. Se potete, questo film è perfetto per la mattina di Natale, è fantastico svegliarsi con Maigret e seguire il lento, pacato svolgersi della sua indagine sotto l'albero, una storia di delitto ma anche intrisa di spirito natalizio.

Insomma, per chi come me non ama la confusione e non ha il natale devastato dall'orda dei parenti, passarlo con un bel giallo (e relative trasposizioni filmiche) potrebbe essere un modo di passare un Natale veramente indimenticabile. In ogni caso, qualunque esso sia il Natale che prediligete, permettetevi di farvi tanti sentiti auguri di buone feste, e di ringraziarvi di cuore per avere la gentilezza di seguire il mio blog.


sabato 5 dicembre 2015

OMNIBUS GIALLI; LA GUIDA DEFINITIVA (A CURA DI VITTORIANO CASODI E GUIDO FABRIZZI)

E' già capitato che questo blog abbia ospitato articoli scritti da altri (sempre con il consenso dell'autore, sia chiaro) e in questa occasione sono particolarmente lieto di dare risalto a un lavoro che per quanto mi riguarda è il più bello che si trovi in rete sugli Omnibus gialli, una delle collane croce-e-delizia di ogni giallifilo nostrano. Una collana che è come una selva  caotica e impervia a causa di numerose edizioni con colorazioni e copertine diverse da far diventar matto il temerario collezionista, ma che, dopo aver letto questo articolo, apparirà come un lindo e ordinato villaggio Tirolese.

Gi autori dell'importantissimo lavoro sono i miei concittadini Vittoriano Casodi e Guido Fabrizzi, che segue il mio blog con il bel nickname di SirArthur. che mi hanno segnalato i link dove scaricare il file PDF, link che sono i seguentie per la pubblicazione del quale sono stato autorizzato da Guido Fabrizzi); in questo primo link sono indicati le prime edizioni e le principali varianti;

http://dropcanvas.com/ucaff

E questo altro link permette di scaricare tutte le edizioni che si sono susseguite negli anni (almeno tutte quelle di cui gli autori sono sicuri per presa visione diretta) ed è questo:

http://dropcanvas.com/lhao3

Ora, senza nulla togliere a siti come Genovalibri che sono tuttora un punto di riferimento imprescindibile, per quanto riguarda gli Omnibus questo articolo sviscera tutta l'avventura collezionistica della collana in modo più completo, in quanto esamina non solo le uscite e le varianti di esse in ordine cronologico, ma ne segnala, cosa molto importante, anche la rarità; sebbene non sia un collezionista della collana (perlomeno non ancora...)  so che ci sono delle vere rarità, e che, cosa strana, i volumi più recenti sono di gran lunga in più rari, perchè stampati in pochi esemplari; sapevo ad esempio  di "Bencolin della polizia di Parigi" di Carr, introvabile seppur risalga solo al 1993, ma non sapevo assolutamente  delle rarissime varianti con le facce "Verso il basso" di due omnibus di Woolrich e Stout. Solo su un punto sono rimasto stupito; il sito segnala l'Omnibus "Superhitchcock; 33 storie del brivido" come comune, mentre io prima di trovarlo sono ammattito per anni (anche se a dire il vero io non compro su internet, cerco e basta) ; per dire, ho avuto tra le mano 3 copie di "Delitti d'altri tempi" di Carr e due di "Sfida al lettore" di Queen, ma di Superhitchcock ne ho trovati solo uno e malandato.

Insomma, la guida definitiva per gli Omnibus gialli, che sono lietissimo di presentare su questo blog, ringraziando ancora Guido Fabrizzi per la preziosissima segnalazione e per aver svolto il lavoro assieme al signor Casodi. D'altra parte, i migliori giallofili sono tutti di Firenze...

giovedì 3 dicembre 2015

"MORTE IN ASCENSORE" DI ALAN THOMAS.



Come ho già segnalato su questo blog un paio di settimane fa, i Bassotti hanno riaperto i battenti, e con un titolo che era molto atteso dai giallofili Italiani, in quanto "The death of Laurence Vining" romanzo d'esordio datato 1928 (non 1924 come da me precedentemente dichiarato,errata corrige) del Londinese Alan Thomas, è molto rinomato nel mondo anglosassone soprattutto perchè incluso in alcuni elenchi ufficiali sulle migliori "camere chiuse" (ovvero un delitto consumato in uno spazio delimitato nel quale nessuno dovrebbe avere accesso oltre alla vittima, che comunque è morta inequivocabilmente per mano altrui) di sempre.
Anche se non sono un grande fan delle classifiche, quasi sempre parziali e poco obiettive (specialmente quelle Anglosassoni e nostrane, che puntualmente si dimenticano dei Francesi) devo dire che il romanzo di Alan Thomas si è rivelato non solo all'altezza di ogni top-qualcosa, ma anche un vero e proprio capolavoro, una gemma assoluta del poliziesco rimasta clamorosamente inedita nel nostro paese per ben 91 anni.




Potrei limitarmi a dire che il romanzo è una grande camera chiusa, all'altezza di quelle di Carr e Queen, e cavarmela così con poco; ma la forza di questo libro è quella di essere ANCHE una eccezionale camera chiusa, ma alla fine essa è uno dei tanti punti di forza del testo, in quanto in esso viene praticamente incluso tutto il vecchio e il nuovo di questo genere letterario; eravamo, ricordo, nel 1928, un anno santo e benedetto per la narrativa poliziesca, e Thomas riesce a fondere atmosfere diciamo "Retrò" già al tempo con le nuove sperimentazioni degli allora astri nascenti della Golden Age, come la Christie o la Sayers.

In questo "Morte in ascensore" (Titolo non molto azzeccato, anche perchè identico a quello di un romanzo di Ngaio Marsh edito da Mondadori) infatti si trova come detto elementi per l'epoca innovativi; un grande enigma, depistaggi condotti con perizia (le "Leggi" di Van Dine vengono rispettate proprio mentre esso le sta stipulando) personaggi credibili e vivi, ma elementi come il passato che ritorna, misteriose sette provenienti dall'estremo Oriente (eh si, c'è da divertirsi...), una vittima retta e stimabile solo in apparenza, il tema della vendetta e una storia d'amore un poco melodrammatica appartengono all'arsenale ormai in disarmo della "vecchia" letteratura popolare Vittoriana ed Edoardiana ( in questo perfetto connubio di vecchio e nuovo l'autore mi ha ricordato molto il grande Austin Freeman, anche se Thomas è meno macchinoso e il romanzo è fluido come un Christie o un Berkeley), a me comunque molto cara; quando il poliziesco classico ha sposato il melodramma ha creato talvolta dei grandi romanzi, e questo testo non fa eccezione.
Quanto al grande enigma, meglio non dire un bel niente, lasciamo al lettore il piacere di scoprirlo; come da titolo, un uomo muore dentro a un ascensore in cui era inequivocabilmente solo. A voi il piacere di scoprire com'è andata. Non sarà affatto facile, ma l'autore è onesto e vi darà tutti gli elementi per giungere alla soluzione.

Insomma, se la Polillo si è fatta spettare per un anno, ma alla fine ci ha regalato una vera pietra miliare come questa, direi che si è fatta ampiamente perdonare. Questo Alan Thomas è un capolavoro senza mezze misure, e un regalo di Natale perfetto.

martedì 1 dicembre 2015

I GIALLI MONDADORI DEL MESE DI DICEMBRE.


Diciamoci la verità; non c'è periodo più desiderato dal giallofilo incallito di quello natalizio. I delitti consumati all'ombra di una tranquilla canonica, col sangue che macchia un servizio da tè, sono una mitologia in fondo tutta invernale; certe storie vanno lette con una tazza di tè fumante, oppure una tisana, oppure una densa cioccolata calda stile Poirot.

Il buon Mauro Boncompagni, avvedutamente,  nel consueto (almeno finchè dura...) speciale Dicembrino spedisce il lettore tra i castelli, così come in estate giustamente li manda in crociera. Che poi in questi castelli, per antonomasia posti lugubri e freddi, talvolta faccia più "caldo" che all'equatore, è solo grazie alla bravura dell'autore che si presenta.




Ora, io sinceramente in uno speciale sui castelli avrei messo almeno un Carr, mentre il curatore opta per un nome che non avrei mai pensato, anche perchè non conosco minimamente il romanzo che si presenta, ovvero "Castello in aria" del celebrato Donald E. Westlake, autore tenuto in grande considerazione negli USA ma forse troppo bizzarro e indefinito per essere considerato un maestro assoluto anche nel nostro paese. Non ho letto niente di Westlake e non posso dare pareri, ma la trama del romanzo fa pensare a un qualcosa di folle e di funambolico, che potrebbe essere un capolavoro come un disastro totale. Vedremo.

Da EdgarWallaciano di lungo corso, per me il piatto forte è "L'avventuriero" (uscito anche per Newton col titolo "Mistero al castello") una delle tantissime avventure del grande e prolifico (pure troppo) autore Londinese. Ho letto questo romanzo molti anni fa e ricordo poco, tranne che mi sono davvero divertito a leggerlo, come quasi sempre con questo autore. Speriamo solo che venga riprodotta la versione uscita in origine nella palmina n. 146, piuttosto che quella proposta successivamente nei capolavori del giallo, visto che all'epoca nel passaggio da palmina a Capolavori "snellivano" il testo per risparmiare carta e ottenere spazi pubblicitari; in ogni caso, ultimamente (Il segreto di Tassart, Danza sull'abisso, Le Pentole del diavolo) si è stati attenti a riproporre le traduzioni più complete, per cui sono fiducioso.

Chiude il volume un racconto metagiallistico del grande G.K. CHesterton, "Il segreto di Padre Brown" dove l'impareggiabile sacerdote, ospite nel castello in terra Spagnola dell'amico Flambeau, spiega in pratica la propria filosofia. Più che un racconto un apologo, ma di Chesterton andrebbe letta anche una sua lista della spesa.

In definitiva, uno speciale da prendere al volo.

E adesso, veniamo al piatto forte, ovvero il giallo inedito del mese, nientemeno che un Ngaio Marsh; stavolta, della grande giallista Neozelandese, si presenta un romanzo del 1962, "Hand in glove", da noi tradotto come "I guanti dell'assassino"; naturalmente sono felice per questa uscita  e non mancherò di prenderla, ma a dire il vero i romanzi più senili di questa autrice non mi sono poi piaciuti moltissimo, per cui tengo le aspettative abbastanza contenute; se poi sarò stupito in positivo, tutto di guadagnato.



 Il classico del giallo, invece, è un Frances Durbridge, "Melissa" da cui la Rai trasse nel 1966 un omonimo sceneggiato rimasto nei cuori di molti telespettatori; ho un'antologia di questo Durbridge, che ho trovato un classico giallista anni sessanta molto pulito e convenzionale ma che comunque ha dalla sua un buon senso del ritmo e una innata capacità di avvincere il lettore; un solido artigiano, per intendersi. Uscito originariamente per Longanesi, questo è un testo che sarebbe un peccato lasciarsi scappare.



Lo Sherlock del mese è di un autore già apparso nella collana, ovvero Kieran McMullen, che stavolta manda Holmes nel mezzo del sanguinoso conflitto tra Inglesi e Irlandesi, una tematica che personalmente non interessa molto (Preferisco il dinamico duo alle prese con papiri Egizi o anche Dracula, ma non in contesti più realistici) ma potrebbe risultare appetibile per altri.



Insomma, in definitiva mi sembra che questo 2015 del GM, funestato dal cambio di periodicità e dall'aumento di prezzo ma assolutamente di ottimo livello qualitativo, si chiuda più che degnamente, e se il 2016 lo eguagliasse soltanto mi riterrei davvero soddisfatto.