domenica 20 ottobre 2013

“L’ANELLO RUBATO” DI SELMA LAGERLOF; UNA SPLENDIDA STORIA PER UN GIORNO DI PIOGGIA.

Dunque, Selma Lagerlof. Ovviamente non ho letto e leggo solo autori polizieschi (perché essere così sciocchi da limitarsi a un solo genere?) e nel mio percorso appagante ma anche faticoso nella vasta foresta della letteratura ho talvolta trovato delle radure fiorite, ossia  autori che hanno scritto cose meravigliose e inarrivabili che mi si sono scolpite indelebili nella mente e nel cuore; non dico che essi siano necessariamente  gli autori più grandi in assoluto, ma sono coloro che mi hanno regalato le emozioni più forti.
 Assieme a Poe, Stevenson, Chesterton, Karen Blixen,Wilkie Collins e il suo amico Charles Dickens, Conan Doyle, Adalbert Stifter, Cervantes, Hoffmann, Kipling, H.G. Wells, Agatha Christie,  Joseph Roth e altri che sicuramente non mi sovvengono al momento, la Lagerlof appartiene al ristretto e personalissimo novero di coloro che considero i fuoriclasse della letteratura. Una scrittrice che a dir poco adoro, della quale ho tutte le opere, anche quelle non ristampate dagli anni trenta (non vi dico che fatica per trovare i vecchi volumi Treves o Sonzogno..) e alcune le ho lette varie volte nel corso di un amore per l’autrice ormai più che decennale.

l'autrice da giovane

Grazie alla piccola, graziosa casa editrice Iperborea, che edita testi esclusivamente di autori Nordici, sono tornati il libreria libri-miracolo come “L’imperatore di Portugallia”, storia del grande amore di un padre verso una figlia dissoluta, e soprattutto il meraviglioso “La saga di Gosta Berling” , forse il libro più bello del tardo ottocento europeo, in cui in una prosa epica che nessuna traduzione purtroppo renderà mai al meglio vengono narrate le gesta del bellissimo e vizioso Gosta e di tutte le genti del Varmland, terra d’origine di Selma; un libro talmente ricco e pieno di episodi da rappresentare una intera letteratura da solo, uno splendore eguagliato solo dall’altro capodopera della Lagerlof, il “viaggio meraviglioso di Nils Holgersson” un fantasy sui generis in cui l’autrice fa sua la lezione dei libri della giungla di Kipling per narrare la storia di un bimbo cattivo che viene trasformato in folletto, e che parte con le oche migratrici in un fantastico viaggio attraverso tutta la Svezia, e in ogni capitolo si racconteranno leggende, aneddoti e tradizioni di ogni terra che le oche visiteranno (era questo, in origine, un libro commissionatole dal governo per illustrare la storia della Svezia ai bambini, ma l’autrice andò decisamente oltre) e si vivranno le avventure di Nils e le sue oche contro le belve feroci del nord e le avversità climatiche. Quando alla fine Nils si riabiliterà e riacquisterà le sue dimensioni originarie grazie alla sua espiazione, ormai sarà cresciuto per sempre anche nell’animo.
Purtroppo di questo libro sbalorditivo girano in libreria solo versione scandalosamente tagliate (un po’ come prendere il Don Chisciotte, tagliare l’indagatore indiscreto e tutte le storie secondarie per lasciare solo la trama principale; uno scempio) e l’unica edizione Italiana integrale, di 600 e passa pagine, è quella della collana dei premi Nobel Fabbri, che a dire il vero vedo in giro abbastanza spesso nei mercatini.
Comunque, in questo post approfondiremo quella che quasi tutti considerano un’opera minore dell’autrice, e se certo è imparagonabile a Nils Holgersson o a Gosta Berling  è comunque un gioiello  purissimo, e per quanto mi riguarda un diamante è bello anche se non è grande come il Koh-i-noor.




L’anello rubato (o l’anello dei Lowenskold),scritto nel 1925, è un’opera tarda della Lagerlof, ormai anziana e appagata dal premio Nobel ricevuto nel 1909 e dall’essere considerata la più grande scrittrice in patria, ma comunque ci presenta un’autrice in forma smagliante, che con mano sicura racconta una storia di spettri vagamente “thriller”  sfoderando un grandissimo senso del suspense, degno di una giallista di professione; ma i fuoriclasse sono questi, non c’è altro da fare. Non sarà l’unica opera del genere della scrittrice; nell’ultima parte della sua carriera l’autrice amerà scrivere elaborate e moralistiche storie di fantasmi ( Il carretto fantasma, Il tesoro del signor Arne) e opere di forte impatto emotivo derivate dal feuilleton alla Eugene Sue (L’esiliato,  Il pazzo e la fanciulla). Ovvio che la critica snob abbia minimizzato questa parte dell’opera Lagerlofiana, ma sono testi intensi e godibili che meritano una e più letture.
 Nell’ Anello rubato, ambientato in una primitiva ma orgogliosa  Svezia settecentesca, si narra dei destini delle persone che, volontariamente o meno, si imbattono nel bellissimo anello d’oro rubato del Generale Bengt Lowenskold, fedelissimo di Re Carlo XII. Il vecchio generale al momento della morte volle farsi seppellire con l’anello indosso, cosa risaputa dai paesani, non pochi dei quali si sarebbero impossessati volentieri del gioiello.
L’occasione capita quando la tomba di famiglia viene riaperta per seppellire una bimba morta di scarlattina,  e rimane aperta durante tutta una notte; l’anello viene rubato dal dito del morto da un povero contadino e dalla moglie, e costerà loro la rovina completa; da quel momento, attraverso varie generazioni, l’anello passerà di mano in mano, distruggendo esistenze, spezzando storie d’amore  e sconvolgendo destini, come se lo spettro assetato di vendetta del defunto generale volesse colpire chiunque si trovi a contatto con l’anello, non solo ladri ma anche poveracci vittime delle circostanze; sarà la giovane Malvina Spaak, governante nella magione dei Lowenskold e innamorata del giovane signore, a cercare di porre fine alla maledizione dell’anello.
Quindi questo libro è principalmente una storia di fantasmi intrisa di morale protestante, ma l’intento allegorico non intacca minimamente il fascino di una storia assolutamente perfetta per una domenica di brutto tempo come questa, dove davvero la cosa migliore della vita è allontanare tutto e tutti dalla propria stanza, (non è un delitto cercare un poco di solitudine, come ben sa ogni lettore) gettarsi una comoda coperta addosso e leggere d’un fiato (il testo è abbastanza breve) questo splendido romanzo del brivido, con sequenze di suspense di grande spessore, una su tutte quella dei tre innocenti ingiustamente accusati condannati dal tribunale impotente a prendere una decisione a tirare i dadi per rimettersi al giudizio dell’onnipotente; chi fa il punteggio più basso sarà giustiziato. Questa e altre sequenze esemplari ne fanno quindi un thriller di prim’ordine che certo non sfigura su questo blog, che se vorrete vi regalerà, a vostra discrezione (fortunatamente il libro è disponibile nel catalogo Iperborea), un pomeriggio, una sera, una notte o una mattina piacevolissimi.

-INTRECCIO E SOLUZIONE FINALE;  9/10
-LEGGIBILITA’  9/10
-ATMOSFERA  10/10
-HUMOUR   7/10
-SENTIMENTO   9/10

MEDIA VOTO; 8,8

18 commenti:

  1. Selma Lagerlof! Saranno anni che non la leggo! C'è stato un periodo in cui mi prendeva molto... a casa trovai il volume utet con La saga di Gosta Berling e La casa di Liljecrona e il Nils che hai nominato, quello dei premi nobel Fabbri, e pian piano, con i miei risparmi, comprai tutti i suoi romanzi pubblicati da Iperborea, ma sono curiosissima delle tue opere non ristampate degli anni '30 : quali hai? L'anello rubato mi è sempre piaciuto molto, ma i miei preferiti sono L'imperatore di Portugallia e Jerusalem. In tutti i suoi libri, comunque, c'è qualcosa di magico, quel gusto del racconto e della leggenda che si inseriscono nel quotidiano tipici dei popoli nordici. Davvero sono opere da leggere in inverno, possibilmente accanto a un caminetto, con le luci soffuse! Sapevi che L'anello rubato è il primo di una trilogia? Dopo ci sono Charlotte Lowenskold e Anna Svard... ovviamente pubblicati sono in inglese e moltissimi anni fa!

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  2. Beh Anna, io Charlotte Lowenskold e Anna Svard li possiedo in Italiano, nell'edizione Treves anni trenta; sono più corposi e realistici e col primo c'entrano poco o niente, ma sono belli anche se non eccezionali. Poi possiedo un volume, edizione Delta 1925, con "Il pazzo e la fanciulla" e "Il tesoro del signor Arne", due gioielli sulla falsariga dell'anello rubato. Poi ho "i miracoli dell'anticristo" un romanzo Siciliano molto oleografico ma piacevole, Edizione Sonzogno anni trenta, poi il feuilleton "L'esiliato" edizioni Delta 1932, poi un volume della Mimesis che contiene alcuni dei racconti brevi più importanti che si intitola "la fanciulla della palude grande", e per finire la Bellissima monografia sulla Lagerlof edita da Muggia negli anni cinquanta (il più corposo studio Italiano sull'autrice, con particolare attenzione al Nils Holgersson) .
    Poi, di quelli ristampati recentemente, si trovano ancora "Il carretto fantasma" della RObin e "Il libro di natale", uscito un anno fa per Iperborea.
    Alla fine, l'unico romanzo mai tradotto è stato "il vecchio maniero" di cui conosco solo copie in francese; spero in Iperborea ma sarà difficile.
    Sull'imperatore di Portugallia concordo appieno, ma Jerusalem mi ha convinto solo a metà; sbalorditiva la prima parte in Dalercalia, ma perde quota nella parte palestinese, molto meno geniale e incantevole.

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    1. wow li hai!! complimenti, sei un vero collezionista e un vero lettore! sempre merito delle tue magiche bancarelle? per caso ti ricordi perché col primo c'entrano poco e in che epoca sono ambientati? Praticamente hai tutto! Io speravo in Iperborea per una ristampa di tutto quello che mi manca, ma è da un po' che, a parte il raccontino dell'anno scorso, sembrano aver abbandonato la Lagerlof... speriamo bene! Di Jerusalem anche io preferisco la parte in Svezia, ma di quella in Palestina mi è piaciuto proprio il contrasto con la vita precedente dei personaggi : è più brutta della parte precedente proprio perché la loro vita è più brutta, i loro sogni si infrangono... ma lo devo rileggere, ricordo la trama solo a grandissime linee! Certo, in effetti la prima donna ad aver vinto il nobel meriterebbe una maggiore considerazione!

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  3. Hai proprio ragione, ma credo che siamo in pochissimi in Italia ad avere la voglia e il gusto di immergersi nel magico mondo della scrittrice svedese, primo premio Nobel donna che anche una grande artista come Marguerite Yourcenair riteneva la più grande scrittrice di tutti i tempi, scusa se è poco.
    Dunque, lo so che sembra di dire bugie ma ti giuro che quasi tutti i volumi anni trenta li ho reperiti a un mercatino di Pistoia, dove un tizio li aveva portati in blocco e li avevano messi in vendita a un euro cadauno...mi prese un infarto, te lo giuro. Poi altri li ho reperiti da un fenomenale libraio di Firenze, sempre a prezzi onestissimi.
    Dunque, il secondo e il terzo libro della trilogia dei Lowenskold, che ho letti tempo fa e non ricordo nitidamente, riprendono le vicende della famiglia Lowenskold venti o trenta anni dopo la risoluzione finale della vicenda dell'anello rubato ( e quindi si parla di fine ottocento..), e narrano perlopiù la tormentata storia d'amore tra Karl Arthur e Anna Svard; Karl è un pastore che col tempo si accorge di amare Dio più della moglie, e invece Anna è una donna fiera e anticonformista che vuole essere amata per come merita (si accusava la Lagerlof di bigottismo, e invece era molto avanti, come si può notare) e grazie a Charlotte Lowenskold, figura buona che ricorda un poco la Maja Lisa della Casa di Liljecrona, le cose andranno per il meglio. Ovviamente ci sono anche trame e sottotrame secondarie, ma in ogni caso la narrazione è più realistica, senza le affascinanti storie di spettri del primo libro, e in realtà l'aggancio all'anello rubato non è nulla più che il rammentarne personaggi e storie; quindi se volevi sapere se il finale in realtà spiazzante del primo libro aveva un seguito più positivo, mi dispiace dirti che non è così.

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    1. Beccata! è dalla Yourcenar che ho scoperto l'esistenza di Selma Lagerlof! Capita sempre che un autore apra la porta a tanti altri! Ok, diventa urgente un mio raid fra Firenze e Pistoia : ho una lunga lista di libri esauriti che spazia dagli anni 20 ai 60 da smaltire! E che prezzi! Qui i libri antichi si trovano, e qualche bel ritrovamento l'ho fatto anche io, ma i prezzi vanno dai 5-10 euro in su! Quindi i seguiti dell'Anello non sono veri seguiti? Peccato... però stranamente mi fa piacere che il finale spiazzante è salvo, dà valore al resto della storia. E, comunque, voglio leggerli lo stesso! Quasi quasi mi faccio un regalo su amazon! E mai fama di bigotta fu tanto immeritata, basta vedere la sua vita per rendersene conto!

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    2. Secondo me la fortuna arride chi cerca indipendentemente da dove si cerca; bancarelle e mercatini che magari hanno ciò che cerchi potrebbero essere in ogni angolo d'Italia, io se potessi passerei le giornate a visitare mercatini sconfinando anche in Emilia e in Lombardia, dove ho viso su Internet che ce ne sono molti di più che in Toscana. Comunque se decidi di "tentare la fortuna" dalle mie parti fammelo sapere sarò lieto di farti da cicerone! Sul fatto dei seguiti della Lagerlf purtroppo le traduzioni vetuste non li esaltano, ma sono comunque molto interessanti. Perchè non guardi sul sito "maremagnum.it?" è un sito specializzato dove i venditori professionisti mettono in vendita libri rari, e ci sono molti titoli esauriti da decenni, certo non a prezzi popolari...ma magari qualcosa di bello hanno, ti consiglio di darci un'occhiata.

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    3. grazie! ci sono anche libri in inglese e in tedesco! lo terrò d'occhio, anche se per le cose strane che cerco io non mi aspetto tanta fortuna! Un giretto in Toscana devo farmelo assolutamente : negli anni ho adempiuto a tutti i miei doveri di turista e quindi, a parte un ultimo tentativo alla casa di Dante, che trovo sempre chiusa, e un salto a Palazzo Vecchio a vedere una bandierina in un affresco del Vasari che forse indica i resti della Battaglia di Anghiari di Leonardo, sono liberissima di scoprire i luoghi meno noti e i mercatini caratteristici di Firenze, e sicuramente mi rivolgerò a te che sei un esperto! Dalle mie parti e a Roma qualche colpo di fortuna, in anni di paziente ricerca, lo ho avuto anche io, ma chissà perché qui si trovano con grande facilità libri di storia vecchissimi, anche dell' '800, ma relativamente pochi romanzi, e io cerco soprattutto quelli. Hai mai la sensazione che fra gli anni '30 e '50 pubblicassero molto più di oggi? Almeno, pubblicano pochissimo di quello che piace a me, tipo la letteratura ungherese, che a quanto pare ebbe un boom negli anni '30 per poi scomparire... e la ricerca continua!

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    4. La casa di Dante è abbastanza deludente, spoglia e piccola; ma se è per dire che uno c'è stato, merita una visita. COme detto sempre a tua dispozione se decidi di venire in visita.
      RIguardo alla pubblicazione dei libri,una volta era maggiore per forza di cose; non c'erao TV e altri media, e per distrarsi si poteva solo leggere; per quello una vlta di un autore classizc si trovavano TUTTE le opere, magari tradotte male e parzialmente, ma c'erano; ora invece si fanno cose inconcepibili come stampare un solo romanzo di un autore in trenta edizioni e non rieditare e opere minori; arlando delle Bronte, mi dici cosa ce ne facciamo di innumerevol edizioni di Jane Eyre e CIme tempestose quando Shirley e il segreto dela signora in nero sono irreperibili da anni? si dirà che è colpa dela crisi, ma i lettori forti rinunciano tutto tranne che ai libri..per me la colpa della crisi dell'editoria è dell'editoria stessa, che stampa poco e senza criterio.

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    5. Ah, dimenticavo; anche a me piace molto la letteratura Ungherese, oltre che gli "Adelphiani" Sandor Marai e Lernet-Holenia amo anche Mor Jokaj e Kalman Mikszath su tutti, e i capolavori di questi due grandi autori si trovano solo nella mitica collana dei classici grigi Rizzoli; e sono irristampati dagli anni cinquanta. Peccato, perchè almeno "i due Trenk" e "L'ombrello di San Pietro" sono due capolavori.
      DI libri reperibili ambientati nella Putsza Ungherese ho adorato "l'uomo col cappello" di Lernet-Holenia e il classicissimo "brigitta" di Adalbert Stifter; li conosci?

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    6. Hai ragione, ora si tende a concentrarsi sulle opere più importanti, a fare una selezione che però non ha molto senso : è ovvio che se si riempie il mercato di doppioni, alla fine il mercato implode, ma qui permane questa mentalità abbastanza superficiale di non rischiare, se una cosa va bene la si lascia proseguire così com’è, senza provare a migliorarla, e i lettori forti alla fine vengono meno, perché si rivolgono all’estero, all’usato e alle biblioteche.

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    7. Sì, conosco bene Lernet-Holenia! “L’uomo col cappello” mi è piaciuto tantissimo, con quell’atmosfera misteriosa, e ho amato molto anche “Ero Jack Mortimer”, che ha quasi un’impostazione noir prima di diventare un’avventura iperbolica … Ma Brigitta mi manca, di Stifter conosco solo la fama! L’Ungheria e la sua letteratura hanno un fascino fortissimo! Con questo paese l’Italia aveva un rapporto molto stretto, perché lottavano entrambe contro l’Austria, e poi l’Ungheria, proprio per questo suo rapporto tormentato con l’Austria, allora aveva un ruolo importante sulla scena e nella cultura europea e produceva talenti molto originali. Riguardo all’Italia, sembra incredibile, ma fra gli anni ’10 e la fine della seconda guerra mondiale i romanzi ungheresi occupavano il posto occupato oggi dal cinema e dalla letteratura americana. Ne venivano tradotti e distribuiti tantissimi : quelli di Mihály Babits, Margit Bethlen, Gizella Dénes, Ilona Katona, Aladár Kuncz, Aron Tamási, Ferenc Herczeg, la baronessa Emma Orczy che piace anche a te … è impossibile avere un elenco completo di tutti quelli pubblicati in quegli anni, ed avevano molto successo, erano un fenomeno di massa. Ed erano tutti romanzi borghesi molto moderni, molto attenti alla società, all’introspezione, con trame complesse, famiglie complicate, misteri, avventure, storie sentimentali e spunti più seri, come l’attenzione alla nascente psicoanalisi, riflessioni sulla storia, il senso di una tragedia incombente... e a me piace leggerli anche pensando al loro contesto, immaginando cose pensasse un italiano di allora leggendoli, e vedendoli come il ritratto di un’epoca unica che, anche se non ha portato niente di buono, è stata bella. Poi, dopo la guerra, l’Ungheria è finita nella cortina di ferro e l’America ha preso il suo posto e, dopo la rivoluzione del ’56, hanno ripreso a tradurre solo le opere più importanti e socialmente e politicamente impegnate. Per fortuna oggi si trovano facilmente molto opere di Imre Kertész, che ha pure vinto il Nobel, di Péter Esterházy, di Péter Nádas, le cui opere sono paragonate ai grandi romanzi di Thomas Mann, Proust e Joyce, di Edith Bruck, di Magda Szabò, di Márai – gli adelphiani li ho tutti!– e ultimamente hanno ripubblicato anche due dei vip degli anni ’20-40, Dezső Kosztolányi e Ferenc Kormendi. Kosztolányi è il mio autore ungherese preferito! Se ti ricordi ne parla bene anche Márai in Confessioni di un borghese, Terra!Terra! e L’ultimo dono. Ma il suo romanzo più importante, Édes Anna, da cui deriva il mio nickname, è stato pubblicato in italiano solo nel 1937, ed è uno dei vari santi graal che cerco in giro, ma finora né le spedizioni nei mercatini né i tentativi di persuadere i pochi fortunati che ce l’hanno a vendermelo sono serviti a niente! Si parla spesso di ripubblicarlo, ma finora niente! Ah sì, è ungherese il romanzo più introvabile della mia wishlist : Birthday di Laszlo Bus-Fekete, da cui è tratto il film di Lubitsch “Il cielo può attendere”, pubblicato solo in America negli anni ’30!

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    8. Visto che condividiamo un interesse molto settario quanto piacevole, approfondisco volentieri la questione letteratura Ungherese; intanto mi segno "ero Jack Mortimer", e ti consiglio caldamente di reperire "Brigitta" di Stifter, che in realtà era un autore Austriaco (che io adoro, lo considero modernissimo e molto acuto, oltre che dolce e riposante; i suoi titoli imperdibili sono per me Due Sorelle, Brigitta, L'antico sigillo e la raccolta di storie Pietre colorate) che ambienta Brigitta in una Puszta esotica e misteriosa, resa con grande affetto e competenza; è un romanzo sentimentale con un finale quasi da feuilleton, quindi è un libro anche fresco e divertente, se letto però nell'edizione Marsilio che ha un'ottima traduzione.
      Purtroppo molti scrittori che citi non li conosco proprio, e mi hai aperto un mondo; li cercherò molto volentieri, ormai conosco quasi tutti gli autori classici e scoprirne di nuovi non può che farmi piacere, adoro battere sentieri letterari per me ancora nuovi e inesplorati! E condivido anche quello che scrivi sulla fascinazione di chi li leggeva al tempo, una volta l'esotico era dietro la porta di casa, mica come ora che non pare stupire più niente.
      Ho una curiosità soprattutto su Ferenc Kormendi; ai mercatini vedo spesso "un'avventura a Budapest", me lo consigli? e quali altri titoli mi consiglieresti di questo autore hce si trova abbastanza bene?
      Ti cercherò Edes Anna di Kosztolany, sarà difficile ma a volte trovo dei veri tesori, e quando vado per mercatini sono peggio di un cane da tartufo! davvero, se lo trovo è tuo, adoro cercare libri anche per gli altri.

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    9. Trovare Edes Anna sarebbe davvero un miracolo!! Sono anni che lo cerco! Ti ringrazio tantissimo e, conoscendo le tue doti da detective e le magie che avvengono nei tuoi mercatini, ho buone speranze :) Secondo me piacerebbe anche a te, perché è una specie di giallo psicologico : è la storia di una domestica giovanissima, dolce (edes vuol dire dolce), ingenua e servizievole, che un giorno, dopo aver finito di riordinare casa, accoltella brutalmente la coppia per la quale lavorava. Questo omicidio lo confessa subito e non fa niente per giustificarsi, ma ovviamente cominciano le indagini e il processo e tutti i personaggi sono chiamati a dare la loro versione e così emergono cose dal passato... e qui si ferma quello che so!
      La letteratura ungherese è veramente un mondo da scoprire, un mondo che nasconde dei veri e propri gioielli, autori che hanno saputo cogliere e riprodurre quell'atmosfera particolarissima e maliconica della finis austriae e che da un lato sono legatissimi al mondo magico e misterioso della Puszta, degli antichi nobili magiari con i loro castelli sulle montagne, dei cavalli allo stato brado, della natura incontaminata e della caccia, ma che dall'altro sono anche inseritissimi nel mondo moderno delle città, dell'arte, del cinematografo, della psicologia, degli intighi dell'alta società e delle inquietudini della loro epoca. In genere chi la scopre se ne appassiona per sempre, quindi spero che sarà così anche per te!
      Intanto se trovi "Un'avventura a Budapest" prendilo, è davvero un romanzo che merita : è straordinario e, ora che ultimamente Bompiani lo ha ripubblicato, è stato definito una vera rivelazione. è la storia di un gruppo di compagni di scuola dalla prima guerra mondiale agli anni '30, fra sogni, illusioni, speranze e intrighi in una commedia dai toni tragici. La trama è molto veloce, fittissima e piena di colpi di scena - nasce come romanzo d'appendice - e si respira quell'aria indescrivibile della Belle Epoque mitteleuropea, un'atmosfera da un lato datata ma dall'altro sorprendentemente moderna e familiare... e poi è un giro turistico nella Budapest degli anni '30, ti sembra proprio di trovarti in quel mondo e ti appassioni ai personaggi come se li conoscessi
      In attesa che su Amazon torni disponibile in italiano, Brigitta l'ho preso gratis in tedesco sul Kindle, ma potrei metterci tantissimo a finirlo!

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    10. Grazie ancora per le preziosissime informazioni, Anna. Mamma mia che bella trama questo Edes Anna, veramente interessante....che aspettano a ristamparlo?
      Ma pensa te, quanti Kormendi che ho avuto tra le mani senza conoscerli...ma da ora ho un nuovo nome da cercare, anzi molto nuovi nomi perché gli autori che mi hai scritto li ho segnati sul mio taccuino (si, giro per i mercatini con un taccuino, c'è gente strana al mondo...)Brigitta è veramente molto bello, anche se in Tedesco la storia dovrebbe "prenderti", se ami la Putsza con castelli antichie cavalli allo stato brado è il libro per te!! Grazie ancora per i consigli!

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  4. Ok, detective dei mercatini, sto riempiendo la mia agenda mentale ma non riuscirò mai a starti dietro!

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  5. Perfetto! I suoi romanzi si trovano anche in ebook (W IPERBOREA). Ora mi scarico 'L'ANELLO RUBATO'; finisco L'INVERNO DEL NOSTRO SCONTENTO di Steinbeck e poi passo a questo, con curiosità.

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  6. Perfetto Niki! sarà un libro un po' diverso da Steinbeck, ma credo ti piacerà.

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