sabato 2 gennaio 2016

"AND THEN THERE WERE NONE" LA MINISERIE BBC TRATTA DA "DIECI PICCOLI INDIANI" DI AGATHA CHRISTIE.


Erano parecchi anni che del capolavoro di Dame Agatha auspicavo una riduzione cinematografica nella quale veniva proposto il finale originale del romanzo, anziché  quello edulcorato e semi-lieto della versione teatrale; più che altro mi auguravo, oltre a quello, anche una versione fedele e letterale del testo, visto che nelle quattro precedenti occasioni  (Molto bello il film del 1945 di Rene Clair, grazioso quello del 1965 con la gold-girl Shirley Eaton, barbosetto quello degli anni settanta, terribile quello del 1989) si era svariato anche nelle ambientazioni; tranne che per il superclassico di Clair, la seconda versione era ambientata sulle Alpi Svizzere, la terza in Persia (!) e la quarta addirittura nell’Africa nera (!!!), un gran guazzabuglio che non ha fatto altro che disperdere lo spirito dell’opera originaria. Dulcis in fundo, mi auguravo che questa sospirata riduzione coi controfiocchi venisse realizzata non a Hollywood ma in Inghilterra, dove le opere della Christie vengono sceneggiate (quasi) sempre con  competenza e aderenza al testo, rispettando l’autrice fino in fondo.
 
I dieci protagonisti.
 

Ed ecco che nei giorni scorsi, vero miracolo natalizio, sono stato accontentato; è stata realizzata dalla BBC una riduzione FEDELE con il FINALE DEL ROMANZO, in tre comode puntate da un’oretta  l’una, così da riproporre il romanzo sequenza per sequenza. Una volta in mio possesso i sottotitoli Italiani realizzati da quegli angeli di Subsfactory (grazie ragazzi, di cuore), me lo sono visto tutto d’un colpo.

Dunque, che dire? Un mezzo sogno che si realizza da una parte, e una mezza occasione sprecata dall’altra.

La storia è notissima, ma l’accenno comunque per coloro che non la conoscono (ma esistono?); Dieci persone, ognuna colpevole di un qualche reato ma scampata alla legge, vengono radunate con uno stratagemma in un’isola, dove qualcuno li vuole morti e cerca di ucciderli uno ad uno, rispettando una macabra filastrocca di dieci piccoli indiani che fanno determinate cose e ogni volta uno di loro muore o resta indietro, finchè ne resta solo uno.

Bene, ora analizziamo la miniserie (OCCHIO, POSSIBILI MINI-SPOILER!!);
 
 Partiamo, come sempre, dai pregi, che sono comunque molti;u na buonissima regia per nulla televisiva, ambientazione e location perfette, e un cast di attori splendidi e davvero ben assortito (Seppur qualche personaggio risulti stravolto; Il Generale MacArthur nel romanzo è un vecchio rudere, e anche se Sam Neill non risulta più un giovincello non può certo definirsi tale, e anche Lombard è un filino troppo giovane e bello) con il veterano Charles Dance nella parte del giudice Wargrave, Toby Stephens in quella del dottor Armostrog, Anna Maxwell Martin (la dolcissima Esther di Bleak house, decisamente invecchiata ma sempre bravissima) che impersona un’inquietante e spaurita Mrs Rogers, Miranda Richardson che rende al meglio l’odiosa bigotta Emily Brent, e la bellissima e  sensuale Maeve Dermody Nella parte di colei che anche nel romanzo è il personaggio più significativo, quella Vera Claythorne sempre in bilico tra vittima spaurita e terribile carnefice (visto che le si imputa addirittura un presunto infanticidio); insomma, ottimi attori British e Americani, perlopiù caratteristi all’ombra dei divi ma spesso più bravi di questi ultimi (Ma cosa sarebbe il cinema senza i caratteristi?...).
 
Gli inquietanti coniugi Rogers.
 

Il romanzo, a parte qualche  significativa licenza della quale parleremo nel capitolo “difetti”, è seguito assai fedelmente, la sceneggiatura è molto ben calibrata e la suspense non viene mai meno fino all’ultima scena; impossibile smettere di vederlo una volta iniziato.

Insomma, questi gli innegabili meriti di una versione che si può senz’altro considerare come quella definitiva, ogni altra riduzione di Dieci piccoli indiani sarebbe veramente pleonastica, e potrebbe solo far peggio. Perché, allora, prima ho parlato di mezza occasione sprecata? perché vi sono delle magagne vistose, dei difetti che era facilissimo evitare semplicemente  restando fedeli al testo così com’era.

Vediamo con ordine queste pecche;

-Innanzitutto il fastidiosissimo politically correct, con “Nigger Island” che diventa “Soldier Island”, ossia isola dei soldati; di conseguenza, anche la filastrocca dei Dieci piccoli “negretti”  diventa quella di dieci piccoli soldatini, risultando stravolta; che noia.

-Come detto, qualche personaggio è troppo giovane, e nel caso di Lombard troppo aitante, ma questo forse per

-Creare una sorta di love-story malata con l’altrettanto irresistibile Vera, cosa che nel romanzo non avviene proprio (mentre nella versione teatrale sarà proprio l’attrazione tra i due a mandare parzialmente all’aria i piani dell’omicida) e della quale non si sentiva il bisogno se non per mostrare al pubblico addominali scolpiti e curve provocanti.
 
 
Maeve Dermody e Aidan Turner (Lombard)
 
 

-Come al solito, il tema dell’omosessualità (una vera e propria ossessione degli sceneggiatori anglosassoni) viene utilizzato in modo gratuito e fuori luogo; nel romanzo, Emily Brent è solo una puritana inflessibile, non risulta affatto che provasse sentimenti per la sua protetta che scaccia di casa perché incinta (spingendola così al suicidio) così come Blore massacra di botte un sospetto, non un giovane guardone omosessuale; certamente è sempre un bene denunciare un crimine odioso come questo, ma si tratta di una riduzione da Agatha Christie, non da Spillane o McBain, e la cosa appare davvero una forzatura. Ma questi sono peccati veniali, mentre non si può proprio perdonare

-La scena dell’orgia a base di alcool e cocaina di alcuni tra gli ultimi superstiti, una  scena davvero ridicola e puerile che la Christie non si sarebbe nemmeno sognata, tre minuti di follia buttati li per “attualizzare il testo” ma che sono invece un saggio di comicità involontaria.

-In ultimo, il finale appare si molto fedele e inquietante nel modo giusto, ma ci sono troppe cose non spiegate; nel romanzo, la Christie ci dice come l’omicida sia arrivato a conoscere i segreti di ciascuna vittima, cosa tralasciata nella miniserie, così come non viene fornita una spiegazione per l’assenza prolungata del barcaiolo; certo, cose non trascendentali, ma se i tre minuti dell’insulso festino fossero stati invece impiegati per qualche spiegazione in più, non ce ne saremmo avuti a male; non tutti, nemmeno nel Regno Unito, hanno letto il libro.

Insomma, tirando le somme abbiamo un prodotto molto buono, ma che con un poco più di accortezza nel mantenere intatto il mondo di Agatha e soprattutto di fiducia nello spettatore medio (che di fronte a una storia così bella avrebbe fatto tranquillamente a meno di love story passionali o altro) ci poteva davvero scappare il capolavoro assoluto.

Spero, in ogni caso, che passi anche sulle nostre reti, in quanto credo sia il classico TV-movie destinato al successo ovunque.

21 commenti:

  1. Ciao Omar
    Attendo la versione doppiata o sottotitolata.
    A proposito di ciò... Hai notizie?
    Saluti

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  3. No, nessuna notizia per adesso che lo facciano in Italiano, probabilità basse ma mai dire mai. In ogni caso i sottotitoli Italiani come detto si trovano su subsfactory, download legalissimo.

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  4. Grazie...non avevo letto la dritta a subfactory perché mi leggo l articolo dopo la visione.
    Serve loggarsi con un profilo o é autoplay?
    Grazie Omar

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  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  6. Ho visto intanto la 1x1 e l'ho trovata eccellente.
    Ambientazione..regia..ottimo prodotto . Parker poi é sublime molto simile al personaggio del libro e all attore del 1945 che ne seppe interpretare la vena comico/ drastica.
    Una cosa però la boccio. Dopo nigger ..e indians...ecco soldier. Piccoli soldatini. Perché? Perché. Non riprendere l originale concetto del negretto colle labbra bianche e i capelli a fontanella e le guanciotte(iconografia degli anni 30) che agatha PENSAVA? Ormai la censura bacchettona non esiste più. Peccato.
    _

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  7. No Giordano, la censura vers il politicamente corretto è molto più forte adesso di prima, nel senso che ora si può mostrare sesso a ogni ora, decapitazioni di prigiornieri al telegiornale e così via, ma se non usi termini "etici" succede il finimondo; pensa che censurano anche i fumetti, quando ristampno vecchie storie dal linguaggio colorito vengono "corrette". Tutta ipocrisia becera, a quanto pare un male non solo Italiano.

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  8. Se non abbiamo visto qui i negretti do coccio con occhioni e labbrone che ridono...non vedremo mai la vera versione agathense.

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  9. Finito di vederlo. E letto l'articolo; che praticamente è cio' che ho pensato io di pari passo ( Omar, assurdo, gli stessi pensieri!! Pero' ammetto che il capo sei te e hai saputo tracciarli perfettamente per iscritto !) ... L'orgia rum e cocaina fuori luogo. Sesso tra Vera e Lombard caricato. .........MA hai dato poco risalto negativo alla pecca per me più grave: il film arriva al 90% di perfezione e poi...............................SPOILER............................WARGRAVE SPIEGA IN FRETTA E IN FURIA TUTTO A VOCE A VERA MENTRE QUELLA PENZOLA DALLA FORCA E MANCO CAPISCE...Che errore. Immaginatevi Vera che si impicca...dissoluzione...e poi una chiusura con la lettura del manoscritto trovato dalla polizia di contea, e un flashback dove si vede Wargrave IN OGNI MORTE COME SI MUOVE, E SOPRATTUTTO NELLA SUA COME LA ARCHITETTA...li, sarebbe stato , oltre che da fomento, la perfezione mai piu' raggiungibile. Peccato. Comunque BBC da 9 in pagella.

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  10. Anche perchè non ha sottolineato che RIMETTENDO A POSTO LA SEDIA, AUTOMATICAMENTE FA CAPIRE L'IMPOSSIBILITA' DI VERA a essere l'ultima, e quindi l'assassina suicida. E' la sedia rimessa a posto che gli inquirenti giudicheranno l'elemento che rende impossibile VEra come ultima, e quindi l'impossibilità di dare colpa a qualcuno.

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  11. Giordano, hai proprio ragione, e infatti ho parlato di finale affrettato proprio perchè non volevo dire troppo, ma il dettaglio della sedia non lo avevo notato, in effetti è una grossissima svista. In ogni caso, se invece della scena dell'orgia quei tre minuti li impiegavano a colmare le lacune logiche della trama, era tutto di guadagnato. E si, avrei voluto pure io vedere l'assassino uccidere tutte le vittime, specialmente Rogers, troppo "sbudellato" rispetto al libro, dove veniva ucciso da un solo colpo d'ascia, mentre nel film si infierisce troppo. In ogni caso comunque come dici anche tu il risultato è ottimo, ma bastava veramente poco per fare il capolavoro perfetto. Peccato.

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  12. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  13. Per chi non ricordasse..leggetevi la lettera finale del testo scritto dove Wargrave SPIEGA come ha fatto a sapere le nefandezze di tutti. Il fatto che in questo film non sia neanche accennato è un'altra pecca.

    PARALLELISMI. Rivedendo il film ho pensato a un parallelismo latente , che finalmente ho tracciato. Wargrave in un certo senso, si affianca al personaggio Jigsaw di SAW L'ENIGMISTA, il film horror del 2004 ( ne hanno fatti dopo altri ma per me esiste solo quello). Concordi?

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  14. Potrei concordare, caro Giordano, se avessi visto L'enigmista, ma i thriller odierni sono troppo violenti per il sottoscritto. ;)

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  15. A me è piaciuto come adattamento, non mi hanno disturbato la scena dell'orgetta ne la "love story" tra Lombard e Vera, sono licenze che a mio parere non hanno intaccato di troppo la storia..il finale un pò troppo sbrigativo, potevano gestirlo meglio; l'unica cosa che mi ha deluso è stato il personaggio di Vera: nella serie, alla fine si rivela essere la peggio stronza tra tutti, il personaggio del romanzo è stato pesantemente e troppo modificato

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  16. Beh, ma Vera anche nel romanzo alla fine è quella che commette il delitto più sottilmente atroce tra tutti, talmente grave che SPOILER l'assassino non la tocca nemmeno e aspetta che si dia la morte per propria mano; quindi trovo più che giusto che l'anima nera della storia, oltre al killer, sia proprio Vera.

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  17. Ciao a tutti, concordo che l'adattamento della BBC sia molto valido per quanto riguarda la suspense che riesce a mantenere dall'inizio alla fine, anche per chi conosce il libro a memoria. Purtroppo il finale parzialmente alterato rovina l'atmosfera del libro, che personalmente penso sia "irraggiungibile" da un qualsiasi adattamento cinematografico.

    A proposito, non capisco perché definiate "orgia" la scena del festino... a parte l'uso di droghe e alcol, non ho notato alcuna allusione sessuale.

    Infine, vorrei segnalare che esiste anche un film russo del 1987 ("Desyat Negrityat")... visto che non ne ha parlato nessuno, ve lo consiglio. E' l'unico adattamento che mantiene il finale praticamente identico a quello originale, con Vera che si impicca senza conoscere l'identità dell'assassino... anche i dialoghi sono praticamente identici a quelli del libro. Da questo punto di vista è sicuramente il migliore.

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  18. Ciao Embryo, grazie per la segnalazione sul film russo (non lo conoscevo davvero, vedo di procurarmelo). Per quanto riguarda il festno, con la parola "Orgia" fin dall'antichità si definisce appunto un ritrovo dove lasciarsi andare in canti, balli e bevute, solo ultimamente con questa parola si fa riferimento ad atti sessuali, quindi etimologicamente il termine è corretto.

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  19. Ciao Omar, ti ringrazio per la spiegazione sul termine "orgia" (ne ignoravo il significato originale, quindi chiedo scusa). Per quanto riguarda l'adattamento del 1987, non saprei nemmeno dirti se sia stato pubblicato al di fuori del mercato russo... comunque se ti interessa lo puoi trovare su YouTube, sottotitolato in inglese.

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    1. Grazie mille, cercato e trovato! sembra interessante, tra l'altro (certo non sarà peggiore di quello ambientato nella savana...)

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