lunedì 22 aprile 2013

GLI OMNIBUS CAPOLAVORO ;

DELITTI  A LONDRA di EDGAR WALLACE




Per chi non lo sapesse,quella degli omnibus gialli era una meravigliosa collana Mondadori composta di libri rilegati e in veste editoriale piuttosto pregiata che raccoglievano più romanzi di uno stesso autore (magari con un tema conduttore che li accomunava l’uno all’altro) o più raramente antologie di autori diversi.
Pubblicati fin dal secondo dopoguerra,raggiunsero il loro massimo splendore negli anni settanta,quando si cominciava a pensare a un collezionismo più ortodosso della letteratura poliziesca;quindi ecco varie edizioni di questi meravigliosi tomi tutti di un solo colore e con la copertina quasi sempre del grande Ferenc Pinter (tranne che per un caso,il primo Omnibus dedicato a Sherlock Holmes,la cui immagine di copertina era opera di Karel Thole),che evocava al massimo l’essenza di ciò che vi si stava per leggere.Inoltre i primi omnibus storici erano corredati di ampie prefazioni (anche di grandi esperti come Alberto Tedeschi)e in qualche caso perfino della presentazione di ogni singolo romanzo o racconto pubblicato.Bei tempi.
Gli omnibus gialli sono continuati a uscire fino ai primi anni del nostro secolo,ma in vesti editoriali sempre più sciatte e con sempre meno criterio nella scelta dei testi.Per la legge del collezionismo i mediocri omnibus (stampati però in poche copie)degli anni novanta raggiungono prezzi da capogiro (Ho venduto sfida al lettore di Ellery Queen a 155 euro e ho visto vendere Bencolin della polizia di Parigi di Carr a 260!)mentre quelli più belli e significativi se non sono prime edizioni vanno via anche a 5 euro.
In ogni caso ora questi libri eccezionali non si stampano più,anche se gli speciali del giallo curati da Mauro Boncompagni che escono 3 volte l’anno sono dei degni nipotini.
Ora, io ho sempre sostenuto che ci sono scrittori geniali,ma anche antologisti geniali. E l’antologista geniale riesce a valorizzare al massimo lo scrittore di cui cura l’opera,anche se esso si chiama Edgar Wallace e non ne ha bisogno.
Ora,una premessa;io amo Wallace incondizionatamente;di solito questo autore o lo si ama visceralmente o lo si considera un irritante pasticcione(non a torto,visto che scriveva,anzi dettava  alle dattilografe fino a 5-6 romanzi contemporaneamente e molti risultano essere magari epigonali o scontati);ma per me è la quintessenza del divertimento puro in letteratura,alla stregua di Conan Doyle o Gianluigi Bonelli. Almeno 4-5 volte l’anno non riesco a fare a meno di quel tourbillon di ingenue segretarie in pericolo,ispettori affascinanti,bande di criminali organizzate,ladri gentiluomini,equivoci orientali,donne fatali,colpevoli insospettabili...e tanta tanta Londra anni venti.
Bisogna precisare però,a parziale giustificazione dei detrattori,che Wallace non somiglia affatto al giallista classico a cui il pubblico è magari abituato e che si aspetta di ritrovare;Ellery Queen e la Christie sono piuttosto lontani sia per tematiche che per modo di scrivere (anche se le prime movimentate storie di Agatha hanno un sapore Wallaciano assolutamente inconfondibile)e per questo il neofita che si approccia a Wallace rimane spesso spiazzato,sconcertato.Wallace appartiene in tutto e per tutto alla vecchia scuola di Gaboriau e del feuilleton a sensazione;enigmi tanti e di qualità ma in una cornice movimentata e amabilmente inverosimile,personaggi intercambiabili e monodimensionali nel loro essere solo buoni o solo cattivi,storie d’amore e tanta azione.Il delitto tra gentiluomini appartiene alla Golden age,mentre Wallace è nella schiera dei precursori anche se quando andava per la maggiore “Poirot a Styles court” era già uscito.
Sia come sia,la scritta “Wallace è irresistibile” esibita sulla copertina delle mitiche palmine corrisponde alla sacrosanta verità.

Il miglior omnibus dedicato a Wallace (assieme a quelli del ciclo dei giusti e delle avventure di mister Reeder,altrettanto memorabili)è secondo me “Delitti a Londra” ovvero tre romanzi e due racconti assolutamente eccezionali ambientati nel variegato,brulicante e ormai mitico mondo della capitale più affascinante del mondo.
Non che Wallace si perda in dettagliate descrizioni dei luoghi o della vita del tempo,non ne ha bisogno; le sue storie sono impregnate di Londra fino al midollo proprio  perché scritte in presa diretta,quindi senza alcun bisogno di ricostruire,cosa che appesantisce e rende irrimediabilmente falsi i romanzi contemporanei che cercano di restituire un’essenza impossibile da rendere se non si era li presenti.
I tre romanzi sono,in un crescendo di bellezza e qualità, “Il pugnale di vetro”, “La compagnia dei ranocchi” e il leggendario “Il cerchio rosso”.

Il pugnale di vetro è uno dei più lunghi e articolati romanzi di Wallace,e uno dei più “rischiosi”;si,perchè mettere in un solo libro un gigantesco negro che uccide su ordinazione  e che crede di essere il re di un paese di fantasia (infatti un titolo alternativo a questo è il re di Bonginda)un investigatore che non sembra tale,un’arma antica costruita a Venezia,echi dell’oriente e dell’Australia,truci delinquenti che si sono costruiti una falsa facciata di rispettabilità,microfoni alle pareti (!) ladri gentiluomini e avventure mozzafiato di vario tipo e chissà che altro ancora...beh,il rischio di un pasticcio era altissimo;e invece tutto è miracolosamente equilibrato,come uno di quei soufflé quasi impossibili da cucinare ma che se riescono risultano divini. Ovviamente il colpo di scena finale non mancherà,per l’ulteriore soddisfazione del lettore già ampiamente soddisfatto.

-INTRECCIO E SOLUZIONE FINALE;  8/10
-LEGGIBILITA’  9/10
-ATMOSFERA  9/10
-HUMOUR   8/10
-SENTIMENTO   8/10

MEDIA VOTO;8,4

La compagnia dei ranocchi è una storia meno esotica e affascinante del pugnale di vetro,ma molto più serrata e raffinata;qui due funzionari di polizia combattono una super-setta criminale abbastanza tipica di Wallace,la quale tiene già più o meno Londra in pugno e il cui obiettivo è la conquista del mondo intero entro le feste natalizie;ovviamente questa setta ha un capo che verrà individuato solo alla fine,con un meraviglioso coup de Theatre.
Un libro impeccabile e dal ritmo implacabile,uno dei migliori lavori di Wallace.

-INTRECCIO E SOLUZIONE FINALE;  9/10
-LEGGIBILITA’  9/10
-ATMOSFERA  9/10
-HUMOUR   8/10
-SENTIMENTO   9/10

MEDIA VOTO;8,8

Era possibile che dopo i ranocchi ci fosse ad attenderci un romanzo ancora più bello?Si, perché il cerchio rosso è forse il capolavoro assoluto di Wallace (anche se io continuo con testardaggine a preferirgli Il mago)sempre sull’abusato tema del super criminale che gestisce una banda organizzata ma nel cui intreccio c’è un equilibrio e una perfezione difficilmente raggiungibile.
Basterebbe solo il memorabile inizio per consegnarlo alla leggenda;durante un’esecuzione mediante ghigliottina in Francia,il boia leggermente alticcio pianta male un chiodo e la lama si ferma a un centimetro dal collo del condannato;secondo la legge quest’ultimo deve essere graziato,ma da pericoloso che era diventerà un vero flagello.
Chi sarà il capo del cerchio rosso? e’ quello che si chiede il lettore divorando questo libro eccezionale che tiene col fiato sospeso fino alla fine,e ti stordisce e annienta con lo strepitoso colpo di scena finale.Oltretutto è il romanzo che lo stesso Wallace preferiva.

-INTRECCIO E SOLUZIONE FINALE;  10/10
-LEGGIBILITA’  10/10
-ATMOSFERA  8/10
-HUMOUR   8/10
-SENTIMENTO   9/10

MEDIA VOTO; 9

Dopo queste tre portate veramente sostanziose,giunge il dessert e il caffè con 2 incantevoli racconti brevi.Proprio come per la Christie e Queen,i racconti brevi di Wallace non hanno nulla da invidiare ai romanzi.

Detto questo,voglio precisare ancora una volta che Wallace va letto contestualizzando la sua opera (e anche le traduzioni vetuste che tuttora circolano non aiutano certo a renderlo più moderno),altrimenti può deludere e spiazzare;quindi non prendetevela con me se non riuscite a entrare nello spirito giusto per leggerlo,la colpa sarebbe solo vostra....

2 commenti:

  1. Salve Omar!
    Complimenti per il blog! Molto interessante e ritengo molto vicino al lettore "normale" senza eccedere in eccessivi argomenti di critica letteraria e filologica, come avviene in altri blog di questo tipo.
    Sugli Omnibus Gialli: una piccola precisazione da "maniaco" collezionista di questi libri: la la copertina e i risguardi (a volte bellissimi!)della maggior parte degli Omnibus Gialli fu effettivamente affidata al grandissimo Pinter, mal'Omnibus dedicato a Sherlock Holmes che tu citi la cui immagine di copertina è di Karel Thole, non è l'unica eccezione: a Thole fu affidata anche la copertina di "Rex Stout:
    Nella serra del crimine. Altre avventure di Nero Wolfe. Con una guida pratica alla coltivazione delle orchidee". Anche l'omnibus "Rex Stout:
    L'alta cucina del delitto.Le avventure di Nero Wolfe.Con un ricettario dei piatti preferiti dal più goloso dei detective" non ha una copertina di Pinter, ma fotografica (una foto del grande Buazzelli).
    Inoltre le copertine della serie di Omnibus dedicata a Robert Van Gulik (tre)furono affidate a Giuseppe Festino.
    Mi permetto, ormai che sono a rompere, di farti un piccolo appunto: laddove usi immagini dei libri non usare le fotografie ma cerca di procurarti l'immagine "scannerizzata" è più bella mentre la foto fa troppo "Ebay"!!!
    Complimenti comunque e scusa per il disturbo.
    Buon lavoro!
    Guido

    RispondiElimina
  2. Salve Guido,grazie per il commento e per aver compreso alla perfezione l'essenza del mio blog,ossia quella di avvicinare un neofita o comunque lettore "non specialista" alla letteratura poliziesca classica;per approfondimenti troppo dettagliati non credo di avere la pazienza e la competenza necessari,lo dico sinceramente.Lo stile vuole essere leggero e colloquiale,senza pretese.
    Per quanto riguarda gli omnibus gialli,ricordo che uno di quelli di Stout ce l'ho anch'io (quello con Buazzelli in copertina)ma me ne ero dimenticato;quelli di Van Gulik non li ho proprio mai avuti.Ma ammetto di non essere un esperto di questa collana,ho quasi tutti quelli degli anni settanta(che per me come ho detto sono i più belli)ma se me ne capita uno più raro degli anni ottanta-novanta preferisco rivenderlo e investire i soldi nel recupero degli arretrati dei classici del giallo Mondadori,ossia la collana che desidero avere completa.
    Mi scuso per la scarsa qualità delle immagini,ma attualmente il mio scanner è rotto e la macchina fotografica è a casa dei miei,appena posso ricomprare un po di attrezzatura vedo di fare foto migliori.

    Un saluto,spero di leggere ancora tuoi commenti.

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.