mercoledì 17 aprile 2013


TUTTI I ROMANZI DI AGATHA CHRISTIE

Dunque,cominciamo subito col dichiarare il mio grande (e scontato,forse) amore letterario;la grande Agatha Christie.Ok,come ho detto è scontato,ma d'altra parte è scontato anche dichiarare che la DIvina commedia sia la più grande opera di poesia di tutti i tempi;quando è così,è così,poco da fare.
Ho letto e talvolta riletto tutti i suoi libri.Perchè rileggere un libro giallo,dite?perchè come tutti i grandi autori la Christie va ben oltre la mera trama poliziesca,per consegnarci una straordinaria commedia umana della provincia inglese del ventesimo secolo;i pizzi e i merletti,i pettegolezzi,il decoro e le passioni sotto la brace di una società classista e a suo modo spietata ma anche raffinata e ordinata,di quell’ordine conservatore che può affascinare o disturbare;quindi il divertimento logico si fa anche documento di un’epoca comunque irripetibile.
Segue ora un’analisi dei suoi romanzi in ordine cronologico,con un giudizio del tutto soggettivo e quindi opinabile.
Per la “votazione” ho scelto il metodo delle “stellette”,in realtà asterischi,che vanno da una a cinque;
-1 stelletta; insufficiente
-2 stellette;appena discreto
-3 stellette;decisamente buono
-4 stellette;ottimo
-5 stellette ; capolavoro irrinunciabile.

Riporto oltre al titolo l’anno di pubblicazione e il detective protagonista.Nel caso troviate la sigla SPF ,significa “Senza personaggi fissi”.
Ovviamente trattasi di giudizi arbitrari e contestabili. 
                   

  ANNI    VENTI

Questo è ovviamente il periodo di rodaggio,quello in cui l’autrice cerca la sua strada.Sorprende la partenza col botto del primissimo libro,seguito da altri non eccelsi.Ma il 1926 sarà l’anno dell’assassinio di Roger Ackroyd e della definitiva consacrazione della scrittrice trentaseienne;fino ai primi anni cinquanta continuerà solo a migliorarsi.


1 -POIROT A STYLES COURT   *****  (1920,Poirot-Hastings)

Ho sempre trovato estremamamente sconcertante il fatto che questa opera prima sia sottovalutata pressochè da tutti (a parte rare eccezioni come Julyan Symons).Per me invece questo Styles court è la migliore opera prima della storia del poliziesco.
Scritto da Agatha a 25 anni (ma poi rimasto 5 anni nei cassetti degli editori scettici)sorprende ancora moltissimo per la sua estrema modernità (trovatemi un poliziesco del 1920 altrettanto scorrevole e leggibile e io vi ringrazierò cordialmente),per le 2-3 trovate assolutamente geniali nel plot (una delle quali rimarrà un esempio insuperato  di misdirection)e soprattutto per l’atmosfera assolutamente fiabesca che vi si respira;un trionfo di vecchia Inghilterra,con personaggi quasi irreali che si muovono in una dimensione tutta loro;non per caso alcune delle migliori opere dell’autrice sono immerse in questa fantastica atmosfera,che nessun film o telefilm per quanto pregevole potrà mai restituire appieno.
Nel primissimo libro di Agatha vi è l’esordio di Poirot (che credo di non dover presentare)e del suo fido braccio destro Hastings,goffissimo e simpatico  simil-Bertie Wooster estremamente rappresentativo di quell’inglese tutto d’un pezzo che non sono sicuro sia poi mai esistito,visto che se tipi simili erano il cittadino medio l’impero difficilmente avrebbe prosperato.

2-AVVERSARIO SEGRETO  *** (1922,Tommy e Tuppence)

Ed ecco lo spionaggio,il genere per il quale quasi mai Agatha viene ricordata ma che frequenterà  spesso (9 romanzi,ovvero un settimo circa della sua produzione totale), con esiti alterni che vanno dall’ottimo al disastro (passeggero per Francoforte).
Ecco lo spionaggio e Tommy e Tuppence,la simpaticissima e assai credibile coppia di giovani rampanti nell’Inghilterra post-grande guerra,scossa e ferita ma piena di coraggio e voglia di ricominciare.
Due ragazzi che si trovano coinvolti in un intrigo più grande di loro,e nel quale se la caveranno egregiamente;la trama è  godibile e appassionante e l’attenzione non viene mai meno.COme molti dei primi romanzi “avventurosi” lo stile è pesantemente ispirato a quello del funambolico Edgar Wallace,e la Christie,scrittrice infinitamente più dotata del geniale ma pasticcione autore dei quattro giusti,suo malgrado adotterà uno stile ingenuo e poco articolato che è un deciso passo indietro rispetto al rigoroso e incantevole libro d’esordio.Ma gli anni venti della scrittrice sono un poco strani in questo senso;i  libri con protagonista Poirot sono degli ingranaggi pressochè perfetti (Poirot e i quattro a parte,che non è un vero e proprio romanzo ma sono racconti cuciti assieme),e quelli senza protagonisti fissi sono in genere molto divertenti ma tanto forzati e inverosimili da  sfiorare l’assurdo.
Tommy e Tuppence torneranno poco ma in modo costante,e sono gli unici personaggi dell’opera della Christie che invecchiano col passare del tempo,al contrario di Poirot e Miss Marple che nascono già anziani e vivono congelati nella loro terza età.

3-AIUTO POIROT!  **** (1923,Poirot-Hastings)

Torna Poirot e torna la migliore Agatha,che confeziona uno dei suoi libri più freschi e divertenti in assoluto.Abbandonata la cara vecchia Inghilterra per una cittadina costiera Francese,Poirot e Hastings risolveranno una storia molto  da feuilleton  (ma con un suo rigore) lasciando livido di rabbia un tronfio ispettore del luogo.
In questo romanzo esce già dalla scena Hastings,che sposa una delle protagoniste del romanzo e va a vivere con lei in Argentina.Il fido braccio destro di Poirot però fino al 1939 comparirà in molti racconti brevi e romanzi,a volte ritornando in patria per affari (e rimanendo puntualmente invischiato nei casi di Poirot) oppure con l’espediente del “narratore che ricorda” .


4-L’UOMO VESTITO DI MARRONE  ** (1924,SPF)

Questo modesto giallo-rosa  avventuroso che spazia dall’Inghilterra  al Sudafrica è invece gradevole e simpatico ma niente più;inoltre ci sono alcune situazioni decisamente forzate.Uno dei prodotti meno interessanti della prima Christie.

 5- IL SEGRETO DI CHIMNEYS  ** (1925,SPF)

Altro prodotto non memorabile;l’intreccio nell’antica dimora inglese non è affatto male, ma il romanzo risente pesantemente del genere “ruritarian romance”  ,ossia quel filone protospionistico inaugurato col romanzo “Il prigioniero di Zenda” in cui regni balcanici totalmente di fantasia (qui abbiamo la Herzlovakia)  sono presentati come polveriere in grado di incendiare il mondo (per l’Europa appena uscita dalla prima guerra mondiale i Balcani erano quello che per noi ora sono gli stati islamici fondamentalisti):questo rende  il libro un poco datato e macchinoso per il  lettore di oggi.

6-L’ASSASSINIO DI ROGER ACKROYD  ***** (1926,Poirot)

Dopo le non eccelse prove seguite al primo romanzo forse nessuno si aspettava più grandissime cose dall’autrice...che invece se ne uscì con questo libro epocale,il vero spartiacque tra giallo classico prima maniera e quella golden age che fino ai primi anni quaranta avrebbe portato il genere ai suoi risultati più alti e memorabili.Via le trovate ingenue,le sottotrame da feuilleton,i personaggi eccessivamente romantici  e le forzature narrative tipiche del romanzo giallo prima maniera;un  vero e proprio poliziesco puro,dopo il quale tutto il genere dovette riadattarsi.E con tutta la stima e l’amore che si può legittimamente provare per i vari Conan  Doyle,Edgar Wallace,Leroux,Gaboriau,Milne etc. il salto di qualità è davvero notevole.
Non si sa da dove cominciare a descrivere le qualità di questo romanzo.Grande pittura d’ambiente stilisticamente perfetta,stile di impressionante maturità,un Poirot  in forma smagliante,personaggi credibilissimi (uno su tutti la pettegola sorella del medico del paese,una delle migliori caratterizzazioni dell’autrice) e soprattutto la sorpresa finale (non la svelo ma credo che sia ben nota ad ogni appassionato) che meravigliò tanti e indignò pochi,secondo i quali la Christie avrebbe barato non concedendo al lettore gli elementi necessari per risolvere il caso;basta rileggersi il romanzo per cogliere almeno due indizi enormi,grazie ai quali si poteva benissimo intuire tutto.E poi alla fine che male c’è se per una vota il lettore,anzichè fare pure lui il Poirot,si lascia trasportare incantato da un libro che ha un valore enorme anche come romanzo puro?
Una vera pietra miliare nel cammino dell’autrice.Imperdibile.

7 – POIROT E I QUATTRO ***  (1927,Poirot-Hastings)

Ecco ora un libro assolutamente strano,unico nell’opera della Christie;è infatti l’unico romanzo con Poirot che non sia  un giallo classico,perchè seppur con qualche elemento thrilling  è a tutti gli effetti uno romanzo spionistico-avventuroso.
A dire il vero romanzo è una parola grossa,visto che sono alcuni racconti giovanili che la Christie ricucì assieme per avere materiale da dare alle stampe onde sfruttare il successo del libro precedente;e a dire il vero il segno della ricucitura si vede eccome (credo sia il suo libro più abborracciato stilisticamente) ma la storia è talmente divertente e scatenata (Poirot e Hastings contro una SPECTRE ante litteram) che non si fa troppo caso agli evidenti difetti.Un libro che personalmente adoro e ho letto più volte,con molta nostalgia per l’epoca in cui il genere spionistico era divertente e divertito anzichè pomposo e ipertecnologizzato.
In questo romanzo appare fugacemente il fratello di Poirot,Achille,ispirato senz’altro a quello di Sherlock Holmes,Mycroft.Questo fratello poi verrà accantonato per sempre,dimenticato dall’autrice.Degno di menzione anche il fatto che pur di prevalere sui pericolosissimi “QUattro” il grande investigatore Belga..sacrificherà i suoi splendidi baffi!! in futuro l’autrice non sarà mai più così crudele con lui.

8- IL MISTERO DEL TRENO AZZURRO **  (1928,Poirot)
Ecco il libro che la Christie dichiarava di odiare più di ogni altro. In effetti si nota che è un libro scritto per onor di contratto e quindi con estrema malavoglia,visto che alla fine l’intreccio fa acqua da tutte le parti e i personaggi sono poco credibili e ancora meno simpatici.A oggi il suo valore è soprattutto come romanzo di costume,visto che è un interessante resoconto dei viaggi e degli svaghi della ricca borghesia di fine anni venti.
Il treno azzurro del titolo ora non esiste più,ma nei primi decenni del secolo scorso veniva considerato il “treno dei ricchi”;andava da Calais e Nizza,e serviva quasi esclusivamente per portare i ricchi viaggiatori  Inglesi  fino all’assolata costa azzurra.

9 – I SETTE QUADRANTI  ***  (1929,SPF)

Questo è l’ideale seguito del Segreto di Chimneys,col ritorno della protagonista e del sovrintendente Battle,ma è di gran lunga superiore al primo episodio  per l’intreccio  più scorrevole e accattivante.Uno spy-thriller assai apprezzabile,che si legge ancora oggi con molto piacere.



GLI ANNI TRENTA

Arriva il decennio d’oro della grande Agatha,coincidente peraltro con l’età dorata del giallo classico;la seconda guerra mondiale cambierà il mondo e il modo di scrivere,ma gli anni trenta sono quelli dell’ancora (non per molto) misterioso oriente che la Christie visiterà col secondo marito (l’archeologo Max Mallowan),quelli dei ricchi che si muovono in treni leggendari come l’Orient Express e soprattutto quelli dell’apogeo della grande aristocrazia inglese che verrà destrutturata dalla guerra,”livella” delle classi sociali;con la destabilizzazione della vecchia Inghilterra anche la Christie perderà quella vena quasi fiabesca nel rappresentare il proprio paese,diventando sempre più realista e disillusa.
Ma questo declino collettivo è ancora ben lontano,e godiamoci questa impressionante sequenza di grandi romanzi.

10 – LA MORTE NEL VILLAGGIO  *** (1930,miss Marple)

Ovvero l’esordio (in forma di romanzo,visto che era già apparsa nel 1928 in una raccolta di racconti) del personaggio femminile più famoso dell’autrice,la cara vecchia zitella che ha vissuto tutta una vita a St.Mary Mead,tipicissimo paesino della provincia inglese.Proprio l’appartenenza a questo microcosmo l’ha portata a una conoscenza di prima mano della natura umana,che unita alla sua grande arguzia ne fanno una detective in gonnella pressochè infallibile.
A dire il vero questo esordio non è memorabile;è un buon romanzo ma che scorre un poco lento e farraginoso,e la trama non è accattivante come altre dell’autrice.In ogni caso,come tutti i romanzi con miss Marple,è una impareggiabile rappresentazione di usi e costumi del tempo.La vecchia signora tornerà solo 12 anni dopo per diventare una presenza fissa,tanto da oscurare Poirot.

11 - UN MESSAGGIO DAGLI SPIRITI   ** (1931,SPF) 

Altro romanzo non eccezionale,con un bellissimo inizio con la seduta spiritica ma che poi si dipana troppo stancamente per avvincere per tutta la sua durata.

12 – IL PERICOLO SENZA NOME  ***** (1932,Poirot-Hastings)

FInalmente,dopo 4 anni e 3 romanzi non eccelsi,ritorna Poirot,e lo fa alla grandissima;la Christie gli rimette al fianco il fido Hastings,e il connubio è di nuovo perfetto.
Ambientato in una località di villeggiatura della Cornovaglia,il pericolo senza nome è infatti una splendida storia d’amore e di morte,con un finale straordinario e quasi commovente.
Sebbene l’autrice dichiarasse di non ricordarsi nemmeno di quando lo avesse scritto,questo libro è uno dei suoi capolavori.

13 – SE MORISSE MIO MARITO *****  (1933,Poirot-Hastings)
Secondo romanzo consecutivo di Poirot col redivivo Hastings e secondo capolavoro consecutivo.Qui si entra nel mondo  affascinante ma pericoloso dell’ambiente teatrale del tempo,tra attori e produttori,registi e comparse;solo Maugham nella Diva Julia ne riuscì a dare una rappresentazione altrettanto efficace.Di prim’ordine anche l’intreccio poliziesco,per un godibilissimo romanzo.
14 – PERCHE’  NON L’HANNO CHIESTO A EVANS? **** (1934,SPF)

Un nuovo arioso e libero romanzo senza personaggi fissi (qui i protagonisti sono un giovane e imbranato ragazzotto e la sua bella e intraprendente amica,che uniscono le loro forze per risolvere un accattivante mistero),un thriller movimentato e divertentissimo con alcune palesi ingenuità che però si perdonano assai volentieri.

15 – ASSASSINIO SULL’ORIENT-EXPRESS ***** (1934,Poirot)

Uno dei capisaldi della produzione di Agatha,un libro così noto che (almeno spero) lo conoscono anche i bambini;questo perchè è uno dei suoi libri più belli e perchè una volta tanto fu adattato per il grande schermo per come meritava (i precedenti lungometraggi con Poirot protagonista invece sono sul bruttino andante),con una versione sontuosa e dal cast stellare diventata un grande classico.
Il libro è potente,a tratti agghiacciante (la storia della piccola Daisy)e innovativo in quanto Poirot lascia l’omicida giustamente impunito.
Inutile dilungarsi oltre,se non lo conoscete è un problema vostro.
Una curiosità a margine;il treno del romanzo,ambientato nel 1933,non poteva più essere il mitico Orient Express che,inaugurato nel 1883,fu messo in pensione nel 1919 al termine della prima guerra mondiale (quasi a chiudere idealmente  un’epoca irripetibile mandata in frantumi dalla grande guerra)e venne sostituito col “simplon Orient Express”,un treno più per borghesotti in vacanza e avventurieri che per i re e le regine che occupavano le carrozze del leggendario prototipo.
 
16 -  TRAGEDIA IN TRE ATTI **** (1935,Poirot)

Un romanzo questo generalmente sottovalutato,forse perchè viene subito dopo il titanico libro precedente;ma io adoro questo libro,uno dei libri della Christie più fiabeschi e fuori dal tempo.Dopo “se morisse mio marito” ritornano il teatro e i grandi attori,un ambiente che all’autrice doveva piacere molto.
Una bella storia e comprimari splendidamente caratterizzati ne fanno un libro di piacevolissima lettura.

17 - UN DELITTO IN CIELO ** (1935,Poirot)
Invece questa storia di un omicidio compiuto su un aereo non mi è mai piaciuta molto;trama farraginosa e poco interessante.Uno dei libri  meno riusciti del decennio.

18 – LA SERIE INFERNALE ***** (1936,Poirot-Hastings)

Chi dice che i romanzi con i serial killer non esistevano prima del “gatto dalle molte code” di Ellery Queen evidentemente non conosce questo libro della Christie,pioniera anche di questo filone.E questo è un grandissimo romanzo,con Poirot e Hastings in giro per l’Inghilterra a dare una caccia serrata a un omicida seriale che uccide coloro che hanno   un nome e cognome che iniziano con la stessa lettera e che abitano in un  luogo che porta anch’esso la stessa iniziale (ad esempio,la prima vittima è Alisa Asher di Andover)non mancando di far sapere alla polizia l’ora e il giorno in cui compirà il misfatto.
Oltre alla trama il libro è interessante  anche perchè è una specie di vademecum del trasporto ferroviario inglese del tempo.

19 - NON C’E’ PIU’ SCAMPO *** (1936,Poirot)

Questo libro è importante soprattutto perchè inaugura il filone “Poirot  viaggia”,ovvero quelle storie nelle quali  il detective si trova a risolvere casi in giro per il mondo.Poirot viaggia soprattutto nei racconti;da ricordare il bel “triangolo a Rodi”,e nella raccolta “le fatiche di Hercule” lo vedremo  sulle alpi svizzere,in una località di villeggiatura mitteleuropea e addirittura al camposanto di Pisa.Nei romanzi le sue trasferte sono limitate al nordafrica e al medio oriente,ossia i luoghi visitati dalla Christie al seguito del marito.
Ambientati in luoghi esotici sono anche due tardi romanzi di spionaggio (Il mondo è in pericolo ,destinazione ignota)ovviamente il romanzo dell’antico Egitto “c’era una volta” e tutta la seconda parte del volume “Parker Pyne indaga”,dove il panciuto detective si spinge fino in Persia.Alla sedentaria Miss Marple il nipote Raymond West regala invece un soggiorno ai Caraibi.
Tornando a questo “Non c’è più scampo”,ambientato nell’odierno Iraq, è un romanzo ottimo con una superba tensione narrativa,penalizzato però da un particolare del finale che ritengo troppo forzato e assolutamente non plausibile;questo grosso handicap mi porta a scalare una stelletta.

20 -  CARTE IN TAVOLA  *** (1936,Poirot)

In questo romanzo si torna decisamente nella cara vecchia Inghilterra.Un meccanismo giallo di grande spessore che però manca un poco di atmosfera;i personaggi sono piatti e poco interessanti,e l’enigma prevale sulla fabula.Per molti questo può essere un valore aggiunto,ma non per me.
In questo libro fa il suo esordio Ariadne Oliver,scrittrice e grande divoratrice di mele amica di Poirot,ovvio alter ego della stessa Christie.Questo personaggio verrà ripreso anni dopo fino a diventare una sorta di spalla,ma purtroppo la sua presenza più costante coincide col declino qualitativo dei romanzi della Christie.

21 -  POIROT SUL NILO *****  (1937,Poirot)

Ed ecco un altro grande capolavoro e grande classico della regina del mistery,anch’esso di enorme popolarità grazie al bel film che ne è stato ricavato.
Una grande idea che sta al centro di tutto,e una grande riflessione sull’amore e sulla morte;anche tecnicamente il libro è perfetto,senza nemmeno una sbavatura.
Il grande John Dickson Carr incluse questo libro nella sua personale lista dei migliori 10 gialli mai scritti.

22 – DUE MESI DOPO **** (1937,Poirot-Hastings)

Torna per l’ultima volta il capitano Hastings,che ricomparirà  solo molti anni dopo in Sipario.
Se dovessi scegliere tra tutti i romanzi con Poirot quello più tipicamente British sceglierei senz’altro questo;la trama gialla non è trascendentale ma qui si torna alla grande pittura d’ambiente,un vero spaccato della vita borghese del tempo.Un romanzo fresco e garbato,veramente amabile.

23 – LA DOMATRICE  *** (1938,Poirot)

Dopo la mesopotamia di non c’è più scampo qui ci trasferiamo tra le bellezze della Giordania,con tappa anche nella meravigliosa  Petra.
Tra i compagni di viaggio di Poirot vi è anche una famiglia tiranneggiata da una matrona cattivissima e insopportabile,che viene puntualmente soppressa;all’investigatore in vacanza il compito di fare luce sulla vicenda.
Un romanzo di ordinaria amministrazione,che vale per le belle descrizioni di viaggio più che per la storia .

24 – IL NATALE DI POIROT *** (1938,Poirot)

Un buon giallo di ambientazione natalizia... ma per nulla pervaso dello spirito del natale,tutt’altro;se volete leggere une vera grande storia natalizia classica della Christie vi rimando allo splendido racconto “L’avventura del dolce di natale”.Qui invece troviamo un capofamiglia cattivissimo che invita i parenti per festeggiare la ricorrenza con il solo scopo di tormentarli (avrebbe fatto una bella coppia con la domatrice del libro precedente) e che puntualmente si ritrova accoppato.A Poirot il compito di districare il groviglio di vipere.

25 – E’ TROPPO FACILE **** (1939,SPF)

Ovvero;come si viveva e cosa si faceva in un paesotto della profonda provincia inglese subito prima della seconda guerra mondiale.Usi e costumi e splendidi caratteristi valgono più della storia e dei pur simpatici protagonisti,un ancor giovane funzionario di polizia  in pensione  e una bella ragazza della quale si innamorerà.
Uno dei romanzi più freschi e godibili della regina del giallo.

26 -  DIECI PICCOLI INDIANI  *****   (1939,SPF)

Ed ecco il romanzo più grande di tutti,il capolavoro dei capolavori almeno per chi scrive.
Da molti considerato il più grande giallo di tutti i tempi,Ten little niggers è in realtà un Thriller;niente investigatori ne indagini di sorta,solo 10 persone confinate in una grande casa situata su un’isola inaccessibile...e una voce spietata e inumana che li accusa di essere tutti assassini.E queste persone,innocenti o colpevoli che siano,cominceranno a morire una a una.
Uno straordinario tour de force dove tutto combacia e tutto è perfetto,un meccanismo perfetto ma anche straordinariamente emozionante (da pelle d’oca la descrizione della stanza dove i cadaveri vengono ammassati uno a uno) e con una riflessione finale sul delitto e castigo da antologia.
Non lo avete?cosa aspettate,correte in libreria!
Da questo romanzo sono stati tratti 4 film,di qualità sempre calante;si parte dal’ottimo lungometraggio del 1945 di Rene Clair,poi un discreto film ambientato sulle alpi Svizzere,poi uno mediocre ambientato in Persia (!) e uno orrendo ambientato nella savana (!!!).Tutti hanno il finale della versione teatrale,modificato dalla stessa Christie.Non sarebbe l’ora di fare un adattamento cinematografico accurato e soprattutto col vero,agghiacciante finale del romanzo?.

   ANNI QUARANTA

Scoppia la guerra,che si porta via l’ultima innocenza nel mondo.La Christie nelle sue opere decide di ignorarla,almeno in parte;accenni a essa si hanno in “quinta colonna” e in “alla deriva”,ma bisognerà aspettare “un delitto avrà luogo”,datato 1950,perchè si entri in dettagli su come la guerra abbia cambiato la vita della gente.
Negli anni del conflitto scrive opere fuori dal tempo (come Poirot e la salma) o addirittura ambientate nell’antico Egitto;tutto sembra volto a ignorare la catastrofe.E in fin dei conti sono d’accordo;se uno scrittore cosiddetto di evasione prende atto che il suo compito  è quello di intrattenere e di cercare mantenere intatto ciò che si sta disfacendo malamente,ha tutto il mio plauso;in quei bui momenti di disperazione e paura la gente aveva più che mai bisogno dei romanzi di Agatha Christie.
E la qualità della sua produzione resta notevolmente alta,anche se i fasti del decennio precedente non saranno mai più raggiunti.

27 –POIROT NON SBAGLIA   *** (Poirot,1940)

Un’opera molto singolare,che inizia con una sequenza indimenticabile (Poirot preoccupato per l’imminente visita dal dentista)e prosegue in una trama affascinante e complicata,praticamente perfetta ma troppo poco coinvolgente;i personaggi sono infatti monodimensionali e totalmente al servizio dell’intreccio,e si perde molta di quella atmosfera che altrove contribuisce a formare un vero capolavoro.

28 – LA PAROLA ALLA DIFESA  *****  (Poirot,1940)

Questa volta abbiamo invece un grandissimo libro,perfetto dal punto di vista narrativo ma anche estremamente coinvolgente sul piano emotivo;infatti noi lettori soffriamo insieme alla povera Eleanor Carlisle,innocente in attesa dell’esecuzione,e anche se sappiamo benissimo che l’infallibile Poirot alla fine metterà tutto a posto ci troviamo ugualmente a trepidare per la sorte della povera ragazza.   Uno dei romanzi più belli e coinvolgenti della regina del delitto.

29 – CORPI AL SOLE ****  (Poirot,1941)

Dopo due libri più canonici il grande Hercule Poirot torna  a risolvere delitti in vacanza,stavolta su un’isola al largo della Cornovaglia.E  risolve il caso con grande acume e maestria.La guerra è già cominciata,ma la ricca borghesia riesce ancora ad andare a villeggiare con spensieratezza.
Anche a questo romanzo è stato tratto un buon film con Peter Ustinov nel ruolo del protagonista.

30 – QUINTA COLONNA **** (Tommy e Tuppence,1941)

Omonimo del romanzo di Graham Greene,anche questo della Christie è un bellissimo romanzo di spionaggio,anche se molto diverso dai soliti libri di questo genere;la storia,sottilissima e imprevedibile,si svolge praticamente tutta in una pensione sulla costa e vede i due simpatici coniugi Beresford (che a 20 anni di distanza da avversario segreto sono sposati con prole)tentare di smascherare le spie naziste che si crede si nascondano nell’edificio.Grande tensione e stile impeccabile ne fanno un romanzo ad altissimo tasso di godibilità.
Anche se l’autrice continuerà a ignorare il conflitto mondiale nei suoi scritti successivi,qui ci sono nazisti biechi sconfitti da inglesi integerrimi,come per fortuna è successo anche nella realtà.

31 – C’E’  UN CADAVERE IN BIBLIOTECA *** (Miss Marple,1942)

E finalmente ecco il ritorno di Miss Marple,che da questo romanzo in poi diventa una presenza fissa.La dolce vecchietta è il personaggio perfetto per il filone dei “tranquilli omicidi tra te e pasticcini”,ossia le storie del delitto immerse nella bucolica e sonnacchiosa (ma in realtà spesso inquietante e diabolica) provincia inglese.
Questo è un classicissimo mystery di questo particolare filone,senza grandi guizzi ma godibile e rilassante.Ma i capolavori targati Miss Marple sono imminenti.

32 – IL RITRATTO DI ELSA GREER  *** (Poirot,1943)

Poirot alle prese con un delitto retrospettivo,visto che risale a quasi 20 anni prima;con acume e sagacia il grande investigatore Belga farà luce sulla diccicile e spinosa questione.Il romanzo è tecnicamente impeccabile ma senza molto pathos,e preferisco di gran lunga la commedia teatrale che ne venne tratta dalla stessa Christie.

33 - IL TERRORE VIENE PER POSTA ***** (Miss Marple,1943)

Ed ecco il grande libro con la Marple che avevo preannunciato, il capolavoro della delazione e del sospetto reciproco.Coevo al bellissimo film francese “IL corvo”dove in un paesino della Francia occupata un misterioso diffamatore invia lettere contenenti segreti compromettenti ad alcuni abitanti del paese con nefaste conseguenze,la Christie scrive un’opera del tutto simile (evidentemente in quegli anni bui il tema della delazione era abbastanza d’attualità) ambientandola in un paesino che più sperduto non si può;un romanzo che trasuda tensione a ogni pagina,di altissimo impatto emotivo e di eccezionale resa stilistica.Miss Marple vi compare solo a 12 pagine dalla fine,giusto per tirare le fila;ma lascia ugualmente il segno.

34- C’ERA UNA VOLTA *** (SPF,1945)

Un romanzo molto noto e un vero unicum nel cammino dell’autrice,visto che è l’unico romanzo in costume della nostra,ambientato addirittura nell’antico Egitto,paese da lei visitato varie volte al seguito del secondo marito archeologo.A dire il vero di ambientazione simile vi è anche la piece teatrale “nel regno di Amenothep”,ma in questa sede si parla solo dei romanzi.
L’inizio è molto bello ma poi il libro diventa ben presto la classica storia poliziesca e d’indagine,e finisce per somigliare a tutti gli altri romanzi del periodo con nomi e località Egiziane anzichè Inglesi e perdendo quindi la suggestione e la magia che il romanzo prometteva.Secondo me il peccato originale di questo libro è stato proprio il farne un giallo,un plot simile era più adatto a una storia melodrammatica tipo la serie a nome Mary Westmacott (6 romanzi d’amore che la Christie scrisse sotto pseudonimo negli anni trenta e quaranta) che a un poliziesco.

 35 – VERSO L’ORA ZERO ****  (SPF,1945)

Qui si torna al thriller-suspence,con una storia simile a Dieci piccoli indiani piena di personaggi molto interessanti e ben sfaccettati.Tra i migliori del decennio per ritmo e atmosfera.

36 – GIORNO DEI MORTI  ***(SPF,1945)
Corretto esercizio stilistico nuovamente senza i grandi investigatori,riebolazione di un vecchio racconto dal titolo “iris gialli”.Gradevole senza essere memorabile.

37 – POIROT E LA SALMA  *****  (Poirot,1946)

FOrse il giudizio è esagerato,ma questo testo è un mio vero pallino da anni:l’ho letto e riletto,e anche se il meccanismo giallo non è tra quelli che si ricordano ci sono forse i personaggi più belli,credibili e approfonditi di tutta l’opera della Christie.Una storia fatata e avvolgente,simile a una fiaba,in cui la presenza di Poirot (che compare solo nella seconda metà del libro) è decisamente fuori luogo e funzionale solo per tirare le fila;infatti quando la scrittrice anni dopo la traspose in commedia opportunamente tolse dai personaggi l’investigatore Belga.


38 – ALLA DERIVA  ***  (Poirot,1948)

Dopo alcune opere decisamente fuori dal tempo in più di un senso la Christie scrive una storia che rievoca il recentissimo passato (si parla di seconda guerra mondiale e di bombardamenti aerei) e che a volte si inceppa e si ingarbuglia in un intreccio decisamente complicato,anche se sempre interessante.

39 – E’ UN PROBLEMA   ***** (SPF,1949)

Evidentemente la Christie amava finire i decenni alla grande.Si è congedata dagli anni trenta con dieci piccoli indiani e si congeda dai quaranta con questo impressionante capolavoro che scandaglia e sconvolge dalle fondamenta l’istituzione familiare:la famiglia come nido di vipere,come grande illusione che alla fine si rivela solo un doloroso e inquietante miraggio.Più che un giallo un vero e proprio noir,con una conclusione scioccante quanto dolorosa e senza speranza.Una badilata in faccia a chi ha sempre accusato la Christie di essere una scrittrice facile e puritana.


GLI ANNI CINQUANTA


Il decennio inizia con un capolavoro che purtroppo sarà però anche uno spartiacque;con gli anni cinquanta iniziano  i Christie Christmas,ossia quei romanzi scritti col pilota automatico inserito che l’autrice doveva consegnare per contratto a ridosso delle feste natalizie.Iniziano i libri meccanici e ripetitivi,sicuramente impeccabili per molti aspetti ma anche carenti di guizzi e di colpi da fuoriclasse.Inoltre la società comincia a cambiare profondamente e la Christie non si saprà adeguare ad essa,limitandosi a bacchettare le nuove generazioni con un’aria da vecchia maestra saccente certamente non molto empatica.

40 - UN DELITTO AVRA’ LUOGO  *****  (1950,Miss Marple)

Considero questo straordinario romanzo con Miss Marple un vero spartiacque nell’opera della Christie.Da questo libro infatti i toni dell’autrice si faranno meno fiabeschi e più cupi,si inizia a percepire chiaramente gli effetti della guerra sulla gente;questo è infatti il romanzo di un piccolo paese di campagna che vive ancora con le scorte razionate,dei tedeschi guardati con sospetto e odio,delle donne traumatizzate che piangono morti accertati e aspettano i dispersi con sempre meno speranze.La Gran Bretagna aveva vinto  la guerra,ma la gente comune non perdeva tempo a glorificarsi perchè era impegnata a leccarsi le ferite e cercare di ricominciare a vivere la vita di tutti i giorni;di tutto questo il romanzo resta un documento di enorme valore.
E anche la trama poliziesca è meravigliosa e splendidamente risolta,a completare il quadro di un romanzo che è una vera pietra miliare nel cammino dell’autrice.

41  - IL MONDO E’  IN PERICOLO  ***     (1951,spf)

Anche se Casinò Royale di Fleming e la serie di OSS 117 di Jean Bruce sono già nelle librerie da tempo,la Christie si cimenta di nuovo con lo spionaggio old-style,mostrando ancora una brillantezza non da poco.Amore e intrighi internazionali nell’allora  fiabesca Baghdad;c’è di che divertirsi,e di che rimpiangere.

42 – MISS MARPLE;GIOCHI DI PRESTIGIO *** (1952,Miss Marple)
Ancora Miss Marple per una robusta trama a sfondo familiare,sullo sfondo di una strana casa vittoriana ora adibita a ostello per giovani ex-delinquenti da riportare sulla retta via.Ma ovviamente un’operazione del genere si presta ad atti criminosi,e allora ci vuole la vecchia  Jane a rimettere le cose a posto.


43 – FERMATE IL BOIA *** (1952,Poirot)

Ritorna Poirot,ma in un libro in cui sarebbe stato più naturale vedere Miss Marple che non il belga,in quanto la trama e l’ambientazione calzerebbero a pennello per la dolce vecchietta di Saint Mary Mead.Qui invece troviamo il nostro che indaga sul tipico “delitto nel paesello” assieme alla fida amica Ariadne Oliver.

44 – DOPO LE ESEQUIE  ***  (1953,Poirot)

Altro romanzo non memorabile ma senz’altro robusto e gradevole;in poche parole l’ordinaria amministrazione della Christie,che farebbe gridare al miracolo se uscisse dalla penna di altri giallisti ma che non stupisce più di tanto gli aficionados dell’autrice.

45 – POLVERE NEGLI OCCHI  ***  (1953,Miss Marple)

Miss Marple risolve una serie di inquietanti omicidi cantando una sinistra filastrocca  alla quale i delitti sembrano ispirarsi;decisamente buono e ben scritto,anche se senza grandi guizzi questi Agatha Christie degli anni cinquanta risultano sempre altamente godibili.


46 – DESTINAZIONE IGNOTA  ***  (1954,SPF)

Si ritorna allo spionaggio per l’ultima volta (ah si,ci sarebbe anche Passeggero per Francoforte,ma preferivo dimenticarmene...) con una storia ambientata in Marocco molto ben congegnata ma un poco fuori tempo massimo,visto che infatti la trama spionistica diventa ben presto una più consona trama avventurosa.Curiosa la differenza della figura dell’eroina rispetto ai primi romanzi spionistici dell’autrice;in questi ultimi infatti si avevano ragazze intraprendenti pronte a buttarsi nei peggiori pericoli col sorriso sulle labbra,qui abbiamo invece una donna tormentata e sull’orlo del suicidio che inizia a collaborare alla missione per non pensare ad altro;tempi che cambiano.

47  - POIROT SI ANNOIA ***  (1955,Poirot)

Un libro fresco e garbato che si svolge in una pensione per giovani studenti,nella quale Poirot ci sta un poco come il cavolo a merenda ma che a modo suo funziona.Simpatici i giovani protagonisti,anche se lo studente africano Akibombo che parla male e rutta sonoramente è una discreta caduta di stile,spero da imputarsi al traduttore più che all’autrice.Questo è l’unico libro nel quale la segretaria di Poirot,Miss Lemon,assume una qualche connotazione caratteriale.

48  -  LA SAGRA DEL DELITTO   **  (1956,Poirot)
Anonimo e poco interessante giallo di campagna in cui Ariadne Oliver organizza una finta cena con delitto che ben presto si trasforma in un vero rompicapo con morto autentico.Un libro che non aggiunge nulla alla grandezza dell’autrice.

49  -ISTANTANEA  DI  UN DELITTO **** (1957,Miss Marple)
Altro bellissimo romanzo con Miss Marple,apoteosi del filone con protagonista la dolce vecchietta.CI sono tutti gli ingredienti delle sue migliori storie;complessi intrecci familiari,un bello scorcio della vita di paese e ovviamente una trama poliziesca di prim’ordine.

50 – LE  DUE  VERITA’  ****  (1958,SPF)
Altro bel romanzo senza personaggi fissi,pervaso da un’atmosfera cupa e pessimista,con una tensione continua e spasmodica che non si scioglie del tutto nemmeno nel finale,forse un po troppo confuso e inverosimile.Uno dei libri che l’autrice preferiva,anche se a mio parere è “solo” un ottimo romanzo e non un capolavoro.


51 – MACABRO QUIZ  ** (1959,Poirot)

Dopo “Poirot si annoia”,l’investigatore Belga torna di nuovo a indagare tra i giovani,stavolta in un esclusivo college femminile.Pochi guizzi,e un gineceo simpatico ma un poco anonimo.

GLI ANNI SESSANTA

Ovvero l’epoca dei grandi cambiamenti sociali,una rivoluzione che nel tessuto sociale Inglese (e non solo)  provocò più sconvolgimenti delle due guerre messe assieme;e se per i giovani questo fu un periodo meraviglioso e mitico (anche se purtroppo illusorio) per i vecchi conservatori come la signora Agatha Christie Mallowan fu probabilmente l’inizio dell’inferno sulla terra;non c’era da respingere un nemico straniero,stavolta il “terremoto” era provocato dagli stessi figli di quella guerra.Cadono le ultime colonie,le vestigia nobiliari,il classismo,l’ordine e l’eleganza che nel bene e nel male erano parte integrante della vita  Britannica.
Ciononostante la Christie saprà ancora ricreare la sua cara vecchia Inghilterra attraverso le signore sferruzzanti alla Miss Marple;quando invece cerca di affacciarsi alla realtà contemporanea combinerà solo disastri.

52 – UN CAVALLO PER LA STREGA ****  (1961,SPF)

Se i romanzi con Poirot e Miss Marple non hanno grandi guizzi,nelle opere senza personaggi fissi la Christie riesce ancora a esprimersi a livelli eccellenti.In questo libro dalle venature orrorifiche c’è una bella atmosfera,e anche se il plot non è di prim’ordine il romanzo risulta inquietante e avvincente;un piccolo gioiello di atmosfera.
All’inizio del romanzo c’è una scena in cui due ragazze “vestite di orrendi completi di lana colorati,coi capelli scarmigliati e sudaticce” si menano di santa ragione per un ragazzo;credo che per l’autrice le vere streghe del romanzo siano queste nuove “bad girl”.


53 – ASSASSINIO ALLO SPECCHIO *** (1962,Miss Marple)

Romanzo molto glamour ,anche troppo (come il brutto film che ne fu tratto,che in più era anche sciocco e volgarotto)che ha la sua forza nel meraviglioso e terribile finale,che personalmente mi ha sempre inquietato.

54 – SFIDA  A  POIROT  **  (1963,Poirot)

Plot debole debole,il libro si fa apprezzare soprattutto per un paragrafo con dei riferimenti a grandi classici del romanzo poliziesco,il cui studio sembra essere un nuovo hobby di Poirot.

55  - MISS MARPLE NEI CARAIBI  ***  (1964,Miss Marple)

Ultimo gradevole romanzo a sfondo esotico della Christie,stavolta non nel medio oriente ma in un’isoletta dei caraibi dove la Marple si trova in vacanza,un gentile dono del nipote Raymond West alla vecchia Zia Jane.Ovviamente ci sarà un delitto da risolvere anche all’ombra delle palme.

 56 – MISS MARPLE AL BERTRAM HOTEL *** (1965,Miss Marple)

Curiosa storia ambientata in un improbabile hotel che ancora negli anni sessanta conserva interni e decor dell’epoca Edoardiana;una manna per Miss Marple,che ovviamente ci si sente a  proprio agio.Peccato che dovunque vada la vecchia zia Jane il crimine la segue sempre.

57  - SONO UN’ASSASSINA?  *  (1966,Poirot)

La Christie contro i giovani della Swinging London;ovvero un libro irritante nel suo snobismo conservatore,scritto da una persona che palesemente vedeva i giovani del tempo come fumo negli occhi.Debole e confuso anche il plot narrativo;un disastro.

58 – NELLA MIA FINE E’ IL MIO PRINCIPIO ***** (1967,SPF)

Credo che dopo gli ultimi pallidi libri tutti pensassero che la vecchia regina del giallo non avesse ormai più nulla da esprimere e che scrivesse il suo anonimo e corretto “Christie Christmas” col pilota automatico inserito;puntualmente l’autrice stupì il mondo con questo romanzo assolutamente fenomenale,il suo ultimo trionfo in vita.
Questo libro non è tanto un giallo quanto uno stupendo thriller a suspense,con un’atmosfera da fiaba macabra che a ogni pagina diventa sempre più cupa e fatalista,fino al geniale finale dove in pratica viene ripetuto il trucco vincente usato per un capolavoro di 40 anni prima.
Incredibile poi come l’autrice riesca a parlare per bocca di un giovane della classe lavoratrice (il narratore) con estrema credibilità;alla Christie forse non piacevano i giovani del tempo,ma li aveva saputi capire e analizzare con grande maestria.

59 – SENTO I POLLICI CHE PRUDONO **** (1968,TOmmy e TUppence)

Molto bello anche questo romanzo in cui l’attempata Tuppence Beresford riesce a cacciarsi in un brutto guaio dopo una frase carpita a una vecchietta in una casa di riposo;frase che parla di una casa misteriosa rafigurata in un quadro e di un bambino che vi sarebbe murato dentro.Una storia macabra e avvincente,con una meravigliosa atmosfera.

60 - POIROT E LA STRAGE DEGLI INNOCENTI ** (1969,Poirot)

COme se non bastassero gli sconvolgimenti del tempo,arriva anche in Inghilterra l’americanissima festa di Halloween;pretesto per una trama gialla non memorabile,con un Poirot stanco che si muove controvoglia tra famiglie borghesi e ragazzine piene di segreti.


GLI ANNI SETTANTA

Il mondo ruggisce e la vecchia Agatha è stanca,e dopo altre 4 opere non memorabili imbocca serenamente il viale del tramonto;morirà il 12 Gennaio 1976,acclamata giustamente come un monumento nazionale.Ma saluterà il suo pubblico alla grandissima,con due meravigliosi romanzi postumi scritti però all’epoca della seconda guerra mondiale,praticamente al massimo della forma,e solo lievemente riadattati ai tempi;due trionfi assoluti che suggellano una carriera inimitabile.


61 – PASSEGGERO PER FRANCOFORTE * (1970,SPF)

Dopo 16 anni la Christie torna a scrivere un romanzo di spionaggio,e fin qui non ci sarebbe niente di male;il brutto è che decide di farlo aggiornandosi al genere per come era in quegli anni,ossia quasi l’esatta antitesi di quello che era fino agli anni cinquanta;ovvero se prima per spionaggio si intendevano vicende avventurose e glamour con eroi simpatici e donnaioli,in quegli anni il genere virò verso il catastrofismo,la violenza,l’ipertecnologia e la totale mancanza di ironia.Purtroppo la Christie volle cimentarsi creando una strampalata e assurda storia di giovani neonazisti capelloni che vogliono dominare il mondo,di biechi emuli di Hitler e compagnia bella;una cosa tremenda,nella quale non funzionano nemmeno i protagonisti buoni.Da dimenticare.

62 – MISS MARPLE;NEMESI   ***  (1971,Miss Marple) 

Questo invece è un buon libro,sicuramente il migliore degli ultimi libri con Miss Marple (libro postumo a parte ovviamente);qui si racconta una cupa e dolorosa storia di un delitto retrospettivo,con una connotazione (un chiaro e inequivocabile amore saffico)che era già velatamente apparsa in alcuni scritti dell’autrice ma mai in modo così esplicito e connesso alla soluzione finale.

63 – GLI ELEFANTI HANNO BUONA MEMORIA ** (1972,Poirot)

Libro molto bistrattato,in realtà non è migliore ne peggiore degli ultimi libri con Poirot.Alla fine la storia è anche interessante,anche se troppo esile per poter reggere le dimensioni di un romanzo.

64 – LE PORTE DI DAMASCO *** (1973,Tommy e Tuppence)
Si lo so,il voto è troppo alto;e anche se l’esile storia gialla meriterebbe una stelletta,lo splendido inizio dei due ormai anziani coniugi Beresford che trovano in un baule i libri della loro giovinezza (e di quelli della stessa Agatha)e li ricordano con dolce rimpianto è una sequenza memorabile e di una delicatezza unica,che andrebbe antologizzata a se stante;un addio commosso e nostalgico di una vecchia signora alla letteratura che tanto ha amato e che le ha dato fama imperitura.


APPENDICE;     “ADDIO MISS MARPLE” E “SIPARIO”


Ovvero i due ultimi romanzi dell’autrice che per sua precisa volontà uscirono postumi,nel 1976 e nel 1977.Entrambi ,come già detto,furono scritti a metà degli anni quaranta,e infatti hanno il nerbo e la freschezza dei tempi migliori.
Innanzitutto c’è un equivoco da chiarire;se in Sipario si ha la decadenza e la morte di Poirot,in addio Miss Marple la cara zia Jane non muore assolutamente,e infatti il romanzo poteva essere pubblicato anche al tempo;ma a suo modo è unico anch’esso,come vedremo.

-ADDIO MISS MARPLE *****

Questo romanzo differisce da tutti gli altri con la Marple perchè non tratta di complesse trame familiari o intrighi di paese ma è invece una stupenda e inquietante fiaba gotica,che incanta e atterrisce.
Se si è talmente buoni da non fare caso a un’evidentissima forzatura nella trama (la giovane protagonista gira tutta l’Inghilterra per trovare una casa e del tutto casualmente si imbatte in una che “gli ricorda qualcosa”.Vabbè che l’Inghilterra è piccola,ma insomma...)si viene trasportati in una storia eterea e delicata sui ricordi di una giovane donna che pian piano,dal cassetto segreto e misterioso dell’infanzia,escono e ritornano alla sua mente;una storia nella quale lo scioglimento della trama poliziesca anzichè essere il momento clou risulta quasi un orpello che appesantisce il libro.
Un capolavoro,e uno dei libri più freschi e pieni di poesia che abbia mai letto.

-          SIPARIO   *****

Chissà se dall’aldilà la Christie si sia divertita nel guardare le facce attonite e stupite dei lettori che arrivavano alla parola fine con ari attonita e sgomenta.Questo impareggiabile romanzo è il degnissimo saluto dell’autrice al suo pubblico,un romanzo di una tensione quasi spasmodica e risolto con quello che personalmente considero il più grande “coup de teatre” dell’autrice;non voglio dire che questa sia la più grande trama poliziesca da lei ideata,mi riferisco solo al suo scioglimento.
Non che l’inizio sia da meno;commovente,struggente,quasi raggelante.Il narratore è il vecchio capitano Hastings,che torna in Inghilterra dall’argentina dopo la morte della moglie;sta recandosi nientemeno che a Styles Court,dove tutto è iniziato;ma le cose sono profondamente cambiate(il romanzo benchè scritto trent’anni prima si svolge palesemente negli anni settanta),non ci sono più i Cavendish e le stupende figure femminili del libro d’esordio,ora Styles è una tranquilla pensione economica gestita da una coppia di ex domestici.Tra gli ospiti della pensione vi è anche Poirot;ormai un relitto umano,stanco e storpiato dall’artrite,che sembra essere li solo per nostalgia;invece no,è convinto che uno degli ospiti sia un assassino seriale.E ovviamente ha ragione,e per lui e Hastings ricomincia la caccia,l’ultima,all’astuto antagonista.
Nella pensione alloggia anche la figlia ultimogenita di Hastings,una giovane scienziata
molto moderna e indipendente,che Poirot (e l’autrice)prende bonariamente in giro.QUesto personaggio,rimaneggiato negli ultimi anni di vita dell’autrice,è utile per rimandare all’attualità in un estremo dibattito sul dualismo vecchi-giovani,irrisolto e irrisolvibile.
Nel romanzo si respira un’aria mesta di sconfitta della vecchia Inghilterra;Poirot e l’inglese vecchio stampo rappresentato da Hastings sono relitti destinati presto a uscire di scena,ma l’autrice fa capire che persone simili finiremo per rimpiangerle;personalmente sono convinto che avesse ragione da vendere.

Insomma,un romanzo eccezionale per molti versi,e un “sipario” perfetto sulla carriera della più grande scrittrice del ventesimo secolo.

45 commenti:

  1. Ciao!
    Sono davvero contenta che Yue ci abbia segnalato il tuo blog ^_^.
    Vedere passati in rassegna tutti i romanzi della Christie, mi causa una certa nostalgia.
    Li ho letti (eccezion fatta per quelli di "spionaggio", che non mi hanno mai attirata particolarmente) talmente tanti anni fa, e ora mi hai fatto venire voglia di rileggerli!

    Circa il paragone tra L'Assassinio di Roger Ackroyd e i romanzi della Highsmith, come scrivevo da Yue, va molto contestualizzato, ma avevo paura di spoilerare troppo se fossi stata chiara.
    Nel caso in cui qualcuno che non conosce il romanzo della Christie leggesse questo commento, cercherò di prenderla un po' alla larga (ma comunque non credo di poter evitare di mettergli una pulce nell'orecchio..).
    Quando in un romanzo c'è un Io Narrante, il lettore tende ad identificarsi, assumendone il punto di vista. Proprio a causa di questa identificazione, però, normalmente non attribuisce al Narratore certi "connotati negativi" (se così vogliamo chiamarli XD) e su questo ha giocato la Christie, sdoganando nel contempo la possibilità di un Io Narratore "negativo".
    In questo senso ho scritto che ha così aperto la porte ai vari Tom Ripley o, più recentemente, Dexter Morgan.
    Ormai siamo piuttosto abituati agli antieroi, anzi al massimo ci presentano dei reclutant heroes, ma nel 1926 non credo proprio fosse così ^_^

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  2. Ciao,molto piacere di conoscerti e grazie di essere intervenuta!Sono felice che questo mio post sia stato gradito,credo che Agatha sia ormai data per "scontata" da molte persone ma in realtà nel parlare con gli appassionati mi sono accorto di quanti romanzi davvero ottimi siano effettivamente sconosciuti al grande pubblico;e lo scopo di questa mia "guida" è proprio quello di stuzzicare la curiosità o la nostalgia di qualcuno,felice quindi di esserci riuscito con te.
    Mi permetto di perorare la causa dei romanzi di spionaggio di Agatha;nemmeno a me piace il genere spionistico canonico alla Ian Fleming,ma alla fine le spy-stories della Christie sono più dei "romance" che altro;non troveresti nessun complicato complotto,nessun'arma ipertecnologica o guerra fredda,al massimo un furto di documenti segreti;a quel tempo lo spionaggio era un mero pretesto per avventure movimentate e intrighi amorosi e non un'ansiogena esorcizzazione della guerra fredda.E poi la Christie ha dichiarato che si divertiva un mondo a scriverli,e questo divertimento lo avverte anche il lettore.
    Per quanto riguarda il paragone Roger Ackroyd-Mister Ripley,dopo la tua spiegazione mi è tutto molto più chiaro,e sono assolutamente d'accordo col tuo punto di vista.Diciamo che Agatha è stata un'anticipatrice anche di questo aspetto del genere poliziesco,tanto per ribadire l'importanza di questa autrice.
    Grazie ancora per il commento,spero continuerai a seguire questo mio neonato blog;sto preparando un post simile a questo in cui analizzo tutti i racconti brevi di Agatha,che per me sono straordinari quanto e più dei romanzi.

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  3. Comunque, io mi aspetto un tuo post anche sulle raccolte di racconti (della Christie) perché, davvero, non ci capisco più niente! Mi sarebbe utilissimo!

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  4. Ciao!! Bellissima analisi. Siamo piu o meno d'accordo su quasi tutto. Io darei cinque stelle a Polvere negli occhi e quattro a Fermate ii boia.

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  5. Ciao!! Bellissima analisi. Siamo piu o meno d'accordo su quasi tutto. Io darei cinque stelle a Polvere negli occhi e quattro a Fermate ii boia.

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  6. Ciao a te, benvenuto su questo blog. Sinceramente fermate il boia è un libro molto buono e 4 stellette le meriterebbe, ma Polvere negli occhi, seppur con una buona atmosfera e una bella idea di fondo, non mi pare al livello di altri con Miss Marple, su tutti "Il terrore viene per posta" e "Un delitto avrà luogo". Ma è anche vero che lo ricordo poco, e che dovrei rileggerlo.

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  7. Il terrore viene per posta e Un delitto avrà luogo sono sicuramente superiori nel complesso, ma l'intreccio di Polvere negli occhi mi è particolarmente piaciuto. Inoltre ha un finale tra i più geniali a mio avviso. Comunque, so che è dura, ma se tra i romanzi a cui hai dato cinque stelle tu dovessi sceglierne solo tre a cui dare ipoteticamente sei stelle quali sceglieresti? Io ti dico i miei, basandomi piu sul mio personale gusto piu che su quello della critica: Dieci piccoli indiani, Sipario e Poirot a Styles Court (con buona pace di Roger Ackroyd e dell'Orient Express che sono considerati giustamente pietre miliari).

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  8. Il terrore viene per posta e Un delitto avrà luogo sono sicuramente superiori nel complesso, ma l'intreccio di Polvere negli occhi mi è particolarmente piaciuto. Inoltre ha un finale tra i più geniali a mio avviso. Comunque, so che è dura, ma se tra i romanzi a cui hai dato cinque stelle tu dovessi sceglierne solo tre a cui dare ipoteticamente sei stelle quali sceglieresti? Io ti dico i miei, basandomi piu sul mio personale gusto piu che su quello della critica: Dieci piccoli indiani, Sipario e Poirot a Styles Court (con buona pace di Roger Ackroyd e dell'Orient Express che sono considerati giustamente pietre miliari).

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  9. Davide, curiosamente sulle tre punte di diamante dell'opera della Christie ci troviamo perfettamente d'accordo su 2 titoli su 3; Anche epr me Dieci piccoli indiani e Styles court sono tra i 3 più belli, ma anche Sipario è certamente nella mia top ten. In ogni caso il mio terzo "sei stelle" è proprio "Il terrore viene per posta", in quanto quintessenza del delitto nel piccolo villaggio che è una delle componenti fondamentali della poetica delll'autrice, oltre che un romanzo perfetto per ritmo e atmosfera.

    Ps ; nemmeno io sono un fan sfegatato di Roger Ackroyd e Orient Express; per carità, sono libri bellissimi, ma solo con Poirot gli preferisco di gran lunga "Il pericolo senza nome", "Tragedia in tre atti", "Se morisse mio marito" e soprattuto il sottovalutatissimo,meraviglioso "la parola alla difesa".

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  11. Oh, bellissimo lavoro Filippo, con giudizi assolutamente competenti; fa piacere trovare un altro appassionato con cui discutere amichevolmente dei propri autori preferiti.

    In ogni caso, resto fedele ai miei giudizi, e provo a "Controbattere":

    -Il mistero del treno Azzurro; sinceramente pure io credevo di essere stato di manica larga a dare 2 stelle, però l'ho riletto recentemente nella traduzione di fine anni ottanta di Giuseppe Settanni (pubblicata nei classici del giallo e che da ora in poi forse, con le nuove ristampe, approderà anche negli oscar) e devo dire che è molto più scorrevole, ci sono passaggi più chiari e il romanzo ne guadagna; certo, anche così dare più di due stellette è dura, ma perlomeno il disastro è mitigato. In ogni caso sul romanzo la pensi esattamente come la sua autrice (che lo detestava), quindi sei in buona compagnia.

    -Se morisse mio marito ; anche per me la scoperta del colpevole non è stata difficile (caso raro) ma il romanzo resta per me un capolavoro di costume per le sequenze nell'ambiente teatrale, che per me restano una bellissima testimonianza di quel mondo.

    - C'era una volta; si, qui hai ragione, sono stato generoso perché la prima parte è molto suggestiva, poi però tutto tende a sfilacciarsi e banalizzarsi. Diciamo che si può dare due stelle e mezzo, nel complesso.

    Sui tuoi libri da rivalutare, sono d'accordo su L'uomo vestito di marrone, che mi accorgo di aver giudicato troppo frettolosamente, e su carte in tavola, che dovrei a dire il vero rileggere; Aiuto Poirot lo adoro, è uno dei Christie più freschi e divertenti, però secondo me è ancora un filino acerbo in certe soluzioni e non sono riuscito ad assegnare il massimo. Giorno dei morti l'ho riletto da poco e si, ha una prima parte straordinaria ma il finale non mi ha convinto molto, direi che si situa tra le 3 e le 4 stelle. Un messaggio dagli spiriti l'ho trovato debole come plot e anche la fabbricazione dell'alibi del colpevole l'ho intuito abbastanza facilmente, e l'ambientazione è suggestiva ma solo nella prima parte.

    Per quanto riguarda E' troppo facile, io continuo a trovarlo una delle migliori ambientazioni rurali della Christie, ma anche a un mio amico molto competente è piaciuto poco, è la classica opera che "Divide" ; Poirot si annoia l'ho trovato in fondo innocuo, ma la parte coi giovani studenti è abbastanza simpatica e riuscita, ma forse è stato un moto di simpatia avuto sul momento che se magari rileggo il romanzo non provo.

    Per quanto riguarda Roger Ackroyd...beh, ho almeno 4-5 amici che hanno sbirciato la prima riga della famigerata postfazione di Sciascia dove si spiattella subito il nome del colpevole, e ciò è un vero peccato; io per fortuna lo lessi a 13 anni totalmente ignaro di tutto, e fu una serata MEMORABILE.

    Ciao e grazie per il commento!

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  15. Sono completamente d'accordo con tuo punto di vista, lo approvo e sottoscrivo appieno. Come te, ho avuto la mia bella dose di autori di prima grandezza, specialmente verso i 20 anni, quando affrontare i classici è anche una sfida con te stesso, un testare la propria sensibilità ,il tracciare la propria strada letteraria. Ma da pochi anni, da quando nella vita si sono accavallati gli impegni e pian piano ho dovuto dire addio alla vita da studente bohemien senza pensieri, ho cercato, sulle prime anche vergognandomi, libri più accessibili, che mi divertissero e mi intrattenessero ma senza per questo rinunciare alla grande letteratura; e questo l'ho trovato prima con Simenon e poi con la rilettura "da adulto" della Christie; l'ho letta fin dalla prima adolescenza, ma leggevo solo per scoprire l'assassino, solo per il finale, non facevo certo caso ad altro; solo successivamente ho recepito la poetica dell'autrice, la sua commedia umana della vecchia Inghilterra e soprattutto la sua prosa meravigliosa, che viene incredibilmente e a torto bistrattata, dove la semplicità viene scambiata per sciatteria dai soliti espertoni da me già criticati. Si, per me la lettura della Christie e di altri autori del giallo classico è soprattutto un tuffo in un mondo per me ideale che forse non è mai esistito, ma che mi affascina moltissimo, un mondo che si trova solo nei romanzi polizieschi; un romanzo di Galsworty o di Forster forse varrà di più come affresco d'ambiente, ma non ha la semplicità e la cornice idilliaca di quelle fiabe per adulti che sono i gialli. Ormai per me la trama è diventata secondaria, non è importante, leggo gialli per puro piacere estetico, e in questo la Christie non è veramente seconda a nessun altro autore, nessuno ha mai avuto la sua immediatezza, la sua sensibilità, il suo acume. Che poi alcuni suoi libri non siano riusciti è un fatto, ma almeno la metà della sua produzione va dall'ottimo al capolavoro, e questo è un altro fatto ancora più importante.

    (continua)

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  16. Per quanto riguarda la complessità e la visionarietà dell'autrice, se hai letto l'altro mio post sui racconti brevi ti accorgerai di come ho sottolineato proprio la grandezza visionaria di racconti come Il richiamo delle ali, La casa dei sogni o La lanterna, veri e propri capolavori che potevano essere ideati solo da una persona di sensibilità superiore. E poi, come tu dici, parte di questo "sesto senso" deriva dal suo fatto di essere donna, e nella mia lista dei più grandi autori del poliziesco molte sono donne; la Sayers, la Tey, la Allingham, la DU maurier, la McCloy ed altre avevano una capacità di analizzare i sentimenti che è preclusa agli autori di sesso maschile, per questo ritengo che il mondo della Christie non avrebbe mai potuto essere inventato da un uomo, era pressoché impossibile.

    La risposta alla tua domanda finale è difficile. Io ti consiglierei senza indugio Josephine Tey e Margery Allingham, due autrici in fondo diverse dalla Christie ma che hanno una certa immediatezza e semplicità nello svolgimento, anche se ovviamente abbonda la sostanza. Anche Ethel Lina White, nel romanzo la scala a chiocciola, compie un vero miracolo stilistico nel descrivere una storia di follia e suspense.

    Io ti consiglierei i seguenti titoli; della Tey "la strana scomparsa di Leslie", "Il ritorno dell'erede", "L'uomo in coda" e i due della nottetempo, "Un 'accusa imbarazzante" e "Miss Pym". Poi, se vuoi due capolavori di profondità psicologica che non rinuncino alla suspense, ti consiglio "COme in uno specchio" della McCloy" e il già citato "La scala a chiocciola" di Ethel Lina White. Della Allingham "Morte di un fantasma" è bellissimo, ma così al volo altri libri che rispondano ai tuoi requisiti non me ne vengono in mente. Ah, ovviamente, "Rebecca" della DU Maurier è un must.

    Ora però avrei io un favore da chiederti; siccome mi accingo alla scoperta di Augusto de Angelis, mi sapresti dire quali dei suoi titoli sono i migliori, una piccola guida per orientarmi nel mondo dell'autore? mi faresti un grande favore.
    Ciao e grazie ancora per la bella disamina.

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  18. Molto bene, grazie al tuo post mi sono tranquillizzato sul fatto che De Angelis non è affatto un caro estinto come ad esempio Varaldo, bravo letterato ma faticosamente leggibile, o altri Italiani in attività nel ventennio. In realtà non ho molti suoi libri, solo 5, e quelli che mi attiravano di più sono senz'altro l'albergo delle tre rose e Sei donne e un libro; comunque inizio dall'Albergo, mi pare il suo titolo più rappresentativo.

    Per quanto riguarda la Christie (complimenti per l'ottimo acquisto) credo di avere tutto il materiale pubblicato in Italiano, anche i romanzi scritti a più mani, tutte le opere teatrali, i romanzi sentimentali (da non sottovalutare) scritti sotto lo pseudonimo di Mary Westmacott e ovviamente la fondamentale Autobiografia, assolutamente da leggere. Anche i saggi critici che io sappia li ho tutti, anche se nessuno è veramente ben fatto, peccano tutti di parzialità e incompletezza.

    Grazie mille ancora, a risentirci su questi lidi.

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  19. Ciao Omar. Per quanto riguarda "Il terrore viene per posta" sono d'accordo con te sul fatto che abbia un'ambientazione fantastica (che in effetti rappresenta proprio la poetica dell'autrice), tuttavia personalmente tendo a preferire romanzi dove l'intreccio poliziesco è costruito sui "trucchi da prestigiatore" messi in scena dal colpevole. Ecco perché a quel libro preferisco altre opere, tipo "Se morisse mio marito", "Poirot sul Nilo" o "Corpi al sole".

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  20. Bellissimo sito e ottima grafica! Mi chiedevo Omar se potessi dirmi la tua personale top ten giallistica di Agatha Christie . Quali sono i suoi libri migliori? E il più bello dei meno conosciuti ( dunque escusi Dieci piccoli indiani Assassinio sull' quOrient Express e Roger Akroid )?

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  21. Anche a me piace molto Agatha , e leggo e rileggo i suoi romanzi, lo trovo consolante e rassicurante, sono d'accordo con te su "quasi "tutti i giudizi , per esempio a me è piaciuto molto Dopo le esequie, e invece tu gli hai dato due stellette, e pure La strage degli innocenti, su tutti gli altri sono d'accordo con te, bella comunque questa cosa che hai fatto! Ciao

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  23. Ciao Antonio, Benvenuto sul blog. Devo chiederti gentilmente di modificare il tuo commento in quanto contiene spoiler che rovinerebbero la lettura a chi ancora non conosce il romanzo, magari sostituisci i nomi con lettere x,y e così via.
    Rispondendo alla tua domanda, non ricordo bene la scena e non ho il libro sotto mano, ma In ogni caso questo del tè è solo uno dei tanti trucchetti con cui la Christie "barava" verso il lettore, come la scena del tè al vicariato in Tragedia in tre atti, che se si guarda bene è abbastanza illogica e dove lo stesso Poirot rischia di rimetterci le penne. D'altra parte Agatha a volte amava mischiare le carte e usare qualche asso nascosto nella manica...

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    2. Caro Omar, hai ragione riguardo agli spoiler. Errori di in primo commento! Per quanto riguarda il libro mi piacerebbe davvero che tu lo riprendessi e rileggessi la scena alla luce dello scioglimento finale. Vedrai che non si tratta di "carte mischiate" dell'autrice. Ma vorrei sapere il tuo parere più esperto. Grazie e

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    3. Ps: non so come si fa a modificare un post già pubblicato! Puoi dirmelo?

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  24. E Grazie anche a Fantamy, Maria e Davide per gli apprezzamenti, mi pare giusto che non conrocdiate in tutto, Agatha è un'autrice che "divide" in senso buono.
    Per la top ten richiestami da Fantamy, i libri che reputo migliori sono quelli a cui ho dato cinque stellette, non chiedermi di scegliere tra questi perchè non ce la farei, tutti troppo belli.

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  25. Grazie per questo interessante, sublime blog , curato nei dettagli e devo dire fantastico per chi come me ha letto tutti i romanzi della Christie :)

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  26. Ciao Omar. Ho poco tempo ultimamente ma vorrei cimentarmi nella lettura di un agatha Christie. Tra Verso l ora zero è troppo facile e gli elefanti hanno buona memoria quale mi consigli ? E perché ? ( commentando quindi la tua scelta). Desidero leggere il più appassionante.

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  28. Ciao, sono Angelo, un giovane appassionato di gialli.
    Questo post è davvero una miniera d'oro, per quanto mi riguarda è stato utilissimo.
    Sto cominciando da poco a farmi una cultura del genere: ho letto quasi tutto di Conan Doyle (devo approfondire i racconti), e sto divorando i libri di Agatha Christie seguendo i tuoi consigli. Poi passerò ai racconti.
    Devo dire che mi prendono più i libri di zia Agatha, in particolare Dieci piccoli indiani, L'assassinio di Roger Ackroyd, Nella fine è il mio principio, Un delitto avrà luogo, Addio miss Marple, Assassinio sull'Orient-Express...
    Cosa mi consiglieresti per continuare nel genere? Quali autori potrebbero piacere a un appassionato di Agatha Christie in particolare, secondo te? Pensavo di leggere qualcosa di Ellery Queen, anche se non so bene da dove cominciare.
    Ti ringrazio se avrai tempo e voglia di rispondermi.

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    1. Ciao, scusa per il colpovolissimo ritardo, purtroppo blogspot non sempre mi notifica i commenti sui vecchi post. Purtroppo darte una risposta alla tua domanda è difficile, perchè Agatha era unica; ma fossi in te proverei innanzitutto con Josephe Tey, poi con Margery Allingham e Christianna Brand, forse le autrici più vicine al Christie-touch.

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  29. Una disamina ECCELLENTE forse la migliore del web italiano su AC. Pietra miliare di un blog azzeccatissimo. Bravo Omar.

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    1. Sempre gentile, Giordano; in effetti, questo è il topic di gran lunga più seguito, mi fa piacere che a distanza di anni sia ancora molto gettonato; rileggendo alcuni giudizi forse sono stato talvolta troppo cattivo, o troppo generoso; ma non cambierei niente, comunque, almeno per adesso. Grazie ancora.

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  30. Ciao, comolimenti per il blog, molto molto interessante. Ho iniziato a leggere Agatha Christie da poco, sono appena al terzo romanzo giallo ma ogni volta che leggo la soluzione rimango delusa.. c'è sempre qualcosa che non mi quadra. Ogni tanto sento dire che le soluzioni che trova la Christi sono forzate... ma a me pare invece che ci siano spiegazioni poco razionali e dei veri e propri errori. Faccio un esempio senza svelare la trama: nel primo romanzo "Poirot a Styles Court" il tessuto verde trovato nel chiavistello non ha nessuna ragione di essere lì. Mi piacerebbe confrontarmi con te (o con voi) su questi aspetti. Vi va?

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    1. Ciao, grazie per i complimenti. Beh, si fa un gran dire della Christie che "barava" con il lettore eccetera, ma se leggi altri esponenti del poliziesco ti accorgerai di quanto Agatha sia stata una delle gialliste più "sobrie" e plausibili. In ogni caso, il segreto per godersi un gialo è considerarlo una favola per adulti, e quindi le inevitabili forzature delle trame (un grande enigma richiede inverosimiglianza, altrimenti perde molto del suo fascino) diciamo che fanno parte del gioco. E poi, ripeto, che con la Christie leggi una delle autrici piu esatte e meno funamboliche della storia del giallo, potrà sembrare strano ma è così.

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    3. Capisco.. anche se è un peccato questo arrampicarsi sugli specchi pur di sviluppare una trama e una soluzione irrisolvibili, perchè è impossibile (almeno per me) non rimanere delusa dal crollo della logica dopo pagine e pagine scritte con tanto ingegno. Ad esempio, nel caso che indicavo sopra, non è per niente verosimile che quella persona si trovi in quella camera a quell'ora di notte vestita in quel modo. A mio avviso, al contrario di quello che sostieni tu, una soluzione inverosimile non rende l'enigma più affascinante, anzi indispone il lettore, che è rimasto attento a tutti gli indizi e poi si ritrova impossibilitato a risolvere il mistero perchè la soluzione manca di aderenza al vero e di logica. E' come mettersi a risolvere un Sudoku e poi scoprire che lo schema iniziale era impostato in modo errato. Avessi conosciuto Agatha Christie mi sarei proposta come corretrice di bozze dei suoi libri. Nonostante questo rimane una scrittrice ammirevole, vivace e brillante, proseguirò senz'altro la lettura di tutti i suoi romanzi.

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  31. Salve, qualcuno di voi può consigliarmi quale delle tante edizioni che si trovano in giro (o che non si trovano più se non usate) sia quella che comprenda TUTTI i romanzi di A. Christie? (Ovviamente tutti quelli che son stati tradotti in italiano)....grazie mille

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  32. Ciao! Blog interessantissimo e recensioni delle opere della christie in modo eccezionale. Potresti elencarmi tutti i libri/racconti a stile camera chiusa?

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  34. Caro Omar, in merito alla parte finale delle tue note su "Assassinio sull'Orient Express", volevo precisare quanto segue.
    Nel testo originale del romanzo, nei primi capitoli, la Christie cita 4 volte il "Simplon Orient Express", che passava da Belgrado, quindi in Jugoslavia, come risulta dalla trama. Il primo Orient Express fu sospeso in occasione delle 2 guerre mondiali, nel 1914 e nel 1939, ma dal 1919 al 1939 e dal 1945 al 1962 fu in servizio, quindi poteva essere "soggetto" del romanzo. Il fatto è che sono esistiti tre diversi convogli che univano l'Oriente, diciamo così, all'Europa Occidentale: Orient Express, Simplon Orient Express, Arlberg Orient Express, e tutti con percorsi e periodi di utilizzo diversi. In realtà è il titolo del romanzo inesatto, sia in Italiano che in inglese: infatti se si fosse trattato dell'originale Orient Express, le località attraversate non sarebbero state quelle citate nel romanzo, bensì Bucarest, Budapest, Vienna, ecc.
    Anche se è vero che, per estensione e per brevità, tutte le linee che collegavano il Bosforo con l'Ovest, venivano chiamate ORIENT EXPRESS.
    Quindi è tutto ok ...: in questo caso Agatha è stata precisa!
    Complimenti per il lavoro ... e ciao.

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  35. Siete stati bravissimi, ma non ne avete messo uno... 'LA PERLA DI VALORE'

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    1. Caro Reby, sei in errore. Controlla sotto "Il mondo meraviglioso dei racconti di Agatha Christie" ... al nr° 83.
      Ciao

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